Un progetto realizzato da UniCredit e AAC consulting. Il 23 novembre, il terzo incontro formativo e gratuito per affiancare le imprese nel percorso di ripresa: un live coaching della Digital & Export Business School UniCredit.
Proseguono i webinar gratuiti organizzati dallo Studio DR48 in collaborazione con UniCredit per offrire una panoramica sui provvedimenti ricompresi dal Decreto Rilancio in materia di agevolazioni fiscali sulle spese sostenute per la riqualificazione energetica e sismica degli immobili.
Commercialisti: il "Superbonus" del 110%, le check list per il visto di conformità sugli interventi per l'efficienza energetica e la riduzione del rischio sismico. Il documento pubblicato dal Consiglio e dalla Fondazione Nazionale dei Commercialisti (In allegato le check lis per l'ECOBONUS" e il "SISMABONUS"
Intervento di oltre 3,5 milioni di euro per riqualificare completamente il palazzo signorile in centro storico a Luzzara che ospiterà uffici pubblici, spazi commerciali e alloggi a canone concordato.
Quattro webinar gratuiti organizzati dallo Studio DR48 in collaborazione con UniCredit per offrire una panoramica sui provvedimenti ricompresi dal Decreto Rilancio in materia di agevolazioni fiscali sulle spese sostenute per la riqualificazione energetica e sismica degli immobili.
Superbonus, da CNA ed IGEA Digital Bank 200 milioni per il finanziamento di riqualificazioni edili. Una prima, importante tranche di risorse per la cessione del credito
Liquidità e ripresa dei lavori le chiavi per la tenuta di un settore importante anche per la “ricostruzione” post emergenza. Le peculiarità dell’Area Nord.
Modena, 11aprile 2020. L’edilizia non vive difficoltà inferiori a quelle di altre categorie. “I prossimi trenta giorni – sottolinea Paolo Vincenzi, responsabile di CNA Costruzioni di Modena – rappresentano il termine insuperabile entro il quale assumere provvedimenti fondamentali per assicurare l’operatività del nostro comparto. A cominciare dalla richiesta di liquidità, necessaria perché gran parte dei cantieri sono fermi, e quella di una ripartenza legata, ovviamente, a criteri di sicurezza non solo a tutela dei dipendenti, ma anche degli imprenditori, che con i primi condividono il lavoro quotidiano. E da questo punto di vista mi permetto di osservare che, per il fatto di lavorare spesso all’aperto, i cantieri edili hanno una possibilità di distanziamento in più”.
Una richiesta, quella di prepararsi alla ripartenza, che parte anche da un’altra considerazione: il grande ruolo economico che ha l’edilizia. “Nelle situazioni di crisi i lavori pubblici rappresentano, oggi come in passato, un volano determinante per la ripresa. Ecco perché riteniamo vitale una massiccia campagna di investimenti, anche di piccolo importo, alle quali fare fronte con imprese locali. Il superamento temporaneo del codice degli appalti sarebbe un utilissimo strumento in questo senso. “Occorre sburocratizzare, perché il fattore tempo nell’attuale contesto diventa decisivo! E cominciare subito a realizzare piccoli lotti. Pensiamo – continua Vincenzi – alle manutenzioni delle strade: oggi, con la riduzione del traffico determinata dai divieti alle circolazioni, sarebbero molto più semplici da realizzare”.
Ma la situazione dell’edilizia risente di criticità legate al nostro territorio. “Criticità che sono legate alla ricostruzione post terremoto – osserva ancora Vincenzi – Proprio per una questione legata all’esigenza di liquidità le aziende ancora impegnate nell’area sisma devono potere essere pagate subito per il lavoro svolto, fino al 90% come è stato previsto da un’ordinanza regionale che riguarda la procedura cosiddetta Sfinge. Questa possibilità, peraltro deve potere essere allargata anche ai cantieri interessati dalla procedura Mude, prevedendo l’introduzione di stati di avanzamento lavori aggiuntivi con una semplice dichiarazione di consistenza asseverata dal professionista incaricato, permettendo, in questo modo, l’incasso in tempi brevi da parte delle imprese di quanto effettivamente lavorato. E un ruolo lo dovranno esercitare anche le banche, erogando immediatamente i pagamenti di cui dispongono”.
Secondo CNA è importante anche potenziare l’ecobonus alzando al 100% la detrazione per i lavori di efficientamento energetico, una delle misure più efficaci per imprimere una scossa al sistema economico. “Il rafforzamento dell’ecobonus impone – chiosa Vincenzi - di porre particolare attenzione alla salvaguardia delle micro e piccole imprese che non possono sostenere il gravoso onere di anticipare benefici fiscali per conto dell’amministrazione dello Stato. Tanto più in un momento di crisi acuta che sta già deteriorando i livelli di liquidità delle imprese”.
Fra le dizioni specifiche in architettura e design da interni/esterni, quando si tratta di trattare i metodi per passare da un livello ad un altro di un fabbricato, possiamo imbatterci in quelle di “scala a sbalzo” e “scala autoportante”. Spesso, in queste discipline eteroclite quanto affascinanti e ricche, ci si trova di fronte a termini e diciture che non sono di immediata comprensione, né posseggono necessariamente il sufficiente potere in termini di connotazione e denotazione. Ed è facile che una dizione si sovrapponga poi, nell’uso quotidiano, ad un’altra, che tuttavia vorrebbe dire qualcosa di diverso e appartenente a ad altro piano logico.
Le scale a sbalzo, ad esempio, possono differire grandemente, in base al tipo di sistema che le costituisce. Si tratta di una categoria generale, che all’interno comporta quantomeno una bipartizione. Esse sono anche denominate “scale sospese”, il che accresce ulteriormente l’alone di mistero e di fascino alla base del loro successo.
L’immagine di una scala sospesa, di per sé, esprime una certa onnipotenza, che ben si confà ad un rampante architetto, o committente: si tratta di qualcuno che “può osare” e “sfidare lo spazio” in modo impertinente.
Di fatto, cosa sorregga una scala a sbalzo, non è per niente esoterico né poi troppo stravagante. Si tratta di semplice ingegneria accorta all’estetica, in cerca di spettacolo, attenta all’armonia dell’insieme e ad un’armonia spazio-temporale contemporanea.
Estremamente accattivante, la scala a sbalzo necessita, per la sua realizzazione ed installazione, di determinati accorgimenti in fase di progettazione e costruzione del fabbricato.
Naturalmente, ci si accontenterà di adattarla al preesistente, se si sta effettuando una ristrutturazione di interni. Mentre si potrà optare per un sistema più “globale”, qualora si progetti uno stabile da zero.
Nel primo caso, generalmente, si adopererà la stessa ringhiera, come struttura della scala.
Sarà questa a fare da elemento portante, insieme al fatto – ovviamente – che ogni gradino sarà obbligatoriamente collegato al precedente ed al successivo. La ringhiera ed i gradini, insomma, formeranno un tutt’uno (grazie a viti che attraversano la ringhiera, unendola ad ogni gradino o tramite un cilindro in acciaio, distanziale). Insieme, ringhiera e gradini andranno a fissarsi al muro tramite perni in acciaio e resina, dall’esiguo diametro di una decina di millimetri.
Immaginiamo ora, in particolare, questa scala con una ringhiera piena tutta in vetro … sembra già di averla in casa ed ammirarla dal basso!
Nel secondo, invece, tutto peserà sul muro.
Le scale a sbalzo, possono anche essere più propriamente “autoportanti”.
Pensiamo ad un cantiere: siamo ancora in fase di predisposizione delle tramezze! È ovvio che qui possiamo ancora sbizzarrirci, a livello di muri portanti e, soprattutto, muri in cemento armato. Eh già, il buon vecchio cemento armato …
Diciamo subito, infatti, nonostante si tenda attualmente a metterlo un po’ all’angolo, che quest’ultimo rappresenta la condizione più semplice perché si possa con serenità installare una scala i cui gradini abbiano strutture in metallo da fissare direttamente al muro. Si potrà, in effetti, così, ricorrere ad un’anima in acciaio con diversi perni da regolare per precisare il posizionamento del gradino. La scala a sbalzo su cemento armato, insomma, risulta essere al contempo la cosa più complessa, ma anche quella più efficace e, paradossalmente, quella dalla realizzabilità più immediata. Sarebbe la più ovvia, dal punto di vista della sicurezza, della tenuta, del carico verticale, …
Ma se una casa, sebbene in cemento armato, è ormai terminata e si riflette solo tardivamente ad una bella scala a sbalzo autoportante … allora diciamo, comunque, che non tutto è perduto. Lo stesso vale per chi sia proprietario di una bella casetta di mattoni. Ad esempio, si potrà sempre far ricorso all’inserimento di una struttura in acciaio abbastanza spessa, tra il muro (fosse anche di mattoni) ed una copertura di cartongesso o boiserie. E solo a questa nuova anima di ferro verrà in seguito agganciata davvero l’anima di ogni gradino, senza problemi di carico al di sopra dei 130 Kg.
L’ultimo dettaglio, che un discorso generale su scale a sbalzo e scale autoportanti non può omettere, è questo: è interessante tener presente che se i gradini sono agganciati uno ad uno alla parete, sarà semplice effettuare sostituzioni o riparazioni. Nel caso di gradini collegati tra loro, invece, la manutenzione si rivela davvero laboriosa, dispendiosa … e, soprattutto, poco conservativa.
Costruzioni a +0,5% nel 2018 grazie alla fiammmata dell'ultimo trimestre (+2,8%). Nonostante l'andamento instabile, migliorano le previsioni degli imprenditori.
Con una fiammata nell'ultimo trimestre (+2,8%), il volume d'affari del settore delle costruzioni ha chiuso in rialzo il 2018.
Dopo un andamento molto altalenante, infatti, proprio il balzo dell'ultimo periodo dell'anno ha consentito un incremento medio dello 0,5% rispetto al 2017.
Un saldo positivo che replica, sostanzialmente, quello del 2017, ma che alla luce dell'instabilità che ha caratterizzato l'ultimo biennio non induce ancora a parlare di nuovo decollo per il comparto.
Dalle analisi dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio sui risultati dell'indagine congiunturale del sistema camerale emerge, al proposito, che anche nel 2017 si registrò una crescita annua dello 0,6%, insufficiente a recuperare la flessione del 2,1% osservata nel 2016.
A far ben sperare maggiormente in una ripresa dell'industria delle costruzioni è però il giudizio che gli imprenditori reggiani esprimono relativamente all'andamento del volume d'affari della propria azienda. Nel quarto trimestre 2018, rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente, è aumentata di oltre cinque punti (raggiungendo il 44%) la percentuale delle imprese intervistate che hanno dichiarato una crescita del volume d'affari, mentre è stazionaria (e pari al 17%) la quota che ha registrato una flessione.
Per quanto riguarda il giudizio delle imprese sull'andamento del settore nell'ultimo trimestre dell'anno passato, anche in questo caso è notevolmente aumentata, arrivando al 36%, la quota degli intervistati che ha riscontrato un aumento nella produzione, mentre è rimasta sostanzialmente stabile (19%) la percentuale di imprese che ha dichiarato di aver registrato, rispetto al quarto trimestre del 2017, un calo.
Le previsioni degli imprenditori delle costruzioni per il primo trimestre del 2019, pur rimanendo prevalente la quota orientata alla stabilità, sembrano propendere per un giudizio di crescita del settore: per l'immediato futuro, infatti, un'impresa su cinque ipotizza un aumento del volume d'affari.