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Oltre 4000 ettari di territorio nel comune della Bassa beneficeranno di una struttura irrigua completamente rinnovata nelle funzioni idrauliche e nell'aspetto architettonico

Colorno (PR) – Un territorio a forte vocazione agricola comprendente colture di pregio alla base delle eccellenze produttive della nostra provincia esteso per oltre 4000 ettari di terreno potrà beneficiare da oggi di un impianto irriguo in gestione al Consorzio della Bonifica Parmense completamente riqualificato sia a livello di funzione idraulica sia esteticamente nell'aspetto architettonico.

L'impianto idrovoro in questione è quello di Casino, situato nel Comune di Colorno, che prende i flussi dell'acqua per uso irriguo dal Torrente Parma e li distribuisce, attraverso la fitta rete di canalizzazioni del Consorzio, alle aziende agricole limitrofe.

Il periodo di costruzione del manufatto risale agli anni '30 e in quest'ultima operazione di sostanziale restyling dell'opera il Consorzio ha ripristinato la colorazione originale; operai e maestranze consortili hanno provveduto anche alla sistemazione generale dell'intonaco e al tinteggio dei due pozzetti piezometrici.

Rilevante anche l'aggiornamento funzionale: si è provveduto al rifacimento delle vecchie tubazioni di aspirazione in acciaio e sono state poi effettuate riqualificazione e pulizia della facciata; eseguite inoltre la sistemazione e l'aggiornamento dell'impiantistica generale, oltre alla ricostruzione del tetto.

I lavori fanno parte di un programma di riqualificazione straordinario di tutti gli impianti consortili gestito dal Consorzio e realizzato con propri fondi.

FOTO:


- 001: I pozzi piezometrici dell'impianto di Casino restaurati;
- 002: L'impianto di Casino come appare al termine dei lavori.

 

001_Pozzi_piezometrici_Casino_1.jpg

Un sindacalista della Cgil di Colorno ha asserito a mezzo stampa di aver stilato con il sindaco un verbale relativo all'introduzione di un "coordinatore pedagogico" all'interno dell'Istituto Comprensivo Statale i che ha sede nella cittadina, ci pare un'affermazione alquanto curiosa:

i sindaci non hanno alcuna titolarità relativa alle scuole statali che sono gestite dal Ministero dell'istruzione

I rapporti sindacali in ciascuna istituzione scolastica statale competono al dirigente scolastico, a livello provinciale sono curati dal dirigente territoriale (quello che una volta era provveditore) ed a livello regionale al direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale.

Evidentemente il sindacalista della Cgil si riferiva a qualche scuola comunale, perché se fosse esatto quanto ha asserito sarebbe una grave invasione di campo del Sindaco all'interno dei rapporti sindacali di un altro ente che gli non amministra.

La norme prevedono che al tavolo di trattativa ci devono essere le RSU elette nella scuola interessata e le organizzazioni sindacali rappresentative del comparto istruzione che sono cinque, compresa la Gilda.

Quanto al coordinatore pedagogico esso è una figura non prevista dal contratto collettivo di settore e una discussione sul tema, per la scuola statale, non compete al livello locale. Salvatore Pizzo coordinatore della Gilda degli insegnanti di Parma e Piacenza a tal fine precisa: "Comunque per avere maggiori lumi chiederemo formalmente agli organi preposti, se un accordo sindacale c'è stato noi avevamo titolo ad esserci, se non ci hanno invitato sarà facile farlo annullare".

SEDE DI PARMA: Borgo delle Colonne 32-43121 –
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SEDE DI PIACENZA: Via S. Marco, 22 – 29100 Piacenza

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Giovedì, 31 Gennaio 2019 09:21

Il confronto Gilda, Amo Colorno continua ...

Un gruppo locale di Colorno continua a criticarci semplicemente perchè chiediamo norme più chiare che diano serenità al corpo insegnanti, ciò dopo la condanna e la parziale assoluzione di due docenti che operavano in quel contesto.

Ovviamente ci inchineremo alla sentenza quando essa diventerà definitiva, adesso è appena finito il primo grado. Rispetto al caso specifico avvenuto in quella località esistono ex alunni delle due insegnanti incriminate, oggi forse sono anche maggiorenni, i quali potrebbero riferire meglio come si sono trovati. Rileviamo ancora che il sodalizio locale non parla a nome delle rappresentanze elette negli organi collegiali, anche perchè non avrebbe titolo a farlo. Comunque sia, non siamo interessati a prestare il fianco a chi cerca visibilità nel contesto politico locale, operando noi in un comparto Statale che esula dalle dinamiche di paese. 

Le nostre controparti ai tavoli di trattativa afferenti le Scuole Statali non sono le associazioni di paese, tuttavia i politici locali che vogliono discutere con noi possono richiedere un appuntamento, tempo permettendo tutti vengono ricevuti.

Salvatore Pizzo
Gilda degli Insegnanti Parma e Piacenza

La seguente nota stampa in seguito alla risposta del sindacato Gilda, a replica della nostra presa di posizione sulla loro richiesta di "ridimensionamento" ed "uguaglianza" di pena per entrambe le due maestre accusate di violenze (come dimostrato da video riprese) su bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni. Violenze avvenute in una scuola Colornese.

Il sindacato Gilda, inizia la sua replica affermando che Amo - Colorno è "un sodalizio locale non rappresentativo dei genitori". I signori del Gilda devono tener presente che il gruppo è costituito da cittadini di Colorno, e molti dei quali sono genitori. Non si può rendere di parte una vicenda così eclatante e squallida che ha coinvolto un intero territorio. Alcuni genitori i cui figli hanno subito violenze ripetute nel tempo, sono all'interno del nostro gruppo.

Secondo il sindacato, noi avremmo capito male le loro dichiarazioni. Citiamo dunque quanto si può leggere ormai su tutta la stampa locale: "la Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza tramite il suo coordinatore Salvatore Pizzo, auspica un ulteriore ridimensionamento delle accuse nel giudizio di appello.". Ridimensionamento a nostro pensiero, vuole significare riduzione a più modesti limiti di valutazione. Sottolineano anche che "non giustificano chi picchia i bambini"ed affermano: "Sul punto ribadiamo che vogliamo risposte precise: dove finisce il concetto di ramanzina, punizione e contenimento fisico? Il rigore e la disciplina vanno praticati?"...

Vogliamo rassicurare il Gilda che non abbiamo mai lontanamente pensato che essi possano giustificare la violenza sui bambini, ma le loro domande ci lasciano perplessi. Punizioni e ramanzine vanno praticate, ma devono essere messe in atto seguendo criteri di civiltà e rispetto, e mai in nessun caso è concesso ad un insegnante di eseguire "contenimento fisico" con la violenza fisica di persone molto più forti di un bambino. Su questo anche loro dovrebbero convenire. Fare l'insegnante è una missione così come fare il medico. Un insegnante deve avere la lucidità, la determinazione e la capacità di gestire le situazioni senza l'uso della violenza. Grazie a Dio l'Italia è piena di queste meravigliose divulgatrici di cultura.

Il gruppo AMO - COLORNO non cerca e non vuole visibilità mediatica, bensì auspica che le condanne rimangano quelle emesse, oppure che siano aumentate, perchè per noi basta aver potuto vedere con gli occhi quanto accaduto in quelle aule.

Il gruppo

AMO - COLORNO

 

(FOTO: Nicola Scillitani _ coordinatore di Amo Colorno)

Mercoledì, 30 Gennaio 2019 11:01

Gilda: replica alle critiche di "Amo Colorno"

Un sodalizio locale di Colorno, non rappresentativo delle categorie della scuola Statale, ci critica per le nostre posizioni relative alla questione delle due docenti condannate.

Se non fosse chiaro noi non giustifichiamo chi picchia i bambini, ci mancherebbe, diciamo semplicemente che tutti gli episodi contestati agli insegnanti che si sono trovati coinvolti in vicende simili, diversi dalle percosse, sono opinabili. Sul punto ribadiamo che vogliamo risposte precise: dove finisce il concetto di ramanzina, punizione e contenimento fisico? Il rigore e la disciplina vanno praticati?

Quanto al caso di Colorno la sentenza è di primo grado e ci sono altri giudicanti che saranno chiamati ad esprimersi, siccome una parte considerevole delle accuse già adesso si sono concluse con un'assoluzione, appare evidente che ci sono degli approfondimenti da fare.

Il sodalizio colornese dice anche che noi auspichiamo un "giudizio uguale" per le due docenti, evidentemente hanno letto male il comunicato, questo non lo abbiamo mai detto.

Quanto alle famiglie, esse in seno agli organi collegiali hanno regolarmente eletto i loro rappresentanti, sono le componenti elette legittimate a parlare a genitori e gli studenti, chi opera nel settore non può negare che la nostra sede è aperta al dialogo. Evidentemente l'onda mediatica serve a molti per avere visibilità, noi parliamo in quanto organizzazione rappresentativa i cui consensi sono certificati dall'Aran.

Quanto alla giustizia ci inchiniamo alle decisioni quando esse diventano definitive e come cittadini, se le leggi a disposizioni non sono chiare o insufficienti, riteniamo che il legislatore e la politica debbano aiutare gli insegnanti ad operare serenamente nell'interesse di tutti.

In merito alla questione locale di Colorno, chiediamo: cosa dicono i tanti colornesi, molti dei quali oggi maggiorenni, che sono stati alunni delle maestre incriminate?

Mercoledì, 30 Gennaio 2019 08:50

Amo Colorno sulla condanna delle insegnanti.

Riceviamo e pubblichiamo la nota di AMO Colorno a seguito della posizione espressa dal sindacato GILDA in merito alle condanne delle insegnanti della scuola materna.

"Il gruppo AMO - COLORNO ritiene inaccettabile la posizione presa dal sindacato GILDA degli insegnanti, in merito ai gravissimi episodi di violenza fisica e verbale, avvenuti nella scuola materna Belloni di Colorno su bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni, perpetrata da due insegnanti che sono state condannate ad una pena rispettivamente di 3 anni e 4 mesi e 2 anni e sei mesi. Lo stesso sindacato auspica un ulteriore riduzione della pena, chiedendo un giudizio uguale per entrambe le maestre.

Ciò lo riteniamo inaccettabile e fuori luogo. E' indiscutibile essere il compito di un sindacato difendere i lavoratori quando ne hanno diritto, ma in una situazione del genere, alla presenza di video riprese che mostrano l'assoluta crudeltà delle due donne, non è possibile schierarsi dalla parte dei "carnefici".

Viene da chiedersi se i signori del GILDA abbiano dei figli, e come si sarebbero comportanti se fosse capitato a loro una cosa del genere.

Nel rispetto delle famiglie lese e dei bambini che hanno subito ciò che mai avrebbero dovuto in un istituto scolastico, che invece sarebbe dovuto essere un luogo sicuro di crescita personale e intellettuale, chiediamo al sindacato di ritirare quanto dichiarato e di lasciare che la giustizia faccia il suo corso così come deve essere.

Che prendano posizione anche tutte quelle insegnanti che ogni giorno svolgono diligentemente e con tanta professionalità il loro lavoro; affinchè non venga sminuito il loro importantissimo impegno verso l'intera collettività.

Il gruppo

AMO - COLORNO"

Colorno (Parma) – Vogliamo sapere dove finiscono i concetti di ramanzina, contenimento fisico e punizione a fini educativi e che cosa si intende per violenza. Fino ad oggi il legislatore non lo ha chiarito lasciando nelle sole mani di forze dell'ordine e magistratura il compito di valutare il comportamento degli insegnanti, senza mai coinvolgere in queste particolari inchieste gli esperti di pedagogia.

A questo si aggiunge l'aumento del numero dei piccoli alunni nella scuola dell'infanzia e nella scuola primaria e l'usura psico fisica alla quale insegnanti, sempre più anziani, sono esposti a causa delle condizioni in cui operano, assai peggiorate rispetto al passato: classi sempre più turbolente, più numerose e figure di supporto insufficienti.

Dopo l'assoluzione per numerose imputazioni alle due docenti dell'Istituto Comprensivo di Colorno, finite sotto accusa lo scorso mese di maggio, e la contemporanea condanna delle stesse rispettivamente a 3 anni e 4 mesi e 2 anni e 6 mesi emessa oggi dal giudice per l'udienza preliminare, la Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza tramite il suo coordinatore Salvatore Pizzo, auspica un ulteriore ridimensionamento delle accuse nel giudizio di appello.


SEDE DI PARMA: Borgo delle Colonne 32-43121 –
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Lunedì, 28 Gennaio 2019 09:57

Bocconi avvelenati a Colorno

Il giorno 23 gennaio in una villetta di strada martin Luther King a Colorno, sono stati ritrovati dei "bocconi avvelenati". Ciò ha fatto pensare ad un tentativo di addormentare i cani per tentare un furto in abitazione. Il comune di Colorno ha già posizionato per la via dei cartelli che consigliano la massima attenzione, tenendo i cani provvisti di guinzaglio e museruola.

Ad oggi il gruppo AMO - COLORNO ha ricevuto l'ennesima segnalazione della presenza sempre di bocconi avvelenati sull'argine del Lungolorno in direzione Coltaro di Sissa. Una situazione allarmante e preoccupante che mette a rischio la vita dei nostri amici a 4 zampe.

Allo scopo di scoprire gli autori del reato penale, per i quali la legge prevede la reclusione dai 3 ai 18 mesi è essenziale predisporre un sistema di sorveglianza elettronica sul territorio, con l'ausilio o di videocamere oppure come sta avvenendo nelle campagne di Spoleto in Umbria, per scoprire chi abbandona i rifiuti, di "fototrappole".

Le fototrappole funzionano anche di notte e si attivano al momento in cui rilevano del movimento, scattando delle fotografie di ottima qualità. La sorveglianza tecnologica sul territorio avrebbe lo scopo anche di garantire maggiore sicurezza ai cittadini e di poter riconoscere coloro che vandalizzano e degradano il territorio, abbandonando rifiuti o vandalizzando il bene comune. E' poi anche fondamentale pensare di realizzare un maggior numero di aree cani comunali, per le quali andrà garantita la sicurezza.

Nella speranza che il fenomeno non dilaghi, è importante ricordare di denunciare sempre il ritrovamento di bocconi avvelenati, avvisando tempestivamente le forze dell'ordine, e nel malaugurato caso in cui il nostro animale domestico li ingerisca, tenere tranquillo l'animale e recarsi subito dal veterinario, lasciando perdere i rimedi fai-da-te.


IL GRUPPO
AMO - COLORNO

Viabilità Parma. Ponte sul Po a Colorno, Rainieri (Ln): Regione dichiari stato di crisi come per viadotto su E45

In un'interrogazione il consigliere chiede alla Regione di provvedere alla dichiarazione dello stato di crisi, stanziando fondi a sostegno di cittadini e imprese, al pari di quanto fatto nei giorni scorsi per i comuni della Valle del Savio, nel cesenate, danneggiati dalla chiusura di un viadotto sulla E45

Nuova interrogazione di Fabio Rainieri (Ln) riguardo alla chiusura del ponte sul Po tra Colorno, nel piacentino, e Casalmaggiore, nel cremonese, avvenuta il 4 settembre 2017 e destinata a concludersi, salvo ritardi o problemi, nell'estate del 2019.

Il consigliere prende spunto dal Decreto del presidente della Regione Emilia-Romagna, emanato il 24 gennaio scorso, col quale è stato dichiarato lo stato di crisi regionale nel territorio dell'Unione dei Comuni Valle Savio (Bagno di Romagna, Cesena, Mercato Saraceno, Montiano, Sarsina e Verghereto) in conseguenza della chiusura della strada di grande comunicazione 55 3bis Tiberina E45 Orte-Ravenna a causa del sequestro, con interdizione totale della circolazione, del viadotto Puleto disposto dalla Procura della Repubblica di Arezzo. Lo stato di crisi regionale – riporta il leghista nell'atto ispettivo – è stato dichiarato per la durata di 180 giorni, da rivalutare sulla base dell'evolversi della situazione, decorrenti dalla data di adozione dello stesso decreto. Inoltre, prosegue l'esponente del Carroccio, il decreto mette a disposizione dell'Unione dei Comuni Valle del Savio 250mila euro di risorse regionali per l'attuazione delle misure di assistenza e sostegno ai cittadini e alle imprese danneggiate dalla situazione di crisi.

Di qui l'iniziativa di Rainieri, che chiede all'esecutivo regionale "i motivi per i quali non si sia ritenuto opportuno dichiarare lo stato di crisi regionale anche in occasione della chiusura del ponte sul Po, stanziando fondi per l'assistenza e il sostegno ai cittadini e alle imprese danneggiati dal blocco della circolazione; se, in considerazione di quanto appena fatto per la situazione di crisi nella Valle del Savio, si ritenga di intervenire in modo analogo anche nella bassa parmense".

(Luca Govoni)

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Il Comunicato stampa della Regione Emilia Romagna

Chiusura viadotto E45. Subito 250mila euro dalla Regione per imprese, studenti e famiglie della Valle del Savio. E insieme alle Regioni Toscana e Umbria partita la richiesta di stato di emergenza nazionale. Il presidente Bonaccini: "Stiamo lavorando a fianco dei Comuni per evitare la chiusura delle aziende e salvare il diritto allo studio dei ragazzi. Ora bisogna che il Governo faccia la sua parte con ammortizzatori sociali e fiscalità"

Oggi a Cesena il secondo vertice tra Regione, sindaci, associazioni d'impresa e sindacati del territorio. Dalla Regione le risorse previste dallo stato di crisi firmato ieri da Bonaccini e l'estensione del beneficio Irap, previsto solo per i Comuni montani, a tutte le imprese della zona colpita dal provvedimento di chiusura del viadotto. Il sindaco, Lucchi: "Oggi un ulteriore passo avanti grazie all'intervento diretto della Regione"

Bologna – Un primo stanziamento di 250 mila euro di risorse regionali immediatamente disponibili per imprese e lavoratori, studenti e famiglie della Valle del Savio e dei Comuni di Roncofreddo e Sogliano al Rubicone, e la richiesta, d'intesa con le Regioni Toscana e Umbria, dello stato di emergenza nazionale per il territorio delle Province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini.

Le due novità, per rispondere alle richieste dei territori colpiti dalla chiusura della E45, sono state illustrate oggi a Cesena dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, nel corso del nuovo vertice con i sindaci, le associazioni d'impresa e i sindacati, alla presenza dell'assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo.

"Abbiamo messo a disposizione fondi regionali per evitare che le imprese chiudano e che ci siano licenziamenti e per far sì che gli studenti, soprattutto di Bagno e Verghereto, possano continuare a studiare anche se temporaneamente lontano dalle loro aule- afferma Bonaccini-. Stiamo lavorando fianco a fianco con i Comuni dell'Unione del Savio, gli altri Comuni e le Province in raccordo con le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali. E siamo pronti ad intervenire anche laddove, in provincia di Forlì-Cesena o nel resto della Romagna, emergessero situazioni di criticità direttamente collegate alla chiusura della E45. Ora bisogna che anche il Governo faccia subito la propria parte intervenendo con gli ammortizzatori sociali e con interventi sul fronte fiscale, e riconoscendo lo stato di emergenza nazionale".

Accanto alle risorse previste dallo stato di crisi regionale, la Regione ha deciso di mettere a disposizione anche un altro strumento già previsto dalla legge di bilancio: il contributo, in termini di ristoro di Irap, già previsto per tutte le imprese dei comuni montani, sarà esteso a tutte quelle direttamente colpite nella zona, che potranno godere automaticamente di questo beneficio sull'Irap già pagata nel 2018.

Elemento qualificante dell'intervento, particolarmente apprezzato da imprese e sindacati, sarà la velocità e la semplicità: spetterà infatti all'Unione e ai Comuni provvedere direttamente alla gestione delle domande e all'erogazione dei contributi economici, massimizzando così l'efficacia del sostegno regionale.

"Oggi abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti, affrontando con concretezza anche il tema del sostegno ai lavoratori, alle imprese, alle famiglie, che stanno subendo le difficoltà causate dalla chiusura dell'E45- sottolinea il sindaco di Cesena, Paolo Lucchi-. Accadrà grazie all'intervento diretto della Regione Emilia-Romagna, molto apprezzato per tempestività dai rappresentati dei lavoratori ed imprese. Già lunedì daremo gambe alle scelte condivise oggi, sottoscrivendo un Protocollo di lavoro ed attivando un Tavolo d'emergenza tra Comuni di Cesena, Bagno di Romagna, Mercato Saraceno, Sarsina, Verghereto, Roncofreddo, Sogliano, mondo delle imprese e mondo del lavoro del nostro territorio. Restiamo ancora in attesa di un segno d'interesse del Governo su questo tema, che non può essere affrontato solo dal nostro territorio. Ma non ho dubbi che a breve il Ministro Luigi Di Maio sceglierà di convocarci, come gli abbiamo chiesto sin dalla chiusura del Viadotto 'Puleto'".

La dichiarazione di stato di crisi regionale
Ieri sera è stato firmato dal presidente Bonaccini il decreto che dichiara lo stato di crisi regionale per una durata di 180 giorni, con un primo stanziamento di 250 mila euro, attraverso l'Agenzia regionale per la sicurezza e la protezione civile, a disposizione dei comuni più colpiti: quelli dell'Unione del Savio, a cui si aggiungono Roncofreddo e Sogliano al Rubicone e altri in corso di esame.

Lunedì la Giunta regionale approverà la delibera che stanzia le risorse.

Già nel pomeriggio di oggi, intanto, il presidente Bonaccini per l'Emilia-Romagna, di concerto con Umbria e Toscana, invierà al Governo la richiesta di deliberazione dello stato di emergenza nazionale. /BG

 

"Il paese nel quale vivo è un vero giardino; ho nelle mani il modo di rendere quattrocentomila anime felici; di proteggere le scienze e le arti; non sono ambiziosa ed ho la speranza di passare qui un grande numero d'anni, che si rassomiglieranno tutti ma che tutti saranno dolci e tranquilli."

E' con questa bellissima frase di Maria Luisa d'Asburgo-Lorena o come noi tutti la amiamo chiamare, in maniera più confidenziale, Maria Luigia di Parma, che io penso al benessere di Colorno. Un paese che fu edificato nei pressi del Lorno, nella bellissima bassa est Parmense. Un paese locato in un punto strategico, ricco d'acqua e vicino alla Lombardia. Colorno nel tempo ha saputo svilupparsi e ha saputo stupire per la sua arte e per il suo buon cibo. A Colorno c'è la reggia, stupendo manufatto che fu residenza dei Farnese, dei Borboni e di Maria Luigia d'Austria, la moglie di Napoleone. A Colorno fu edificata la cappella Ducale di San Liborio, voluta da Francesco Farnese nel 1722. A Colorno è presente l'appartamento del duca Ferdinando di Borbone, dentro il quale si possono trovare preziosi affreschi di Antonio Bresciani, raffiguranti scene bibliche. A Colorno sono presenti tante strutture storiche di grande fascino e bellezza, che ad oggi giacciono tristemente nell'abbandono.

Un paese di questo immenso valore, merita un'amministrazione di tutto rispetto. Un'amministrazione unita in grado di rilanciarlo economicamente ed in grado di sopperire alle mancanze delle precedenti amministrazioni. Occorre la politica dell'impegno, di chi conosce i tanti problemi del territorio e di chi ha le idee giuste per risolverli. Occorre una politica che sappia coinvolgere adeguatamente i residenti con un programma valido ed efficace sul tema della sicurezza, del civismo, del sociale, del rischio idrogeologico, dello sviluppo economico in favore dei commercianti locali, del turismo, dell'istruzione, del trasporto pubblico dando un occhio di riguardo alla tragica linea ferroviaria "Parma - Brescia" e dei disabili, sia per l'abbattimento di barriere architettoniche che per la presenza di servizi idonei al loro supporto.

L'amministrazione che verrà mi auguro sia di centrodestra. Abbiamo per moltissimi anni visto l'insoddisfacente gestione comunale del centrosinistra, e penso sinceramente che sia ora di provare qualcosa di diverso, tralasciando anche il movimento locale dei 5 stelle, a mio parere, troppo vicino alle idee dell'amministrazione attuale, con le quali più volte si è trovato in accordo condividendole e sponsorizzandole. Per aspirare a governare Colorno, tutti i partiti di centrodestra devono essere uniti in una coalizione forte e con un programma condiviso, ammettendo che da soli non si vince.

Voglio augurarmi che nel buon senso, e per il bene di Colorno, tutte le forze di centrodestra aprano un serio tavolo di lavoro, incontrandosi insieme, e decidendo nel rispetto reciproco, la scelta migliore per amministrare Colorno.

AMO - COLORNO ormai da tempo segue i problemi del territorio ed è disponibile a fornire il proprio contributo ad esclusivo interesse di Colorno e dei Colornesi.

Nicola Scillitani
Coordinatore cittadino