Non è stato immediatamente chiaro come sia morto il giornalista di 59 anni, ma le Autorità hanno stimato che la sua morte sia avvenuta tra le 24 e le 48 ore prima del ritrovamento del suo corpo.
“Il corpo è stato trovato con segni di violenza, e su di esso sono stati trovati due segni scritti a mano”, ha detto il pubblico ministero in un comunicato, senza però rivelare cosa dicevano i messaggi.
Segni scritti a mano, infatti, sono spesso lasciati dai cartelli della droga con i corpi delle vittime, ma l'ufficio ha affermato che il movente dell'omicidio non è chiaro ed è ancora oggetto di indagine.
Nel frattempo, le Forze di Polizia sono impegnate in indagini su altri due potenziali crimini contro i lavoratori dei media a Nayarit.
Un altro operatore dei media, infatti, è stato denunciato come disperso il all’inizio di questo mese.
I media messicani lo hanno identificato come Osiris Maldonado, che in precedenza aveva lavorato con “La Jornada” (uno dei principali quotidiani di Città del Messico).
Nello stesso periodo, due uomini armati e incappucciati hanno fatto irruzione nell'appartamento del giornalista Jonathan Lora Ramirez e lo hanno costretto a salire su un'auto.
Fortunatamente, secondo quanto riportato dalle Autorità “È stato trovato in buone condizioni di salute. Ora stiamo indagando sul reato di detenzione illegale”.
Una volta che i casi sono stati segnalati, la Polizia di Nayarit ha affermato di aver immediatamente aperto le indagini e di seguire protocolli speciali per giornalisti e difensori dei diritti umani.
“In conformità con quanto stabilito nei protocolli applicabili, è necessario prendere in considerazione le attività delle vittime che le espongono a un maggior grado di vulnerabilità”, ha dunque affermato in un comunicato la procura di Nayarit.
Sanchez Iniguez è stato visto l'ultima volta a Xalisco, una città di Nayarit, a lungo legata al contrabbando di eroina e oppio.
Questo rappresenterebbe almeno il secondo caso di omicidio (nel corso di quest’anno) di un giornalista in Messico, dove indagare su corruzione, criminalità e cartelli della droga spesso comporta un rischio elevato.
Il Paese, infatti, si classifica costantemente come uno dei più rischiosi per i giornalisti, secondo i gruppi per la libertà di stampa, come quanto accaduto al fotografo Jose Ramiro Araujo, accoltellato e picchiato a morte nello stato di Baja California, al confine con il Messico settentrionale.
Gli omicidi legati alla stampa sono saliti alle stelle sotto l'amministrazione del presidente messicano Andres Manuel Lopez Obrador, con un aumento dell'85% nella prima metà del suo mandato, rispetto a quello del suo predecessore.
L'anno 2022, in particolare, risulta tra i più catastrofici di sempre per i lavoratori dei media messicani, con un totale di 15 morti.
Infine, il Comitato per la Protezione dei Giornalisti ha sottolineato di “condannare fortemente” l'omicidio di Sanchez Iniguez, richiedendo un'indagine immediata e attendibile.
Introduzione social: Ritrovato nello Stato di Nayarit il corpo di Luis Martín Sanchez Iniguez, corrispondente di “La Jornada”.