Dal distanziamento alla discriminazione sociale. Primi effetti antisociali della pandemia

Venerdì, 10 Settembre 2021 06:32

Dal distanziamento alla discriminazione sociale. Primi effetti antisociali della pandemia ^{In evidenza}

Scritto da Redazione

Stampa
Email

Dal distanziamento alla discriminazione sociale. Primi effetti antisociali della pandemia

Blitz, esteso in tutta Italia, delle forze dell'ordine volto a annientare la rete di No Vax in procinto di dar vita a azioni violente contro giornalisti, medici e politici. Persone di "basso profilo", scrivono i giornali, "disoccupati, operai, portinai, camerieri."

Di Lamberto Colla Parma, 10 settembre 2021 - Ad inaugurare un linguaggio discriminante verso certe categorie di lavoratori era stata la paladina delle unioni civili, senatrice Monica Cirinnà (PD), che nel tentativo di dare una giustificazione al ritrovamento di 24.000 € nella cuccia del cane richiamava l'attenzione sul suo stato emotivo di donna privata della governante, fuggita seppure ben pagata e in regola coi contributi. 5 giorni di ferie trasformatisi in anticamera dell'inferno dove la senatrice ha dovuto trasformarsi in lavandaia, cuoca e ortolana.

Nessuna reazione da parte dei benpensanti, quelli che bacchettano chiunque non utilizzi la declinazione di genere per qualsiasi cosa, arrivando a creare dei cacofonici neologismi da fare impallidire non solo gli italici poeti ma anche gli eroi e i marinai.

Tutto è passato sotto silenzio, ma la strada della discriminazione sociale è stata aperta.

Tant'è che, in occasione del blitz delle forze dell'ordine, così ben comunicato con l'enfasi che si addice alle grandi operazioni antimafia o antiterrorismo, che ha condotto al controllo di 53 persone e 8 (5 donne e tre uomini) indagati, i commenti dei "grandi comunicatori" hanno riguardato anche lo stato sociale dei soggetti così "annientati".

Gli otto indagati sono stati raggiunti in varie regioni: due in provincia di Milano, due di Roma, una di Bergamo, una di Reggio Emilia, una di Venezia e una di Padova. In particolare i due di Milano e una donna di Roma erano gli amministratori del gruppo Telegram intercettato dalla polizia postale.

Particolarmente pericolose le donne del gruppo, definite come «molto determinate e arrabbiate».

Persone di "basso profilo", è stato dichiarato dagli addetti ai lavori, un gruppo non strutturato di persone comuni "disoccupati, operai, portinai, camerieri".

Non si conosce se fossero cadute nella rete anche persone di colore o meno o se siano state omesse per ragioni etiche e anti discriminatorie.

Siamo praticamente al ridicolo.

La distanza tra la reale pericolosità di questi soggetti, più leoni da tastiera che terroristi, più sfigati e depressi che "guerrieri" e l'enfasi con la quale è stata comunicata l'operazione di polizia, che ha visto coinvolti i reparti della DIGOS e della POSTALE, sembra più volta a intimorire il dissenso che a proteggere uno "Stato", che invece di dimostrarsi un "buon padre di famiglia" è sempre più "padre Padrone".

L'arretramento sociale e dei diritti conquistati nel secolo scorso è avviato e, col passare del tempo, sarà sempre più difficile fare invertire la rotta se coloro che stanno ai vertici delle istituzioni non si mettono una mano sul cuore iniziando a guardare, con maggiore attenzione, a quanto sta accadendo nella vita reale, nelle famiglie di quei milioni di persone di "basso profilo", disoccupati, camerieri, operai, portinai (ce ne sono ancora? Forse a Capalbio e in qualche lussuoso condominio della Capitale), ma anche commercianti, piccoli imprenditori e professionisti che in silenzio cercano di tirare a campare.

Il distanziamento sociale sta funzionando e la discriminazione sociale è avviata.

Il prossimo obiettivo: semplificare la società in “patrizi”, "tribuni", "plebei" e perché no, “schiavi”.