Amazon punta sempre di più sul comparto alimentare. Dopo le consegne a domicilio negli Stati Uniti e in Europa, ora arriva con una novità: una sezione Made In Italy Gourmet. L'utente potrà scegliere tra una ricca selezione di prodotti di eccellenza tipicamente italiani
Di Chiara Marando -
Sabato 17 Settembre 2016
Amazon punta sempre di più sul comparto alimentare. Gli “addicted” dell'acquisto online saranno già capitati sulle tante offerte di prodotti presenti nello store, ma quello che adesso si può trovare è una vera e propria sezione gourmet dedicata alle eccellenze dell'enogastronomia italiana.
Ebbene si, anche il colosso americano investe nel Made in Italy di alta qualità, con specialità del food&wine che mirano a tutelare i consorzi locali
Un'ampia scelta di bontà acquistabili solo con un click, delle quali il consumatore potrà conoscere dettagli e tracciabilità. L'idea è quella di diventare un punto di riferimento anche per quanto riguarda il mondo dell'e-commerce alimentare. E conoscendo le infinite potenzialità di Amazon non è difficile immaginare che l'obiettivo verrà raggiunto.
Ma non si tratta di un salto nel buio. Da tempo il re dello shopping mondiale aveva identificato il ramo food&beverege come ambito dalle grandi potenzialità di reddito, affrontandolo per step: prima con consegne a domicilio negli Stati Uniti, poi in Europa ed, infine, anche in Italia.
L'offerta oggi raccoglie un catalogo gourmet da acquolina in bocca, una vetrina ricca di specialità regionali, con prodotti a marchio Igp, Dop e Docg che rappresentano la cucina italiana nel mondo: Parmigiano Reggiano, Aceto Balsamico di Modena, Pasta di grano duro, Culatello di Zibello, Prosciutto di Parma, Speck dell'Alto Adige, alcune tra le migliori produzioni italiane di vino, Confetture e Olio extravergine di oliva. Ma l'elenco è ancora lungo, con più di 1000 articoli suddivisi in categorie, con oltre 50 brand presenti.
Inutile dire che nel mucchio ci si può imbattere anche in etichette che di artigianale ed eccellente hanno ben poco, con prezzi certamente non da grande distribuzione.
Insomma, benché il servizio sia molto interessante e allettante, è sempre meglio prendersi un po' di tempo per esplorare con calma tutta la vetrina ed evitare la “fregatura”.
Giusto per darvi un 'idea, ecco un assaggio di quello che dovreste guardare con sospetto.
Ad esempio, quale legame c'è tra il made in Italy e il box di dolci assortiti Kinder, Haribo o Rittersport? Il dubbio è lecito.
Per non parlare dell'Aceto balsamico Ponti...i commenti sono superflui. Cercando “Parmigiano Reggiano” le opzioni spaziano da eccellenze reali come quello preparato con latte di vacche rosse, il 24 mesi e addirittura il 40 mesi, per arrivare a marchi sconosciuti che non sembrano neppure italiani.
Un ultimo dettaglio da controllare: le quantità. Già, perché capita che la farina venga venduta in pacchi da 25 kg, oppure che la scatola di pelati sia da 2 kg e mezzo ed il Prosciutto di Parma in confezioni da 2 kg. Indubbiamente eccessivi per un uso domestico.
La rubrica dedicata alle "Storie del gusto" parte oggi e come le migliori ricette della grande tradizione italiana, ha un qualcosa di unico quando è semplice, di tradizione e fatta di passione.
Parma, 17 luglio 2016
Il racconto di oggi tocca passione e coinvolgimento per il buon cibo, l'onore e il forte legame con l'Italia per una continua scoperta di talento e sviluppo personale.
Il protagonista è Marco Ferrari, un ragazzo nato a Reggio Emilia, che si è stabilito con tenacia e buona volontà in Giappone e che forte di una esperienza fatta nel Paese del Sol Levante, in dieci anni di attività come responsabile di una società di intermediazione turistica, proprio fra Italia e Giappone, oggi sta promuovendo il buon cibo e i prodotti tipici di Reggio Emilia ad Osaka ed oltre i suoi confini.
La sua grande voglia di intraprendere lo ha messo in contatto con importanti chef, ristoratori ed operatori del settore, fra i quali tanti Italiani che abitando e che lavorano alacremente in Giappone, cercando di emergere e che alla fine svettano a mio parere, per qualità e preparazione, su parecchi colleghi italiani.
E' il caso della professionalità dello chef romano Fabrizio Valentini della trattoria romana Casareccio a Mukonuso vicino Kobe; leggendo nei blog giapponesi e di settore, ne esce una cucina "...commovente e di casa" o come dicono altri "...molto fedele a quella romana di una volta"..., io direi che dal punto di vista tecnico è anche molto ricercata, lo chef è preparato ed attento, tanto fedele alla tradizione romana pur ricercando tratti di originalità tipica Italiana.
Tornando invece al Samurai di Reggio Emilia, il ragazzo si è distinto per avere stretto legami e fatto parlare di se nell'ambiente e per questo ho pensato fosse il momento di scrivere di Lui perchè gli eventi e le partecipazioni enogastronomiche ai quali ci sta abituando da tempo, sono di richiamo e ben strutturati, tutto grazie anche a partner rigorosamente italiani e selezionati.
Marco è partito poco dopo il diploma superiore e concreto come sa essere, ha fatto una valutazione lucida e non di semplice istinto come potrebbe sembrare e quindi si è cimentato nella gestione di una azienda turistica a mangement di stampo americano in Giappone, in una Terra dove non era che un ragazzo di belle promesse ed in punta di piedi, ha mosso i primi passi come ricorda Lui: "Sono arrivato a Dicembre del 2005 e a Febbraio del 2006 avevo già un lavoro, che faccio ancora adesso – ricorda – Eppure non sapevo il Giapponese, ma solo l'Inglese, e non avevo più esperienza lavorativa di quando ero partito".
Oggi lavora per varie agenzie e non ha abbandonato il sogno di creare un forte legame fra Italia e Giappone proprio come nel 2014 in cui insieme pr la prima volta siamo stati impegnati nella creazione di un evento ad Osaka chiamato "I SAPORI D'ITALIA IN GIAPPONE" e dove l'idea era proprio quella di far sentire ai clienti Giapponesi alcune specialità Italiane abbinate a piatti tipici regionali con alcune selezionate eccellenze come l'Aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia della Acateia San Giacomo di Novellara, il re dei formaggi Parmigiano Reggiano ed una selezione di vini della Valpolicella della cantina di Montecariano a San Pietro in Cariano (Verona).
Ricordo le nostre telefonate kilometriche ed il progetto che ha preso forme sulle nostre divergenze e sulle nostre similitudini, la sua tenacia e la sua preparazione sulla cultura giapponese e la mia esperienza di sommelier hanno fatto rincontrare dopo vent'anni due amici che avevano condiviso l'infanzia nello stesso quartire e che oggi da adulti, da uomini, si sono ritrovati con la stessa passione e professionalità in questo campo.
Ho ritrovato una persona fedele alla tradizione e rispettosa del lavoro altrui, perfettamente integrata ed attenta al gusto emiliano nei confronti dei clienti giapponesi, assetati di spiegazioni e continui approfondimenti, un Popolo davvero affascinante e non così lontano da quello che ci rappresenta come italiani. Il Giappone ha fantasia, tradizione, cultura e rispetto per l'onore, ingredienti di cui la cucina di Marco non può fare a meno per poter costruire il ponte fra queste due culture.
Il progetto ha avuto grande successo ed ha portato a Marco nuovi spunti e punti di vista per il suo futuro che si prospetta di grande rilievo e pieno di idee innovative per il settore enogastromico e dell'ospitality.
www.facebook.com/marcoferrarigiappone
www.facebook.com/saporidellamamma
L'Equilibrista
Sicuramente una delle nostre più riconosciute eccellenze italiane la troviamo nel settore della moda e se parliamo di "alta moda" viene subito in mente lui: Valentino! Un brand riconosciuto a livello mondiale e VERONICA VOLPI coglie l'occassione per ricordarcelo nell'articolo odierno.
Di Veronica Volpi
Eleganza, leggerezza ed individualità nascoste nella forza della semplicità: sono queste le qualità della donna di grande classe rappresentate da Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli per la Collezione Haute Couture di Valentino.
L'ispirazione proviene direttamente dalla danza e dal teatro, da quella sfaccettatura di questa arte che ha visto rivoluzionare gli schemi, le regole e l'antichità: la danza moderna.
Donne forti come Isadora Duncan e Martha Graham, che hanno saputo esprimere la propria personalità combattendo contro dogmi e pregiudizi, sono le muse ispiratrici dei due stilisti.
La loro leggerezza nel danzare prende forma nel sapiente uso della seta e chiffon plasmati in ampie tuniche dalle decorazioni ornamentali.
Forte è anche il richiamo al lontano Oriente: coroncine e monili cappeggiati da dragoni e serpenti avvolgono le teste acconciate delle modelle.
Sul finale, matrone dalle tuniche in velluto e mantelle in pelliccia irrompono la scena portando quell'eleganza sfarzosa che nel teatro non muore mai.
Photo courtesy of: Vogue.it
Credits: onlineonly.christies.com – simple.wikipedia.com -
L'artigianalità fiore all'occhiello del made in Italy. Abilmente: la mostra atelier internazionale della Manualità Creativa che dal 17 al 20 di Marzo si svolgerà presso il padiglione 8 della Fiera di Roma.
Di Giulia Santoro
Sotto il segno del DESIGN ITALIANO fortunatamente noi italiani siamo conosciuti non solo grazie ai grandi brand di esportazione internazionale, ma anche grazie ad un altro importantissimo fiore all'occhiello: l'artigianalità, ovvero se vogliamo dirlo in termini più esterofili, l'handcraftship.
FlashOn Mag attraverso la Rubrica di Design vuole proprio mettere in evidenza anche le piccole realtà che fanno grande la nostra Italia sotto il profilo della creatività "homemade".
Dove trae origine tutta la nostra tradizione artigianale?
C'è un importante evento che sottolinea l'importanza di questa preziosa forma di creatività ed è ABILMENTE: una mostra atelier internazionale della Manualità Creativa che dal 17 al 20 di Marzo si svolgerà presso il padiglione 8 della Fiera di Roma.
Tutti i giorni, dalle 10:00 alle 19:30, per soli 10 euro, avrete modo di interagire con dei veri professionisti di queste arti artigianali che, nell'era del tutto e subito e a basso costo, si sono un po' persi.
Le aree tematiche di Abilmente sono concentrate in varie sezioni dai Bijoux al Cake e sue decorazioni, ma anche Crochet-Tricot, Cucito, Patchwork, Ricamo e merletto, Tecniche decorative e Tessitura.
In tutte queste specialità ci saranno dei veri Big di livello internazionale che lavoreranno sotto i vostri occhi. Sarà possibile quindi acquistare in loco creazioni "handmade" oppure seguire workshop e lezioni di gruppo su quella che è la vostra materia preferita.
Ogni padiglione sarà dedicato ad una delle diverse aree tematiche quindi anche l'ambientazione stessa e le varie scenografie saranno perfette per suggestionarvi ancor di più.
Non tutti sanno infatti che questa manifestazione esiste già da diverso tempo e coinvolge non solo il comune di Roma ma anche altre città d'arte italiane. È una mostra itinerante che segue le tematiche stagionali secondo i trend del momento.
Se siete davvero interessati a seguire anche qualche corso potrete collegarvi al sito www.romaprimavera.abilmente.org, per iscrivervi per tempo ai vari workshop.
Made in Italy, Mipaaf: presentato segno unico distintivo agroalimentare "The extraordinary italian taste"
Martina: operazione di sistema per sostenere export agroalimentare. Obiettivo export: 50 miliardi nel 2020
di LGC Parma, 28 maggio 2015 –
Una operazione strettamente di marketing quella presentata ieri dal Ministro Maurizio Martina che serve alla promozione del Made in Italy agroalimentare, sotto una bandiera unica, e al contrasto dell'Italian sounding. Almeno questa è l'intenzione dell'operazione che va in controtendenza rispetto alle politiche dell'omologazione imposte dalle multinazionali.
Un'operazione di marketing che ha la presunzione di contrastare il fenomeno dell'imitazione dei nostri prodotti (italian sounding) che si stima abbia un fatturato di circa 60 miliardi di euro.
"Un logo che, secondo il comunicato stampa diffuso dal MIPAAF, verrà utilizzato in occasione delle fiere internazionali, in attività di promozione all'interno dei punti vendita della grande distribuzione estera, nelle campagne di comunicazione e promozione in Tv, sui media tradizionali, su Internet e sui social media. Un segno unico utile per veicolare un'idea unitaria del Made in Italy dalle caratteristiche originali e dalla qualità distintive. Nelle fiere, ad esempio, servirà a caratterizzare in modo univoco l'area espositiva dedicata all'Italia del cibo e del vino. Il marchio verrà utilizzato fin dalle prossime giornate all'interno del Padiglione del Vino e del Padiglione del Cibo a Expo, proprio per cogliere l'occasione unica di visibilità offerta dall'evento di Milano."
Il segno unico è rappresentato da una bandiera italiana con tre onde che richiamano il concetto di crescita e di sviluppo e dalla scritta "THE EXTRAORDINARY ITALIAN TASTE".
Non un marchio da introdurre sui singoli prodotti ma un logo che qualifica l'identità italiana all'interno di un mix di azioni di promozione e sostegno, come le fiere internazionali, le attività di promozione all'interno dei punti vendita della grande distribuzione estera, ma anche le campagne di comunicazione e promozione in Tv, sui media tradizionali, su Internet e sui social media. Il marchio si inserisce nel più ampio piano straordinario di internazionalizzazione del Made in Italy, messo a punto in collaborazione dal Ministero dello Sviluppo Economico, dal Ministero delle politiche agricole e dall'Ice e ne costituisce uno degli aspetti più importanti.
"Da oggi l'agroalimentare italiano - ha spiegato il Ministro Maurizio Martina - sarà più forte e più riconoscibile sui mercati internazionali. Finalmente abbiamo un segno distintivo unico che aiuterà consumatori e operatori a identificare subito le attività di promozione dei nostri prodotti. Partiamo da Expo Milano 2015 per sfruttare questa straordinaria occasione di visibilità e proseguiremo con le azioni previste dal nostro piano di internazionalizzazione sui mercati strategici. Nei prossimi tre anni investiremo oltre 70 milioni di euro per la promozione, imparando a fare squadra e a non disperdere in mille rivoli le risorse."
Il Battibecco tra il Nunzia De Girolamo e Confindustria in merito alla partecipazione al Brennero del Ministro.
- On. Nunzia De Girolamo, 04 Dicembre 2013 20,01-
L'unica cosa sconcertante sono i toni usati da un'organizzazione come Confindustria che invece di schierarsi a difesa degli interessi nazionali lancia accuse al limite dell'insulto personale a chi, come Ministro, svolge il suo dovere di tutela della produzione agricola nazionale.
Invece di trincerarsi dietro un europeismo a corrente alternata, Confindustria si adoperi per difendere il Made in Italy che è così prezioso per tutto il Paese, compresi i suoi associati, ed è minacciato da una concorrenza sleale senza precedenti. Sono andata al Brennero per manifestare solidarietà a migliaia di agricoltori messi in ginocchio dalla crisi e da coloro che chiudono gli occhi e si voltano dall'altra parte quando le produzioni italiane vengono massacrate da gente senza scrupoli. E mi auguro di vedere o sentire una partecipazione di Confindustria così vibrante come quella espressa nella nota diffusa oggi, in tema di lotta alla contraffazione: se c'è già stata, in molti non se ne sono accorti.
Parteciperò ad altre decine, centinaia, migliaia di manifestazioni, senza paura di intimidazioni, ogni qualvolta sarò in gioco la difesa dell'Italia e delle sue produzioni, indipendentemente dalla bandiera di chi organizza quella protesta, perché penso che la difesa degli interessi nazionali vada perseguita con una sola bandiera: quella italiana.
In merito alla stucchevole lezioncina sulle disposizioni comunitarie in vigore sull’origine in etichetta, previste oggi per una serie cospicua di prodotti, è bene ricordare che esse sono il frutto di numerose battaglie portate avanti dall’Italia e dagli agricoltori italiani. Chiederne l’ampliamento, rispettando le regole del dibattito europeo, rientra pienamente non solo tra le mie libere scelte politiche, ma certamente tra i miei doveri.
- Il comunicato di Radiocor 18,02 -
CONFINDUSTRIA: SCONCERTO PER ATTEGGIAMENTO DE GIROLAMO A PROTESTA COLDIRETTI
"Non considera disposizioni Ue su originalita' prodotti" (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 04 dic - "Confindustria e' sconcertata per il comportamento del ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo che questa mattina, con la sua presenza al valico del Brennero alla mobilitazione di protesta della Coldiretti, ha dimostrato di non tenere in debita considerazione tutte le disposizioni Ue che regolano l'originalita' dei prodotti agroalimentari". Lo afferma Confindustria, in una nota, in merito all'intervento del ministro De Girolamo a manifestazione di protesta in difesa del 'made in Italy' sul fronte agroalimentare. "Utilizzare i mezzi di informazione per travisare le indicazioni espresse dalla legge europea in materia di 'Made in'- si legge nella nota di Confindustria - significa ingannare i cittadini, perche' al momento vi e' una distanza incolmabile e, tra l'altro incomprensibile, tra quanto espresso e sottoscritto dal nostro Paese a Bruxelles e quanto il ministro De Girolamo intende far percepire con la sua azione". La nota conclude ricordando che "per regola comunitaria e accordi internazionali non sono accettabili soluzioni protezionistiche. L'industria agroalimentare italiana sente forte la responsabilita' della selezione delle materie prime e con altrettanta responsabilita' si impegna da sempre, nel rispetto delle leggi nazionali e comunitarie, per garantire la salute e la salvaguardia dei consumatori e la qualita' dei prodotti loro destinati, con produzioni di eccellenza supportate da controlli e selezioni accurate sulle materie prime".com-mma
(RADIOCOR) 04-12-13 18:02:15 (0500) 5 NNNN
Nunzia De Girolamo a tutto campo sui problemi dell’agricoltura. Al Brennero, lo scorso 4 dicembre, è stata anche testimone di un controllo eseguito dalle forze dell’ordine preposte a un camion che trasportava cosce di maiali, alcune delle quali non marchiate correttamente.
“Sono qui oggi perché credo profondamente nel Made in Italy che è la vera forza del nostro Paese, la leva di sviluppo sui cui dobbiamo puntare per uscire dalla crisi che stiamo vivendo. Abbiamo il dovere di difendere la produzione italiana, la qualità che esprime, il lavoro di chi contribuisce ogni giorno a realizzare le nostre eccellenze che conquistano i mercati stranieri, ma abbiamo il dovere di garantire anche i consumatori che devono essere messi nella condizione di sapere in modo chiaro e immediato ciò che comprano. Tutti devono sapere quello che mangiano, tutti devono sapere quello che comprano. Si tratti di origine o di sicurezza”.
Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, il 4 dicembre alla mobilitazione di Coldiretti al valico del Brennero, dove ha assistito anche a un controllo, eseguito dalle forze dell’ordine preposte, a un camion che trasportava cosce di carne di maiale, alcune delle quali non marchiate correttamente. Nel frattempo, anche il Corpo forestale dello Stato sta effettuando controlli a Vipiteno.
“Crediamo che l’Europa sia un valore, siamo europeisti convinti, ma dobbiamo difendere l’agricoltura italiana, non quella tedesca. Sono convinta che l’Italia abbia un potere e un potenziale enorme. E questo grazie al lavoro degli agricoltori italiani che in tutti questi anni – ha dichiarato il Ministro - si sono dedicati a portare avanti la qualità, la tradizione, i nostri valori identitari. Il risultato lo abbiamo visto ed è sotto gli occhi di tutti: è il nostro patrimonio agroalimentare, unico e insostituibile. Lo dobbiamo proteggere e valorizzare”.
“Le mie battaglie per difendere la nostra agricoltura e gli agricoltori italiani, le ho cominciate appena sono diventata Ministro delle politiche agricole. Dal primo giorno mi sono impegnata in prima persona – ha proseguito De Girolamo - per fare le azioni migliori per il futuro dell’agricoltura italiana. In primo luogo, per salvare il comparto da una tassa iniqua come l’Imu agricola. Un risultato a cui molti non hanno creduto fino all’ultimo, ma che invece è diventato realtà. Questa per me è una vittoria di tutti i veri agricoltori. I 537 milioni di euro che saranno così risparmiati, sono certa che saranno investiti nel migliore dei modi, per creare occupazione e qualità, così come sanno fare gli agricoltori italiani”.
“Ma un’altra questione fondamentale per noi è quella dell’etichettatura, per cui siamo oggi qui. Dobbiamo portare avanti anche questa battaglia e lo dobbiamo fare anche per la carne di maiale, in Italia come in sede comunitaria. Nel corso degli anni, il nostro Paese è riuscito a fare dei passi in avanti importanti in questa direzione. Ma, certo, resta ancora molto da fare e dobbiamo andare avanti con determinazione. Facciamo il nostro percorso, un passo alla volta, per ottenere quello che davvero merita il nostro patrimonio agroalimentare, che tutto il mondo ci invidia e per questo imita”.
“In un mercato globalizzato come quello in cui ci troviamo, i consumatori non sono però nella condizione di comprendere esattamente quali prodotti siano italiani e quali no. Dobbiamo affrontare con tutte le nostre forze – ha aggiunto il Ministro - le sfide con cui abbiamo a che fare a Bruxelles e questo lo dobbiamo fare per salvaguardare il nostro patrimonio e i nostri agricoltori non solo a livello economico. Perché si tratta di una necessità per il nostro Paese anche a livello culturale”.
“È vero, ci sono ancora molti prodotti per cui dobbiamo lottare e questo lo stiamo facendo e continueremo a farlo. Non possiamo dimenticare che la nostra mission è quella di valorizzare la nostra eccellenza che è nel Dna della nostra agricoltura. Lo dobbiamo fare per i nostri agricoltori e per i consumatori che non possono e non devono essere ingannati da chi specula, da chi fa il furbo sulla salute degli altri, causando danni di immagine ed economici ai nostri produttori onesti che sono costretti a pagare per la scorrettezza e la disonestà di altri. Non è accettabile, non è tollerabile, tanto più in questo momento di crisi”.
“Ma in questa prospettiva, sono tanti gli elementi che dobbiamo considerare. Come, per esempio, la questione relativa all’autoprovvigionamento alimentare. In Italia non abbiamo un livello sufficiente e per questo siamo costretti a importare dall’estero. Ma per colmare questo gap è necessario agire a più livelli. Dobbiamo essere in grado di cambiare rotta e per farlo dobbiamo tutelare prima di tutto l’attività agricola e la presenza degli agricoltori sul territorio. Dobbiamo ridare competitività, garantire ai nostri imprenditori la possibilità di essere allo stesso livello dei loro concorrenti stranieri, abbattendo quel muro di gomma che è la burocrazia. Ci dobbiamo ricordare che senza agricoltura non si va da nessuna parte. E non si va da nessuna parte neanche senza agricoltori”.
“È ora di dire basta anche all’abbandono delle terre agricole, basta alla colata di cemento che spazza via le nostre campagne. Abbiamo un provvedimento, che rappresenta un vero e proprio progresso di civiltà, come il disegno di legge contro il consumo del suolo agricolo che dobbiamo far diventare legge il prima possibile. E anche in questo caso, ricordiamocelo, si tratta di una battaglia culturale”.
“Voglio ricordare, parlando di tutela del territorio e dell’agricoltura, anche il provvedimento sulla Terra dei fuochi, che abbiamo varato ieri in Consiglio dei Ministri, che ci permetterà di definire con esattezza quali sono le terre inquinate e quali no, per poi individuare le aree food e no food, mettendo così la parola fine alle speculazioni a cui stiamo assistendo, ma soprattutto garantendo la salute di chi vive e opera in quelle terre. Faremo quella che chiamo un’operazione verità”.
“Quello che davvero serve oggi è un cambio di paradigma e sono davvero soddisfatta di potervi confermare anche qui che il Governo Letta sta dimostrando segnali di attenzione nei confronti della nostra agricoltura, che dopo decenni in cui è stata considerata la Cenerentola del Paese, oggi sta recuperando attenzione, come dimostra anche l’aumento dei giovani che si dedicano a studi agrari e che vedono nel comparto una valida soluzione alla crisi”.
(Mipaaf)
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