Domenica, 12 Novembre 2017 21:32

F1, Gp del Brasile: Samba Ferrari! In evidenza

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F1, Gp del Brasile: Samba Ferrari! Fotografia tratta dalla pagina Facebook "Mercedes AMG Petronas Motorsport"

Vettel torna alla vittoria. Sul podio anche Raikkonen per una domenica tutta rossa Ferrari. Hamilton rimonta stupendamente ma si imbatte nella stoica difesa del finlandese che gli nega il podio. Ferrari, un bel modo per affermarsi al vertice, nonostante il mondiale perso

di Matteo Landi

Dopo nove anni la Ferrari torna a vincere in Brasile. Quinta vittoria stagionale per la casa di Maranello a dimostrazione che senza gli inconvenienti patiti durante la trasferta asiatica Vettel avrebbe potuto giocarsi il mondiale all'ultima gara. A titolo già assegnato, ad Hamilton, la Ferrari torna a recitare il ruolo che le compete e Vettel ritrova una vittoria che gli mancava dal 30 luglio scorso. Nel mezzo una valanga di problemi occorsi alle rosse, proprio quando Arrivabene e compagni si preparavano alla volata finale. Il Brasile riporta il sorriso a Maranello. Indipendentemente da come andrà l'ultima gara della stagione che si disputerà fra due settimane ad Abu Dhabi, c'è da applaudire una squadra che è saputa tornare ai vertici dopo un 2016 da incubo, in un 2017 in cui Hamilton, senza più Rosberg in griglia, avrebbe potuto dominare a piacimento visto il nuovo compagno di squadra Bottas, buon pilota ma come da pronostici non ai livelli del predecessore campione del mondo 2016.

Bella pole position di Bottas ma Vettel si dimostra su un altro livello

Ad Interlagos il finlandese di casa Mercedes aveva l'occasione per tornare alla vittoria dopo la bellissima pole position conquistata. Alla partenza della gara l'aggressività del quattro volte campione del mondo Vettel, desideroso come non mai di tornare al trionfo viste anche le vicissitudini occorse ad Hamilton, ha avuto la meglio ed alla prima curva il tedesco ha costruito la vittoria infilando un Bottas parso quasi sorpreso dalla manovra del ferrarista. Vettel ha poi gestito la gara, tenendo a distanza di sicurezza la Mercedes del rivale, e cercando contemporaneamente di non affaticare inutilmente gli pneumatici. Ha così ottenuto un meritato trionfo davanti a Bottas e Raikkonen. Il finlandese di casa Ferrari è andato sul podio per la terza gara consecutiva resistendo nel finale al rimontante Hamilton. I detrattori dell'ultimo campione del mondo Ferrari saranno rimasti delusi dalla tenace opposizione di Raikkonen, arrivato più volte a ruote bloccate al termine del rettilineo principale pur di negare all'inglese l'affondo decisivo.

Hamilton: strano weekend fra l'errore del sabato e la rimonta della domenica

Il fresco tetracampione del mondo ha vissuto uno dei suoi weekend più controversi. Arrivato in Brasile con la voglia di "asfaltare" i rivali per ribadire la sua supremazia, al primo giro di qualifica ha compiuto un errore da principiante quando ha perso il posteriore della sua vettura e finendo contro le protezioni. Una doccia di umiltà per la superstar della Formula 1. Si è rifatto in gara: partito dalla pit lane ha rimontato velocemente dal fondo del gruppo fino ai margini della top five ed a pochi giri dalla fine sembrava quasi in grado di poter andare a contendere addirittura la vittoria a Vettel. Forte della strategia opposta rispetto agli altri top driver (ad eccezione di Ricciardo, sfortunato in partenza e costretto ad una rimonta che l'ha portato al sesto posto finale) è partito con le più durevoli gomme soft, lasciando all'ultima parte di gara le più prestazionali supersoft. Liberatosi al 58esimo giro di un poco convincente Verstappen non è poi riuscito ad avere la meglio su Raikkonen che gli ha negato la gioia del podio. Dalla gara scorsa l'inglese è campione del mondo 2017 ma paradossalmente non è riuscito ancora a festeggiare il suo titolo dall'alto di un podio. E stavolta, a differenza dello scorso Gran Premio del Messico, la mancanza è da ascrivere a demeriti tutti suoi. Le ultime due gare non cancellano comunque quanto di straordinario fatto da Hamilton in questo campionato e l'errore nelle qualifiche brasiliane, ad onor del vero, è il primo grande sbaglio compiuto quest'anno dal campionissimo di Stevenage.

Massa, l'addio (definitivo) al suo pubblico. Il saluto di un uomo che ha fatto la storia del Circus

Sul circuito che sorge nella periferia di San Paolo le emozioni non sono state vissute solamente nel box Ferrari. La penultima gara della stagione ha coinciso con l'ultimo Gran Premio del Brasile per l'idolo di casa Felipe Massa. Dopo l'addio struggente della scorsa stagione ed il ripescaggio della Williams, che lo ha voluto ancora un anno come chioccia di Stroll e pilota d'esperienza della squadra, Massa ha festeggiato il definitivo saluto al suo pubblico con una prestazione da incorniciare: un bel settimo posto dietro ai tre top team Ferrari, Mercedes e Red Bull. 11 vittorie ed un mondiale accarezzato, festeggiato e sfumato nel 2008, beffato all'ultimo tuffo da Hamilton. Debuttò nel 2002 in Sauber e, dopo essersi fatto velocemente le ossa nella squadra elvetica, ha fatto la storia della casa del cavallino rampante vivendo nel 2009 il rischio più grande della sua lunga carriera quando in Ungheria, colpito alla testa da una molla persa dalla Brawn di Barrichello, riportò una commozione cerebrale con frattura che lo costrinse ad un momentaneo stop forzato alle corse. Massa, un pilota che ha ricevuto tanto dalla F1 ma che avrebbe meritato anche di più, vivrà fra due settimane l'ultimo weekend di corse nella massima formula e c'è da scommettere che mancherà tanto ai suoi tifosi ed allo stesso ambiente del grande Circus.

Alonso: ottavo d'orgoglio

Grande prova anche di Alonso, ottavo al traguardo. Dopo un'ottima qualifica ed il sesto posto in griglia di partenza, ha tenuto per tutta la gara un passo sconosciuto alla McLaren di questa stagione. Nel finale ha provato ad avere la meglio su Massa, arrivando a pochi decimi dalla Williams del rivale. Durante la gara la squadra gli ha più volte ricordato il margine che aveva sul rimontante Perez. Per contro lo spagnolo ha risposto ribadendo che il suo interesse era raggiungere chi gli era davanti più che difendersi da chi aveva alle spalle. Quasi una filosofia per il due volte campione del mondo, pronto a spronare una McLaren che sembra aver trovato il bandolo della matassa proprio ora che si accinge a salutare la motorizzazione Honda. Tre anni di sofferenze, passati a sviluppare e rendere affidabile una power unit costantemente in carenza di cavalli ma che ad Interlagos si è difesa piuttosto bene sul lungo rettilineo principale. Il prossimo anno i motori giapponesi equipaggeranno le Toro Rosso ed il rischio che a godere dei benefici, derivanti dai tre anni di apprendistato, sia una squadra che sino ad ora non vi ha investito neanche un dollaro è concreto.

Ed adesso l'ultimo Gran Premio dell'anno

Ad Abu Dhabi vivremo l'atto finale di un mondiale che ci ha riconsegnato una Ferrari in grado di competere per il titolo, vinto meritatamente ancora una volta dalla Mercedes, per la prima volta dell'era turbo-ibrida con una rivale in grado di impensierirla. Un campionato di alti e bassi per la squadra di Maranello, capace fino ad ora di 5 bellissime vittorie ma anche di tonfi inaspettati. Un 2017 altalenante per la nuova star Verstappen, in difficoltà ad inizio stagione, spesso afflitto da problemi tecnici ma capace di tornare alla vittoria per ben due volte e per il compagno di squadra Ricciardo, vittorioso a Baku ma sfortunatissimo nella seconda parte di stagione. Un alloro conquistato da chi ha avuto tendenzialmente la migliore vettura del lotto, sbagliando nel complesso meno dei rivali. Ci aspetta ancora una gara, a mondiale già assegnato ma emozioni non ancora sopite.

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