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Domenica, 13 Aprile 2014 08:40

Marche: export boom per il verdicchio.

È boom per l'export dei vini marchigiani con un +36% rispetto al 2012

(Verona, 6 aprile 2014). È boom per l'export dei vini marchigiani con un +36% rispetto al 2012: su un fatturato complessivo del pianeta vino che nelle Marche supera i 136 milioni (+8,8%), le esportazioni valgono oltre 68 milioni di euro, il 50% del totale. A fare da traino è il Verdicchio – il vino bianco fermo più premiato dalle guide italiane 2014 e ambasciatore delle Marche nel mondo – che con 17 mln di euro assorbe circa il 25% delle esportazioni e fa un balzo sorprendente nel 2013: +41,6% in valore e +10% in quantità (8 milioni e mezzo le bottiglie all'estero). Merito di politiche promozionali vincenti e di una riconosciuta qualità, a partire dalla crescita del prezzo medio del Verdicchio a ettolitro, aumentato del 17,6% rispetto all'anno precedente (dati Ismea). Ma anche della versatilità dell'offerta, sia in termini di varietà – dal Verdicchio al Rosso Piceno, dall'Offida Pecorino al Falerio, dalla Lacrima all'Igt Marche – che di rapporto qualità-prezzo, con bottiglie dai 3 ai 10 euro e oltre. Un boom dell'export che è andato a compensare il -9,4% in valore del mercato interno rispetto al 2012. Fondamentale perciò è stato il sostegno della Regione Marche, che negli ultimi quattro anni ha investito attraverso Ocm e Psr 11.159.000 euro per i viticoltori. A sottolineare la vocazione export oriented dei vini marchigiani è stata l'assessore all'Agricoltura della Regione Marche, Maura Malaspina, intervenuta oggi nella giornata inaugurale del Vinitaly in rappresentanza del presidente della Regione  Marche, Gian Mario Spacca, assieme ai direttori dell'Istituto Marchigiano di Tutela Vini, Alberto Mazzoni e del Consorzio Vini Piceni, Armando Falcioni.

Tra i Paesi di riferimento della regione vitivinicola più collinare e più longeva d'Italia, Stati Uniti (che assorbono circa il 60% dell'export), Canada e Giappone. Nel Vecchio Continente la parte da leone la fa l'Europa del Nord: Belgio, Olanda, Germania, Svezia e Inghilterra, con un mercato che vale circa 13 milioni di euro sui 20 milioni dell'Ue-28. Buone performance extra Ue anche in Svizzera e in Norvegia, destinazione sulla quale si stanno concentrando molte cantine marchigiane. Sul fatturato totale dei vini marchigiani, l'accelerazione maggiore (+10,3%) la porta la qualità delle produzioni a marchio Doc, Docg e Igt, che passano da 80 a 88,2 milioni di euro. Significativa la linea degli spumanti (il cui simbolo regionale, oltre al Verdicchio, è la Vernaccia di Serrapetrona, unico vino italiano che subisce tre fasi di spumantizzazione), che incide complessivamente per 36,2 milioni e registra un +15% sul 2012.

Tra i segmenti emergenti, in linea col dato nazionale, c'è anche il biologico. Con circa 3.278 ettari di superficie vitata bio (fonte: Sinab), pari al 19% della superficie vitata regionale (17.400 ettari), le Marche sono la sesta regione d'Italia più votata alla viticoltura bio (dopo Sicilia, Puglia, Toscana, Umbria e Abruzzo). Un interesse verso il settore che ha portato alla nascita di un'associazione di 'vignaioli bio' sul territorio. Si chiama Terroir Marche, con 8 produttori che su 93 ettari hanno sposato la filosofia biologica, per una produzione complessiva di 338mila bottiglie.

Le Doc Marche: Bianchello del Metauro, Colli Maceratesi, Colli Pesaresi, Esino, Falerio, I Terreni di Sanseverino, Lacrima di Morro d'Alba, Pergola, Rosso Conero, Rosso Piceno, San Ginesio, Serrapetrona, Terre di Offida, Verdicchio dei Castelli di Jesi, Verdicchio di Matelica. Le Docg Marche: Conero, Offida, Vernaccia di Serrapetrona, Castelli di Jesi Verdicchio Riserva, Verdicchio di Matelica Riserva. 

L’azienda piacentina, pioniera nella produzione di vini bio, continua il suo percorso di ricerca della naturalità e arricchisce la produzione senza solfiti aggiunti di due nuove referenze: il Gutturnio Frizzante Ciribusco e il Pinot Grigio Campo Bianco.

 

Pianello Val Tidone (PC), 26 marzo 2014 –

Tenuta Villa Tavernago, 35 anni di storia tutti dedicati alla produzione di vini biologici, non smette di perseguire il grande principio che ispirò fin dall’inizio la famiglia Pirovano: produrre vini “il più possibile naturali e salubri”. Un concetto semplice, che necessita tuttavia di grande impegno, determinazione e investimenti per essere realizzato.

La produzione di un vino al quale non si vogliono aggiungere solfiti è una grande e stimolante sfida che impone scelte precise già in campagna. Il primo obiettivo fondamentale è preservare l’integrità delle uve e questo aspetto ha a che fare tanto con lo stato sanitario, che con la modalità di raccolta che deve essere la più soffice possibile, svolta a mana e con l’utilizzo di piccole cassette” racconta Roberto Miravalle, agronomo di Tenuta Villa Tavernago oltre che Presidente del Consorzio Vini Colli Piacentini. “L’integrità del frutto è fondamentale anche per preservare un piccolo e potente alleato, il glutatione, un antiossidante presente naturalmente nell’uva  e in altri frutti e il cui livello dipende in buona misura dalle tecniche colturali e dalla nutrizione azotata, aspetto particolarmente delicato operando in agricoltura biologica. Il glutatione inoltre aumenta durante la maturazione dell’uva, quindi aspettare il giusto grado di maturazione è un punto essenziale. La conservazione del glutatione nel vino è poi determinato da pratiche enologiche particolarmente attente, ad iniziare dalla scelta dei lieviti. Mantenere una certa presenza di antiossidante naturale nel vini consente di abbattere l’impiego di antiossidanti aggiunti fino ad evitarli; l’ossidazione è infatti la prima causa di decadimento delle caratteristiche sensoriali e del conseguente invecchiamento - non affinamento - del vino nel tempo, ad iniziare dalla perdita di freschezza. Ecco perché produrre vini senza solfiti richiede conoscenze di fisiologia vegetale, di fisiologia della fermentazione e dei processi evolutici dei composti minori - in quantità - del vino”.

“Dopo qualche anno di sperimentazione, oggi siamo in grado di produrre vini bianchi, rosati e rossi frizzanti senza solfiti aggiunti – oltre che biologici - con caratteristiche organolettiche del tutto simili, ed in certi casi anche migliori, a quelle dei vini con solfiti” - prosegue l’enologo dell’azienda, Enzo Galetti. “In cantina il processo di produzione dei vini senza solfiti parte dalla pigiatura e non può prescindere da un rispetto scrupoloso dell’igiene: in fondo la produzione senza solfiti richiede semplicemente l’applicazione rigorosa di precise regole di buona enologia, applicate in maniera nuova e originale, ma sempre e solo regole di buona enologia!”

Gutturnio frizzante Ciribusco e Pinot Grigio Campo Bianco sono le novità 2014 che completano la gamma di vini biologici senza solfiti aggiunti, già in distribuzione dal 2010, composta da Bonarda Barabina, Ortrugo Podere Visconti, Pinot Nero Querido Rosè. L’azienda presenterà in anteprima questa produzione a Vinitaly dal 6 al 9 aprile nello stand D4 del Consorzio Vini Colli Piacentini all’interno del Padiglione 1 Emilia Romagna.

 350 ettari complessivi di proprietà di cui 25 vitati, vigne poste sulle colline tra la Val Luretta e la Val Tidone, una splendida dimora patrizia che dà il nome all’azienda e ai suoi prodotti: Tenuta Villa Tavernago (www.tenutavillatavernago.it), una storia sin dalle origini vocata alla naturalità, produce vini biologici e senza solfiti tipici del territorio piacentino oltre che alcune delle migliori espressioni da vitigni internazionali.

 

 

 

 

 

L’EXPORT È IL DRIVER FONDAMENTALE DELLE AZIENDE ITALIANE, MA C’È CHI CRESCE ANCHE NEL MERCATO INTERNO.

L’immagine dei vino italiano si costruisce prima di tutto in casa, dove il mercato domestico non ha perso la sua funzione di riflesso per i mercati internazionali

Verona, 18 marzo 2014. Con i consumi interni in calo, l’Italia del vino si salva soprattutto grazie all’export, ma le aziende hanno ben chiaro che il mercato italiano ricopre un ruolo chiave proprio quando l’obbiettivo sono i mercati internazionali, più reattivi se il mercato domestico garantisce quella visibilità che poi viene spesa sulle piazze internazionali.

È il caso di quelle cantine che, controcorrente e con l’export che resta il loro driver fondamentale, crescono con numeri confortanti anche nel mercato interno. E che con le loro case history, saranno tra le protagoniste di Vinitaly, la rassegna internazionale di riferimento del mondo del vino, a Verona dal  6 al 9 aprile (www.vinitaly.com).

Un fenomeno quello della corsa all’esportazione che, tuttavia, a ben guardare, ha prodotto qualche frettolosa analisi, che ha indotto molte aziende a “tirare i remi in barca” nel mercato interno, lasciando qualche spazio libero alle cantine che, invece, hanno continuato a ritenere importante il ruolo delle vendite entro i confini nazionali. Una parziale conferma arriva anche dai dati sul consumo di vino in Italia. La spesa per il vino non è andata così male nel recente passato, almeno stando ai dati Istat sulla spesa dei consumi delle famiglie italiane.

In termini assoluti, dopo il calo del 2009, ci sono stati anni tutti leggermente positivi. Nel 2012 le famiglie italiane hanno speso 12 euro al mese per comprare vino, il 2,5% della spesa per alimentari di 468 euro e lo 0,48% della spesa totale mensile di 2.419 euro. Il vino resta la bevanda alcolica di riferimento. Da un punto di vista geografico, nel Nord si continua a spendere più che al Sud, ma le tendenze sono diverse. Nel Nord-Ovest la spesa sta calando di anno in anno ed è oggi uguale a quella del Nord-Est, poco meno di 14 euro per famiglia, dove invece c’è stata una crescita. Al centro si è stabilizzata al 10% circa sotto i livelli pre-crisi, mentre al Sud e nelle isole sembra essere incominciata una fase di crescita, passando da 8,8 euro nel 2009 a 9,56 nel 2012, cioè il livello pre-crisi del 2007.

Dal lato dei produttori, evidentemente, la forbice tra vino esportato e vino venduto sul mercato domestico, resta tendenzialmente larga con, in media, tra il 70 e l’80% delle etichette destinate all’export. Nel mercato interno, però, proprio per questo fatto, i margini di crescita non mancano. E, specialmente per le cantine che producono vini bianchi e bollicine, questa forbice diminuisce almeno del 5%. Si tratta, nel caso di queste tipologie, anche di una risposta ai gusti dei consumatori che stanno cambiano e che, sempre più chiaramente, privilegiano vini poco impegnativi e di piacevolezza immediata e, chiaramente, dalla disponibilità di prodotti dal rapporto qualità/prezzo molto equilibrato.

In più, le cantine con più esperienza hanno cominciato “in patria” un lavoro molto puntuale sul marchio, con investimenti mirati e un affinamento dei rapporti commerciali interni, guardando in prospettiva agli effetti anche sulle piazze estere. Il ruolo del mercato interno come vetrina per gli acquirenti esteri è e resta del tutto fondamentale, ed è difficile che un importatore straniero voglia a tutti i costi un prodotto se questo non è ben presente nel mercato d’origine.

Anche le aziende che producono grandi vini, soprattutto rossi, hanno ben chiaro che il mercato italiano ricopre un ruolo chiave. Forse non in termini di consumi, perché il mercato domestico non sta metabolizzando l’attuale congiuntura e c’è un rallentamento innegabile dei consumi. Ma l’importanza del mercato interno diventa assolutamente rilevante quando si vogliono aggredire i mercati internazionali, perché questi ultimi sono più reattivi se il mercato domestico garantisce visibilità e diffusione. Insomma anche se i grandi vini in Italia vengono consumati più sporadicamente, il mercato interno resta fondamentale per la costruzione e l’affermazione dell’immagine aziendale, che poi viene spesa sulle piazze internazionali.

La vendemmia 2013 ci racconta di una produzione complessiva tra i 47 e i 48 milioni di ettolitri di vino (dati Assoenologi) e, stando ai dati Istat, l’export assorbe poco più di 20 milioni di ettolitri, il resto, evidentemente, resta entro i confini nazionali. In Italia, la situazione è ancora incerta e i segnali, benché positivi, sono ancora troppo timidi. Ma il mercato italiano in termini numerici resta sempre un mercato fondamentale e se le vendite calassero in modo incontrollato, diventerebbe assai difficile garantirsi un recupero con le pur positive performance oltre confine.

Servizio Stampa Veronafiere

 

 

 

Etichetta dell’anno 2014” al "Bardolino doc Classico 2014" dell'Azienda agricola Bigagnoli, che vince anche il “Premio speciale packaging 2014” per la categoria vini. Bortolo Nardini di Bassano del Grappa (VI) è il vincitore del “Premio speciale packaging 2014” nella categoria distillati.

Verona, 17 marzo 2014 - La giuria del 18° Concorso Internazionale Packaging di Vinitaly ha assegnato l’“Etichetta dell’anno 2014” al "Bardolino doc Classico 2013" dell'Azienda agricola Bigagnoli di Calmasino di Bardolino (VR), che si aggiudica anche il “Premio speciale packaging 2014” per la categoria vini. Per la categoria distillati il “Premio speciale packaging 2014" è stato attribuito alla ditta Bortolo Nardini di Bassano del Grappa (VI).

I campioni in concorso erano 160, tre i vincitori di medaglia per ognuna delle otto categorie previste dal regolamento.

I lavori del concorso si sono svolti il 14 marzo a Verona, con una giuria particolarmente qualificata a valutare la confezione dei vini e dei distillati presentati, guardando tutti gli elementi che la compongono: dalla forma della bottiglia, all’etichetta, dal collarino alla capsula ecc.

La competizione, complementare al 21° Concorso Enologico Internazionale in programma dal 26 al 30 marzo prossimi,  è la più importante al mondo e ha lo scopo di evidenziare il miglior abbigliaggio dei vini e dei distillati provenienti da uve, vinacce, mosto e vino e liquori provenienti da frutta diversa dall’uva premiando e stimolando lo sforzo delle aziende vitivinicole al continuo miglioramento della propria immagine.

«Con il Concorso packaging – dice Giovanni Mantovani,  direttore generale di Verona fiere – vogliamo porre all’attenzione su un aspetto particolarmente importante del marketing enologico, che è appunto quello dell’immagine, che deve sempre più tenere conto dei mercati ai quali si rivolge e al target di consumatore finale che si vuole raggiungere».

I risultati del Concorso internazionale packaging 2014

Categoria 1: confezioni di vini bianchi tranquilli a denominazione di origine e a indicazione geografica:

·         Etichetta d'Oro

Lugana Doc 2013

Società Agricola Olivini S.s. - Desenzano del Garda (BS)

Grafica: Novaidea Creative Resources - Selva del Montello (TV)

·         Etichetta d'Argento

Isonzo del Friuli Doc Friulano "Villa Locatelli" 2013

Tenuta di Angoris S.r.l. - Cormons (GO)

Grafica: Studio Marco Viola - Andrea Battello - Udine

·         Etichetta di Bronzo

Collio Doc Pinot Grigio 2010

Soc. Agr. La Ginestra di V. & F. Primas - Mossa (GO)

Grafica: Ottodesign - Milano

Categoria 3 - confezioni di vini rosati tranquilli a denominazione d’origine e a indicazione geografica:

·         Etichetta d'Oro

Bardolino Doc Classico Chiaretto 2010

Azienda Agricola Bigagnoli di Bigagnoli Alessio - Calmasino di Bardolino (VR)

Grafica: Onice Design di Stefano Torregrossa - Sona (VR)

·         Etichetta d'Argento

Castel del Monte Bombino Nero Docg "Suprematism" 2012

Azienda Agricola Tor de Falchi - Minervino Murge (BT)

Grafica: Crea Identity - Roma

·         Etichetta di Bronzo

Basilicata Igt Rosato "Frui Paratis" 2011

Azienda Agricola San Vito di Cifarelli Vito - Montescaglioso (MT)

Grafica: Mauro Bubbico - Montescaglioso (MT)

Categoria 4 - confezioni di vini rossi tranquilli a denominazione d’origine e a indicazione geografica delle annate 2013 e 2012

·         Etichetta d'Oro

Piemonte Doc Barbera Vino Biologico "In Origine" 2013

Cantina di Nizza S.c.a. - Nizza Monferrato (AT)

Grafica: AdContent - Torino

·         Etichetta d'Argento

Cannonau di Sardegna Doc "Kiri" 2012

Cantina del Vermentino S.c.a. - Monti (OT)

Grafica: Quom 3 S.n.c. - Monti

·         Etichetta di Bronzo

Bolgheri Doc Rosso "Aska" 2012

Banfi S.A. S.r.l. - Montalcino (SI)

Grafica: Alias - Palermo

Categoria 5 - confezioni di vini rossi tranquilli a denominazione d’origine e a indicazione geografica dell’annata 2011 e precedenti

·         Etichetta d'Oro

Barbera d'Asti Docg Superiore 2011

Giordano Vini S.p.a. - Valle Talloria di Diano d'Alba (CN)

Grafica: La Commerciale S.r.l. - Alba (CN)

·         Etichetta d'Argento

Matera Doc Primitivo 2011

Azienda Agricola San Vito di Cifarelli Vito - Montescaglioso (MT)

Grafica: Mauro Bubbico - Montescaglioso (MT)

·         Etichetta di Bronzo

Isola dei Nuraghi Igt Rosso "Siray" 2010

Azienda Agricola Pala di Mario Pala & C. - Serdiana (CA)

Categoria 7 - confezioni di vini spumanti prodotti con fermentazione in autoclave (metodo charmat) e con fermentazione in bottiglia (metodo classico)

·         Etichetta d'Oro

Reggiano Dop Lambrusco Spumante Brut "Podere Francesco Bolle Rosse '13"

Az. Agr. Lombardini Francesco - Novellara (RE)

Grafica: We Strategie Creative - Reggio Emilia

·         Etichetta d'Argento

Franciacorta Docg Brut

La Riccafana di Riccardo Fratus - Cologne (BS)

Grafica: Officina Grafica S.r.l. - Firenze

·         Etichetta di Bronzo

Prosecco Doc Treviso Spumante Extra Dry Millesimato "Campe Dhei" 2013

Viticoltori Ponte S.r.l. - Ponte di Piave (TV)

Grafica: Francescon & Collodi - Conegliano (TV)

Categoria 8 - confezioni di distillati provenienti da uve, vinacce, mosto o vino

·         Etichetta d'Oro

Grappa Riserva "Evo Cigars 3 cl - Humidor"

Enoglam S.r.l. Unipersonale - Rovato (BS)

Grafica: Marcello Bruschetti e Alberto Pedrali - Rovato (BS)

·         Etichetta d'Argento

Aquavite di Pura Vinaccia Doppia Rettificata Riserva "60"

Ditta Bortolo Nardini Spa - Bassano del Grappa (VI)

·         Etichetta di Bronzo

Brandy "Evo D Wine - Jewel Box 50 cl"

Enoglam S.r.l. Unipersonale - Rovato (BS)

Grafica: Marcello Bruschetti e Alberto Pedrali - Rovato (BS)

L'ambito premio speciale "Etichetta dell'anno 2014" è stato assegnato, per la categoria dei vini, al Bardolino Doc Classico 2013 dell'Azienda Agricola Bigagnoli di Bigagnoli Alessio - Calmasino di Bardolino (VR) (Grafica: Onice Design di Stefano Torregrossa - Sona (VR).

Il premio speciale “Packaging 2014” è stato attribuito, per la categoria vini, all'Azienda Agricola Bigagnoli di Bigagnoli Alessio - Calmasino di Bardolino (VR) (Grafica: Onice Design di Stefano Torregrossa - Sona (VR).

Infine il premio speciale " Packaging 2014" è stato attribuito, per la categoria distillati, alla Ditta Bortolo Nardini Spa - Bassano del Grappa (VI).

Servizio Stampa Veronafiere

 

 

 

 

 DAL 7 AL 9 MARZO 2014 LA FORESTERIA SEREGO ALIGHIERI DIVENTA ACCADEMIA DEL VINO.

Verona, 6 marzo 2014 -  Venticinque aspiranti Master of Wine arriveranno in Valpolicella il 7 marzo per partecipare alla Master Class propedeutica all'ammissione al severo programma di studi per il titolo di Master of Wine che da sessant’anni forma i più qualificati e influenti esperti internazionali del vino. Sede della terza edizione italiana della Master Class è la Foresteria Serego Alighieri (Via Stazione Vecchia, 472 – località Gargagnago Sant’Ambrogio di Valpolicella) che, dopo Tignanello e Barolo, ospiterà fino al 9 marzo le sessioni di lavoro. La partecipazione è riservata a candidati in possesso di un titolo di studio in campo enologico, con almeno 5 anni di esperienza nel settore. Il programma prevede tre giorni di lavoro tra workshop, degustazioni, lezioni e tutorial guidati dai Master of Wine, Peter McCombie, Jane Hunt e Mai Tjemsland.

Il corso internazionale è il risultato della collaborazione tra l’Institute of Masters of Wine (IMW), l’accademia londinese (312 membri selezionati in tutto il mondo, capaci di orientare i consumi e le vendite) e l’Istituto Grandi Marchi, l’associazione che riunisce le 19 cantine icona dell’enologia tricolore nel mondo e dal 2009 unica compagine italiana major supporter dell’autorevole organizzazione inglese.

Per Sandro Boscaini, vicepresidente dell'Istituto Grandi Marchi: "Non è un caso che siano stati scelti il Veneto e Verona come sede del corso di alta formazione visto che da qui parte quasi il 31% del vino italiano per raggiungere i mercati di tutto il mondo. La partnership fra i Grandi Marchi e l'Institute of Masters of Wine consente inoltre al vino italiano di beneficiare di una formazione qualificata, prerequisito sempre più importante per conquistare nuove posizioni in ambito internazionale”. A dimostrazione di questo anche l'appuntamento del prossimo maggio che vedrà l’Italia ospitare per la prima volta il Simposio internazionale dell'Institute of Masters of Wine, sempre in collaborazione con l'Istituto Grandi Marchi (Firenze, 15-18 maggio 2014), la cui segreteria organizzativa sarà curata da IEM (International Exhibition Management) come per i corsi Masters of Wine.

Programma e info su www.istitutograndimarchi.it; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Istituto del Vino Grandi Marchi: Alois Lageder, Argiolas, Biondi Santi Greppo, Ca’ del Bosco, Michele Chiarlo, Carpenè Malvolti, Donnafugata, Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute, Gaja, Jermann, Lungarotti, Masi, Marchesi Antinori, Mastroberardino, Pio Cesare, Rivera, Tasca D’Almerita, Tenuta San Guido, Umani Ronchi.

US Istituto del vino Grandi Marchi: interCOM

Benny Lonardi, 334/6049450; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Giorgia Vincenzi, 320/9580392; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

CESCOT Modena l'ente formativo di Confesercenti che, in collaborazione con Assenoteche e FIESA, gli esercenti specialisti del settore alimentare, si appresta a ad inaugurare il nuovo corso "I vini" -

Modena, 25 febbraio 2014 -

Saper consigliare il vino giusto, a seconda dall'occasione e dei gusti del consumatore, e abbinarlo in modo adeguato con la pietanza o le pietanze prescelte. È un tipo di professionalità sempre più richiesta nell'ambito dei pubblici esercizi – ristoranti, enoteche, ma anche bar con cucina – che necessita di preparazione e quindi formazione. Lo sa bene CESCOT Modena l'ente formativo di Confesercenti che, in collaborazione con Assenoteche e FIESA, gli esercenti specialisti del settore alimentare, si appresta a ad inaugurare il nuovo corso "I vini", rivolto agli associati Confesercenti del settore e completamente gratuito.

Obiettivo principale di questa formazione specialistica è quello di far conoscere le tecniche di vinificazione e degustazione delle varie tipologie di vino. Oltre, agli abbinamenti più appropriati ed opportuni, tra i vini appunto e i piatti di derivazione da prodotti alimentari del territorio e non. Il percorso formativo si snoderà attraverso l'apprendimento dei vari processi di vinificazione, la conoscenza e l'impiego delle tecniche di degustazione del vino basate sull'analisi sensoriale per valutarne caratteristiche e qualità, l'abbinamento di cibi e vino e le tecniche di allestimento corner di vendita vini.

Il corso che avrà una durata complessiva di 24 ore, partirà giovedì 27 febbraio per concludersi giovedì 8 maggio 2014 e si articolerà in sei incontri differenti, presso la sede di Cescot in via Santi 8 a Modena. Per informazioni: 059 892633 o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; oppure: www.cescotmodena.com

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)

 

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia
Domenica, 23 Febbraio 2014 08:56

Buy Wine: hitech strategico per business

 

Con “Workshop Uplink Agenda Matching” 5.200 incontri b2b in 2 giorni. Utili 2 appuntamenti su 3

Firenze, 18 febbraio 2014. Ventimila preferenze espresse da buyer e seller, 5.200 incontri b2b programmati in agenda (con il 98% degli utenti soddisfatti), oltre 3.200 call dirette su Web App. Piattaforme ipertecnologiche e web 2.0 diventano sempre più centrali anche per il mercato del vino, come dimostrano i numeri del cervellone 2.0 “Workshop Uplink Agenda Matching”, realizzato da Uplink per Toscana Promozione in occasione del Buy Wine, l’evento internazionale conclusosi ieri a Firenze che ha visto la partecipazione di oltre 258 produttori e 296 buyer stranieri provenienti da 33 Paesi.

Il sistema è frutto dell’incrocio di un sofisticato algoritmo con le più avanzate tecnologie: attraverso 4 step, il software è in grado di produrre un altissimo livello di profilazione di seller e buyer, ottimizzare il matching tra domanda e offerta e organizzare così incontri b2b in piena linea (98%) con le esigenze di entrambi. Dopo aver fissato gli appuntamenti, il cervellone continua a seguire di pari passo seller e buyer durante l’evento: attraverso una app (per smartphone o tablet) gli operatori possono infatti effettuare anche call dirette per incontri 'spontanei' e valutare al tempo stesso l’utilità e la qualità dei meeting, “restituendo” un feedback immediato al software. E il sistema sembra riscuotere già ampi consensi: i dati a chiusura del Buy Wine 2014 evidenziano l’utilità di 2 appuntamenti su 3, gran parte dei quali vengono ritenuti strategici per possibili rapporti commerciali futuri.

Il Workshop Uplink Agenda Matching è realizzato da Uplink Web Agency, che ha affiancato Toscana Promozione negli eventi B2B del Buy Wine 2014.

I vini unici e irripetibili di 150 vignaioli naturali si incontrano, dal 15 al 17 febbraio 2014, alla Fonderia di Reggio Emilia - 

Reggio Emilia, 13 febbraio 2014 -

Il lavoro che segue le leggi della natura ha un sapore diverso. E questo sapore, come in un circolo virtuoso, non può che portare a frutti che riflettono il senso di una cultura agricola radicata nel territorio d'origine, che non conosce e nemmeno necessita di artifici chimici o tecnologici, perché è precisamente dalla naturale combinazione di uomo, vigneto e clima che trae la propria unicità. Il risultato si traduce in un vocabolario enologico diverso, un'enciclopedia della vita quotidiana che parla di vini naturali, di tradizione e territorio prodotti da vignaioli che hanno scelto di lavorare controtendenza.
Sono questi gli oltre 800 vini che si possono assaggiare ed acquistare da sabato 15 a lunedì 17 febbraio 2014 alla Fonderia di Reggio Emilia dove si svolge la 6a edizione di Sorgentedelvino LIVE, la manifestazione nata tra le mura del castello di Agazzano (PC) che quest'anno sceglie come scenario un luogo di cultura viva, la sede della Fondazione Nazionale della Danza – Compagnia Aterballetto a ribadire ancora una volta che il vino è sempre stato e deve continuare ad essere cultura e non un mero prodotto di consumo.
A Reggio Emilia in questi tre giorni si danno appuntamento 150 vignaioli da tutta Italia e da alcune regioni europee: nomi eccellenti dell'enologia e piccole aziende emergenti selezionate per la qualità dei loro vini e la serietà del loro lavoro, zone di produzione blasonate accanto a territori, altrettanto vocati, ancora da scoprire.
Accanto a questi vini autentici, i sapori non omologati di produttori alimentari presenti con formaggi e salumi, olio e conserve, pasta e dolci realizzati in modo artigianale con una scelta accurata delle materie prime ma anche degustazioni guidate e attività per rendere ancora più piacevole la scoperta dei vini naturali, di tradizione e territorio. Alcune iniziative animeranno inoltre le serate precedenti Sorgentedelvino LIVE.
Il programma prevede, dalle 14.00 alle 19.00 di sabato 15 febbraio, l'apertura degli stand, con l'appuntamento, alle 17.00, con la degustazione tematica condotta da Andrea Marchetti "Mare e monti, autoctoni italiani in riva al mare e in altitudine". Alle 21.00, concerto di musica popolare e folk-rock, con Pivenelsacco e Emily Collettivo Musicale, presso AQ16, a pochi metri dalla Fonderia.
Domenica 16, le danze riaprono alle 10.00 e prevedono alle 14.00, nella sala incontri, la presentazione del libro di Fabrizio Gallino dal titolo "Vino in valle – Un viaggio tra i vignerons della Val d'Aosta", alle 16.00 "Il Chepos delle Meraviglie" con il Prof. Orlando Sculli che racconta la sua avventura tra piante e vitigni ritrovati della Calabria e alle 17.00 la degustazione tematica dal suggestivo titolo "2001 Odissea nello spazio – i vini da portare sull'astronave". Lunedì 17, ultima giornata, aperta dall'incontro sul tema "Finanza e agricoltura etiche", con apertura degli stand di degustazione dalle 12.00 alle 18.00.
Sorgentedelvino LIVE è pensato e realizzato dall'associazione culturale Echofficine, con il supporto di Rastal e La Sacca del Diavolo - Trasmissione di Radio Popolare Network e il patrocinio di Regione Emilia Romagna, Provincia di Reggio Emilia, Comune di Reggio Emilia.

Per informazioni: Sorgentedelvino LIVE
Tel: 348/7186660

(Fonte: ufficio stampa Ella Studio)

 

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia
Domenica, 02 Febbraio 2014 09:54

I rossi toscani campioni d’export

 

SALVADORI: “GIOCO DI SQUADRA TRA ICONE DEL VINO ED EMERGENTI”.

ATTESA PER BUY WINE -  ANTEPRIME DI TOSCANA

(Firenze, 30 gennaio 2014). Grandi rossi e consorzi emergenti trainano il vigneto Toscana verso un nuovo exploit sui mercati mondiali, con un fatturato export complessivo in crescita del 46% negli ultimi 5 anni e un valore del commercio estero che nel 2013, secondo le proiezioni di Toscana Promozione, è destinato a superare i 743mln di euro (+6%). In primo piano il dominio dei vini rossi Dop che puntano sicuri oltre quota 503 milioni di euro, segnando un fatturato export più che doppio su veneti e piemontesi, rispettivamente secondi e terzi nella speciale classifica per regione dei rossi di qualità più venduti all’estero nel 2013. Complice il successo in Asia, dove i rossi hanno segnato un +17,8% (Cina, +37,5%; Hong Kong, 27,5% e Giappone, +9,9%) e i buoni risultati sui mercati di sbocco (Stati Uniti, Germania e Canada).

«I viticoltori negli ultimi anni hanno avuto la possibilità di scegliere se mantenere le posizioni conquistate o mettersi di nuovo in gioco e alzare ancora di più il già alto gradimento internazionale – ha detto l’assessore all’Agricoltura Gianni Salvadori  -. Il risultato è che oggi quasi il 95% della produzione del nostro vino è Dop o Igp, quando la media nazionale è al 75% mentre il nostro prodotto da tavola è di cinque volte inferiore alla media italiana (5% contro 25%). Un risultato – ha concluso l’assessore – frutto di un gioco di squadra in cui accanto alle eno-icone stanno giocando da titolari anche le aree emergenti e di un ‘restyling’ di oltre un terzo dei nostri vitigni». E proprio i consorzi, anche quelli  emergenti (Carmignano, Bolgheri,  Elba, Val di Cornia, Montecucco, Morellino di Scansano, Cortona, Chianti, Chianti Colli senesi, Chianti Colli Fiorentini, Chianti Rufina,  Valdarno di Sopra,  Terratico di Bibbona) saranno per la prima volta nella storia dell’enologia regionale i protagonisti della quarta edizione di Buy Wine (Firenze, 15-17 febbraio 2014), il workshop internazionale tra 258 produttori e 296 buyer stranieri per una previsione di oltre 6mila incontri b2b.

 

Il Distretto 108 La Toscana della Associazione Lions Clubs International, quale organismo ufficialmente autorizzato, con l'autorizzazione del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, indice ed organizza il 1° Concorso Enologico nazionale denominato "EnoLions 2014"

 

 - 26 gennaio 2014 -- 

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    "EnoLions 2014" si propone la finalità di evidenziare la migliore produzione enologica nazionale, allo scopo di premiare e stimolare lo sforzo delle aziende vinicole al continuo miglioramento della qualità del proprio prodotto e, nel contempo, intende informare i consumatori in merito alla buona educazione del bere consapevole.

   La partecipazione è aperta ai viticoltori vinificatori in proprio, agli imbottigliatori e alle cantine sociali e sono ammessi vini a Denominazione di Origine Controllata (DOC), a Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG), ad Indicazione Geografica Tipica (IGT) ed i vini Spumanti di Qualità (VSQ) facenti parte di lotti di imbottigliamento di almeno 2.000 bottiglie da 0,750 lt. Nel caso dei vini passiti, la soglia si abbassa a 1.000 bottiglie non inferiori a capacità di 0,375 lt .
   Per maggiori INFORMAZIONI, per scaricare il Regolamento, la Scheda di partecipazione e il Verbale di prelievo: CLICCARE QUI

    Le  aziende interessate, devono far pervenire i campioni di n° 6 bottiglie di vino presentato alla selezione completamente confezionate ed etichettate da inviare entro il 15 Febbraio 2014 alla Villa Medicea “La Ferdinanda” via Papa Giovanni XXIII n°1, 59015 Artimino (Prato), scrivendo sulla scatola: Campione non commercializzabile inviato per il Concorso Enologico ENOLIONS 2014”, con all'interno tutta la documentazione in originale; E' richiesto un contributo come quota di iscrizione di 75 euro per il primo vino ed ulteriori 50 euro per ogni successivo vino presentato, effettuato con bonifico bancario intestato a Lions Club Certaldo Boccaccio, presso Banca di Credito Cooperativo di Cambiano filiale di Castelfiorentino IBAN: IT96I0842537790000010455012. (Allegare ricevuta di pagamento).

  La valutazione organolettica dei campioni presentati si terrà domenica 2 marzo 2014 presso la stessa Villa Medicea "La Ferdinanda" ad Artimino (Prato) e verrà effettuata da Commissioni di degustazione formate da 7 Commissari: 4 enologi, 2 sommelier qualificati ed 1 giornalista del settore. Considerate le finalità del Concorso, i Commissari che comporranno le Commissioni di Degustazione avranno tutti età inferiori ai 40 anni.

 

Per informazioni: www.enolions.it - Contatti mail: Luciano Bandini - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
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