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Al via raccolta in Italia in calo del 30%, produzione dimezzata in Spagna

Crolla la produzione mondiale di olio di oliva che dovrebbe scendere del 17 per cento a 2, 9 milioni di tonnellate per effetto del dimezzamento dei raccolti in Spagna che con un quantitativo di meno di un milione di tonnellate mantiene il primato mondiale ma anche del forte calo in Italia dove è appena iniziata la raccolta che dovrebbe confermare il secondo posto nonostante una riduzione del 30 ed una produzione attorno a 300mila tonnellate. E'l'allarme lanciato dalla Coldiretti per la campagna olearia 2014-2015, sulla base dei dati riportati dalla Oil World, nel sottolineare che gli effetti si fanno sentire sul mercato con un forte balzo dei prezzi dell'olio extravergine. Negli ultimi 12 mesi - sottolinea la Coldiretti - i futures sull'olio d'oliva vergine scambiati a Jaen, in Spagna, hanno registrato un'impennata del 17 per cento mentre alla Camera di Commercio di Bari quest'anno con l'inizio della raccolta delle olive si rilevano quotazioni che sono superiori al 38 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Se la produzione spagnola ha sofferto per le scarse precipitazioni in Andalusia, la principale regione produttrice, dopo l'annata di carica dello scorso anno, in Italia la produzione per l'andamento climatico si prevede scarsa ovunque ma i tagli maggiori - continua la Coldiretti - si stimano al centro nord, con cali del raccolto tra il 35 e il 50 per cento. Anche al sud la situazione è difficile sia in Calabria che in Puglia che è la principale regione di produzione. Il Salento avrà il calo più sensibile ma significative riduzione si rilevano anche in alcune aree della zona di Monopoli e del Gargano, colpite da eventi meteo eccezionali e nel nord del barese. Il raccolto si prevede invece abbondante in Grecia che, dopo l'annata di scarica dell'anno scorso, potrebbe insidiare il secondo di secondo maggior paese produttore detenuto dall'Italia. Discreta – continua la Coldiretti - la produzione in Portogallo e in Marocco, in entrambi i casi intorno alle 70 mila tonnellate mentre in Turchia la produzione dovrebbe attestarsi sulle 200 mila tonnellate, nella media degli ultimi anni.

In queste situazioni il mercato europeo dell'olio di oliva con consumi stimati attorno a 1,85 milioni di tonnellate rischia di essere invaso dalle produzioni provenienti dal Nord Africa e dal Medio Oriente che non sempre hanno gli stessi requisiti qualitativi e di sicurezza. Un rischio che - sottolinea la Coldiretti - riguarda soprattutto l'Italia che è il principale importatore mondiale di olio per un quantitativo pari a 460mila tonnellate. Per tutelare consumatori e produttori e non compromettere l'immagine dell'olio italiano occorre evitare che venga spacciato come Made in Italy olio importato come è stato peraltro addirittura denunciato con fumetti illustrati sul New York Times con il titolo "Il suicidio dell'olio italiano".

Per questo occorre applicare le importanti modifiche alla disciplina introdotta dalla legge salva olio approvata nel febbraio 2013 sotto il pressing della Coldiretti che contiene misure di repressione e contrasto alle frodi e di valorizzazione del vero Made in Italy, ma che ancora oggi è inapplicata per l'inerzia della pubblica amministrazione e per l'azione delle lobby a livello nazionale e comunitario. Il consiglio della Coldiretti ai consumatori è di verificare con attenzione l'etichetta dove, anche se spesso nascosto nel retro della bottiglia ed in caratteri minuscoli, deve essere riportato la scritta "ottenuto da miscela di olio comunitari od extracomunitari" se non si tratta di olio italiano al 100 per 100. Oppure di scegliere una delle 43 designazioni di origine riconosciute dall'Unione Europea e che garantiscono l'origine italiana.

L'Italia - continua la Coldiretti – puo' contare su un patrimonio di circa 250 milioni di piante su 1,1 milioni di ettari di terreno con un fatturato del settore stimato in 2 miliardi di euro ed un impiego di manodopera per 50 milioni di giornate lavorative. Le esportazioni italiane di olio di oliva nel 2013 sono state pari a oltre 1,2 miliardi di euro con gli Usa che - conclude la Coldiretti - rappresentano il principale mercato extracomunitario. 
(Fonte Coldiretti 4 ottobre 2014)

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Tiene il Burro e il latte spot torna a scendere. Confermati i listini del Grana Padano mentre altri 5 centesimi sono stati perduti dal Parmigiano Reggiano.

di Virgilio, Parma - 01 ottobre 2014

LATTE SPOT Torna a scendere il latte crudo spot nazionale e con esso anche il latte intero pastorizzato estero. La flebile speranza accesa nella precedente ottava, che aveva evidenziato un momento di stasi dei prezzi del latte spot nazionale e addirittura un sensibile guadagno del latte di provenienza estera, in questa ultima di settembre i prezzi hanno ripreso a scendere. -1,31% per il nazionale che ha quotato a Verona tra 38,15 e 39,49€/100 litri e -1,34% è il cedimento del latte pastorizzato estero la cui forbice di prezzi si è fissata tra 37,63 e 38,15€/100 litri. Con quest'ultima quotazione, le medie del nazionale e dell'estero registrano rispettivamente una perdita dell'8,87% e del 13,05% rispetto l'anno precedente.

BURRO E PANNA Tiene da tre settimane il prezzo del Burro alla borsa milanese. Il Burro CEE conferma 2,85€/kg, 3,05€/kg per il Burro da centrifuga, 2,10/kg per il pastorizzato e lo zangolato è fermo a 1,90€/kg.
Dopo il crollo delle prime settimane di settembre anche il Burro zangolato da creme fresche quotato a Parma si è assetato a 1,50€/kg per la seconda settimana consecutiva.
Hanno ripreso a guadagnare le creme di latte a uso alimentare quotate a Milano a 1,58€ mentre stazionario tra 1,60 e 1,65€/kg il prezzo veronese della panna di centrifuga.

Burro zangolato MI

GRANA PADANO Nessuna nuova sul fronte del Grana Padano. Quotazioni confermate sia a Mantova sia a Milano per entrambe le stagionature oggetto di rilevamento prezzi.
6,40-6,65/kg il valore del listino di Mantova del 10 mesi che sale tra 7,20 e 7,45€/kg per il 14-16 mesi di stagionatura. A Milano confermati i listini dell'ottava precedente ovvero compresi tra 6,50 e 6,60€/kg per il 9 mesi e tra 7,10 e 7,75€/kg per il 15 mesi di stagionatura.

PARMIGIANO REGGIANO Continua la lenta discesa delle quotazioni del Parmigiano Reggiano sempre più prossimo ai valori del Grana Padano. Altri 5 centesimi perduti sulle piazze di Parma e di Reggio Emilia.
Tra 7,45 e 7,85€/kg è il prezzo rilevato per il 12 mesi di stagionatura alla borsa di riferimento parmense e tra 8,80 e 9,15 €/kg per il 24 mesi e oltre di stagionatura. Il listino reggiano, che invece rileva il 24 mesi, è sceso tra 8,90 e 9,20 €/kg nella contrattazione di martedì 30 settembre.

PRRE 12M PR

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La Commissione Europea ha deciso di sospendere l'ammasso privato che aveva introdotto per un tetto di 155mila tonnellate a favore dei formaggi duri. Coldiretti stima un danno di circa 16,5 milioni di euro.

di Virgilio Parma, 28 settembre 2014 –

L'Italia conferma di non avere un buon rapporto con l'UE soprattutto nel settore lattiero caseario. Alla vigilia del rinnovo di tutta la politica di sostegno a favore del settore lattiero, dopo quasi trent'anni, non si è ancora concluso il contenzioso relativamente alle "Quote Latte" e conseguenti multe assegnate ai produttori, che siamo incappati nell'ennesima figuraccia in occasione dei provvedimenti adottati dalla Commissione per ammortizzare gli effetti dell'embargo russo rivolto ai prodotti agroalimentari europei.
La Commissione Europea ha infatti deciso di "di porre fine, a partire da oggi (23 settembre 2014 ndr), all'ammasso privato per i formaggi", che aveva introdotto per contrastare i danni subiti dai produttori europei in seguito all'embargo russo.
Le domande fino ad oggi ricevute - scrive l'Esecutivo Ue sulla Gazzetta Ufficiale - "mostrano che il regime è utilizzato in modo sproporzionato da produttori di formaggio, in aree che tradizionalmente non esportano quantità significative verso la Russia".

L'esportazione di prodotti lattiero caseari italiani in Russia è stata pari a 45 milioni di euro nel 2013 tra i quali un peso rilevante è rappresentato da Parmigiano Reggiano e Grana Padano per un totale di circa 15 milioni mentre vale 1,5 milioni l'export di Pecorino e Fiore Sardo. E' quanto afferma la Coldiretti nel commentare la decisione della Commissione europea. Ai danni diretti si aggiungono quelli indiretti che - sottolinea la Coldiretti - hanno portato al calo dei prezzi sul mercato interno con il Parmigiano Reggiano che si vendeva all'ingrosso prima dell'embargo Russo a 7.70 euro al chilo mentre ora si vende a 7 euro mentre il Grana Padano si vendeva a 6.80 ed ora a 6.10 euro al chilo e se consideriamo che il magazzino di Parmigiano Reggiano è normalmente di 20 mesi mentre sono 15 per il Grana Padano in un rapido conto la perdita solo per i due grandi formaggi supera sicuramente i 250 milioni di euro. Peraltro rilevanti – conclude la Coldiretti - sono anche le esportazioni di formaggi freschi per un importo di 13 milioni di euro come le mozzarelle che sono stati escluse dagli aiuti ora sospesi.

La norma abrogativa - Regolamento delegato (UE) n. 992/2014 - è applicabile con effetto immediato, ma si precisa che le domande presentate prima del 22 settembre saranno prese in considerazione.


La misura di aiuto allo stoccaggio privato rimane per il latte scremato in polvere e il burro, per i quali i volumi notificati sono considerati molto in linea con le aspettative della Commissione.

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Domenica, 28 Settembre 2014 10:32

Il Gruppo EMAK di Reggio sostiene la pallacanestro

Si rafforza il binomio Gruppo Emak e Pallacanestro Reggiana. Per il quarto anno consecutivo, diventa co-sponsor

Bagnolo in Piano (RE), 23 settembre 2014 - L'azienda di Bagnolo in Piano (RE) - uno dei principali produttori europei di macchine, componenti e accessori per il giardinaggio, l'agricoltura, l'attività forestale e l'industria - si conferma, per il quarto anno consecutivo, tra i sostenitori del club: dopo tre anni trascorsi tra le fila del Basket Pool (le aziende che affiancano il main sponsor Grissin Bon e i co-sponsor), Gruppo Emak ha deciso di intensificare il rapporto di collaborazione per la stagione 2014-2015. Il logo del Gruppo Emak apparirà sul pantaloncino della Grissin Bon.

"Ringrazio a nome di tutta la Pallacanestro Reggiana il Gruppo Emak ed il suo presidente dott. Fausto Bellamico per il sostegno che hanno deciso di accordare al nostro club – ha spiegato l'amministratore delegato biancorosso Alessandro Dalla Salda – Avere al fianco un'azienda così prestigiosa proveniente dal nostro territorio che dimostra di credere in noi e nel basket come veicolo per la valorizzazione del proprio marchio, ci regala un ulteriore stimolo a fare del nostro meglio per raggiungere obiettivi importanti".

"Siamo orgogliosi di rinnovare e potenziare la collaborazione con la Pallacanestro Reggiana con la quale abbiamo condiviso il cammino in serie A e la conquista dell'EuroChallenge. Oltre a testimoniare la volontà della nostra azienda di investire sul territorio di Reggio Emilia e supportare le eccellenze locali, l'impegno dei biancorossi contribuisce a elevare i valori universali dello sport che da sempre fanno parte anche della cultura Emak: fiducia, spirito di squadra, rispetto dei ruoli e delle regole, passione e volontà di migliorarsi sempre. L'augurio è che la Pallacanestro Reggiana continui a regalarci emozioni anche nella nuova stagione che sta per cominciare" - ha commentato Fausto Bellamico, presidente di Emak.

Nata nel 1992 dalla fusione di Oleo-Mac ed Efco, due importanti realtà già attive nel panorama imprenditoriale reggiano fin dagli anni '70, Emak ha saputo strutturarsi su standard qualitativi di assoluto livello, posizionandosi di diritto tra le principali realtà del mercato internazionale nella produzione e distribuzione di macchine, componenti e accessori per il giardinaggio, l'agricoltura, l'attività forestale e l'industria quali motoseghe, decespugliatori, rasaerba, trattorini, motozappe, troncatori, pompe ad alta pressione, idropulitrici. Il Gruppo distribuisce i propri prodotti attraverso filiali commerciali e una rete di distributori e rivenditori specializzati che copre oltre 80 Paesi nei cinque continenti offrendo un'ampia e completa gamma di prodotti con marchi riconosciuti: Oleo-Mac, Efco, Bertolini, Nibbi, Tecomec, Geoline, Mecline, Comet e HPP.
Dal 1998 il Gruppo Emak è quotato alla Borsa di Milano, mentre è del 2001 il suo ingresso nel segmento Star.
Nel 2013 il Gruppo ha realizzato vendite per 355 milioni di euro con oltre 1.500 dipendenti.

Il primo appuntamento della stagione 2014/2015 è fissato per domenica 12 ottobre e vedrà la Pallacanestro Reggiana affrontare in trasferta la Dolomiti Energia Trento.

Tre bandi per le imprese, pacchetti turistici, un cartellone unico di eventi emiliano romagnoli, la mostra delle Regioni, la settimana dell'Emilia-Romagna e tre mesi di presenza nella "Piazzetta" a Milano. Progetto regionale di eccellenza: World Food research and innovation Forum -

Bologna, 27 settembre 2014 -

'Valori e idee per nutrire la terra' è il filo conduttore della partecipazione della Regione Emilia Romagna a Expo Milano 2015 che si svolgerà dal 1 maggio al 31 ottobre 2015. L'obiettivo è fare dell'Esposizione universale non solo una vetrina, ma soprattutto un' occasione per promuovere le eccellenze del sistema Emilia-Romagna nel mondo.

La partecipazione dell'Emilia-Romagna alla Esposizione Universale di Milano 2015 è stata illustrata giovedì dagli assessori regionali Tiberio Rabboni (Agricoltura), Luciano Vecchi (Attività produttive) e Maurizio Melucci (Turismo).
Un' agricoltura di qualità, forte di prodotti che rappresentano il meglio del Made in Italy, grandi marchi dell'agroalimentare conosciuti in tutto il mondo, una rete di centri della ricerca e dell'innovazione impegnati sui temi della sicurezza alimentare, della tracciabilità e sostenibilità ambientale, ma anche il volto della solidarietà, del no profit e della cooperazione per raccontare una regione e la sua identità. In questa prospettiva Expo 2015 potrà diventare per l'Emilia-Romagna un'occasione concreta di crescita, di internazionalizzazione e di promozione sui mercati internazionali.

"Racconteremo la nostra identità e le nostre risposte alla domanda che guida questa edizione di Expo - ha detto l'assessore Rabboni - ovvero come garantire in modo sostenibile per l'ambiente, cibo sicuro per un'umanità che è in crescita. Parleremo di legalità e diritti, di biodiversità, del valore della ricerca e dell'attitudine tipica di questa terra a cooperare e fare insieme".
L'assessore Vecchi ha rimarcato che "l'approccio della Regione a Expo è complesso e complessivo e ha la finalità di valorizzare sinergicamente il sistema dell'Emilia-Romagna fatto di conoscenza, innovazione tecnologica, saperi, produzioni e tradizioni".

All'Esposizione universale 2015 – che ha scelto il tema 'Nutrire il pianeta. Energia per la vita' - il progetto regionale di eccellenza, coordinato da Aster, sarà il World Food research and innovation Forum, un percorso che coinvolgerà esperti, ricercatori, grandi imprese, policy maker di fama internazionale, per affermare l'Emilia-Romagna quale 'capitale' mondiale del cibo di qualità. Il Forum si pone l'obiettivo di creare in Emilia-Romagna un think tank internazionale consolidato, dedicato alle strategie di sviluppo del settore dell'alimentazione globale, focalizzato su sostenibilità e sicurezza, che diventi un punto di riferimento per gli stakeholder globali nella ricerca, nell'industria, nel governo e nella finanza, grazie al quale potersi confrontare e definire gli scenari di ricerca e sviluppo sostenibile. Prossimo appuntamento – dopo una serie di iniziative già realizzate - sarà il 28 ottobre a Parma a CibusTec mentre l'evento finale 2014 si svolgerà a Bruxelles il prossimo 11 novembre presso la sede del Parlamento europeo in occasione del semestre italiano di presidenza dell'Unione europea. A Milano il 22-23 settembre 2015, all'interno di Expo, si svolgerà il meeting mondiale sulla ricerca alimentare ed il meeting mondiale delle Autorità ed attori strategici per la sicurezza alimentare (quali l'europea EFSA, l'americana FDA, la cinese CFDA, la brasiliana ANVISA, la canadese FDA).

Expo può essere una straordinaria occasione di promozione anche turistica dell'Emilia-Romagna grazie anche alla vicinanza della regione a Milano e alla straordinaria piattaforma logistica dell'accoglienza che può contare su un milione di posti letto e un rapporto qualità-prezzo tra i migliori nel mondo. L'assessore Melucci ha aggiunto che "per l'Emilia-Romagna uno tra gli obiettivi dovrà essere quello di riuscire a "geo referenziare" i grandi brand del territorio: la Ferrari è il marchio più conosciuto al mondo ma pochissimi sanno in quale parte d'Italia viene costruita".

UN PROGRAMMA DI INCOMING PER LE DELEGAZIONI PRESENTI ALL'EXPO

Tre bandi per le imprese: due milioni le risorse disponibili

Portare l'Expo in Emilia-Romagna. Cuore dell'attività regionale sarà il coinvolgimento, per tutta la durata dell'Esposizione universale, delle delegazioni internazionali presenti a Milano nelle iniziative realizzate in regione con incontri istituzionali, visite aziendali, seminari e tavole rotonde con i centri di ricerca e le imprese. Per fare questo è stato predisposto un format "imprese porte aperte" con tre bandi per sostenere le aziende che intendono organizzare eventi in occasione di Expo: a disposizione risorse per 2 milioni di euro. In particolare il primo bando è rivolto a eventi promozionali di Associazioni imprenditoriali, Camere di commercio, Università ed Enti di ricerca, Enti locali, Fondazioni; il secondo alle imprese singole o associate per progetti di promozione del sistema produttivo regionale; il terzo ad aggregazioni di imprese turistiche (club di prodotto).
È già online il sito "Cogli l'Expo" expo2015.regione.emilia-romagna.it/it pensato espressamente per aiutare la partecipazione ad Expo del territorio emiliano-romagnolo. Da gennaio il sito avrà anche una versione in lingua inglese.

L'offerta turistica: il progetto "Via Emilia"

Apt e Unioncamere, in collaborazione con il sistema degli agriturismi, le Strade dei Vini e dei Sapori, i Musei rurali e del Gusto, la Rete rurale hanno predisposto pacchetti turistici ed enogastronomici pensati espressamente per il pubblico di Expo.
Si colloca in questo ambito il Progetto Via Emilia: Il turismo dell'esperienza, ovvero la Via Emilia come filo conduttore per lo sviluppo di nuovi prodotti turistici orientati ad una domanda internazionale di alta qualità e definiti attraverso specifici disciplinari sottoscritti dai Club di Prodotto della regione. Cinque i filoni di intervento: Wellness Valley – Romagna Benessere per fare della Romagna il primo distretto internazionale sui temi del benessere e della qualità della vita; Motor Valley Experience, per promuovere la grande tradizione motoristica dell'Emilia-Romagna; Food Valley – Turismo enogastronomico di eccellenza: 14 Club di Prodotto e offerte integrate per promuovere il legame tra il patrimonio agro-alimentare regionale e il territorio e valorizzare l'intera filiera produttiva; Progetto Musica – Ravenna Festival Expo 2015: per la creazione di pacchetti turistici dedicati a Giuseppe Verdi e abbinati a tour verso Expo. Previste anche collaborazioni interregionali con la Regione Lombardia (Progetto Quadrilatero dell'Unesco), con il Veneto (Slow Tourism nel Parco del Delta del Po), con Marche, Toscana e Umbria (Sulle strade di Piero della Francesca).

Un Cartellone per tutti gli eventi emiliano-romagnoli

E' in fase di predisposizione un cartellone di tutti gli eventi che verranno realizzati in Emilia-Romagna in occasione di Expo da Comuni, Province, mondo della ricerca e dell'Università, istituzioni culturali, associazioni di categoria. Per realizzare il cartellone si è svolto negli scorsi mesi un road show con 12 incontri in altrettante località emiliano-romagnole. Sono al momento 134 le proposte pervenute alla Regione relativamente ad attività che i territori desiderano inserire nel cartellone.

Le Fiere: un gate d'accesso sui mercati esteri

E' già realtà il coinvolgimento delle Fiere dell'Emilia-Romagna. A partire da Fiere Parma/Cibus che curerà il padiglione di Federalimentare e di BolognaFiere con Sana, cui è stata affidata la gestione del padiglione del biologico e della sostenibilità ambientale. Ma oltre a Sana sono ben 14 gli eventi fieristici internazionali che nel 2015 si svolgeranno in Emilia-Romagna sui temi legati a Expo (Fieravicola, Apimell, Macfrut, Sigep, Remtech, H2O, Ecomondo, TTG, Marca,) o su temi che possono avere dirette implicazioni (Cersaie, Saie, Cosmoprof, Rimini Wellness, R2b).

MOSTRA DELLE REGIONI, SETTIMANA DELL'EMILIA-ROMAGNA, LA PIAZZETTA

La partecipazione della Regione Emilia-Romagna a Expo prevede una presenza permanente nella 'Mostra delle Regioni' nel Palazzo Italia; una settimana di protagonismo dal 18 al 24 settembre 2015 con uno spazio espositivo di circa 200 metri quadri, nonché una 'Piazzetta' di circa 80 mq sul Cardo per l'organizzazione di eventi per un periodo di 3 mesi (agosto-ottobre 2015). Inoltre per tutta la durata di Expo sarà attivo un Ufficio dell'Emilia-Romagna dentro Palazzo Italia dedicato ai rapporto con le delegazioni internazionali.
Lo spazio dell'Emilia-Romagna alla Mostra delle Regioni, per tutto il periodo di durata di Expo, offrirà un percorso attraverso l'agricoltura emiliano-romagnola, declinato intorno ai tre temi proposti da Expo: il "Saper fare", la "Potenza del limite", la "Potenza della bellezza".

Ad Expo l'Emilia-Romagna porterà gli studenti delle scuole alberghiere e di cucina della Regione. A loro, sotto la guida degli chef stellati dell'associazione "Chef to Chef" sarà affidata la gestione del ristorante, durante la settimana da protagonista. Sempre nella settimana dal 18 al 24 settembre l'Auditorium organizzerà eventi e iniziative emiliano-romagnole, tra cui un convegno dedicato alla cooperazione e l'appuntamento del World Food Forum.
La Piazzetta dell'Emilia-Romagna per tre mesi sarà gestita a rotazione da soggetti no profit provenienti da tutta l'Emilia-Romagna, selezionati tramite una manifestazione di interesse che uscirà nei prossimi giorni, rivolta a associazioni imprenditoriali; Camere di commercio; Università; strutture di ricerca industriale, centri per l'innovazione e il trasferimento tecnologico accreditate dalla Regione Emilia-Romagna; Enti locali; Fondazioni; Scuole, Istituti professionali ed Enti di formazione; Associazioni culturali.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 38 22 settembre 14

Anno 13 - n° 38 22 settembre 14
(Cliccando su "allegati" è possibile scaricare in formato PDF)

1.1 editoriale Lavoro, questo sconosciuto
2.1 export Embargo Russia: nuove regole per la ripartizione
3.1 mais & soia Mais & Soia: settembre 2014:
4.1 lattiero caseario Lento declino dei DOP
5.1 expo2015 Expo2015- roadshow vinitaly per presentare "Vino-a taste of Italy"
6.1 latte ue Continuano a crescere le consegne di latte nell'UE
7.2 miele 470.000€ per gli apicoltori emiliano romagnoli
8.1 turismo e territorio "Un matrimonio che s'ha da fare"

 

Cibus-On-Line-Copertina

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Domenica, 21 Settembre 2014 10:14

Embargo Russia: nuove regole per la ripartizione

Alleanza Cooperative Agroalimentari «Positive le nuove regole per aiuti UE a ortofrutta, ma occorre trovare nuove risorse»

Roma, 19 settembre 2014 –

«Il nuovo schema di ripartizione degli aiuti per i produttori ortofrutticoli colpiti dall'embargo russo è sicuramente più flessibile ed adeguato alle esigenze nazionali anche perché, basandosi su una ripartizione di volumi per Paese, supera le gravi distorsioni causate dal meccanismo attuato con il precedente provvedimento varato da Ciolos e di cui avevamo subito messo in luce tutti i limiti e le carenze».
Questo il commento dell'Alleanza delle Cooperative Agroalimentari in merito al nuovo sistema di aiuti UE per l'ortofrutta annunciato in questi giorni e che sarà pubblicato all'inizio della prossima settimana in Gazzetta Ufficiale.
«Ci auguriamo che le misure vengano attuate in maniera uniforme in tutta Europa in modo da ridurre effettivamente l'offerta sui mercati e che, in virtù del nuovo margine di gestione nazionale, vengano colte appieno tutte le opportunità offerte dal nuovo schema. In ogni caso, è impensabile sostituire un paese con 150 milioni di abitanti come la federazione russa senza l'introduzione di altre misure».
«Continuiamo comunque a ritenere che le risorse stanziate dalla Ue costituiscano solo una prima misura straordinaria per i produttori operanti nel comparto. Auspichiamo che l'Europa riesca a trovare presto un budget aggiuntivo, per introdurre altre misure di sostegno e garantire equità di trattamento tra i produttori: è inaccettabile il vuoto giuridico ed economico sulle operazioni effettuate dal 4 settembre in poi».
«Occorre inoltre, come abbiamo più volte sottolineato, che il problema dell'embargo venga affrontato come un problema politico nella sua interezza, dal momento che la chiusura dello sbocco commerciale in Russia è una decisione scaturita da problemi di politica internazionale e di rapporti diplomatici tra paesi».
Nel merito del nuovo meccanismo approvato, l'Alleanza delle cooperative agroalimentari ritiene sia «positivo che la Commissione, sollecitata in maniera determinante dal nostro Ministero dell'Agricoltura, abbia considerato una ridistribuzione tra i paesi esportatori delle quote di prodotto che giungono attraverso triangolazioni con altri Stati membri, calcolo che ha consentito al nostro Paese di recuperare i suoi effettivi volumi di export, ed anche l'inserimento degli agrumi (arance, clementine e mandarini), nell'elenco dei prodotti per i quali si può richiedere il sostegno».
(Fonte Alleanza Cooperative)

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Domenica, 21 Settembre 2014 09:38

Mais & Soia: settembre 2014

Mais & Soia: settembre 2014 - dati previsionali 2014-2015

MAIS: Dati previsionali per 2014-15

La produzione globale di Mais per la stagione 2014-15, iniziata il 1° Settembre, è stimata a 987.52 Mio t, in aumento rispetto alle previsioni formulate in Agosto, riflettendo maggiori raccolti attesi negli Stati Uniti (+9.23 Mio t), in Brasile (+1 Mio t) e nella Unione Europea (+1.3 Mio t).
La produzione statunitense è prevista a livelli record (365.66 Mio t), con una resa dei terreni di 171.7 bushels/acro ( = 10.90 tons/ettaro).
Le esportazioni sono stimate in aumento a 44.45 Mio t, grazie ai prezzi in diminuzione e ad una minore concorrenza del Sud America.
La persistente siccità estiva nella Pianura Settentrionale e nell'area Nord-Est della Cina ha ridotto di 5 Mio t le stime di produzione di Mais a 217 Mio t.
Anche in Russia ed Ucraina le previsioni sui raccolti risentono del clima arido.
Gli stock globali finali di Mais si confermano a livelli record (189.91 Mio t).

Mais gde

SOJA: Dati previsionali per 2014-15

La produzione globale di semi di Soia per la stagione 2014-15 (inizio della stagione: 1° ottobre) è prevista a 311.13 Mio t, in aumento rispetto alle stime formulate da Maggio ad Agosto, per le maggiori produzioni attese nei principali Paesi Esportatori.
Negli Stati Uniti la produzione è prevista a 106.50 Mio t (+2.65 Mio t rispetto alle previsioni di Agosto), grazie ad una maggiore resa dei terreni.
Si prevede un aumento della produzione di semi di Soia in Brasile e Argentina, dove i produttori scelgono di seminare Soia invece di Mais, data la significativa produzione di Mais.
Le importazioni cinesi sono attese a 74 Mio t, in aumento del +7% rispetto alla stagione 2013-14 e del +24% rispetto alla stagione 2012-13.
Gli stock globali finali di semi di Soia si confermano a livelli record (90.17 Mio t).

soia gde

(Fonte CLAL)

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Domenica, 14 Settembre 2014 15:17

C.A.S.E.A. - SOMMARIO Anno 13 - n° 37 15 settembre 14

C.A.S.E.A. - Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 37 15 settembre 14

SOMMARIO Anno 13 - n° 37 15 Settembre 2014

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1.1 editoriale 11 settembre: dal terrorismo all'esercito
3.1 sana 2014 Sana 2014: prove d'EXPO
5.1 in giro per il sana Oh, bio mio!
7.1 Biologico Bio: in alto consumi, produzione e clima di fiducia
8.1 Lattiero caseario Derivati del latte alla deriva
9.2 vino Vino: -15% causa maltempo
10.1 pomodoro Campagna pomodoro 2014: consegnato il 58,55% del pomodoro
11.1 embargo russo Embargo russo: Agea e altri organismi pagatori pronti
11.2 sana 2014 SANA 2014 da Record
12.1 eventi Macfrut | 24 – 25 – 26 Settembre

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Da Ismea emerge un incremento record degli acquisti di prodotti biologici confezionati, pari a un più 17,3% nei primi 5 mesi del 2014.

Roma 8 settembre 2014

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Dai dati diffusi da Ismea sabato 6 settembre, nel corso del convegno di apertura di Sana 2014, emerge un incremento record degli acquisti di prodotti biologici confezionati, pari a un più 17,3% nei primi 5 mesi del 2014. Per la prima volta l'Istituto ha anche presentato una stima della produzione potenziale di prodotti bio e i risultati di un'indagine sul clima di fiducia degli operatori del settore ( imprenditori agricoli e imprese di trasformazione).



CONSUMI 
I dati del panel famiglie Ismea-Gfk/Eurisko evidenziano la prosecuzione del trend positivo intrapreso dai consumi "bio" da alcuni anni. Nei primi cinque mesi di quest'anno si è rilevato un incremento record della spesa in alimenti bio confezionati (+17% sullo scorso anno), che si rivela la crescita più elevata degli ultimi 12 anni. La dinamica dell'anno in corso è dipesa in modo particolare dai forti aumenti fatti registrare all'interno della categoria: "pasta, riso e sostituti del pane" e "zucchero, caffè e tè". Incrementi compresi tra l'11 e il 15% hanno interessato gli ortofrutticoli freschi e trasformati e i biscotti, i dolciumi e gli snack. Più contenute la variazioni registrate da uova (+5,2%), lattiero-caseari (+3,2%) e bevande bio (+2,5%), mentre molto buoni sono risultati gli incrementi per il miele e per gli omogeneizzati, sebbene in associazione a valori di mercato abbastanza contenuti. Le ragioni dell'impennata dei consumi nel segmento bio, che risulta in netta controtendenza rispetto alla dinamica degli acquisti alimentari nel loro complesso (-1,2% nei primi 6 mesi del 2014) vanno ricercate anche nell'aumento del numero di referenze e della profondità di gamma dei prodotti bio tra gli scaffali della Gdo, nella presenza di nuove linee di prodotto, anche private label, e nell'introduzione di marchi bio nei discount. Parallelamente i prezzi hanno mostrato una dinamica meno inflattiva rispetto agli alimenti convenzionali, favorendo l'avvicinamento di fasce più ampie di consumatori. Nonostante in un periodo di prolungata crisi come quello attuale il risparmio si affermi come principale driver nelle scelte di acquisto degli italiani, il bio ha espresso in questa prima parte dell'anno tassi di crescita sorprendenti, confermando una crescente attenzione dei consumatori alla qualità e alla salubrità di cosa si porta a tavola.



STIME SULLA PRODUZIONE BIO IN ITALIA


Per la prima volta dopo molti anni l'Ismea ha diffuso i dati in volume delle principali produzioni biologiche agricole nazionali riferite al 2013. Si tratta di stime della produzione potenziale, dedotte a partire dalle superfici investite e dalle rese. Secondo tali stime sono stati prodotti in Italia, in relazione ai soli prodotti monitorati, quasi 7 mila quintali di frutta bio, oltre 6 mila quintali di cereali, e circa 1.400 q.li di ortaggi. La produzione di uva biologica da vino si stima abbia raggiunto nel 2013 un quantitativo di quasi 5 mila quintali, mentre la produzione di olive da olio viene indicata superiore ai 7 mila quintali. 



CLIMA DI FIDUCIA DEGLI OPERATORI DEL BIOLOGICO IN ITALIA (AGRICOLTORI E TRASFORMATORI ALLE FASE INDUSTRIALE)


Nell'ambito dell'indagine che l'Ismea conduce a cadenza trimestrale, ormai da anni, su un panel complessivo di circa 800 aziende agricole e 1300 industrie di trasformazione, è stato messo a punto un sotto campione di imprese che operano nel settore del bio. Per la prima volta sono stati diffusi i risultati di questo specifico Panel da cui si evince, per gli operatori specializzati nel biologico, un Indice del clima di fiducia mediamente più elevato rispetto all'agricoltura e all'alimentare "convenzionale" in coerenza con le favorevoli indicazioni provenienti dai consumi. In particolare alla fase industriale, il clima di fiducia delle aziende bio risulta ampiamente positivo, grazie a un andamento degli ordini giudicato soddisfacente, a un livello delle scorte inferiore alla media del periodo e alle favorevoli attese sulla produzione nei prossimi mesi, spinte dal buon ritmo di crescita della domanda.
(ISMEA 8 settembre 2014)

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