“Sull’esistenza di una via, nella nostra città, dedicata al Maresciallo Tito interrogherò prossimamente il Sindaco e la giunta. Oggi è il momento del ricordo e della preghiera: migliaia e migliaia di nostri connazionali furono brutalmente deportati e poi uccisi solo perché italiani. Fa tristezza pensare che vi siano, ancora oggi, tanti negazionisti o riduzionisti di ciò che è successo durante la Seconda guerra mondiale. Negare la nostra identità, ma soprattutto la nostra storia, credo sia il gesto più vigliacco nei confronti delle stesse persone che hanno lottato per l’Italia e per l’Italia stessa sono caduti in disgrazia. Il luogo, dove mi recherò oggi, dedicato ai martiri delle foibe non è in alcun modo accettabile. La posizione può, questo è vero, avere un qualche significato, ma ricordare martiri italiani, in mezzo ad una strada, credo sia ben poco rispettoso. Oltre alla ben conosciuta difficoltà di fare stime numeriche di quanti italiani furono uccisi brutalmente dai comunisti yugoslavi, sebbene secondo diversi studi si è attorno ai 16 mila martiri ed oltre i 300 mila italiani che scapparono dalle loro terre, è profonda la mia delusione nell’osservare il disinteresse di gran parte del corpo politico parmigiano nei confronti di questo martirio.”