E' giunto il tempo dei buoni propositi. Dopo 40 giorni dedicati all'ingrasso forzato e ogni organo, interno ed esterno, messo alla prova annuale dello stress-test delle "Feste Natalizie" ecco che d'incanto, all'alba del nuovo anno, si apre la stagione dei buoni propositi che, a differenza del periodo precedente (40 giorni fantozziani), dureranno giusto il tempo dell'arrivo della Befana.
di Lamberto Colla Parma 08 gennaio 2017
"Quest'anno smetto di fumare" e/o "mi iscrivo in palestra" sono i classici e sempreverdi buoni propositi che ricorrono ogni anno, come le "lacrime del coccodrillo" dopo avere consumato la sua ultima preda. E così, appena il sole inizia a sorgere sul nuovo anno, ecco la schiera dei fiduciosi del pronto recupero della linea, peraltro già perduta almeno 10 anni prima, sfoggiare la nuova e sgargiante tuta da ginnastica, regalo dalla suocera la sera di Santa Lucia, cuffiette penzolanti dalle orecchie ben protette dal paraorecchie peloso (dono della nipotina adolescente), palesarsi sull'asfalto per la salutare e programmata prova campestre del primo dell'anno.
Sfoggiando il nuovo "smart watch", capace di registrare ogni battito vitale e di chiamare il medico di famiglia e altri 20 numeri di emergenza in caso di potenziale ictus o di infarto, i novelli Mennea, bardati di tutto punto con i regali ricevuti sin dalla fantozziana cena aziendale di fine novembre, trotterellano concentrati ripetendo a mente il programma stabilito dal proprio coach elettronico, padroni indiscutibili delle strade, finalmente libere da autovetture e mezzi pesanti, fieri che a ogni saltello potranno fare a meno di un buco della cintura.
Alla fine, dopo un sana quanto salutare corsa di ben 15 minuti seguita da una sessione di 30 minuti di stretching, quello che ci vuole è il tonificante bagno con le essenze, i profumi e le creme, ricevuti in dono dalla moglie o fidanzata accompagnati dal biglietto di stimolo ai buoni propositi che conclude "...E' ora che ti prendi cura di te! Ti Amo ... ma..." . Difficile capire se è un consiglio, una minaccia o una dimostrazione d'affetto, fatto sta che è sempre prudente dare dimostrazione di avere perfettamente inteso il messaggio. Così, ben lavati, profumati, sbarbati e rigenerati, avvolti nel nuovo e "morbidoso" accappatoio, anch'esso regalo riciclato, e raccolto l'ultimo libro di Bruno Vespa, ancora intonso dalla sera del 24 dicembre, il nostro rinnovato uomo è pronto per la seduta di lettura sulla poltrona preferita, per l'occasione svestita della stoffa protettiva che l'ha avvolta per i precedenti 364 giorni. E, tra una pagina e l'altra finalmente si può gustare una boccata d'aria salutare emessa dalla sigaretta elettronica (autoregalo dell'ultimo momento), simbolo universale di un cambiamento di vita in atto. Così, avvolto dalla nebbia artificiale, stanco ma rilassato dalla seduta ginnica, l'eroe crolla in un profondo sonno con Vespa sul grembo, aperto alla prefazione.
Domani sarà un nuovo giorno e tutto tornerà come era al gennaio dell'anno precedente e dei buoni propositi si perderà traccia già al risveglio dalla pennichella.