Serata di presentazione del nuovo progetto “Taste of Parma”: e-commerce che raccoglie tutta l'eccellenza enogastronomica del territorio di Parma e Provincia e porta sulla tavola solo il meglio di prodotti accuratamente selezionati
Articolo e Foto di Chiara Marando -
Sabato 11 Marzo 2017 -
Tutta la l'eccellenza enogastronomica del territorio di Parma e Provincia racchiusa in prodotti che si fanno portavoce delle diverse tipicità, ma anche di produzioni artigianali ed aziende agricole che ogni giorno si impegnano a portare avanti un lavoro fatto di passione, costanza e grande qualità: questo è Taste of Parma.
Un progetto che parte dall'idea di voler proporre solo il meglio di quello che la City of Gastronomy Unesco ha da offrire, un'idea che punta a far conoscere e raccontare non solo le peculiarità dei singoli prodotti, ma anche di chi crea queste delizie. Taste of Parma guarda al locale per portarlo oltre: sviluppandosi su piattaforma e-commerce, mette in vetrina bontà uniche e accuratamente selezionate per renderle visibili, e fruibili, in tutta Italia. E poi, a piccoli passi, chissà, magari anche in Europa e non solo.
Basi portanti nella scelte delle aziende presenti sullo shop online sono la territorialità, la filiera corta, insieme alla valorizzazione di una sola realtà aziendale per ogni tipologia di prodotto.
Ecco, ad oggi i marchi presenti:
- Podere Stuard: con le sue antiche varietà di frutta e verdura locali, ma anche piccole preparazioni gastronomiche come confetture, mostarde e passate:
- Azienda Agricola Profi: porta in tavola il Parmigiano Reggiano "disolabruna®”, una vera rarità
- Salumificio Squisito: oggi riconosciuto come una delle realtà più importanti nella produzione di salumi in Italia.
- Vini Ariola: bottiglie che racchiudono il legame con la terra d'origine ma anche la passione per il buon bere.
- Pasticceria Tabiano: si comincia con la famosa Focaccia di Tabiano, ovvero il dolce parmigiano che da dipendenza, per poi perdersi tra altre delizie preparate con grani antichi, materie prime di qualità e tanta maestria.
- Birrificio Farnese: la Birra di Parma, dall'orzo coltivato nei campi parmensi fino a tutta la produzione. Diverse tipologie di birra frutto di un attento e meticoloso equilibrio tra gli elementi.
- Bonilauri: tutto il buono dei migliori Funghi porcini di Borgotaro e dei Tartufi provenienti dall'Appennino parmense.
- Pasta Venusti: 33 anni di esperienza, amore e artigianalità per prodotti che rappresentano i piatti più tipici della cucina parmigiana.
E quale modo migliore per presentarsi se non con una cena a base dei prodotti selezionati?
Quello proposto agli ospiti nella serata che ha dato il via al progetto, organizzata all'interno del Podere Stuard di Parma, è stato un menù fatto di tradizione, territorio e tanto gusto. Una “cena T.O.P”, come hanno voluto intitolarla, acronimo perfetto ma anche simbolo dell'eccellenza che ha porta in tavola.
Il profumo ed il sapore avvolgente del Culatello di Zibello Dop ha dato il benvenuto agli invitati; poi è stata la volta degli Sfilacci di Spalla Cotta con glassa alla fortana del Taro, pepite di Parmigiano di “solabruna” 48 mesi e mostarda di anguria bianca; a seguire Tortelli di patate con funghi porcini e Prosciutto di Parma croccante; “Strolg burger” di Culatello, ketchup bio, maionese vegetale, cipolla caramellata e patate all'aglio; per finire con la carrellata di golosi dolci di Parma ,accompagnati con confettura di zucca e zenzero e crema pasticcera all'arancia, e dolci ispirati alla via francigena.
Il tutto innaffiato da ottimi vini e birra, sapientemente abbinati ai diversi piatti.
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Lezioni di cucina con le blogger Chiara Setti e Claudia Casadio presso Scavolini Store Sassuolo Domenica 12 marzo Via Radici in Piano, 34 Sassuolo - dalle 17:00 alle 18:30. Ingresso libero.
Modena, 10 marzo 2017
La creatività delle blogger di iFood non ha confini e domenica 12 marzo sarà possibile vederle all'opera durante lo show-cooking aperto al pubblico presso lo Scavolini Store Sassuolo. Dalle 17:00 alle 18:30 le cucine di design dello store saranno il teatro di lezioni di cucina per tutti gli ospiti. Il pubblico sarà coinvolto dalle blogger Chiara Setti e Claudia Casadio nella preparazione di muffin dolci e salati e potrà scoprire trucchi e consigli ai fornelli.
L'ingresso è libero.
Una ricetta dalle origini europee, il suo nome significa piccola torta soffice...ecco a voi il muffin!
Le iFoodies Chiara e Claudia hanno ideato uno show-cooking vario, per chi non si sa mai decidere tra il dolce e il salato.
Le due ricette prevedono infatti una preparazione in chiave salata ideale come antipasto o appetizer e una dolce, ottima a colazione o per merenda. Mini-muffin salati al pecorino, pomodori secchi e noci per un gusto ricercato e mini-muffin al cioccolato e amarene per i più golosi.
Chiara Setti e Claudia Casadio sono le cuoche amatoriali che condurranno il pubblico in una degustazione dei muffin dal salato al dolce.
Chiara Setti ama la cucina, un modo per rilassarsi, sperimentando diverse ispirazioni per creare piatti indimenticabili per i suoi ospiti. Nel blog La Cucina dello Stivale si trovano suggerimenti interessanti e una particolare attenzione è dedicata alle ricette dolci.
Claudia Casadio, architetto nella vita di tutti i giorni, ha una passione spiccata per la Francia, che è ispirazione di molte sue rivisitazioni culinarie. Nel suo blog La Cuisine Tres Jolie dispensa consigli su come utilizzare i prodotti locali per piatti freschi ed originali e dove gustare il migliore street food in Emilia Romagna, sua regione d'origine.
L'evento si svolge presso lo Scavolini Store Sassuolo che si trova in via Radici in Piano, 34 e copre una superficie di 265 metri quadri; al suo interno si possono scoprire le collezioni per l'arredo cucina e living tra cui Motus, LiberaMente, Favilla, Foodshelf, Diesel Social Kitchen e per l'arredo bagno come Aquo, Lagu, Idro e Rivo. Il sig. Mauro Manfredini - titolare del punto vendita - e tutto il suo staff saprà guidarti nella scelta della soluzione più adatta alle tue esigenze e alla tua casa.
L'evento è parte del progetto Scavolini "iFood inStore", un blog tour in 100 tappe, organizzato in collaborazione con iFood, che coinvolgerà gli Scavolini Store d'Italia che, per l'occasione, offriranno ai cittadini un'esperienza gourmet, tra buon cibo e design, tutta da gustare.
SHOW-COOKING "MINI-MUFFIN DOLCI E SALATI"
Via Radici in Piano, 34 Sassuolo
Domenica 12 marzo – dalle 17:00 alle 18:30
Aperto al pubblico, ingresso libero
Al termine del live, sarà possibile degustare e assaggiare le ricette.
Scavolini
Scavolini nasce a Pesaro nel 1961 grazie all'intraprendenza dei fratelli Valter ed Elvino Scavolini e in pochi anni si trasforma da piccola azienda per la produzione artigianale di cucine in una delle più importanti realtà industriali italiane. Nel 1984 Scavolini conquista la leadership del settore in Italia, che tutt'ora detiene.
In poco tempo, ha raggiunto dimensioni considerevoli e oggi dispone di un insediamento industriale che, a livello di Gruppo, raggiunge i 240.000 mq (di cui 110.000 coperti) dove lavorano oltre 660 dipendenti. Il risultato dell'impegno aziendale è dimostrato dal fatturato di Gruppo, che ha superato nel 2015 i 200 milioni di euro. Inoltre, l'indotto costituito dai fornitori di parti componibili, che negli anni è cresciuto attorno all'Azienda, è oggi una realtà importante per il territorio locale.
iFood.it - Quando i blogger ci mettono la faccia e si sporcano il grembiule
iFood.it è la nuova realtà editoriale nativa del Web, che raccoglie in un unico sito oltre 280 food-blogger. La passione dei blogger, unita all'esperienza nell'editoria digitale di NetAddiction, attivo nel settore da oltre 15 anni, ha dato vita al nuovo portale e a un network che racconta il cibo come un'esperienza che si condivide attraverso la fotografia, il viaggio e i libri. Trasformare l'infinito amore per il cibo di chi cucina per passione in contenuti editoriali di eccellenza è la sua mission. iFood.it raggiunge ogni mese più di 1 milioni di utenti unici e oltre un milione di utenti attraverso i social network.
“Michelin Day” è il sito dove poter trovare particolari offerte per passare una serata o un pranzo da ricordare in uno dei ristoranti selezionati dalla più famosa guida al mondo.
Di Chiara Marando -
Sabato 04 Marzo 2017 -
Sognate di concedervi una cena stellata ma per il portafoglio proprio non è il momento giusto?
La famosa “Rossa”, ovvero la Guida Michelin, ha deciso di fare un regalo a chi ama la cucina d'eccellenza ma non sempre può cedere al desiderio di assaporare le preparazioni di chef stellati.
“Michelin Days” è la risposta, il sito dove poter trovare particolari offerte per passare una serata o un pranzo da ricordare in uno dei ristoranti selezionati dalla più nota guida al mondo. Farlo è semplicissimo perché basta registrarsi con pochi clic e scegliere il locale che più convince, usufruendo di sconti fino ad ora impensabili: per capirci, una pasto stellato può costare anche 40 o 50 euro.
E chi è un abituè di queste cucine sa che si tratta di veri e propri “sconti folli”.
Ci sono anche offerte esclusive come particolari menu studiati solo per i clienti Michelin, oppure una cena al tavolo dello chef, menu monotematici, ma anche calici di vino particolari e last minute per il weekend. In altre parole, un Club esclusivo.
Ma attenzione, le offerte sono disponibili entro la cosiddetta “ora X”, oltre la quale i prezzi tornano quelli originari. Insomma, bisogna essere pronti a cogliere l'attimo.
Tutto il piacere di poter gustare piatti ricercati, l'eccellenza dell'alta cucina di ristoranti blasonati e dei Bib Gourmand, ovvero di quelli non stellati ma segnalati dalla Guida per la scelta e lavorazione delle materie prime e per la particolarità dell'offerta gastronomica.
Ovviamente “Michelin Days” non è stato, e non è, immune da critiche e polemiche di chi è convinto che questa mossa di marketing sia un puro conflitto di interessi, nonché di chi pensa che il servizio tenda ad abbassare il livello di ciò che fino ad oggi si è cercato, al contrario, di innalzare: gli chef ed i ristoranti.
Che piaccia o meno, però, i risultati dicono che la Michelin ci ha visto, ancora una volta, lontano portando il tutto ad un piano più democratico ed accessibile anche per coloro che hanno la passione per la cucina gourmet ma proprio non possono permettersi di spendere cifre, spesso eccessive, per assaporarla.
Ma non sono solo i clienti a giovarsi di questa opportunità, anche i ristoratori possono arrivare a riempire i tavoli vuoti in quelle giornate dove l'afflusso è più scarso, con la sicurezza di pagamenti rapidi e certi, poiché previsti in fase di prenotazione online.
La verità è che questo sito offre nuove possibilità, anche curiose, e permette a tutti di regalarsi qualcosa di unico in location speciali che gli esperti selezionatori Michelin hanno segnalato secondo precisi standard e criteri qualitativi. E questo rimane una garanzia.
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Fabbrica Italiana Contadina, è il grandioso parco alimentare che sta sorgendo a Bologna: pascoli, botteghe, laboratori, formazione, ristoranti e street food
Di Chiara Marando -
Sabato 25 Febbraio 2017 -
La cultura del cibo di alta qualità, la bellezza della biodiversità del settore agroalimentare italiano e tutto il sapere di chi, da sempre, lavora per quell'eccellenza che rende il nosto patrimonio enogastronomico un unicum: questo è FICO – Eataly World Tour.
Un progetto ambizioso che vede al lavoro oltre trecento operai, per un totale di 80.000 metri quadrati di cantiere ed un investimento di oltre 100 milioni di euro tra capitale pubblico e privato, realizzato da un consorzio costituito da due Coop “rosse”, Cmb di Carpi e Cefla di Imola.
FICO, Fabbrica Italiana Contadina, è il grandioso parco alimentare che sta sorgendo a Bologna su progetto del Centro AgroAlimentare di Bologna e sotto la gestione di Eataly World, società costituita da Eataly e Coop.
L'idea è quella di racchiudere in un unico luogo tutta la tradizione made in Italy, dal “campo alla forchetta”, mostrando e raccontando i vari passaggi della filiera e mettendo in risalto l'unicità che contraddistingue i prodotti dei diversi territori, la loro lavorazione, coltivazione e cura.
Sono circa 10.000 i metri quadrati destinati a pascoli, frutteti ed orti dimostrativi che arricchiranno la narrazione di quello che rappresenterà uno tra i centri alimentari più grandi d'Europa.
FICO vuole diventare la struttura di riferimento per la divulgazione e la conoscenza dell'agroalimentare, il punto di incontro e scambio per tutti coloro che amano il cibo e desiderano conoscerne i segreti e la storia.
Questa volta Oscar Farinetti, l’imprenditore piemontese che ha fondato Eataly, ha pensato ancora più in grande: enormi spazi espositivi, 40 laboratori, ma anche 25 tra ristoranti, bancarelle, botteghe artigianali e chioschi che accoglieranno 6 milioni di visitatori l'anno tra italiani e stranieri.
L'apertura è fissata per il 4 ottobre prossimo e si prevede che possa diventare un'attrazione internazionale capace di promuovere lo stile di vita italiano e la sua cultura del buon cibo e della tavola.
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Il più classico dei piatti ancora adatto in queste fredde serate d'inverno e dall'ottimo apporto nutrizionale ce lo propone la ricetta di ILARIA BERTINELLI. Enjoy your food!
Nonostante le giornate vagamenti primaverili, sebbene siano ancora corte e comunque fredde nelle sere di febbraio nella maggior parte del nostro Paese, il piacere che ci regala una minestra fumante ha il potere di rigenerarci e scaldarci come poche altre pietanze. E la pasta e fagioli è un classico difficile da uguagliare sia da un punto di vista nutrizionale, che del potere saziante e del sapore.
Per organizzare il nostro tempo in cucina, partire dai fagioli secchi significa ricordarsi di metterli in ammollo la sera precedente e calcolare almeno 1 ora per farli cuocere in tempo per la cena.
In alternativa, e vi devo confessare che anche io a volte scelgo la scorciatoia, si possono utilizzare i borlotti in scatola, ben sciacquati dall'acqua di conservazione, che saranno pronti in 15 minuti!
Consumare legumi e pasta rappresenta la base della dieta mediterranea, quindi oltre al piacere infinito del piatto, avremo anche la soddisfazione di esserci presi cura della nostra salute. Buon appetito!
Ingredienti per 4 persone 4
1 lt acqua
200 g fagioli borlotti secchi
60 g ditalini rigati oppure maltagliati fatti in casa
30 g cipolla
25 g carota
b. sale, rosmarino, olio, pepe, Parmigiano Reggiano
PREPARAZIONE
Per seguire Ilaria e le sue ricette particolarmente adatte anche per celiaci e diabetici segui il suo blog su www.unochefpergaia.it
With the Courtesy of: bellomagazine.com – buonalavita.it – greenme.it – iostudionews.it – incucinadanonnatitti.com – mangiarebuono.it – gingerandtomato.com – granoro.it – runnersworld.it – best5.it – cattolica.info – demetrafood.it – it.fotolia.com – parmalat.it – parmigiano-reggiano.it – salute-e-benessere.org – dgmag.it
E' nata l'Accademia del panino italiano per promuoverne la cultura del panino, tutelarne l’identità gastronomica e favorirne la corretta diffusione nel mondo. Un team di professionisti si occuperà di formare tre nuove figure: Gastronomo del panino, Creativo del panino, Maestro del panino.
Di Chiara Marando -
Sabato 18 Febbraio 2017 -
Proviamo a fermarci e pensare per un attimo a quale sia il nostro pasto per eccellenza durante la settimana lavorativa. Ecco, sicuramente, la maggior parte di noi sarà d'accordo nel rispondere il panino.
Che sia semplicemente con prosciutto crudo o cotto, vegetariano, oppure maggiormente ricercato e farcito, il panino rappresenta un appuntamento immancabile per il pranzo di noi italiani sempre alla ricerca del gusto, ma schiavi di tempi un po' troppi stretti. Questa preferenza, però, non è solo Made in Italy, piuttosto un'abitudine globale.
Ma chi pensa che un panino sia qualcosa di poco valore culinario si sbaglia, e molto. In realtà può essere un piatto da veri gourmet, equilibrato, armonico e portatore di vere e proprie tradizioni. Non basta farcire, bisogna capire come farlo, scegliere il pane giusto e tutti gli ingredienti migliori sposandoli tra loro. Servono fantasia, conoscenza e mestiere.
Capacità che l’Accademia del panino italiano, una Fondazione da poco inaugurata, incarna con la finalità di promuoverne la cultura del panino, tutelarne l’identità gastronomica e favorirne la corretta diffusione nel mondo.
A volere fortemente e portare avanti questo progetto sono gli imprenditori Antonio Civita ed Elena Riva, già proprietari del brand Panino Giusto, che hanno fornito gli spazi, le risorse ed i materiali. L'obiettivo dell'Accademia è chiaro: formare personale specializzato, ma anche far incontrare e dialogare tra loro studiosi, produttori, artigiani e cuochi.
Anche la sede ha un fascino tutto particolare, di quelli che richiamano la progettualità, le cose in divenire che nascono dal recupero, in questo caso della tradizione italiana più genuina. E' a Milano, zona Bocconi, all'interno di un vecchio deposito restaurato e rimesso a nuovo che oggi ospita una scuola, laboratori, mostre ed anche una particolare biblioteca tematica dal titolo “Panino, da natura a artificio”, con oltre 1500 volumi.
Tre sono le figure professionali che usciranno dalla Scuola dell'Accademia del panino: Gastronomo del panino, Creativo del panino, Maestro del panino.
E se siete interessati, sappiate che i corsi partiranno a marzo e prevedono un programma in grado di garantire una formazione a 360 gradi in ambito tecnico, gestionale, culturale, artigianale, ma anche di marketing e comunicazione, con l'aggiunta di stage pratici presso aziende partner.
Di spicco i nomi che faranno parte del team di professionisti, raccolti in Advisory Board: Alberto Capatti, celebre storico della cucina italiana, scrittore e rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Alessandro Frassica, Aldo Colonetti, esperto di design, Anna Prandoni, giornalista di cucina, direttrice della scuola e della rivista “Il Panino Italiano”, lo chef stellato Claudio Sadler e Davide Longoni, maestro del pane.
Un impegno ed una unicità sancita dal Manifesto del Panino italiano, documento che nella qualità degli ingredienti, nel legame con la tradizione e nella vocazione italiana del rispetto per il cibo, individua i valori fondanti di un prodotto artigianale e culturale d'eccellenza. Si tratta del primo passo verso un obiettivo più ampio, ovvero la Certificazione del Panino Italiano.
Credits photo: www.accademiapaninoitaliano.it/
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Vi consigliamo una ricetta gustosa e facilissima da preparare: Tagliatelle paglia e fieno Pastificio Andalini con salsiccia e funghi porcini. E basta veramente poco tempo per realizzarle.
Ricetta e Foto di Chiara Marando
Mercoledì 15 Febbraio 2017 -
Non avete ancora pensato a cosa preparare per cena? Allora vi consiglio la ricetta che ho provato l'altra sera, un mix tra il gusto corposo della salsiccia ed il delicato profumo dei funghi porcini. Insomma una coccola che è piacevole concedersi dopo una giornata di lavoro: Tagliatelle paglia e fieno Pastificio Andalini con salsiccia e funghi porcini
E basta veramente poco tempo per realizzarla. L'imperativo però è solo uno: gli ingredienti devono essere ottimi!
Ingredienti per 4 persone:
250 gr di Tagliatelle paglia e fieno Pastificio Andalini
2 Salsicce di medie dimensioni
200 gr di Funghi porcini freschi/ 150 gr se secchi
Tritto di sedano, carota e cipolla per il soffritto
Birra bianca per sfumare
sale e pepe q.b.
Preparazione:
In una padella antiaderente fate soffriggere il trito di sedano, carota e cipolla con un filo d'olio ed aggiungetevi le salsicce tagliate grossolanamente in piccoli pezzi.
Fate cuocere per qualche minuto, sfumate il tutto con la birra e continuate la cottura fino a quando la carne non sarà quasi pronta.
Se scegliete di utilizzare i funghi secchi, dovrete metterli per tempo in una ciotolina con dell'acqua per farli ammorbidire.
Quindi, aggiungeteli alla salsiccia, aggiustate di sale e pepe e ultimate la cottura mescolando per pochi minuti così che tutti gli elementi si insaporiscano a dovere.
Nel frattempo, buttate le tagliatelle in una pentola con acqua bollente e salata; scolate la pasta ancora al dente e terminate la cottura con il condimento appena preparato e facendola saltare in padella.
Servite con un filo di olio a crudo.
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Lo chef stellato Christian Milone, della Trattoria Zappatori di Pinerolo, inizia una nuova avventura all'Hafa Storie nel cuore di Torino: la tradizione piemontese incontra la cucina marocchina
Di Chiara Marando -
Sabato 11 Febbraio 2017 -
La notizia girava già da un po' nel mondo della ristorazione, ma ora è diventata realtà: il giovane e talentuoso Christian Milone, chef della Trattoria Zappatori di Pinerolo, Due Forchette nella Guida Ristoranti d'Italia del Gambero Rosso e nuova stella Michelin, ha annunciato l'inizio della sua nuova avventura torinese, città ricca di fermento culturale e crocevia di etnie differenti.
E proprio dalla doppia anima di Torino, tradizionale e multietnica, si fa ispirare per portare il suo personale tocco nell'Hafa Storie, luogo dall'atmosfera orientaleggiante nel cuore storico della “Signora”.
L'idea nasce da Milli Paglieri, già titolare del locale di successo Hafa Café, all'interno del quale ha messo tutta la sua passione per il Marocco. Ecco, l'Hafa Storie rappresenta una generazione diversa, un'evoluzione che si nutre di contaminazioni culturali. Siamo a Porta Palazzo, il gigantesco mercato cittadino, cuore pulsante della comunità, proprio all'interno della Galleria Umberto I.
E per Milone questo progetto è una sfida, la volontà di portare la sua tradizione piemontese accostandola ad un menù dalle note marocchine, il tutto in un ambiente informale dove a far da sottofondo sono i rumori provenienti dalla cucina a vista. Due culture gastronomiche, due carte tra cui scegliere per spaziare con la mente ed i sapori: gli agnolotti, il brasato con polenta, i tajarin al tartufo ed il vitello tonnato. Ognuno può costruire la propria esperienza culinaria più o meno variegata ed il risultato piace, eccome se piace.
Milone convince, convince il suo entusiasmo e convincono i suoi plin serviti in scodelle variopinte. Si, perché qui tutto richiama il marocco, in un gioco di contrasti che diverte e incuriosisce. E se si chiede allo chef quali saranno le proposte più creative e sperimentali la risposta è semplice: “Quelle rimarranno nel ristorante di Pinerolo, qui sarà la tradizione a parlare e farò in modo di variarne le proposte ma sempre rimanendole fedele”.
Hafa Storie
Galleria Umberto I, Torino
011 1948 6765
www.hafastorie.it
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Sapori genuini, materie prime del territorio e piatti particolari dal gusto intenso: questa è l'Osteria Artaj, una piacevole pausa gastronomica nel cuore di Parma
Di Chiara Marando -
Sabato 04 Febbraio 2017 -
I parmigiani doc lo sanno, gli “Artaj” sono i ritagli, quelle rimanenze della lavorazione artigianale, siano esse di pasta, stoffa, pelletteria o altre attività eseguite ancora manualmente. Sono quegli scampoli che raccontano la storia di una produzione fatta a regola d'arte, ma anche una fonte di nuove creazioni. Mai buttarli senza prima pensarci.
E poi sono anche un'idea, minuti di tempo che ci si può concedere per staccare la spina e godere dei piccoli piaceri che la vita sa regalare, anche culinari. Da questo prende il nome e la filosofia l'Osteria “Artaj”, dalla volontà di regalare momenti goderecci e di riscoperta di sapori genuini che seguono il ritmo delle stagioni.
Loro sono ristoratori per passione che amano la cucina, l'ospitalità, quella un po' casalinga ma ricercata di chi porta in tavola prodotti particolari e desidera trasmetterne le caratteristiche. Nel menù non mancano i piatti più tradizionali ma spiccano proposte più interessanti preparate con ingredienti semplici che richiamano il territorio e creano piacevoli giochi si sapore.
Ed è così che la Vellutata di zucca si arricchisce con crostini fragranti ed una croccante tempura di porri, oppure che un piatto di Gnocchi trova il suo condimento con passato di carote, cavolo romano saltato e pancetta; le Costine di maiale poi, laccate con miele e paprika, scoppiano di gusto inondando il palato di una sapida soddisfazione,
Certo, non fatevi mancare l'acqua in tavola perché sarà importante pulirvi la bocca tra una portata e l'altra, pena una certa arsura, piccolo prezzo da pagare per un pasto goloso.
Fatevi consigliare nella scelta del vino, vedrete la soddisfazione negli occhi dell'oste che vi spiegherà le diverse peculiarità di ogni bottiglia, etichette scelte tra le aziende del territorio e vitigni noti a livello italiano.
Quello con le realtà locali è un legame saldo nella selezione delle materie prime, una ricerca che si ferma su prodotti provenienti da aziende agricole di Parma e Provincia: tutti gli impasti sono lavorati con le farine macinate a pietra di “Pederzani”, le uova biologiche provengono dal “Podere Cristina”, le carni allevate sulle montagne dell'Appennino e le verdure da “Podere Stuard” ed “Azienda Agricola La Bergamina”.
Osteria Artaj
Stradello San Girolamo, 19/a
43121 Parma PR
Tel. 0521 572077
Il prof. Gian Luigi de' Angelis e Ilaria Bertinelli sono stati protagonisti della cena a tema organizzata da ARGA e Parma Da Vivere. Prossimi incontri del ciclo "Salute & Benessere" in calendario da febbraio a maggio con diverse tematiche.
Parma, 31 gennaio 2017
Seduti a ferro di cavallo, i commensali della cena dal titolo "Gluten free e intolleranze alimentari" – tenutasi lo scorso 27 gennaio al ristorante Il Cortile – hanno ascoltato con interesse e partecipazione le parole del prof. Gian Luigi de' Angelis, Direttore del dipartimento Materno-infantile e della struttura complessa di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva dell'Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma e di Ilaria Bertinelli, autrice del libro "Uno Chef per Gaia". A moderare l'incontro è stata Francesca Caggiati, giornalista ARGA e ideatrice del format che porta in tavola – ogni ultimo venerdì del mese fino a maggio – un menù speciale studiato di volta in volta in base al tema trattato nelle serate del ciclo "Salute & Benessere", promosse da ARGA Emilia Romagna e da Parma Da Vivere.
"La celiachia è una malattia che bisogna conoscere – chiarisce il prof. de' Angelis –. Si tratta di un'intolleranza perenne al glutine su base geneticamente determinata". È dunque proprio il glutine il nemico del celiaco: "Esso non nacque con l'uomo ma con l'alimentazione umana. Furono i sumeri in Mesopotamia i primi a capire che ruotando i campi si ottenevano raccolti più ricchi e che alcune piante erano più resistenti agli agenti atmosferici. Il glutine ha pertanto origine da incroci genetici avvenuti a quel tempo". Purtroppo la celiachia è spesso accompagnata da un'altra malattia cronica: il diabete.
A parlarne tra una portata e l'altra è stata Ilaria Bertinelli, che nel suo libro ha raccolto le ricette e i consigli che da mamma ha imparato a cucinare e dispensare negli anni. "Uno Chef per Gaia racconta la nostra avventura – spiega la Bertinelli, traduttrice e interprete di professione –, da quando ho avuto il sentore che in mia figlia Gaia, che all'epoca aveva sei anni e mezzo, c'era qualcosa che non andava". Un sospetto che si è trasformato in una "diagnosi molto difficile da digerire: prima diabete e poi celiachia". Da qui in poi la vita di Ilaria e della sua famiglia non è stata più la stessa perché l'urgenza era di convivere non con una, ma con due malattie. Corsi di cucina, ingredienti selezionati e una volontà di ferro hanno portato così l'autrice a raccogliere in una pubblicazione i piatti senza glutine e al contempo con basso contenuto di carboidrati più graditi a Gaia, al suo papà e al fratellino che ogni sera davano i voti alle preparazioni di Ilaria.
La sfida odierna rimane quella di rendere la vita del celiaco più facile: "La più grande soddisfazione – rivela Giulio Orsini, Presidente di SNUPI Onlus – è aiutare i pazienti a vivere senza limitazioni. Fondamentale è quindi sostenerli sostenendo prima i medici". E se "tra le mura domestiche si può seguire facilmente la propria dieta senza glutine – conclude Barbara Franchi, consigliere regionale e referente del progetto Alimentazione Fuori Casa (AFC) di AIC Emilia Romagna –, mangiare fuori casa non è mai semplicissimo, dal momento che i locali informati sulla celiachia sono ancora troppo pochi. Per questo esiste un prontuario che contiene gli ingredienti privi di glutine in commercio. Un elenco che tutti i ristoratori dovrebbero conoscere".
Al termine della cena, un omaggio rigorosamente senza glutine è stato offerto dal Market Gliadina Free, specializzato in prodotti per allergie e intolleranze alimentari.
L'iniziativa è stata organizzata e promossa da ARGA Emilia Romagna, associazione che raggruppa i giornalisti specializzati nell'informazione dei settori agricoltura, alimentazione, ambiente, energie rinnovabili, boschi, foreste, caccia, pesca e da Parma Da Vivere, pagina sociale che sostiene le iniziative culturali e le eccellenze del territorio di Parma e provincia, con il patrocinio della Provincia di Parma e di Confagricoltura Parma. Inoltre è stata realizzata grazie alla collaborazione dell'Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma e dell'Associazione SNUPI Onlus (Sostegno Nuove Patologie Intestinali), con il patrocinio dell'AIC (Associazione Italiana Celiachia). Il ricavato dei libri venduti durante la serata è stato devoluto a SNUPI Onlus, mentre i diritti d'autore sono stati ceduti interamente ad AIC.
I prossimi incontri del ciclo "Salute & Benessere" in calendario da febbraio a maggio tratteranno le seguenti tematiche:
• Venerdì 24 febbraio – La psiche e gli aspetti emotivi ed emozionali: bulimia e anoressia, ma anche ansia e depressione. Il rapporto con il cibo e quali alimenti aiutano a ridurre lo stress
• Venerdì 31 marzo – Detox, togliere le tossine per vivere meglio: il menù ideale per disintossicarci e mantenere il nostro corpo con un ph ottimale
• Venerdì 28 aprile – La dieta brucia grassi e il controllo del peso: il sovrappeso non è solo anti estetico, ma pericoloso, soprattutto se localizzato in certe zone. Come è possibile tornare in forma mangiando in modo gustoso e nutriente?
• Venerdì 26 maggio – I problemi della pelle e dei capelli: quanto incide l'alimentazione e come possiamo migliorarli? Quali sono le sostanze nocive o le situazioni che incidono maggiormente sui problemi dermatologici e tricologici?