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Mercoledì, 10 Dicembre 2014 08:27

Lattiero caseario. All’insegna della stabilità

Nessuna variazione di rilievo rispetto la precedente settimana di quotazioni. Unica variazione di listino l'ha registrata la crema a uso alimentare quotata a Milano che cresce di 2 centesimi. Verona chiusa per la festività dell'Immacolata.

Di Virgilio, Parma 10 dicembre 2014

LATTE SPOT Non quotato. Nessun aggiornamento da segnalare sul fronte del latte spot causa la chiusura della borsa veronese dovuta alla festività dell'Immacolata. Tra 38,15 e 39,18€/100 litri di latte sono le quotazioni, minima e massima, registrate alla borsa di Verona la scorsa settimana  relativamente al Latte Crudo Spot Nazionale. Il latte intero pastorizzato di provenienza estera era stato quotato, ancora una volta, all'interno della forbice compresa tra 36,60 e 37,63/100 litri di latte. Con la chiusura di novembre la perdita del valore medio, rispetto al medesimo mese dell'anno precedente si è attestata a -25,93% per il latte nazionale e del 27,09% per il latte di provenienza estera. -10,71% e -14,41% è la perdita del valore medio del prodotto prendendo a riferimento l'intero periodo di contrattazione.

BURRO E PANNA Leggera ripresa per la crema a uso alimentare che alla borsa milanese guadagna l'1,22% portando la quotazione a 1,66€/kg. equivalente a un incremento di 2 centesimi. Invariati invece i listini del burro. Nello specifico quindi il burro CEE si è confermato a 2,85 €/kg, a 3,05 il burro da centrifuga, a 2,10 il pastorizzato e infine a 1,90€/kg il burro zangolato da creme fresche. Il Burro zangolato quotato sulla piazza di Parma ha replicato il listino dell'ottava precedente fissando il prezzo a 1,50€/kg.

GRANA PADANO Ancora una volta la borsa mantovana conferma i listini precedenti sia per il 10 e sia per il 14-16 mesi di stagionatura. 6,35-6,60€/kg. e 7,05 - 7,30€/kg. i rispettivi valori quotati nella settimana 49.
Analogamente la borsa milanese ha confermato i prezzi anche per questa settimana di rilevamenti e specificamente 6,35 e 6,45€/kg sono le quotazioni minimo e massimo del 9 mesi di stagionatura e tra 7,00 e 7,65€/kg. è il la forbice tra la valorizzazione minima e massima del 15 mesi d'invecchiamento.

PARMIGIANO REGGIANO Nella stasi generalizzata dei prodotti lattiero caseari ne guadagna anche il Parmigiano Reggiano confermando i prezzi della precedente seduta di borsa. I rilevamenti registrati alla borsa comprensoriale di Parma hanno replicato i prezzi della 48esima ottava e nel specifico: 7,25 - 7,65€/kg. e 8,65 - 9,0€/kg i prezzi del 12 e del 24 mesi rispettivamente.

 

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Domenica, 07 Dicembre 2014 11:30

Bene l'export di formaggi. Freschi soprattutto.


Continua a marciare di buon passo l'export di formaggi e latticini italiani nei primi 8 mesi dell'anno. A trainare sono i formaggi Freschi.


Secondo le elaborazioni dell'Ismea, gli invii all'estero sono aumentati del 6,4% in valore e del 4,2% in volume, nonostante la battuta d'arresto registrata nel mese di agosto, in concomitanza con l'inasprirsi della crisi in Ucraina e la chiusura delle frontiere verso alcune produzioni agroalimentari comunitarie tra cui anche i formaggi.

Le spedizioni verso la Russia sono infatti crollate, nel primo mese di embargo, dell'85% rispetto ad agosto di un anno fa, intaccando il trend di uno dei mercati di sbocco più promettenti per il made in Italy lattiero caseario (+33% l'incremento del fatturato realizzato a Mosca nel 2013).
Relativamente alle altre destinazioni la Francia si conferma il primo mercato di destinazione del Made in Italy caseario, con le spedizioni in aumento del 6,6% in valore e del 5,4% in volume. A seguire la Germania (+5,3% in valore e +5,8% in volume), il Regno Unito (+5,8% in valore e +1,7% in volume) e gli Stati Uniti (+2,0% in valore nonostante il -3,3% in volume).

A trainare l'export sono stati soprattutto i formaggi freschi (+9,2% in valore e +4,0% in volume), il Gorgonzola (+8,4% in valore e +2,7% in volume) e il Pecorino (+12,1% in valore nonostante il -0,9% in volume). Per il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano i volumi esportati sono cresciuti del 9,2%, ma a fronte di prezzi medi in significativa flessione (-5,5%). In aumento anche le vendite all'estero di formaggi grattugiati, sia in valore (+9,8%) sia in volume (+10,1%).
(Fonte Ismea servizi 26 novembre 2014)

Mercoledì, 03 Dicembre 2014 08:34

Niente di nuovo sul fronte dei lattiero caseari.

Lattiero Caseario. Replicati i listini dell'ottava precedente in tutte le borse prese a riferimento. Rispetto al 2013 il Parmigiano ha registrato una flessione in termini percentuali molto più consistente rispetto al Grana Padano.

Di Virgilio, Parma 3 dicembre 2014 -

LATTE SPOT Persiste la fasi stazionaria del Latte Spot. Tra 38,15 e 39,18€/100 litri di latte sono le quotazioni, minima e massima, confermate alla borsa di Verona relativamente al Latte Crudo Spot Nazionale. Il latte intero pastorizzato di provenienza estera è invece stato quotato ancora una volta all'interno della forbice compresa tra 36,60 e 37,63/100 litri di latte. Con la chiusura di novembre la perdita, del valore medio, rispetto al medesimo mese dell'anno precedente si attesta a -25,93% per il latte nazionale e del 27,09% per il latte di provenienza estera. -10,71% e -14,41% è la perdita del valore medio del prodotto prendendo a riferimento l'intero periodo di contrattazione.

BURRO E PANNA Nessuna variazione è stata rilevata nelle diverse borse prese a riferimento. Sulla piazza milanese pertanto il Burro CEE si è confermato a 2,85 €/kg, a 3,05 il burro da centrifuga, a 2,10 il pastorizzato e infine a 1,90€/kg il burro zangolato da creme fresche. Il Burro zangolato quotato sulla piazza di Parma ha replicato il listino dell'ottava precedente fissando il prezzo a 1,50€/kg. 1,64 e 1,70€/kg sono i listini determinati per le creme di latte e panna di centrifuga a uso alimentare contrattate rispettivamente a Milano e a Verona.
Anche nel caso del burro la caduta dei listini rispetto all'anno precedente è considerevole. La media confrontata relativamente ai primi 11 mesi vede il burro CEE cedere il -11,90% e -11,18% per il burro da centrifuga. Ancor più marcata la differenza per il burro pastorizzato che perde il -19,16% e per lo angolato che registra un gap del -20,47%.

GRANA PADANO La borsa mantovana, anche per la ottava appena conclusa, conferma i listini precedenti sia per il 10 e sia per il 14-16 mesi di stagionatura. Una performance che, ormai al traguardo di fine anno, vede limitare le perdite al -1,41% (valore medio) per il 10 mesi di stagionatura e del -4,39% per il 14-16 mesi di stagionatura rispetto all'anno precedente.
Analogamente la borsa all'ombra della "madonnina" ha confermato i prezzi anche per questa settimana di rilevamenti. Nell'osservazione del confronto tra i prezzi medi 2013 e 2014 (11 mesi) il 9 mesi di stagionatura cede il -1,36% (6,88€/kg contro il 6,97€/kg) e il -5,95% il 15 mesi di stagionatura (7,80 contro il 8,30€/kg del 2014).

PARMIGIANO REGGIANO Anche il Parmigiano Reggiano si prende una settimana di tregua e vede confermati i listini alla borsa di riferimento di Parma. Molto maggiore è invece la perdita percentuale rispetto all'anno precedente se confrontata con il Grana Padano. -5,5% la perdita del 12 mesi di stagionatura del prezzo medio 2014 rispetto al 2013 (8,32 contro 8,80€/kg) e del 8,08% per il 24 mesi la cui media 2014 - 11 mesi di rilevamento - è pari a 9,66€/kg contro il 10,55 del 2013.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 48 30 novembre 14

SOMMARIO Anno 13 - n° 48 30 novembre 14

1.1 editoriale L'urlo degli assenti.
3.1 vino Wine2Wine fotografa i trend del vino
4.1 Lattiero caseario Cala di altri 5 cent il prezzo all'origine del "Parmigiano"
5.1 federconsorzi Agrinsieme, i soldi alla Federconsorzi sono uno "scippo" agli Italiani.
5.2 agricoltura clima Fiducia in calo per le aziende agricole
5.3 Nutrizione La dieta mediterranea costa meno del junk food
6.1 Ho.re.Ca. Oliera addio, scattano multe fino 8mila euro
6.2 consumi e mercati Male le mele bene l'olio confezionato
7.1 export Embargo russo, i primi dati elaborati da Ismea

c.a.s.e.a. - Agenzia stampa elettronica  agroalimentare - copertina e sommario

Padano stazionario. Leggera crescita del solo latte scremato spot pastorizzato estero e della crema di latte a uso alimentare.

Di Virgilio, Parma 26 novembre 2014

LATTE SPOT Ancora fermo il latte spot. Il prezzo medio del mese di novembre del latte crudo spot nazionale si attesta perciò a 38,53€/100 litri. Cresce solo il latte scremato spot pastorizzato estero. Con un +2,22% questa particolare tipologia di referenza raggiunge quota 23,29€/100 litri come prezzo minimo e 24,42/100 litri come valore massimo. Invariato quindi il prezzo del latte spot crudo che a Verona è stato quotato tra 38,15 e 39,18€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Assolutamente bloccato da ormai quasi tre mesi il prezzo del burro. 2,85€/kg il prezzo del burro CEE contrattato a Milano. Fermo a 3,05€/kg il burro da centrifuga, 2,05€/kg. il burro pastorizzato e 1,90 il burro zangolato da creme fresche.
Al palo anche il prezzo del burro zangolato da creme fresche quotato a Parma che conferma il listino a 1,50€/kg.
Un piccolo segnale di ripresa proviene dalla crema a uso alimentare che a Milano recupera un +1,23% quotando 1,64€/kg, al termine di due settimane consecutive di perdita di valore.

GRANA PADANO Nessuna variazione è stata rilevata a Mantova. Confermati i listini della ottava precedente come sta accadendo ormai da 6 settimane.
Andamento replicato con listini confermati alla borsa merci di Milano che ha quotato tra 6,35 e 6,45€/kg il 9 mesi di stagionatura e tra 7,00 e 7,65 il 15 mesi e oltre di stagionatura.

PARMIGIANO REGGIANO Scende invece il Parmigiano Reggiano seppure limitatamente al 24 mesi di stagionatura. Nello specifico, alla borsa merci di Parma, il 12 mesi è stato fissato tra 7,25 e 7,65€/kg replicando i listini della precedente ottava mentre il 24 mesi ha ceduto altri 5 centesimi fissando la forbice tra prezzo minimo e massimo tra 8,65 e 9,0€/kg. Prosegue perciò il periodo di criticità del re dei formaggi il cui Consorzio di tutela ha da poco approvato un piano di riduzione di produzione per il 2015.
Un provvedimento che dovrebbe consentire un riequilibrio tra domanda e offerta con conseguente beneficio, atteso nel 2015, per il prezzo all'origine. 800.000 quintali di latte verranno distratti dalla trasformazione in "Parmigiano", equivalente al 5%, con l'obiettivo produttivo di 3.150.000 forme commercializzatili nella prossima campagna lattiera.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 47 23 novembre 14

SOMMARIO Anno 13 - n° 47 23 novembre 14

1.1 editoriale L'Anacronistica politica della Merkel italiana
3.1 meccanizzazione Le nuove frontiere del Contoterzismo.
4.1 Lattiero caseario Lattiero caseari, prezzi stazionari
5.1 biodiversità Patrizio Roversi verrà premiato a Parma.
5.2 HO.RE.CA. Quando l'alta cucina si unisce allo sport, a favore della beneficienza.
5.3 vino Vino. Decennale dell'Istituto Grandi Marchi a Milano.
6.1 eventi Parmigiano Reggiano, la Dop più premiata grazie alla Nazionale.
6.2 Lattiero caseario Parmigiano Reggiano: nel 2015 produzione ridotta
7.1 quote latte PR Grandi manovre al Parmigiano Reggiano

cibus 47 copertina

Al World Cheese Awards 2014 che si è tenuto a Londra con 3000 formaggi da 33 paesi. Il riconoscimento di Supergold al formaggio dell'Azienda Agricola Granadoro di Cavriago

(Londra, 15 novembre 2014) – "Al più grande concorso al mondo di formaggi ed alla più numerosa missione del Parmigiano Reggiano è corrisposta la più grande premiazione italiana; ben 21 medaglie e un Supergold per la Nazionale del Parmigiano Reggiano, che distribuisce premi a Bologna, Modena, Parma e Reggio Emilia". Questo la dichiarazione di Giuseppe Alai, presidente del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano, nel commentare la partecipazione al concorso World Cheese Awards 2014 di 21 caseifici, riuniti nella Nazionale del Parmigiano Reggiano, che si sono confrontati con produttori e distributori da tutto il mondo. Complessivamente erano infatti 3000 i formaggi provenienti da 33 paesi, dall'Australia, agli Usa, dal Sud Africa, al Nord Europa, giudicati da oltre 250 giurati provenienti da 26 nazioni.
"Il 'Re dei formaggi', con 7 ori, 7 argenti, 7 bronzi e il Supergold, è risultato così il formaggio Dop più premiato dell'intero concorso. Una grandissima soddisfazione, testimoniata dalla gioia di una nutrita delegazione di produttori dal comprensorio, saliti nella capitale inglese per vivere questo momento" spiega Gabriele Arlotti, ideatore del gruppo di caseifici pluripremiati. Nel mentre all'Olimpya di Londra si svolge il Bbc Good Food Show, in cui è presente uno spazio di promozione e vendita del tipico prodotto, curato dal Consorzio Conva in collaborazione col Consorzio del Parmigiano Reggiano.
Il Bath Blue, tipico erborinato del Regno Unito, è stato premiato quale vincitore assoluto dell'edizione 2014 che, comunque, ha visto il campione delle vacche rosse della Nazionale del Parmigiano Reggiano dell'Azienda Agricola Granadoro (Cavriago, RE) giungere tra i selezionati migliori del mondo, con il riconoscimento di "Supergold".

Di seguito il dettaglio delle 18 medaglie:
Categoria oltre i 24 mesi:
Medaglie d'Oro per l'Azienda Agricola Grana d'Oro (Cavriago RE), che è risultata altresì tra i Supergold della manifestazione, portando il Parmigiano Reggiano in finalissima; i caseifici Sociale Fior di Latte (Gaggio Montano, BO), Cooperativa Casearia Agrinascente (Fidenza, PR), Società Agricola Giansanti (Parma), Fattoria Fiori (Vetto, RE), Querciola (Lizzano in Belvedere, BO), Nuova (Bibbiano, RE);
Medaglie d'Argento per i caseifici Querciola (Lizzano in B., BO), Dismano (Montese, MO), Punto Latte (Concordia sul Secchia, MO), Coduro (Fidenza, PR), Cavola (Toano, RE), Urzano (Neviano Arduini, PR), Del Parco (Ramiseto, RE).
Medaglie di Bronzo: Cooperativa Casearia Agrinascente (Fidenza, PR), Castellazzo (Campagnola, RE), Cavola (Toano, RE), San Girolamo (Guastalla, RE), San Giorgio (Casina, RE).
Categoria sotto i 24 mesi: Medaglia di Bronzo per i caseifici Cavola (Toano, RE), Urzano (Neviano Arduini, PR).
La Nazionale del Parmigiano Reggiano 2014/2015 è risultata complessivamente composta da 21 caseifici: 5 di Parma (Cooperativa Casearia Agrinascente, Caseificio Sociale Coduro, Latteria Sociale Costa di Bazzano, Società Agricola Giansanti, Caseificio Sociale di Urzano), 3 di Modena e provincia (Caseificio Dismano, Caseificio Sociale Nuovo Malandrone, Punto Latte), 2 di Bologna e provincia (Caseificio Sociale Fior di Latte, Caseificio Sociale di Querciola), 11 di Reggio Emilia e provincia (Caseificio Sociale Allegro, Caseificio Sociale Castellazzo, Caseificio Sociale Cavola, Caseificio Sociale del Parco, Fattoria Fiori di Fiori Pier Paolo, Latteria Sociale Migliara, Latteria Sociale Moderna, Latteria Sociale Nuova, Latteria Sociale San Giorgio, Latteria Sociale San Girolamo, Azienda Agricola Grana d'Oro). Il palmeras complessivo del gruppo, dalla fondazione nel 2001, annovera così 72 premi internazionali.

 

Domenica, 23 Novembre 2014 09:01

Parmigiano Reggiano: nel 2015 produzione ridotta


800.000 quintali di latte in meno con la produzione che passa a 3.150.000 forme (-5%)

Reggio Emilia, 19 novembre 2014 - Scenderà del 5%, nel 2015, la quota di latte destinato alla trasformazione in Parmigiano Reggiano. Circa 800.000 quintali in meno, in sostanza, che porteranno la produzione di formaggio a 3.150.000 forme rispetto ai 3,3 milioni con i quali si chiuderà il 2014.

"Una rimodulazione dei piani di regolazione dell'offerta – ha detto il presidente del Consorzio Giuseppe Alai, nell'ambito dell'assemblea dei caseifici aderenti (poco meno di 370) – che non rappresenta soltanto una misura di carattere congiunturale".

"Il riequilibrare l'offerta rispetto alla domanda per ridare fiato ai redditi dei produttori a fronte di quotazioni che hanno pesantemente risentito di un aumento produttivo che in tre anni è stato pari al 9,5%, oggi è una delle misure di carattere strutturale che debbono essere messe in atto per rispondere a cambiamenti di analoga natura avvenuti sui mercati mondiali del latte e dei formaggi e a ciò che la crisi economica ha generato a carico delle famiglie".

"Dall'inizio della crisi economica – ha proseguito Alai – il reddito disponibile delle famiglie è diminuito del 13,1% e i consumi di formaggi sono scesi del 6,3%. Ciò nonostante, i consumi interni di Parmigiano Reggiano, apparsi in calo all'inizio del 2014, negli ultimi tre mesi sono aumentati del 4%; contemporaneamente, però, le quotazioni all'origine sono apparse i continua discesa (-14% in un anno) e proprio questi dati dimostrano che a prezzi bassi si può vendere di più (tanto che da due anni sono in sensibile diminuzione anche le importazioni di similgrana) e che la produzione tende naturalmente a diminuire, ma siamo ben lontani da elementi strutturali che possano garantire quel reddito ai produttori che sta invece diminuendo".

"A fronte dell'ormai imminente termine del regime delle quote latte in Europa – ha aggiunto il presidente del Consorzio - si profila un mercato in cui la produzione aumenterà mentre non cresceranno i consumi: a questo scenario ancora più complesso e competitivo, o si risponde come sistema, regolando i flussi, o il rischio è quello di non essere piloti, ma passeggeri del mercato, e quindi trasportati da eventi ingovernabili".
Dopo gli aumenti del 2011 (+174.000 forme), del 2012 (+225.000 forme) e del 2013 (173.000 forme) e il +0,7% che si registra a novembre 2014, per il 2015 l'Assemblea dei caseifici aderenti al Consorzio del Parmigiano Reggiano ha dunque deciso il taglio del 5% della produzione 2015, ma anche una "spending review", proposta dal Consiglio, che porterà ad un taglio, sulle sole spese di struttura, di 700.000 euro e ad un calo complessivo del bilancio per 3,5 milioni, mentre nessun aumento è previsto sui contributi versati dai caseifici, fermi dal 2003.

Al taglio della produzione, ora, i singoli allevatori saranno chiamati ad aderire individualmente in quanto possessori delle quote latte trasformabile, assumendo così l'impegno a riorganizzare un sistema il cui obiettivo è quello di raggiungere un equilibrio di mercato che non si limiti a non generare scorte, ma che garantisca reddito ai produttori. Un sistema, peraltro, alle prese con una situazione del comparto che si inserisce in un contesto nazionale ed internazionale senza precedenti e che vede altre prestigiose Dop italiane alle prese con gli stessi problemi di governo della produzione.

Mercoledì, 19 Novembre 2014 10:09

Grandi manovre al Parmigiano Reggiano

Alai: servono strategie condivise. Il Parmigiano è in un mercato che non è il suo. La strada della polverizzazione del latte potrebbe essere il prossimo obiettivo da porsi all'interno del comprensorio.

di LGC - Parma 19 novembre 2014 --

Modulazione della produzione, qualità e distintività  sono le leve sulle quali convergere le forze di tutti per riprendere in mano i mercati tipici del Parmigiano Reggiano.
Questi i punti emersi dalla relazione del presidente del Consorzio di Tutela del Formaggio Parmigiano Reggiano, Giuseppe Alai, illustrati al folto pubblico di operatori presenti all'incontro organizzato, ieri mattina alla sala civica del municipio di Noceto, dal centro di consulenze Agriverde.

E' la preoccupante situazione in cui versa il re dei formaggi il motivo scatenante del confronto tra gli imprenditori di settore e il presidente del Consorzio di Tutela. Il presidente, in più circostanze, ha inteso sottolineare quanto sia indispensabile individuare e condividere delle scelte strategiche da portare avanti tutti, nessuno escluso. "Il Consorzio è in grado di guidare la volontà delle persone? - sottolinea il presidente - No, il consorzio fa delle delibere che poi si traducono in buoni consigli che se uno vuole li rispetta e se non vuole non li rispetta. E veniamo all'esempio più pratico. I piani produttivi 2011- 2013 dicevano produzione 2010 + lo 0,8%. Si partiva con 3.040.000 forme e si arrivava con 3.100.000 unità. Questo era quello che aveva detto di fare il consorzio. La soglia delle 3,1 milione di forme fu superata di 200.000 forme. Allora non abbiamo fatto quello che ci aveva detto il consorzio." Una quota che, evidentemente, il mercato non ha potuto assorbire a discapito perciò del prezzo del prodotto.

"Il consorzio, rimarca Alai, è una associazione di caseifici in cui si aderisce volontariamente e ci si impegna, non ci si obbliga, a fare quello che viene stabilito. Oggi per me il tema è quello di costruire una mentalità che ci faccia vedere la situazione nella complessità."
E' opinione del presidente la necessità di lavorare sul prodotto esaltandone gli aspetti di tipicità e di territorialità che siano distintivi e unici, quindi ben riconoscibili rispetto al Padano e ai prodotti similari.
La quota eccedente di produzione che il mercato, in questi ultimi anni, non è stato in grado di assorbire è un'importante concausa della crisi di valore del re dei formaggi.

La rimodulazione dell'offerta, con una riduzione del 5% della produzione di formaggio, è la proposta alla quale l'assemblea consortile sarà chiamata a esprimersi nelle prossime ore.
"In questo momento abbiamo la necessità di smaltire le scorte, prosegue Alai, quindi si dice produci 95% e se fra due anni l'economia si riprende diremo produci il 102%. Ma le quote non le ridurremo ai produttori. Chiederemo quindi una modulazione della produzione di formaggio, momentanea di un anno soltanto, e il latte che si produrrà in più cercheremo di dargli un'altra destinazione accompagnato da un'indennizzo che va da 4 a 10€ al quintale. I 4 euro servono per indennizzare il 5% di minor trasformazione casearia che pagherebbe 5,6€ per la di marchiatura differenziata e fanno 9,6 euro. Se qualcuno può offrire latte alimentare gli diamo 10€ in aggiunta al valore di mercato (46€ circa totali - ndr). Facciamo questa differenza consapevoli che non tutti i caseifici sono attrezzati per la vendita del latte."

In sintesi l'obiettivo del Consorzio, sempre che domani (19 novembre) venga approvata la proposta, è un programma di scolmatura che dovrebbe consentire una ripresa di prezzi pur senza ridurre la produzione di latte dei singoli allevatori. "Domani andremo quindi a proporre una riduzione della produzione, conclude Alai, cercare una alternativa per il latte trasformato in modo diverso, inoltre cominceremo a tracciare quello che può essere un percorso futuro di quello che è il radicamento del nostro prodotto sul territorio. Dovremo trovare un equilibrio tra il significato di tipicità e il significato di territorialità con l'attenzione ai costi perché ogni vincolo è una quota di costi aggiuntivi". Obiettivo di breve termine sarà perciò quello di individuare il giusto equilibrio tra costi, vincoli e tipicità. Un percorso non semplice che, molto probabilmente, proprio in forza della delicatezza dell'argomento, porterà a innalzare il tasso di discussione tra le diverse anime che compongono il Consorzio di Tutela.
Già la proposta di riduzione produttiva del 5% è frutto di una negoziazione che vedeva una quota di produttori favorevoli a una percentuale maggiore di latte da sottrarre alla trasformazione casearia.
In conclusione, Alai, non vedrebbe male l'introduzione di un polverizzatore di latte che consentirebbe di "fare 15 prodotti diversi" aumentando perciò anche le opzioni di destinazione produttiva degli associati. Una terza opzione che andrebbe aggiungersi alla trasformazione casearia e alla destinazione lattiera.

Lo strumento che consentirà di monitorare la produzione è già operativo e dal 12 novembre scorso è on line il "registro delle quote latte parmigiano reggiano" illustrato dalla vicepresidente Monica Venturini introdotta dal presidente di Agriverde Alessandro Rainieri. "L'accesso è diretto dal sito del Consorzio, illustra Monica Venturini, e la scelta è stata molto importate e complicata da applicare. Una strada però coerente con gli indirizzi comunitari". L'importanza dello strumento, secondo quanto illustrato dalla relatrice, è confermata dall'interesse che ha suscitato nel sistema bancario. "E' un valore capitale che le imprese hanno, prosegue la Venturini, tanto è vero che ci sono già dei pignoramenti sulle quote latte registrate".

La grande novità, unica in europa, è che la quota è di esclusiva proprietà degli allevatori: questo significa che potranno scegliere se utilizzarla per mungere latte da destinare a Parmigiano Reggiano o, eventualmente, per trasferirla a terzi o usarla come elemento di garanzia per ottenere credito.

 

Pubblicato in Agroalimentare Parma
Mercoledì, 19 Novembre 2014 08:35

Lattiero caseari, prezzi stazionari.

Calma piatta alla borsa milanese. Al ribasso solo le  creme fresche a uso alimentare.

Di Virgilio, Parma 19 novembre 2014

LATTE SPOT Nuovo stop per il latte spot. Il piccolo e insignificante aumento registrato nella scorsa settimana non ha avuto seguito. A Verona il Latte Crudo Spot nazionale ha confermato il prezzo compreso tra 38,15 e 39,18€/100 litri di latte. Prosegue la stazionarietà del Latte intero pastorizzato estero bloccato tra 36,60 e 37,63 €/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Invariati i listini del burro da oltre 2 mesi. 2,85€/kg il prezzo del burro cee, 3,05 quello di centrifuga, 2,10 il pastorizzato e 1,90€/kg il prezzo del burro zangolato di creme fresche quotato alla borsa di milano. Confermato a 1,5 €/kg il valore dello zangolato alla borsa di Parma. Unica variazione registrata, in quest'ultima ottava, riguarda il listino delle creme a uso alimentare trattate a Milano che segnato una ulteriore perdita dell'1,22% assestandosi 1,62€/kg.

GRANA PADANO Nessuna variazione registrata alla borsa merci di Mantova sia per 10 e sia per il 14-16 mesi di stagionatura.
Anche alla borsa milanese nessuna variazione è stata registrata. Tra 6,35 e 6,45€/kg e tra 7,00 e 7,65€/kg i prezzi fissati a Milano rispettivamente per il 9 e il 15 mesi di stagionatura.

PARMIGIANO REGGIANO Congelati anche i prezzi del Parmigiano Reggiano su tutte e tre le piazze nelle quali il re dei formaggi viene negoziato. Valori compresi tra 7,25 e 7,65€/kg e tra 8,75 e 9,25€/kg rispettivamente per il 12 e il 24 mesi di stagionatura i prezzi fissati alla borsa di riferimento comprensoriale di Parma.

ASSEMBLEA CONSORZIO DI TUTELA DEL PARMIGIANO REGGIANO
Questa mattina l'assemblea del Consorzio di Tutela del Formaggio parmigiano Reggiano deciderà sulla proposta di modulazione dell'offerta. Un intervento che, stando alla proposta illustrata dal Presidente Alai ai produttori parmigiani riuniti a Noceto nella mattinata di ieri, prevede una scolmatura del 5%. Una quota percentuale di latte che verrebbe destinata a altra produzione diversa dalla caseificazione al fine di riequilibrare il rapporto tra domanda e offerta.

Alai Giuseppe 18nov14 agriverde

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
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