“Il mondo della logistica e dei trasporti ha bisogno esattamente di questo: progetti capaci di affascinare e formare le nuove generazioni trasferendo loro i saperi e le competenze necessarie per un inserimento lavorativo in questo mondo. Un mondo complesso, fortemente articolato, al centro di trasformazionì vorticose, strategico nel rilancio del Paese, capace di incidere tanto sui delicati equilibri internazionali e globali quanto sulla vita concreta delle persone. Una dinamica che proprio nei drammatici mesi della pandemia è emersa con grande chiarezza”.
Così la Viceministra alle Infrastrutture e Mobilità sostenibili Teresa Bellanova nel corso dell’inaugurazione stamane del Laboratorio di Logistica sostenibile nell’Istituto Tecnico Leonardo Da Vinci a Parma.
“L’orientamento delle nuove generazioni negli Istituti superiori è fondamentale”, ha proseguito la Viceministra, “e così il nesso virtuoso formazione-scuola-lavoro, soprattutto in quei segmenti economici e produttivi spesso poco conosciuti o considerati, magari a torto, non attrattivi.
Ovviamente perché quel nesso dia i risultati sperati, è necessario che ad essere al centro siano concretamente le ragazze e i ragazzi, il loro desiderio di un futuro verde e sostenibile, di saperi e competenze mirate insieme alle necessarie informazioni perché possano scegliere in modo consapevole tra l’affacciarsi su un mercato del lavoro che potrebbe essere molto diverso dall’attuale o proseguire nel percorso di studio. In questo caso parliamo di una esperienza fortemente innovativa, di una significativa partnership pubblico-privato, di un metodo che punta ad amalgamare formazione, esigenze del mercato, competenze avanzate e conoscenza di un mondo complesso come quello della logistica e della supply chain, di un modello che mi auguro possa replicarsi e radicarsi anche in altri territori”.
“La sostenibilità e il nuovo modello di sviluppo che le nuove generazioni pretendono non accade per miracolo”, ha detto ancora Bellanova, “ma si costruisce con il contributo di tutti. Il G20 a Roma e poi il confronto di Glasgow hanno evidenziato con grande chiarezza implicazioni, posizionamenti, disponibilità ma anche difficoltà e resistenze. Ecco perché formare competenze e sensibilità nel campo della logistica del futuro nel segno della sostenibilità e dell’impatto zero è essenziale, e farà la differenza”.