Di Andrea Caldart Cagliari, 16 maggio 2023 (Quotidianoweb.it) - Sembra evidente che i nervi siano tesissimi in casa americana, anche perché la provocazione con i droni sul Cremlino, appare il frutto di una disperata reazione, non si sa bene da parte di chi, per innescare una risposta russa.
Ancor oggi appunto, non è dato sapere l’autore di quest’iniziativa, ma di fronte a quello che emerge sempre più evidente il probabile imbroglio ucraino e gli Usa si potrebbero preparando a una strategia d’uscita.
Il progetto americano “Zelensky”, con una gestazione di molti anni di concepimento, avrebbe dovuto essere l’avamposto statunitense per il rovesciamento della Russia, ma l’attrito militare che si è innescato tra Kiev e Washington, segna l’inesorabile debacle del suprematismo yankee.
Infatti, in questi giorni Zelensky ha fatto un tour in Europa, tra gli alleati Usa, per reclutare armi e soldi, lanciando i suoi soliti anatemi disfattisti.
Quello che sta accadendo invece è che gli equilibri mondiali stiano iniziando a sgretolarsi, ma occorre stare molto vigili perché non si è all’interno di un videogioco della playstation, dove si aprono nuovi scenari e si possono riconquistare la posizione di controllo.
Siamo invece dentro il mondo dell’Unione Europea a trazione tedesca, con una moneta, l’euro, diventata fragile, oggi facile preda della colonizzazione americana.
Non esiste una politica unitaria, anzi si continua a osservare la tecnocrazia europea, cercare di smantellare il tessuto industriale e quello agricolo, in favore di un progetto mondialista di controllo sociale umano dal titolo: “non avrai nulla e sarai felice”.
Ed ecco allora fallire anche il disperato tentativo di assalto alla diligenza Europa che segna la fine dell’egemonia americana rappresentata dall’inesorabile declino di Joe Biden, che è figura diventata ingombrante.
E così il paziente dragone cinese rimasto ad osservare l’acqua che scorre sul fiume, ora prende l’iniziativa e manda il suo inviato speciale per gli affari euroasiatici, Li Hai.
Li è uomo di fiducia di Xi Jinping, ma più di tutto è un veterano della diplomazia cinese e il suo sarà un lavoro di cucitura diplomatica propedeutico all’avvio di vere e proprie trattative per la pace.
Uno sforzo diplomatico importante quello messo in piedi dalla Cina e anche dalla Santa Sede, ma senza nessun eccessivo protagonismo e soprattutto, con tutta la prudenza del caso.
Dobbiamo aprire gli occhi perché dobbiamo guardare in faccia la verità dei fatti e smetterla di vedere Kiev e l’occidente che lo segue, come le vittime degli eventi, perché invece, sono gli autori dei fatti.
Perché è questa la propaganda della narrazione unica del mainstream, per consentire la giustificazione del mantenimento di una guerra per interposta nazione.
Questa guerra è solo ideologica ed economica tra il blocco BRICS e il blocco Dollaro dove, la strategia colonialista americana, ha mostrato tutta la sua incapacità nel tentativo di salvare di deep state in Ucraina.
(Foto Quirinale.it)