Domenica, 08 Settembre 2019 18:07

F1, Italia: Leclerc da impazzire In evidenza

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F1, Italia: Leclerc da impazzire Fotografie Alberto Lischi

Il monegasco resiste alla pressione di Hamilton e Bottas e trionfa a Monza. Una gara da leggenda per un pilota che entra definitivamente nel Cuore dei ferraristi. Monza, è qui la festa!

di Matteo Landi

Una gara vissuta con una Mercedes a fiatargli sul collo. Braccato nel ruolo della preda, inseguita prima e lungamente dal pluricampione Hamilton, poi per pochi giri da Bottas. Il giovane Leclerc, al primo anno in Ferrari, doveva resistere all'enorme pressione del pubblico ferrarista che, se tutto va bene, può tramutarsi in soddisfazione ineguagliabile. C'è chi dice che vincere sul tracciato brianzolo, da pilota Ferrari, è emozionante come vincere un mondiale. Dopo una gara bellissima, vissuta tutta d'un fiato, Leclerc oggi potrà confermarlo. Ventuno anni, al primo anno in Rosso. Due vittorie consecutive, a Spa e Monza, come un tale Schumacher fece nell'ormai lontano 1996. Quell'anno il tedesco si aggiudicò anche il Gp di Spagna. Ma non è il caso di addentrarci in difficili paragoni. Di pressione, Charles, ne ha già abbastanza. A giudicare da come si è comportato oggi si può dire che la regga estremamente bene.

Hamilton prima, Bottas dopo. Leclerc resiste alla pressione dei piloti Mercedes e trionfa

Hamilton è stato costantemente una spina del fianco della Ferrari n° 16. Con un distacco sempre inferiore ai due secondi. Nulla però ha potuto contro il giovane pilota della squadra di Maranello, abile a resistere con forza nell'unico attacco subito. Troppa, per i commissari, che gli hanno esposto una bandiera bianco-nera: un'altra infrazione ed avrebbe quanto meno subito una penalità. Il monegasco per un attimo ha perso anche la vettura, arrivando lungo alla prima variante, sotto il peso asfissiante della presenza di Hamilton. Cinque mondiali dell'inglese contro gli zero sul palmarès del pilota Ferrari, al secondo anno di F1. Nonostante la maggiore esperienza e blasone l'errore decisivo è arrivato proprio dal pilota Mercedes, al 42esimo giro. Un sospiro di sollievo per Leclerc? Neanche per sogno! Ecco Bottas, pronto a subentrare nel pressing asfissiante. Il pilota monegasco, spesso taciturno durante la gara, è diventato una dolce cantilena per il suo box, costretto ad aggiornarlo costantemente sui giri rimanenti e sul distacco da Bottas. Sempre troppo vicino. Fino a quella tanto bramata bandiera a scacchi che oggi ha consacrato un campione. Un pilota in grado di emozionare e di farsi perdonare quell'egoismo che, sabato, gli ha fatto conquistare una strepitosa pole position ma anche qualche sgradevole polemichella. Avrebbe dovuto aiutare Vettel, fornendogli la scia. Non gli è riuscito, ma quanto accaduto nell'ultima fase del terzo segmento delle prove ufficiali, la melina di tutti i piloti all'inizio dell'ultimo giro di lancio sullo scadere del tempo, gioca a suo favore. Comunque sia, dopo una vittoria del genere, l'episodio del sabato non può gettare ombre su un weekend memorabile. Il suo, perchè quello del titolato compagno tedesco è stato decisamente da buttare.

Leclerc da favola, Vettel da incubo

Qualcuno sul web lo chiama "la girella". Appellattivo ingeneroso, ma se questo accade un motivo ci sarà pure. Dispiace parlare in questi termini di un campione affermato ma qualcosa deve essere sicuramente scattato nella mente di Vettel. Da Baku 2017, giorno della famosa ruotata ad Hamilton, il pilota Ferrari è incappato in una serie di disavventure piuttosto preoccupanti. Per lui, per i fan della Rossa e per la dirigenza del Cavallino, che lo paga profumatamente. Una trentina sono i milioni di stipendio che ballano fra quanto percepito dai due piloti ai servizi di Mattia Binotto. A vantaggio, ovviamente, del quattro volte campione del mondo Vettel. Ed oggi questa differenza in pista non si vede, anzi. Quando il tedesco al 6° giro è andato in testacoda sono sfumati i sogni di doppietta, bramati dal Team Principal del Cavallino. Onestamente l'obiettivo sarebbe stato comunque difficile da raggiungere ma, dopo l'errore imperdonabile compiuto da Vettel alla Variante Ascari, Leclerc si è ritrovato da solo a lottare contro i due bolidi d'argento. Poteva essere l'ennesima disfatta Ferrari, dopo quella subita lo scorso anno, invece la tenacia di Leclerc ha regalato una gioia che i tifosi della squadra italiana attendevano dal 2010, quando Alonso tagliò per primo il traguardo e festeggiò sopra il podio più bello del mondo. La gioia di Leclerc, in bambola davanti alla Marea Rossa, lo testimonia ancora una volta.

 Monza1

Che Giovinazzi!

Gli italiani possono gioire anche per la bella prestazione fornita dal pilota tricolore Antonio Giovinazzi. Con un Raikkonen stavolta fallace, soprattutto in prova, e penalizzato da un imbarazzante errore compiuto dal suo box, colpevole di avergli montato in partenza un set errato di pneumatici, il pilota di Martina Franca è stato la punta di diamante del team italo-svizzero. Realizzando un nono posto, al termine di una gara solida, che gli rende due punti iridati. 8 settembre 2019, Ferrari in trionfo ed un pilota italiano in top ten: l'Italia s'è desta!

Renault risorge

Leclerc, Bottas, Hamilton, Ricciardo e Hulkenberg, recita la classifica finale. Trionfo Rosso a parte c'è da rimarcare anche la bella gara dei due piloti Renault. Sulla pista iperveloce di Monza i due ottimi piloti in giallo hanno finalmente potuto contare su una vettura decente. Ed i risultati sono arrivati. A dimostrazione che il buon Hulkenberg non è un bollito ed il campione australiano resta comunque, appunto, un gran pilota.

Una lunga settimana di emozioni. Prossima tappa Singapore

Dal Belgio alla Brianza, quante emozioni. Due domeniche tinte di Rosso, grazie ad un Leclerc che è stato capace di sfruttare la prestazione che le Ferrari regalano sui tracciati più veloci. Fra due settimane il Grande Circus farà tappa a Singapore. Lì per gli arceri Ferrari sarà più difficile raggiungere certe vette. Nessuna fretta, comunque, per adesso: il sapore della vittoria è tanto dolce e vale la pena assaporarlo a dovere.