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Lunedì, 27 Agosto 2018 15:31

Furto di bici sventato grazie al GPS

La Polizia municipale ha già restituito alla start up che ha lanciato a Modena il nuovo servizio di bike sharing il mezzo rintracciato dal satellitare.

 

Speravano di averla fatta franca e il bottino questa volta era anche più appetibile del solito, trattandosi, non di una normale bicicletta, ma di uno dei moderni mezzi del nuovo servizio di bike sharing a flusso libero attivato a Modena dalla start up Moovas Tribe.

Invece, grazie alla visualizzazione Real time satellitare in dotazione a tutti i mezzi della flotta Moovas Tribe, il tentativo di furto è stato sventato: la bicicletta rintracciata in pochi minuti dal personale della sturt up, è stata recuperata della Polizia municipale che, nei pressi dello stesso luogo, ha rinvenuto anche un'altra bici, non del servizio di bike sharing, ma con buone probabilità ugualmente oggetto di furto.

A far scattare l'allarme, nel pomeriggio di ieri, domenica 26 agosto, è stata la collocazione anomala, un'area di cantiere in via Calle Bondesano, in cui risultava essere la bici Moovas Tribe che diverse ore prima era stata regolarmente noleggiata presso la Stazione dei treni (al servizio si accede tramite un'app che consente di sbloccare il mezzo elettronicamente dopo aver inserito i riferimenti della carta di credito).

Il personale della start up, che può controllare in tempo reale la posizione dei mezzi, si è recato sul posto e ha visto due individui armeggiare sulla bicicletta portata all'interno di un'area di cantiere chiusa, nel tentativo di rimuovere il lucchetto elettronico, forse credendo erroneamente che vi fosse collocato il Gps.

Allertata la Polizia municipale, la pattuglia in servizio in centro storico è arrivata in pochi minuti e ha recuperato il mezzo che già questa mattina è stato restituito ai legittimi proprietari. La denuncia di furto consentirà di svolgere i necessari accertamenti sulla carta di credito utilizzata per prendere a noleggio la bici protetta da un sistema Gps continuamente attivo, che è praticamente impossibile da rimuovere e che in questo caso ha consentito di recuperare anche un'altra bicicletta. Purtroppo questo secondo mezzo non è in alcun modo tracciato, pertanto nei giro di alcuni giorni sarà portato all'ufficio oggetto smarriti. Presentare denunce più circostanziate possibile (indicando per esempio anche il numero di telaio o particolari modifiche fatte) consente di accertare la proprietà della bicicletta e aumenta le possibilità di vedersi restituire un mezzo oggetto di furto.

 

Fonte: Comune di Modena

Pubblicato in Cronaca Modena
Venerdì, 24 Agosto 2018 16:13

Ryanair: stop al trolley a mano gratuito

Sicuramente una notizia che gli amanti dei viaggi low cost non accetteranno di buon grado. La nota compagnia aerea cambia la politica sui bagagli. Niente più viaggi gratis su Ryanar per i trolley di dimensioni ridotte. Dal primo novembre, anche imbarcandolo in stiva, si dovrà comunque pagare.

Acquistando il biglietto con il supplemento priority da 6 euro si potranno portare a bordo una borsa o uno zaino e il trolley, senza la priorità invece si potranno portare con sé solo borse e zaini e si dovrà comunque pagare l'imbarco del secondo bagaglio, anche se di dimensioni e peso ridotti (massimo 10 chili).

Se il trolley verrà registrato al momento dell'acquisto del biglietto il costo sarà di 8 euro, successivamente sarà di 10 euro. Oggi si pagano 25 euro per imbarcare valigie di massimo 20 chili. L'obiettivo è quello di convincere i passeggeri a spedire il bagaglio per ridurre il più possibile i tempi di imbarco ed evitare ritardi nella partenza dei voli. Secondo quanto afferma la compagnia in una nota, il 60% dei viaggiatori non sarà interessato dai cambiamenti.

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Questa mattina, intorno alle 9:30, si è verificato un terribile incidente sul cavalcavia di viale Europa, nei pressi del casello autostradale. Due le auto coinvolte nello spaventoso frontale.

Per la ragazza di 26 anni a bordo di una Panda grigia sono stati inutili i soccorsi, purtroppo lo scontro è stato fatale. Ricoverata d'urgenza, invece, nel reparto di Rianimazione dell'Ospedale Maggiore di Parma la conducente della seconda auto.

Sul posto sono accorsi gli operatori del 118 e i Vigili del Fuoco. Sono in corso gli accertamenti della polizia municipale per ricostruire la dinamica dell'incidente.

Pubblicato in Cronaca Parma

Aveva costituito una ditta individuale per il commercio all'ingrosso di materie plastiche con sede a Guastalla (RE) e la Tenenza della Guardia di Finanza di Guastalla aveva accertato nei suoi confronti l'emissione di fatture per operazioni inesistenti ed una frode fiscale di oltre 3 milioni di euro; ora i suoi beni finiscono sotto sequestro.

E' la decisione adottata dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Reggio Emilia, in accoglimento di analoga richiesta cautelare avanzata dalla Procura della Repubblica reggiana, in relazione alle indagini della Guardia di Finanza di Guastalla che avevano denunciato per frode fiscale un 45enne di origini mantovane, residente da tempo nella bassa reggiana, rivelatosi evasore totale.

Il provvedimento di sequestro preventivo è finalizzato alla successiva confisca di beni per valore equivalente al profitto del reato, cioè alle imposte evase per effetto dell'emissione delle fatture fittizie e dell'omessa dichiarazione dei propri proventi, oltre all'IVA dovuta, stimate in circa 700.000 euro. Pertanto nella giornata di ieri i militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Guastalla hanno proceduto al sequestro di 18 autovetture, 1 motoveicolo ed il saldo attivo di n. 1 libretto di deposito a risparmio postale, fino alla concorrenza del valore del profitto del reato di frode fiscale.

L'attività di servizio portata a termine testimonia la costante attenzione della Guardia di Finanza nella lotta all'evasione fiscale a tutela delle entrate dello Stato, nonché il fortissimo impegno profuso dai militari del Corpo affinché i risultati conseguiti in sede investigativa possano tradursi in un concreto ed effettivo recupero erariale.

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia
Giovedì, 23 Agosto 2018 14:30

Il Compianto del Mazzoni (forse) andrà al Louvre

Il museo parigino ha chiesto in prestito il capolavoro dell’artista modenese, attualmente ospitato nella chiesa di San Giovanni Battista, per un’importante mostra che aprirà nel 2020 e che sarà dedicata all’arte nel periodo in cui visse e operò Leonardo da Vinci. Si attende l’ok dell’Arcidiocesi e, soprattutto, della Soprintendenza

MODENA –

Uno dei capolavori modenesi, il Compianto sul Cristo morto di Guido Mazzoni, vissuto tra il 1450 e il 1518, potrebbe essere uno dei pezzi forti della grande mostra che il Louvre di Parigi sta allestendo per il 2020 e che sarà dedicata all’arte nel periodo in cui visse e operò il genio di Leonardo da Vinci. 

Il gruppo scultoreo, in terracotta policroma, è attualmente ospitato presso la Chiesa di San Giovanni Battista che è quasi sempre chiusa e la visione dell’importante opera d’arte viene segnalata “solo su prenotazione”. Paradossalmente, quindi, un capolavoro poco visibile ai modenesi potrebbe essere visto dalle migliaia di visitatori del museo parigino.

Tuttavia, è ancora presto per dire se il Compianto prenderà la via della capitale francese. L’Arcidiocesi di Modena e Nonantola, proprietaria del gruppo scultoreo, realizzato negli anni settanta del Quattrocento, sembra ben propensa al “prestito”, tuttavia, deve ancora partire l’iter da parte della Soprintendenza. Gli esperti dovranno infatti valutare se, nonostante l’altissimo livello di sicurezza garantito dal Louvre in materia di assicurazione, trasporto, tutela ed esposizione al pubblico, è in grado di lasciare la sua sede modenese.

L’opera del Mazzoni, infatti, si presenta come particolarmente delicata, anche in seguito a un restauro “selvaggio”, avvenuto negli anni Novanta, che di fatto ha privato le otto figure che la compongono del rivestimento policromo ottocentesco. 

Guido Mazzoni deve proprio la sua fortuna artistica ai gruppi in terracotta policroma con figure a grandezza naturale, nelle quali è riuscito a trasfondere emozioni e moti dell’animo attinti dall’osservazione del quotidiano. 

A Modena, oltre al Compianto, si trovano anche la celebra “Madonna della Pappa”, conservata nella cripta della Cattedrale, e la “Testa di Vecchio”, conservata presso la Galleria Estense.

Pubblicato in Cronaca Modena

La vittima, Filomena Cataldi, in seguito a un diverbio, è stata raggiunta nel suo appartamento di San Polo di Torrile (PR), è stata prima picchiata, poi strangolata e accoltellata. È stato lo stesso omicida a chiamare il 112

SAN POLO DI TORRILE (PR) –

Una donna di 44 anni, Filomena Cataldi, impiegata presso un'azienda di prodotti gastronomici, è stata brutalmente uccisa del vicino, un 36 enne cinese, nel tardo pomeriggio di ieri.

Erano circa le 17.30 quando l'uomo, in seguito a un diverbio con la condomina, l'ha inseguita fino al suo appartamento. Qui ha infierito su di lei con una furia cieca. Prima, infatti, l'avrebbe picchiata più volte al volto e al corpo, fino a tramortirla, per poi strangolarla e sferrarle una coltellata alla gola.

Dopo il delitto, è stato lo stesso omicida a telefonare al 112, confessando quello che aveva appena fatto. I Carabinieri hanno quindi provveduto al fermo del reo confesso che, secondo le testimonianze dei vicini, era di indole violenta e si sarebbe scagliato più volte contro la moglie e altri condomini.

Nei confronti della donna uccisa, invece, non c'erano stati precedenti.

Pubblicato in Cronaca Parma

La Capitaneria di Porto di Livorno sta indagando sulle ultime telefonate e sui contatti avuti via WhatApp da Pietro Fogliani, la cui imbarcazione, la Lalabelle, è stata trovata arenata sulla riva di Vada, nel livornese. Di lui ancora nessuna traccia.

SASSUOLO –

L'ultimo pagamento con la carta di credito, per saldare l'ormeggio, è stato registrato a Porto Lotti, a La Spezia, sabato scorso alle 13.30. E sempre a sabato, alle 13.53, è risale l'ultimo accesso a WhatsApp di Pietro Fogliani, l'imprenditore sassolese 56 enne di cui, da quasi una settimana, non si hanno notizie.

La sua barca a vela, la Lallabelle, è stata trovata incagliata vicino alla riva di Vada, in provincia di Livorno, senza che del suo proprietario vi fosse alcuna traccia. Proprio sull'imbarcazione è stato trovato il cellulare dell'imprenditore, mentre tutto il resto, dalle provviste agli indumenti agli effetti personali, è stato rinvenuto in ordine. Non ci sarebbero, infatti, i presupposti per far pensare a una colluttazione o a un tentativo di furto.

Le ricerche per ritrovarlo, coordinate dalla Capitaneria di Porto di Livorno, si sono intensificate, anche attraverso l'impiego di mezzi navali, aerei e subacquei, che stanno pattugliando un raggio di 55 miglia, nel tratto di mare compreso tra la zona sud di Porto Lotti, da dove è partita la barca a vela di Fogliani, al litorale di Piombino. Sono state allertate anche le Capitanerie di Porto di Genova e Civitavecchia per estendere le ricerche anche nelle loro aree di competenza. La Lallabelle, infatti, era sprovvista della strumentalizzazione di radiolocalizzazione satellitare a bordo e non è stato possibile ricostruire i suoi spostamenti.

Nel frattempo, i militari della Guardia Costiera stanno effettuando verifiche anche sulle ultime telefonate fatte e ricevute dal cellulare del sassolese nei giorni precedenti la sua scomparsa, e anche sulla movimentazione dei conti correnti, per escludere un allontanamento volontario.

Sono stati contattati anche il figlio di Fogliani, Alessandro, e l'ex moglie, per approfondire quali siano le abitudini del 56 enne, appassionato di rally e di barca a vela, attività che svolgeva spesso in solitaria. Si cerca di capire se era solito frequentare luoghi particolari o fermarsi durante la navigazione per andare a trovare degli amici. Insomma, tutto quanto possa essere utile per ritrovare il disperso.

Finora, l'unico particolare anomalo è risultata essere la posizione del salvagente di bordo, ritrovato in mare e non a bordo, e con la cima attorcigliata a una delle eliche.

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Violenza domestica: agenti della Polizia Municipale sono intervenuti in aiuto di una donna nella tarda mattinata di oggi.

Erano circa le 12.30, quando una pattuglia del Servizio Territoriale, in transito lungo una delle vie cittadine, ha notato una donna in mezzo alla strada che gesticolava: era scalza e in stato di choc. Si è subito confidata con gli agenti, e, in lacrime, ha raccontato di essere appena stata picchiata, per l'ennesima volta, dal marito convivente.

Dopo aver raccolto la testimonianza della donna, gli agenti hanno chiesto l'intervento degli operatori del 118 che l'hanno trasportata al pronto soccorso del Maggiore. Contestualmente è stata richiesta l'attivazione del Reparto NAV – Nucleo Antiviolenza - della Polizia Municipale.
Raggiunta in Ospedale, dopo essere stata visitata e tranquillizzata, la donna, in una sala riservata, ha raccontato agli agenti del NAV degli anni di soprusi e di violenze patite da parte del marito ed ha sporto denuncia contro di lui. Alle sue percosse – ha raccontato – ha assistito anche la figlia minorenne, come nel caso dell'ultima aggressione subita.

Madre e figlia sono state, quindi, inserite nel sistema di protezione per le vittime di violenza che il Comune di Parma ha implementato, mentre l'aggressore si assumerà le proprie responsabilità di fronte alla Giustizia.

Quanto accaduto oggi è l'ennesimo episodio di prevaricazione ed abuso a danno di soggetti più deboli, perpetrato da chi pensa sia lecito imporsi con la violenza. Questo genere di accadimenti ha fatto registrare un incremento negli ultimi anni, non solo a Parma, ma anche in Italia, un dato, quindi, che fa riflettere. Il solo reparto NAV – Nucleo Antiviolenza - della Polizia Municipale, allo stato attuale, ha registrato un aumento dei casi riferibili alle situazioni di violenza in esame, pari al +10% rispetto ai dati complessivi relativi al 2017. Solo alla fine di quest'anno sarà possibile tracciare un bilancio definitivo con i dati completi; anche se il fenomeno della violenza di genere, domestica, e a danno di minori è oggi molto più discusso e portato a conoscenza delle Istituzioni da parte delle vittime, tuttavia si tratta di un fenomeno che, purtroppo, non accenna a diminuire.

"Anche in questa occasione - afferma l' Assessore alla Sicurezza Cristiano Casa - la Polizia Municipale ha dimostrato efficienza e efficacia, intervenendo tempestivamente a tutela di una donna soggetta a violenza domestica, in presenza della figlia minorenne. Esprimo, pertanto, il mio plauso agli agenti anche a fronte di un tipo di servizio, quello del Nucleo Antiviolenza, che, pur non essendo conosciuto dalla maggior parte della popolazione, è attivo e produce risultati significativi grazie ad una maggiore presenza qualificata sul territorio, facendo perno sulla capacità di ascolto ed intercettazione delle problematiche che possono affliggere la comunità".

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L'animale, che aveva eletto a dimora l'area di viale Gramsci, a ridosso del centro storico, tra la tangenziale e un terrapieno, è stato catturato grazie all'azione congiunta della Polizia e dei volontari del Centro Fauna Selvatica "Il Pettirosso" di Modena. Ora lo aspetta un periodo di rieducazione per poi essere reinserito in natura.

MODENA –

Gli avvistamenti di animali selvatici in un contesto urbano non sono poi così rari. Spinti dalla curiosità o dalla fame, cinghiali, caprioli, cervi, volpi e persino lupi a volte si spingono fino ai confini dei centri abitati. Di solito, si tratta di brevi incursioni. Invece, il capriolo aveva "preso casa" stabilmente in viale Gramsci, a ridosso del centro storico di Modena, in città sembrava trovarsi a proprio agio. Da ben quattro anni la sua presenza era infatti segnalata dai residenti e dagli automobilisti di passaggio nella zona compresa tra la tangenziale e un terrapieno situato a ridosso dei condomini di via Buozzi, reso inaccessibile dalla la folta vegetazione e, proprio per questo, eletto a dimora dall'animale, che qui si sentiva sicuro.

I rischi per la sua incolumità e per quella degli automobilisti, tuttavia, erano concreti e da tempo i volontari del Centro Fauna il Pettirosso lo tenevano d'occhio, con il proposito di spostarlo in un luogo più consono alla sua natura. Il capriolo, tuttavia, si è dimostrato una vera e propria "primula rossa", sfuggendo a ogni tentativo di cattura.

Durante l'ultima settimana, tuttavia, le segnalazioni giunte al 113 e al Centro Fauna Selvatica si sono moltiplicate, probabilmente un segnale che l'animale stava cambiando le sue abitudini.
Il responsabile del "Pettirosso" Piero Milani e una pattuglia della Volante, dopo vari tentativi andati a vuoto, hanno individuato l'animale in una zona abbandonata di via Nonantolana, dove è stata posizionata una rete a scatto.

Qui i volontari sono riusciti a condurre l'animale in fuga, che è stato poi immobilizzato e trasferito presso il Centro Fauna Selvatica, dove sarà sottoposto a una terapia antistress e un periodo di osservazione e rieducazione, in attesa del suo trasferimento nel Parco dell'Adamello-Brenta, già nuova dimora di altri caprioli recuperati nella provincia di Modena. E, siamo sicuri che non rimpiangerà il traffico cittadino.

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Nella notte tra il 16 e 17 agosto aveva dato alle fiamme quattro auto e un bus Seta. L'uomo, che si muoveva in sella a una bicicletta, è stato individuato grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza. Nel 2009 aveva dato alle fiamme alcuni SUV a Modena

CASTELFRANCO EMILIA (MO) –

Nella notte tra il 16 e il 17 agosto aveva dato alle fiamme ben quattro auto e un bus di linea di Seta, ma il suo gesto aveva anche danneggiato un appartamento e un esercizio commerciale, provocando 500 mila euro di danni.

Tuttavia, nei mesi scorsi, si erano verificati, sempre nella zona di Castelfranco, altri roghi dolosi, riconducibili alla stessa mano. Per questo le indagini per individuare e fermare il piromane hanno assunto un ritmo serrato. Avvalendosi delle immagini delle telecamere di sorveglianza, tra cui quelle di un privato, i Carabinieri e la Polizia Municipale hanno stretto il cerchio attorno a Giuseppe Purpura, 53 enne senza fissa dimora, a cui, nel 2009, erano già stati attribuiti diversi roghi di SUV nel modenese.

L'uomo, che era solito spostarsi in bicicletta, nel pomeriggio di sabato scorso è stato individuato in un quartiere periferico e fermato proprio mentre era in sella al mezzo. Alla vista degli agenti, tuttavia, il piromane ha reagito con violenza, tentando di guadagnarsi la fuga scagliando la sua "due ruote" addosso ai militari, uno dei quali è stato leggermente ferito.

Non senza fatica, Purpura è stato neutralizzato e trasferito in cella. Il fermo a suo carico è stato convalidato questa mattina dal Gip presso il Tribunale di Modena e ne è stata disposta la custodia cautelare in carcere per la pericolosità del soggetto e il rischio di reiterazione di reato.

Pubblicato in Cronaca Modena
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