Riqualificazione energetica dei condomìni: UniCredit si affianca a Eni gas e luce e Harley&Dikkinson UniCredit aderisce a CappottoMio, il servizio progettato da Eni gas e luce con il contributo di Harley&Dikkinson e dei partner specialistici, finalizzato alla riqualificazione energetica ed alla messa in sicurezza sismica degli edifici condominiali.
San Donato Milanese, 12 aprile 2019 - UniCredit si affianca a Eni gas e luce e ad Harley&Dikkinson aderendo a CappottoMio, il servizio finalizzato alla riqualificazione energetica e alla messa in sicurezza sismica degli edifici condominiali, un mercato potenziale in Italia di circa 10 miliardi (p.a.) per i prossimi 11 anni*.
Il servizio CappottoMio è stato progettato da Eni gas e luce, con il contributo di partner specialistici della sua rete di servizi energetici e con Harley&Dikkinson, sviluppatore della piattaforma WikiBuilding, in conformità con la normativa in materia di "ecobonus" (detrazioni fiscali fino al 75% dell'importo dei lavori) e "sismabonus" (fino all'85%) con la possibilità di cedere a terzi il credito fiscale.
Presentato in occasione del FuoriSalone di Milano, alla serata organizzata lo scorso 10 aprile da Eni gas e luce all'Orto Botanico di Brera, il servizio CappottoMio non si limita all'isolamento termico degli edifici per ridurne le dispersioni termiche, ma si estende all'adeguamento energetico delle centrali termiche condominiali con la possibilità di usufruire anche in questo caso di tutti i vantaggi fiscali previsti dall'ecobonus.
Il condominio che intende installare CappottoMio potrà inoltre cedere al partner operativo di Eni
gas e luce tutte le detrazioni fiscali ottenibili, secondo quanto stabilito dalla legge, e corrispondere,
anche in forma rateizzata, solo l'importo rimanente a saldo della spesa totale.
Il condominio potrà inoltre ottenere dalla Banca il finanziamento della parte eccedente il bonus fiscale con un mutuo della durata massima di 10 anni al fine di consentire con i risparmi ottenuti la copertura dei costi.
"CappottoMio è la risposta innovativa e completa di Eni gas e luce che va a soddisfare tutte le
esigenze del condominio, sia dal punto di vista tecnico sia finanziario" ha commentato Alberto
Chiarini, Amministratore Delegato di Eni gas e luce. "Questo servizio per l'efficienza energetica
degli edifici, frutto della forte collaborazione tra le diverse professionalità della nostra società e
dei nostri partner, si inserisce perfettamente nella strategia di Eni gas e luce che, da semplice
fornitore di gas ed energia elettrica, si pone l'obiettivo di diventare sempre di più un energy
advisor, un consulente che possa accompagnare il cliente a fare un uso più razionale ed efficiente
dell'energia, per usarla meno e meglio".
"UniCredit è fiera di partecipare a tale iniziativa e di supportare la riqualificazione energetica e
strutturale degli edifici" ha affermato Remo Taricani, Co-CEO Commercial Banking Italy di
UniCredit.–"L'impegno congiunto di UniCredit, Eni gas e luce con il contributo di
Harley&Dikkinson rappresenta un'occasione importante per la valorizzazione del patrimonio
immobiliare del Paese con interventi di qualità e finanziariamente accessibili, ed è una risposta
concreta per famiglie e imprese che potranno beneficiare di una offerta a 360° in grado di
garantire il massimo risparmio per il condominio e di soddisfare le esigenze di liquidità delle
imprese"
Nel dettaglio, l'offerta di UniCredit mira a potenziare questa iniziativa, andando a finanziare la
parte eccedente dell'importo da sostenere. UniCredit prevede infatti tre linee di prodotto in grado di
soddisfare a 360 gradi le esigenze dei condomini e delle imprese:
Mutui destinati ai condomìni aderenti al Servizio CappottoMio;
Erogazione di prestiti ponte alle imprese che realizzano i lavori, dal periodo di realizzazione
all'incasso del credito verso Eni gas e luce.
Acquisto del credito finanziario da parte di UniCredit Factoring, derivante dalla vendita del
credito fiscale tra imprese che realizzano i lavori ed Eni gas e luce.
L'offerta di UniCredit è in grado di supportare i condomini aderenti a CappottoMio attraverso il
finanziamento della parte eccedente il bonus fiscale con mutui della durata di 5 o 10 anni. Le
imprese, invece, potranno essere finanziate durante tutto il periodo di realizzazione dei lavori ed
incassare in un'unica tranche il valore attuale del credito vantato verso Eni gas e luce, invece di
aspettare 5 o 10 anni.
Dice infine Alessandro Ponti, Amministratore Delegato di Harley&Dikkinson – "WikiBuilding è la
prima piattaforma messa a disposizione per la gestione dell'intero processo di cessione che offre un
supporto tecnico-finanziario e consulenziale ad imprese e professionisti certificati con l'ottica di
promuovere un sistema green di qualità, basato su regole di trasparenza e sull'autonomia di
ciascun attore. Sono lieto che questo sistema di qualità sia sostenuto da due player così importanti
come UniCredit ed Eni gas e luce."
* Fonte: Istat ed EEFIG
Export, e-commerce e opportunità per l’internazionalizzazione delle imprese sono stati i temi principali trattati in occasione del seminario “Forum delle Economie: Easy Export & Trade Finance e altri servizi per l’internazionalizzazione delle imprese”, organizzato a Bologna da UniCredit e Confindustria Emilia.
L’importanza della voce export per le aziende dell’Emilia Romagna è confermata dai dati relativi all’intero 2018 nel corso del quale le esportazioni sono risultate pari a oltre 63 miliardi di euro (+5,7% anno su anno), con un incremento delle vendite in quasi tutti i principali settori di esportazione, fatta eccezione per il comparto della gomma plastica, ed un surplus commerciale rispetto alle importazioni di oltre 27 miliardi di euro. Il comparto della meccanica, che da solo rappresenta quasi il 30% dell’export della regione, nel periodo osservato ha registrato un aumento del 4,7%, con un giro d’affari di oltre 18 miliardi di euro, mentre il comparto dei mezzi di trasporto e quello del tessile-abbigliamento, che insieme pesano per oltre il 20% dell’export regionale, hanno segnato un incremento rispettivamente del 7% per 7,2 miliardi e del 6,4% per 7 miliardi.
Tra le più importanti destinazioni di merci e servizi della regione, lo sviluppo nel 2018 è risultato significativo per Regno Unito (+13% anno su anno), Stati Uniti (+7,2%), Cina ed Area Euro (entrambe a +6,2%) e con le vendite in Germania che sono andate oltre la media (+6,5% a/a).
Anche per l’area di Bologna le esportazioni nel 2018 sono aumentate (+6,2% sull’anno precedente) arrivando a superare i 14,5 miliardi. Meccanica e mezzi di trasporto si confermano i settori di maggior peso in termini di esportazioni, con una quota export che si aggira rispettivamente intorno al 38% e al 17%. Guardando alla crescita rispetto al 2017, il settore della meccanica registra il 3,3% mentre i mezzi di trasporto raggiungono quasi il 18%.
Le più importanti destinazioni di merci e servizi dell’area bolognese si confermano Germania e Stati Uniti, che rappresentano ciascuno l’11% dei volumi esportati. Da segnalare l’aumento dei volumi in partenza per gli Stati Uniti (+10%) e verso il Regno Unito – quarto mercato di sbocco per importanza - pari al 22%. (Fonte: elaborazioni Retail Value Management & Research su dati ISTAT aggiornati a marzo 2019)
Per agevolare l’export un canale è sicuramente quello della digitalizzazione, ed è per questo motivo che il Forum ha previsto un focus su "Easy Export": il servizio che offre UniCredit e che unisce alla partnership con Alibaba (la piattaforma di commercio b2b più grande al mondo, presente in 190 Paesi con 160 milioni di clienti) l’offerta modulare composta da un servizio di web marketing (partner VarGroup) e di logistica (partner Geodis). Inoltre per il tema digitalizzazione delle operazioni di Trade Finance è stata presentata la piattaforma online Trade Finance Gate.
Ad aprire l’evento che si è svolto presso la sede di Confindustria Emilia a Bologna, i saluti introduttivi di Morena Fiorentini, Responsabile Internazionalizzazione Confindustria Emilia Area Centro; e di Barbara Benedetti, Responsabile Area Corporate Bologna Nord. A seguire gli interventi di Marco Wallner, Head of Corporate Commercial Synergies UniCredit, sulle opportunità offerte da Easy Export; di Paola Castellacci, CEO Var Group, sull’offerta digitale per un export di successo; e di Davide Manna, Trade Finance Sales UniCredit Spa, sui temi del Trade Finance Gate.
Ha chiuso l’incontro una tavola rotonda, moderata da Livio Stellati, Responsabile Territorial Relations Centro Nord UniCredit e volta a stimolare il confronto sui temi e prospettive legate all’export e all’internazionalizzazione, cui hanno preso parte Valeria Basile, Amministratore G.A. Ricambi Spa; Massimo Lanzarini, Corporate Business Centro Nord UniCredit; Roberta Corsi, AD Mini Press Srl; Matteo Cevolani, Commerciale Estero Molino Pivetti Spa.
“L’export digitale – ha sottolineato Andrea Burchi - costituisce una delle opportunità per lo sviluppo delle imprese e dell’economia di questo territorio. Per questa ragione è stato pensato Easy Export che, a costi molto contenuti, affianca alla partnership con Alibaba i servizi di VarGroup e di Geodis. La piattaforma favorisce l’approccio verso nuovi mercati non domestici e consente alle aziende di sperimentare strategie multicanale, che spesso si rivelano vincenti per aumentare il proprio interscambio. Inoltre per le aziende attive nel Trade Finance offriamo un portale digitale, Trade Finance Gate, che favorisce un’operatività più fluida sull’estero”.
Fonte: Unicredit
Focus sui percorsi di crescita per le imprese del territorio. Terza tappa del percorso di accompagnamento studiato dal Gruppo bancario e dedicato alle aziende italiane d'eccellenza per delineare strategie evolute nei nuovi contesti globali e tecnologici.
Governance e leadership 4.0 al centro dell'incontro.
Grandi trasformazioni tecnologiche e sociali, nuovi comportamenti dei consumatori e sostituzioni molto rapide dei modelli di business tradizionali determinano una rivoluzione dei pilastri della crescita e richiedono momenti di riflessione e confronto da parte di imprese e banche. Per questo UniCredit ha lanciato UniCredit for Growth, percorso di accompagnamento dedicato alle imprese italiane per delineare strategie evolute nei nuovi contesti globali e tecnologici, individuando insieme le migliori soluzioni per rendere concreti i loro piani di crescita. Dopo Torino e Bergamo, UniCredit for Growth fa tappa a Bologna e, in sinergia con IMA Group che ospita l'incontro, coinvolge diversi imprenditori per un focus su "Governance e leadership 4.0".
Ad aprire il meeting bolognese, i saluti di Alberto Vacchi, Presidente e Amministratore Delegato di IMA, e di Lucio Izzi, Head of Corporate Sales & Marketing UniCredit.
"UniCredit for Growth – ha ricordato Andrea Casini, Co-CEO Commercial Banking Italy, presente all'appuntamento realizzato con IMA – è un'iniziativa che dà ulteriore continuità ai nostri interventi di affiancamento e sostegno alle imprese italiane, soprattutto quelle a più alto potenziale, candidate ad affermarsi come eccellenze del nostro sistema Paese. Tra nuove sfide e opportunità, in un contesto economico globale in rapida evoluzione, crediamo fermamente che le testimonianze dirette da parte di esperti e delle stesse aziende costituiscano un'occasione di reciproco arricchimento per costruire insieme le basi di un dialogo strategico e di un supporto concreto. UniCredit 4 Growth è per noi un incredibile investimento sul capitale umano delle classi imprenditoriali del made in Italy, presenti e future, su cui continueremo a impegnarci con azioni mirate rivolte a diffondere le competenze più moderne necessarie a costruire modelli di crescita robusti e sostenibili nel tempo".
Alberto Vacchi, Presidente e Amministratore Delegato di IMA, ha dichiarato: "Siamo lieti di ospitare presso la sede di IMA l'incontro UniCredit for Growth. L'evento rappresenta l'occasione per uno scambio di vedute sul tema della Governance e leadership 4.0 in un territorio che si caratterizza da sempre per la presenza di formidabili competenze che hanno generato un complesso sistema industriale che potremmo definire di "cluster" integrati nella meccanica avanzata e in altri settori. La capacità di fare innovazione è prioritaria per le nostre imprese: la leadership di IMA impone una posizione altamente competitiva anche nelle sfide dell'Industria 4.0. Il programma IMA Digital, lanciato oltre due anni fa, abbraccia tutti i progetti che rappresentano l'impegno del Gruppo nell'evoluzione verso la digitalizzazione e consolida una serie di iniziative per ottimizzare i suoi processi interni ed esterni: il risultato sarà un miglioramento in termini di efficacia ed efficienza per offrire un valore sempre più alto ai nostri clienti. La nostra interpretazione è stata ampia, coprendo, in un progetto articolato e pluriennale, la competizione per l'ideazione e progettazione di macchine intelligenti in fabbriche sempre più intelligenti. IMA Digital rappresenta la nostra via alla piena attuazione del 4.0, nella salvaguardia della nostra vera forza che dà qualità ed affidabilità ai prodotti ed ai servizi che offriamo, cioè le persone a tutti i livelli dell'organizzazione interna e delle filiere collegate. Una logica 4.0 che porterà all'abbattimento di molte barriere, all'interno delle imprese e tra le reti di imprese che saranno sempre più connesse e pronte alle sfide. I nostri end user ci pongono sempre nuove sfide, e noi siamo competitivi se sappiamo dare risposte, ma anche nuove idee e nuovi stimoli. Oggi, ad esempio, il mondo del packaging sta affrontando il tema delle plastiche. Ed IMA ha già avviato un programma interno per dare un contributo utile su questo tema che ci coinvolge come industria e come cittadini impegnati per un'economia sostenibile. Avremo bisogno di nuove collaborazioni, nuove alleanze e nuove competenze".
UniCredit for Growth, nel suo complesso, è dedicata a 100 imprese italiane distintive per performance, potenzialità di crescita, attitudine all'innovazione e apertura internazionale. Prevede 5 tappe itineranti sul territorio, ospitate presso le sedi di grandi aziende rappresentative dei temi affrontati nelle varie giornate. Ognuno degli appuntamenti, costruiti come un workshop, è dedicato infatti ad un argomento diverso e include testimonianze di imprenditori e opinion leader e sessioni di approfondimento con esperti di UniCredit e di partner dell'iniziativa.
UniCredit for Growth prevede inoltre un set di attività progettuali continuative dedicate alle imprese partecipanti come l'affiancamento nella costruzione del piano industriale individuale, supporto e advisory su temi di internazionalizzazione, innovazione e crescita aziendale e l'utilizzo di strumenti per l'orientamento strategico e l'avvicinamento ai mercati di capitali grazie alla partnership con ELITE, piattaforma internazionale di Borsa Italiana-London Stock Exchange Group che rappresenta l'ambiente di destinazione di queste realtà, per affiancarle nel loro percorso di crescita continuo.
La prossima tappa di UniCredit for Growth è in programma a Verona a luglio.
Fondata nel 1961, IMA è leader mondiale nella progettazione e produzione di macchine automatiche per il processo e il confezionamento di prodotti farmaceutici, cosmetici, alimentari, tè e caffè. Il Gruppo conta circa 5.500 dipendenti, di cui circa 2.300 all'estero, e si avvale di 39 stabilimenti di produzione tra Italia, Germania, Svizzera, Regno Unito, Stati Uniti, India, Malesia, Cina e Argentina. IMA ha un'ampia rete commerciale, che consiste di 29 filiali con servizi di vendita e assistenza in Italia, Francia, Svizzera, Regno Unito, Germania, Austria, Spagna, Polonia, Israele, Russia, Stati Uniti, India, Cina, Malesia, Thailandia e Brasile, uffici di rappresentanza nei paesi dell'Europa centro-orientale e più di 50 agenzie che coprono in totale circa 80 paesi. IMA S.p.A. è quotata alla Borsa di Milano dal 1995 ed è nel segmento STAR dal 2001. Fanno parte del Gruppo le seguenti società industriali: Benhil GmbH, Ciemme S.r.l., Co.ma.di.s. S.p.A., Corazza S.p.A., Delta Systems & Automation Inc., Eurosicma S.p.A., Eurotekna S.r.l., Gima S.p.A., Gima TT S.p.A., G.S. Coating Technologies S.r.l., Hassia Packaging Pvt. Ltd., Ilapak International SA, Ilapak Italia S.p.A., Ilapak (Beijing) Packaging Machinery Co. Ltd., IMA Automation Malaysia Sdn. Bhd., IMA Automation USA Inc., IMA Life North America Inc., IMA Life (Beijing) Pharmaceutical Systems Co. Ltd., IMA MAI S.A., IMA Medtech Switzerland S.A., IMA North America Inc., IMA-PG India Pvt. Ltd., IMA Swiftpack Ltd., Mapster S.r.l., Petroncini Impianti S.p.A., PharmaSiena Service S.r.l., Revisioni Industriali S.r.l., Shanghai Tianyan Pharmaceutical Machinery Co. Ltd., Teknoweb Converting S.r.l., Telerobot S.p.A., Tissue Machinery Company S.p.A., Valley Tissue Packaging Inc.
Il settore del vino in Italia: tendenze, dinamiche competitive e prospettive di sviluppo nell'Industry Book 2019 di UniCredit. L'Emilia Romagna si distingue per produttività. Cresce l'attenzione al biologico.
Un settore che prosegue nella propria dinamica di crescita e che conferma, con risultati apprezzabili, il processo di riposizionamento su uno scacchiere mondiale in continua e rapida evoluzione. Una regione, l'Emilia Romagna, che si distingue per quantità della produzione e capacità di generare valore.
Questa è, in estrema sintesi, la fotografia del mondo del vino italiano e di quello dell'Emilia Romagna resa dall'Industry Book 2019, lo studio che UniCredit conduce annualmente su tendenze, dinamiche competitive e prospettive di sviluppo e crescita del variegato comparto vitivinicolo nazionale.
Dichiara Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit: "L'edizione 2019 dell'Industry Book sul Vino conferma la filiera vitivinicola dell'Emilia Romagna come comparto di rilievo sia per l'economia del territorio che in ambito nazionale. UniCredit, con il suo network di banche leader nei propri 14 mercati strategici e una presenza consolidata in altri 18 Paesi in tutto il mondo, conferma il proprio impegno a sostegno del vino italiano nel mondo. Un'azione che, grazie a una forte focalizzazione con specialisti e servizi dedicati, ci ha permesso nel 2018 di erogare oltre 46milioni di euro a favore del settore in Emilia Romagna. In prossimità del principale evento fieristico del settore, il Vinitaly, con cui peraltro ha rinnovato quest'anno la propria storica partnership, UniCredit fornisce agli addetti ai lavori una fotografia, la più completa e realistica possibile, dei trend in atto nel settore e delle loro possibili evoluzioni. Con questa ricerca andiamo ad arricchire e completare un quadro di interventi a favore del comparto vitivinicolo senza pari, che spazia dal sostegno alla filiera, con interventi di Reverse Factoring, a finanziamenti realizzati per l'invecchiamento del prodotto, realizzati ad hoc sulle esigenze delle aziende vinicole".
FOCUS EMILIA ROMAGNA
L'Emilia Romagna, nella classifica delle regioni italiane, ha chiuso il 2017 in 3a posizione in merito ai livelli di produzione vinicola, con oltre 7 milioni di ettolitri, corrispondenti al 14,2% della produzione nazionale.
Sul fronte della qualità i vini dell'Emilia Romagna mantengono alta l'incidenza: il 65% della produzione del vino in regione è costituita da vini DOP (21%) o IGP (44%). Il tutto per un valore economico che nel 2017, per il segmento dei vini certificati prodotti dal territorio, sfiora i 400milioni di euro.
Il report ha poi evidenziato come, in linea con la crescente domanda di vini biologici, anche in Emilia Romagna sia proseguita l'espansione della coltivazione biologica della vite. In Regione la superficie di vigne a coltivazione biologica va oltre i 3.700 ettari, con una crescita che supera il 15% tra 2016 e 2017, ultimo dato disponibile.
FOCUS ITALIA
Il report, partendo da dati "macro" su fenomeni inerenti i consumi e la produzione di vino su scala mondiale, individua, dati alla mano, numerose tendenze ed evidenze a livello nazionale e regionale e traccia un quadro prospettico su dinamiche cruciali come l'andamento dei flussi di export.
Fatturati: In Italia il settore del vino conta circa 2 mila imprese industriali e fattura oltre 11 miliardi di euro, l'8% circa del fatturato nazionale del settore Food&Beverage. Le cooperative (cantine sociali e consorzi) valgono circa il 40% del fatturato settoriale e il 60% della produzione in volume. L'intero comparto denota una propensione all'export elevata, con un valore di 6,2 miliardi di euro generato sui mercati esteri. (il 54% del fatturato totale, in aumento rispetto al 51% del 2017). Su questo versante picchi di eccellenza si registrano nei segmenti dei vini DOP/IGP e degli spumanti, con una propensione all'export che si attesta, rispettivamente, al 58% e al 63%.
Volumi di produzione: Nel 2018 la produzione di vino in Italia è stata molto abbondante; con una produzione globale di 50,4 mln di hl sono stati superari del 10,5% i livelli dell'anno precedente. L'Italia si conferma così, per il quarto anno consecutivo, il primo produttore mondiale di vino, con un contributo di circa il 17% dalla produzione mondiale. In particolare è aumentata la produzione di vino DOP (+21,7% anno su anno, di cui +23,4% rossi e +20,5% bianchi) mentre l'IGP ha registrato un aumento più contenuto (+2,5% anno su anno).
Vini DOP e IGP: Con 523 prodotti certificati, l'Italia detiene il primato mondiale dei vinici certificati IG (DOP e IGP). 1 vino certificato su 3 in ambito europeo viene prodotto in Italia (Francia seconda con "soli"435 vini), tanto da far sì che ben il 68% del vino prodotto in Italia nel 2018 sia DOP o IGP, con un "peso specifico" maggiore rispetto all'anno precedente (+3%).
Consumi: Nell'arco degli ultimi 15 anni i consumi globali di vino sono aumentati del 6,6% annuo, attestandosi, a fine 2017 a 243 mln di hl (Fonte: OIV). Continua il processo di redistribuzione dei consumi mondiali: la crescita della domanda è sostenuta principalmente dalle economie emergenti sudamericane e asiatiche, con la Cina che ha più che raddoppiato i suoi consumi. Gli Stati Uniti risultano a fine 2017 il primo mercato mondiale, con oltre 32 milioni di hl che pesano per il 24% dei consumi totali. L'Italia è in terza posizione per consumi, con oltre 22 milioni di hl, in crescita dello 0,9% rispetto all'anno precedente e rappresentanti il 9,3% della domanda mondiale.
Scambi internazionali e export Italia: Nel 2018 le vendite mondiali di vino hanno superato i 30 miliardi di euro, in crescita dello 0,8% rispetto all'anno precedente e a dispetto della contrazione dei volumi globali (-6,7% a/a). Sul fronte delle importazioni si registra un grado di concentrazione relativamente moderato con i primi 10 paesi importatori in grado di intercettare solo 67% degli scambi globali. Gli Stati Uniti si confermano primo mercato mondiale ma buone dinamiche di crescita si registrano per mercati "maturi" come Belgio (+2,7%), Germania (+1,9%) e Paesi Bassi (+1,3%). Viceversa i paesi esportatori sono molto concentrati, tanto che i primi 3 paesi UE esportano il 60% dell'export mondiale.
In questo quadro l'Italia detiene una quota del 19,8% del totale export in valore, con 6,2 mld € di vendite sui mercati esteri. Dall'analisi emerge come nell'ultimo decennio le esportazioni italiane di vino abbiano puntato sempre più sulla qualità, come rivela la rapida crescita delle vendite in valore (+5,2% medio annuo nel periodo 2007/2018) rispetto ai volumi esportati, rimasti invece quasi invariati (+0,3% nello stesso periodo). Tale tendenza si è confermata anche nel 2018, con il valore dell'export in crescita del 3,3% sull'anno precedente nonostante il calo dei volumi (-7,8% a/a). Gli USA rimangono il primo mercato di sbocco, seguiti da Germania e Regno Unito. Questi 3 mercati insieme assorbono più della metà (53,6%) dell'export italiano globale. Tra i mercati di destinazione che crescono di più rispetto al 2017 si segnalano la Francia (+10,1%), la Svezia (+7,5%) e i Paesi Bassi (+5,6%).
Outlook e prospettive: Per il prossimo quinquennio l'OIV stima un fatturato mondiale del settore vino in crescita dell'1,5% annuo, tale da superare nel 2023 i 350 miliardi di dollari. Anche per l'Italia l'outlook si conferma moderatamente positivo, grazie soprattutto alla domanda estera mentre per i consumi interni le stime rimangono più caute.
A trainare i fatturati sarà la spesa globale per il consumo di vino: il progressivo ampliamento del reddito disponibile e della classe media nei paesi emergenti, unito al maggiore orientamento verso i vini di qualità in Europa, porterà ad un'accelerazione rispetto agli ultimi 5 anni , con un tasso medio di crescita per il periodo 2018-2023 del 3,8%.
Guardando ai singoli Paesi, secondo un'elaborazione UniCredit su dati NOMISMA WINE MONITOR i mercati più interessanti per l'export di vino italiano nel 2020 saranno:
- per i vini fermi: la Cina, dove sono previste volumi di vendite in aumento dell'11,9%, il Canada (+6,5%) e il Giappone (+4,2%)
- per gli spumanti: conferme per Canada, USA e Cina, dove si dovrebbe registrare una crescita rispettivamente del 18,4%, del 14,6% e del 12,2%
Da segnalare le stime al ribasso per la Germania, partner commerciale storico in cui si dovrebbe assistere a una contrazione dei consumi, sia nel comparto dei vini fermi (-0,1%), che negli spumanti (-0,8%).
Performance economico-finanziaria: L'analisi UniCredit su un campione di 685 imprese produttrici di vino che hanno depositato il bilancio negli ultimi 5 anni conferma le buone performance del settore nel periodo 2013-2017, con una crescita del fatturato ad un tasso medio annuo del 3,9%. La classificazione delle imprese per fatturato segnala un andamento migliore delle imprese con fatturato superiore a 5 mln € rispetto a quelle con fatturato inferiore a tale soglia, confermando che in questo settore la dimensione conta favorendo un migliore posizionamento sul mercato, soprattutto grazie a reti di vendita più articolate e alla capacità di andare all'estero.
I margini del settore nel quinquennio sono aumentati ad un tasso medio annuo del 5,8% riflettendo il progressivo posizionamento delle imprese su una tipologia qualitativa migliore. Anche qui si rileva la migliore performance delle imprese con fatturato superiore a 5 mln €, mentre le piccole riflettono una sensibilità maggiore all'andamento della domanda.
A Parma la presentazione con Aster, Officine On/Off e Area S3. Iscrizioni aperte a startup e PMI innovative per presentare il proprio progetto
imprenditoriale entro il 16 aprile 2019. I business plan selezionati accederanno al programma di accelerazione di UniCredit
Sono aperte le iscrizioni alla sesta edizione di UniCredit Start Lab, il programma di accelerazione lanciato da UniCredit nel 2014 e rivolto a startup e PMI innovative costituite da non più di 5 anni.
A Parma l'evento di presentazione del programma è stato organizzato in collaborazione con Aster, Area S3 e Officine On/Off che ha ospitato l'iniziativa.
L'incontro è stato aperto dai saluti di Veronica Pinetti, Office Manager Officine ON/OFF; e di Alain Marenghi, Aster Startup Unit Manager; seguiti dall'intervento di Cristina Rossi, Vice Area Manager Corporate Parma e Piacenza UniCredit. Leonardo Gregianin, Territorial relations Centro Nord UniCredit, ha quindi illustrato nel dettaglio le caratteristiche della call 2019 del programma realizzato dal Gruppo bancario per sostenere le nuove idee imprenditoriali.
Anche quest'anno UniCredit Start Lab punta a far crescere nuove realtà imprenditoriali ad alto contenuto tecnologico e innovativo attraverso l'assegnazione di premi in denaro, attività di mentoring, training manageriale, servizi bancari ad hoc e la ricerca di controparti commerciali e strategiche grazie a business meeting con società del network UniCredit e soggetti istituzionali.
Per partecipare alla selezione per UniCredit Start Lab 2019, le startup e PMI candidate sono invitate a sviluppare e presentare un progetto imprenditoriale che riguardi iniziative originali e ad alto contenuto innovativo entro il 16 aprile 2019.
Ulteriori dettagli sulle modalità di invio e sulla documentazione richiesta sono disponibili sul sito https://www.unicreditstartlab.eu , dove è anche possibile consultare il regolamento completo per la partecipazione.
Le categorie all'interno delle quali le idee imprenditoriali potranno concorrere per aggiudicarsi
l'accesso al programma sono quattro:
- Innovative Made in Italy: per aziende ad alto potenziale in settori chiave dell'imprenditoria italiana come l'agrifood, la moda, il design, le nanotecnologie, la robotica, la meccanica e il turismo;
- Digital: per aziende e idee imprenditoriali relative a sistemi cloud, hardware, app mobile, internet of things, servizi e piattaforme B2B e fintech;
- Clean Tech: dedicato a soluzioni per l'efficienza energetica, le energie rinnovabili, la mobilità sostenibile e il trattamento dei rifiuti;
- Life Science: per progetti in tema di biotecnologie e farmaceutica, medical device, digital health care e tecnologie assistive.
La sesta edizione di UniCredit Start Lab segue il successo dell'ultimo anno durante il quale sono stati 632 i progetti candidati, di cui 461 già costituiti in imprese e 171 nuove idee imprenditoriali. Tra tutti sono stati selezionati i migliori 40. Il 49% dei business plan presentati ha riguardato la categoria Digital, il 29% l'Innovative Made in Italy, il 12% il Life Science e il 10% il Clean Tech. Il 43% dei partecipanti all'edizione2018 aveva un'età compresa tra 24 e 35 anni.
Al private equity la quota di maggioranza di Dino Corsini, leader nella produzione di prodotti colati da forno private label.
Milano, 1° aprile 2019 - Consilium SGR, attraverso il fondo Consilium Private Equity Fund III, annuncia l'acquisizione di una quota di maggioranza in Dino Corsini. La famiglia Corsini manterrà una quota nel capitale e continuerà a cooperare con la società con l'obiettivo di proseguire il percorso di forte crescita degli ultimi anni.
Fondata nel 1935, Dino Corsini opera come produttore di prodotti colati da forno (tortini, plumcake, muffin) per la marca privata fornendo i principali operatori della grande distribuzione organizzata in Italia.
Il mercato dei colati da forno è, nel settore delle merendine confezionate, il segmento a maggiore crescita e Dino Corsini, in tale ambito, rappresenta un'eccellenza in termini di qualità e ampiezza dell'offerta, con una gamma completa anche nella nicchia ad elevato potenziale dei prodotti salutistici (biologico, gluten-free, senza zuccheri aggiunti, farine speciali).
Consilium ritiene che, facendo leva sulla qualità del know-how produttivo e l'elevato livello di servizio offerto ai propri clienti, Dino Corsini sia in grado di consolidare la propria posizione di leadership nel mercato di riferimento ed è pronta a supportare l'azienda in un ambizioso piano di sviluppo.
Advisor di Consilium per gli aspetti contrattuali è stato lo studio Alpeggiani & Associati, mentre la due diligence contabile è stata curata da KPMG, quella di business da Long Term Partners, quella fiscale, legale e di struttura dallo studio Russo De Rosa & Associati e il financing da Essentia.
Advisor finanziario della famiglia Corsini è stato lo Studio Cenedese, mentre gli aspetti contrattuali sono stati curati dallo Studio legale Dentons.
L'operazione è stata finanziata da UniCredit, assistita dallo Studio legale Orrick.
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Consilium SGR
Consilium è una società di gestione del risparmio indipendente dedicata all'attività di private equity. Consilium gestisce due fondi mobiliari chiusi riservati a investitori qualificati: il Consilium Private Equity Fund e il Consilium Private Equity Fund III, con una dotazione complessiva di circa €300 milioni. Consilium si focalizza su opportunità di buy-out e investimenti in capitale di sviluppo in aziende italiane di piccole e medie dimensioni.
La nuova organizzazione del team manageriale di UniCredit - approvata dal consiglio di amministrazione di UniCredit del 6 febbraio 2019 - è da oggi pienamente operativa.
Come già precedentemente annunciato, la nuova organizzazione garantisce che il team manageriale che implementerà il nuovo Piano Strategico ne abbia la piena responsabilità sin dall'inizio del processo di sviluppo. Il Piano Strategico 2020-23 sarà presentato a Londra il 3 dicembre 2019.
Il nuovo team manageriale è composto da Francesco Giordano e Olivier Khayat, co-CEO Commercial Banking Western Europe; Gianfranco Bisagni e Niccolò Ubertalli, co-CEO Commercial Banking CEE; Richard Burton, CEO del Corporate and Investment Banking, a riporto diretto di Olivier Khayat e Gianfranco Bisagni; Ranieri de Marchis e Carlo Vivaldi, co-Chief Operating Officer. Finja Kuetz è Deputy COO e Chief Transformation Officer.
Il CEO del Gruppo assume inoltre temporaneamente la guida della funzione Finanza & Controllo, fino a quando verrà nominato un nuovo responsabile.
Il Commercial Banking Italy, che riporta ai co-CEO del Commercial Banking Western Europe, sarà guidato da Andrea Casini e Remo Taricani. Giovanni Ronca, ex co-Head del Commercial Banking Italy, in accordo con la banca, ha annunciato che lascerà il Gruppo.
Stefano Porro è stato nominato co-CFO, al fianco di Mirko Bianchi. I co-CFO riportano al Responsabile di Finanza & Controllo. La nuova area CFO comprende sia le attività precedentemente rientranti nel perimetro CFO che quelle rientranti nel perimetro Group Administrative & Analytics Office.
Jean Pierre Mustier, CEO del Gruppo UniCredit, ha dichiarato: "Sono molto soddisfatto che la nuova organizzazione sia ora pienamente operativa. Il team manageriale potrà così progredire nell'implementazione del nostro prossimo Piano Strategico 2020-23 e correre con successo gli ultimi chilometri della maratona di Transform 2019. Grazie alla nostra organizzazione, UniCredit si confermerà una banca paneuropea vincente".
In sei città italiane, laboratori creativi per bambini e ragazzi. A Bologna l'appuntamento è in programma per il 30 marzo a Palazzo Magnani.
Dal 25 al 31 marzo 2019 è in programma la sesta edizione del Festival della Cultura Creativa – Le banche in Italia per i giovani e il territorio promosso da ABI con la partecipazione delle banche italiane e dedicato a bambini e ragazzi. Tema di quest'anno e filo conduttore che legherà tutte le iniziative organizzate è INTELLIGENZE - Tra evoluzioni naturali e tecnologiche, tra mente ed emozioni per conoscere noi stessi e il futuro che ci circonda.
UniCredit, da sempre attenta allo sviluppo culturale e sociale delle comunità in cui opera, organizza anche quest'anno laboratori artistici in sei città italiane, da nord a sud: Torino, Milano, Verona, Bologna, Roma e Palermo.
A Bologna l'appuntamento è per sabato 30 marzo, presso Palazzo Magnani con SiripArte - laboratori d'arte. In programma "Il diritto di essere intelligenti!", un'iniziativa creativa rivolta a bambini e ragazzi dai 6 ai 13 anni.
L'attività si svolgerà nel pomeriggio, dalle 14.30 alle 16.30 e dalle 17.30 alle 19.30.
La prenotazione è obbligatoria fino a esaurimento posti, per partecipare basterà scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. La conferma della prenotazione giungerà via e-mail.
Per maggiori informazioni: http://www.culturacreativa.it/
Forum delle Economie: UniCredit per l'Agroalimentare strategie e sinergie per coltivare il futuro delle imprese.
A Bologna un focus nazionale organizzato dal Gruppo bancario per riflettere su caratteristiche, punti di forza e aree di miglioramento del comparto.
Presenti imprenditori ed esperti. In programma anche B2B con buyer stranieri
Tra le attività realizzate dalla banca a supporto del settore anche il programma "Coltivare il futuro" che nel triennio 2016-2018 ha permesso l'erogazione di oltre 1,1miliardo di euro in Emilia Romagna, di cui circa 303milioni per l'area di Bologna; e il progetto filiere che in un anno ha registrato 38 accordi siglati sul perimetro nazionale, uno dei quali sull'area felsinea.
BOLOGNA, 19 marzo 2019 - Primo settore per creazione di valore aggiunto in Italia (62 miliardi di euro nel 2018), capace di apportare al Pil nazionale un contributo del 3,9%, anticiclico e virtuoso in resilienza, l'agroalimentare è il più rilevante tra i comparti d'eccellenza del Made in Italy. Qualità, export, innovazione e crescita dimensionale, unita allo sviluppo dei processi di integrazione della filiera, sono le leve capaci di tradurne le forti potenzialità in business sostenibile e di successo.
UniCredit ha scelto FICO Eataly World, come location simbolo dell'agrifood italiano conosciuto nel mondo, per stimolare il confronto e individuare strategie di sviluppo percorribili coinvolgendo esperti, rappresentanti di istituzioni, consorzi e, soprattutto, aziende del comparto: circa 80 gli imprenditori presenti, provenienti principalmente da Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Marche.
Nel corso dell'incontro sono stati illustrati i temi cardine inerenti scenario e prospettive del settore rilevati dall'Industry Book, analisi condotta dal Corporate Marketing UniCredit sulla base di dati macroeconomici e analisi di bilancio delle imprese. Secondo lo studio, nell'ultimo decennio il settore ha messo in atto profonde trasformazioni, innovando il modello di business e registrando una dinamica migliore di quella dell'industria manifatturiera nel suo complesso. A fronte di una debole domanda interna, l'export ha giocato un ruolo trainante per la crescita: le vendite all'estero del Food&Beverage italiano (prodotti trasformati), sono aumentate più dell'80% negli ultimi 11 anni, e nel 2018 (dati Istat, febbraio 2019) il giro d'affari è stato di oltre 35miliardi di euro; 5,6 miliardi per l'Emilia Romagna che conta oltre 4.800 imprese attive nel settore.
Eppure, la propensione all'export del settore per l'Italia rimane inferiore a quella dei principali concorrenti europei (23% nel F&B e 12% in agricoltura - dati Eurostat), ciò anche a causa delle ridotte dimensioni medie delle aziende, della difficoltà di accesso alle catene di distribuzione internazionale e della concentrazione dei mercati di sbocco: i primi quattro (Germania, Francia, Regno Unito e USA) assorbono infatti il 51% dell'export totale (dati Istat, febbraio 2019). Esiste quindi ancora un elevato potenziale da valorizzare in tema di business oltre confine, implementazione di organizzazione e capacità commerciale delle imprese (anche attraverso la crescita dimensionale e la promozione dei processi di integrazione della filiera) e sviluppo di prodotti ad elevato valore aggiunto capaci di imporsi su nicchie di mercato ad alto rendimento.
Giovanni Ronca, Co Head Italy UniCredit, ha sottolineato che oltre al portafoglio di strumenti finanziari pensati per accompagnare l'operatività ordinaria delle imprese, occorre una finanza più aperta al mercato "capace – ha detto Ronca - di ridurre il rischio di accesso a fonti di finanziamento di debito e di agevolare l'accesso al mercato dei capitali".
"Il settore agroalimentare sta vivendo un trend di sviluppo - ha rimarcato Andrea Casini, Co Head Italy UniCredit -. Partendo dal dialogo costante tra le parti, nato per comprendere meglio le esigenze e trovare insieme le soluzioni più idonee, UniCredit si propone come partner di riferimento per sostenere gli imprenditori del settore".
Ciò si aggiunge ad una serie di attività realizzate dal Gruppo a supporto delle imprese del comparto:
• Il programma "Coltivare il futuro", nato dall'accordo stretto da UniCredit con il MiPAAF (Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali) a supporto delle aziende dell'agroalimentare che nel triennio 2016-2018 ha permesso l'erogazione di 5miliardi e 400milioni di euro in Italia; di cui oltre 1miliardo e 100milioni in Emilia Romagna e, più in dettaglio, circa 303milioni per l'area di Bologna.
• la creazione di un'Area Marketing Centrale UniCredit, in grado di proporre soluzioni e opportunità commerciali idonee alle specifiche esigenze delle imprese e una rete locale ad hoc composta da specialisti,
• il progetto UniCredit volto a rafforzare il valore delle filiere offrendo sostegno finanziario al ciclo produttivo e un più agevole accesso al credito: 38 gli accordi siglati in Italia in un anno, uno dei quali sull'area bolognese (Conserve Italia).
UniCredit, inoltre, grazie alla sua radicata presenza internazionale, con banche leader in 14 mercati principali e un network di uffici e International Center in 18 Paesi del mondo, si impegna a sostenere la crescita delle imprese locali aiutandole a mettere in atto strategie di internazionalizzazione di successo. Tra le azioni intraprese su questo fronte, anche l'organizzazione di B2B, incontri diretti tra aziende italiane e buyer stranieri qualificati, come quello realizzato in occasione del Forum organizzato a Bologna che ha visto partecipare imprenditori provenienti anche da Vietnam, Russia, Germania e Kazakistan.
Quella di Bologna è la prima tappa di un percorso dedicato da UniCredit al settore dell'agroalimentare. Il prossimo appuntamento è previsto a Catania il 21 marzo.
UniCredit aderisce alla sesta edizione del Festival della Cultura Creativa di ABI. In sei città italiane, laboratori creativi per bambini e ragazzi. A Bologna l'appuntamento è in programma per il 30 marzo a Palazzo Magnani.
Dal 25 al 31 marzo 2019 è in programma la sesta edizione del Festival della Cultura Creativa – Le banche in Italia per i giovani e il territorio promosso da ABI con la partecipazione delle banche italiane e dedicato a bambini e ragazzi. Tema di quest'anno e filo conduttore che legherà tutte le iniziative organizzate è INTELLIGENZE - Tra evoluzioni naturali e tecnologiche, tra mente ed emozioni per conoscere noi stessi e il futuro che ci circonda.
UniCredit, da sempre attenta allo sviluppo culturale e sociale delle comunità in cui opera, organizza anche quest'anno laboratori artistici in sei città italiane, da nord a sud: Torino, Milano, Verona, Bologna, Roma e Palermo.
A Bologna l'appuntamento è per sabato 30 marzo, presso Palazzo Magnani con SiripArte - laboratori d'arte. In programma "Il diritto di essere intelligenti!", un'iniziativa creativa rivolta a bambini e ragazzi dai 6 ai 13 anni.
L'attività si svolgerà nel pomeriggio, dalle 14.30 alle 16.30 e dalle 17.30 alle 19.30.
La prenotazione è obbligatoria fino a esaurimento posti, per partecipare basterà scrivere a sQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. . La conferma della prenotazione giungerà via e-mail.
Per maggiori informazioni: http://www.culturacreativa.it/