Una svolta davvero importante quella fatta di recente riguardante l’asteroide, di almeno dieci chilometri di diametro, che 66 milioni di anni fa, causò l’estinzione dei dinosauri e di buona parte delle specie viventi esistenti allora sul nostro pianeta.
Dalle ricerche effettuate sono emersi nuovi dati geochimici rilevati nel noto cratere Chicxulub situato nella penisola dello Yucatán, nell’attuale Messico.
Questo cratere rappresenta una delle più note tracce di impatto presenti sulla Terra ed è associato all’evento epocale che ha segnato la fine del periodo Cretaceo e l'inizio del periodo Paleogene.
L’energia scatenata dall’impatto sarebbe stata qualcosa di veramente impressionante, per provare ad immaginarne l’entità si pensi ad un elevatissimo numero di bombe atomiche.
Quello che accadde successivamente fu che sia l’asteroide che grandi quantità di roccia terrestre si vaporizzarono letteralmente e le particelle di polvere si diffusero fino ad oscurare il sole.
Le conseguenze sono state una serie di effetti ambientali devastanti che hanno portato all'estinzione di molto più della metà delle specie terrestri, compresi i dinosauri.
Per anni, inoltre, l’attività fotosintetica rimase bloccata.
I recenti studi effettuati, tra l’altro, dal geochimico Mario Fischer-Gödde, dell'Università tedesca di Colonia hanno puntato a voler identificare l’origine dell’impatto.
Per prima cosa si cercavano le tracce nei campioni di roccia per confrontarle con altre prelevate in altri siti simili.
A questo punto, come si presumeva, le ricerche hanno portato a rilevare la presenza di un metallo assai raro sulla Terra: il rutenio.
Aver trovato tracce di rutenio significa che l’oggetto protagonista dell’impatto è certamente estraneo al nostro pianeta, inoltre, l’origine dell’asteroide è ai confini del Sistema Solare.
Come si è arrivati a questa conclusione?
In particolar modo lo studio si è soffermato sugli isotopi del rutenio, ossia gli atomi dello stesso elemento che hanno un diverso numero di neutroni nel nucleo.
In questo modo i ricercatori sono riusciti a distinguere fra gli asteroidi che hanno avuto origine nella parte più interna del nostro sistema planetario e quelli che invece si sono formati nel Sistema Solare esterno, situato oltre l’orbita di Giove.
Gli studi effettuati attualmente hanno stabilito, inoltre, che a causare l’impatto non sia stata certamente una cometa, come alcuni avrebbero ipotizzato tempo fa.