Di Favia de Michetti Roma, 23 marzo 2023 (Quotidianoweb.it) - Le relazioni tra persone dello stesso sesso erano già illegali in Uganda, ma i legislatori hanno recentemente votato per vietare l'identificazione come LGBTQ+, o la cosiddetta promozione dell'identità gay.
È stata, dunque, approvata la legislazione contro l'omosessualità, con solo due voti contrari tra i quasi 400 rappresentanti.
In seguito a questa decisione, la speaker del Parlamento Annet Anita Among ha dichiarato “Congratulazioni. Qualunque cosa stiamo facendo, lo stiamo facendo per il popolo dell'Uganda”.
L'omosessualità è criminalizzata in più di 30 dei 54 Paesi africani. Ora è prevista “l’omosessualità aggravata”. Chiunque abbia rapporti con chi è affetto da l'HIV potrebbe incorrere, dunque, nella pena di morte. Inoltre, la legge punisce anche chiunque si identifichi come gay o queer e potenzialmente persone o gruppi per i diritti, volti a promuovere o sostenere l'identità LGBTQ+.
Amici, familiari e membri della comunità avrebbero il dovere di denunciare alle Autorità le persone coinvolte in relazioni omosessuali.
Forti sono state le reazioni degli attivisti e delle organizzazioni per i diritti civili operanti all'interno del Paese.
L’attivista LGBT ugandese, regista di documentari, che ha attirato l'attenzione internazionale quando è stato denunciato in un giornale scandalistico del Paese per essere gay, Richard Lusimbo, ha spiegato che “Alla comunità LGBTQ+ è stato sostanzialmente detto, non puoi alzare la testa, non puoi essere visto, non puoi essere ascoltato”.
Tuttavia, secondo l’attivista e molti altri, la recente normativa è il risultato di pressioni interne ed esterne al Paese.
Amnesty International ha definito “spaventoso”, “ambiguo” e “formulato in modo vago” il Disegno di Legge, che criminalizza rapporti tra adulti consenzienti dello stesso sesso.
La Casa Bianca, inoltre, ha avvertito l'Uganda di possibili ripercussioni economiche, qualora la nuova legge entrasse in vigore.
“Questa legislazione profondamente repressiva istituzionalizzerà la discriminazione, l'odio e il pregiudizio nei confronti delle persone LGBTQ+, comprese quelle che sono percepite come tali. Bloccherà il lavoro legittimo della società civile, dei professionisti della sanità pubblica e dei leader della comunità”, queste le parole di Tigere Chagutah, rappresentante di Amnesty International, direttore per l'Africa orientale e meridionale.
Il Disegno di Legge è stato subito condannato a livello internazionale.
Il Segretario di Stato americano Antony Blinken, infatti, tramite un post condiviso su Twitter, ha lanciato un appello: “Esortiamo il Governo ugandese a riconsiderare fortemente l'attuazione di questa legislazione”.
Un piccolo gruppo di parlamentari, in disaccordo con questo progetto, sostengono che i reati che la norma cerca di criminalizzare sono già interessati dalla legge sul Codice Penale del Paese.
Nel 2014, infatti, la Corte Costituzionale dell'Uganda ha annullato un altro atto, duramente condannato dai Paesi occidentali, che aveva inasprito le leggi contro la comunità LGBTQ+ e includeva il rendere illegale la promozione e il finanziamento di gruppi e attività di questo tipo, oltre a ribadire che gli atti omosessuali dovrebbero essere puniti con l'ergastolo.
Nelle ultime settimane, il Presidente, inoltre, ha espresso diversi commenti omofobi, criticando i Paesi occidentali per aver esercitato pressioni sull'Uganda relativamente a questo tema.
Clare Byarugaba, attivista per i diritti LGBTQ+, Chapter Four Uganda, ha accusato il Governo di utilizzare il Disegno di Legge per distrarre il pubblico dai suoi fallimenti nell'affrontare alcune delle loro pressanti preoccupazioni economiche e ha spiegato: “Stanno cercando di inventare una retorica anti-gay per distogliere l'attenzione da ciò che è davvero importante per gli ugandesi in generale. Non c'è motivo per cui dovresti avere un Disegno di Legge che criminalizzi le persone che hanno relazioni consensuali tra adulti dello stesso sesso”.
Dal canto loro, i sostenitori della legislatura affermano la loro intenzione di proteggere i bambini.
Cosa prevede il Disegno di Legge?
La versione finale deve ancora essere pubblicata ufficialmente, ma gli elementi discussi in Parlamento sono molti. Tra questi:
- Una persona condannata per adescamento o tratta di bambini allo scopo di coinvolgerli in attività omosessuali rischia l'ergastolo.
- Anche gli individui o le istituzioni che sostengono o finanziano attività o organizzazioni per i diritti LGBTQ+, o pubblicano, trasmettono e distribuiscono materiale e letteratura mediatica pro-gay, rischiano di essere perseguiti e incarcerati.
- Gruppi di media, giornalisti e editori sono perseguiti e incarcerati per aver pubblicato, trasmesso e distribuito qualsiasi contenuto che sostenga i diritti dei gay o “promuova l'omosessualità”.
- Pena di morte per ciò che viene descritto come “omosessualità aggravata”, cioè l'abuso sessuale di un bambino, una persona con disabilità o persone vulnerabili, o nei casi in cui una vittima di violenza omosessuale è infettata da una malattia permanente.
- I proprietari di immobili corrono anche il rischio di essere incarcerati se i loro locali vengono utilizzati come “bordello” per atti omosessuali o qualsiasi altra attività per i diritti delle minoranze sessuali.
Il Disegno di Legge verrà visionato dal Presidente Yoweri Museveni, che può scegliere di usare il suo veto, mantenendo buoni rapporti con i donatori e gli investitori occidentali, o trasformarlo in legge.
(immagine tratta da screenshot da CNN)