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Martedì, 25 Settembre 2018 16:24

Ritrovato morto il 16 enne Giuseppe Balboni

Il corpo del ragazzo, che si era allontanato da casa, a Zocca, lo scorso 17 settembre, è stato rinvenuto in un pozzo a Castello di Serravalle, nel bolognese. Di lui si era occupata anche la trasmissione “Chi l’ha visto?”

ZOCCA (MO) –

Si è conclusa nel peggiore dei modi la vicenda di Giuseppe Balboni, il 16 enne residente a Ciano di Zocca di cui non si avevano più notizie da lunedì 17 settembre, quando si era allontanato da casa in sella al suo scooter.

Il mezzo, un Phantom F12 rosso, era stato ritrovato sabato sera a Castello di Serravalle, nel bolognese, nei pressi di una fontana e ricoperto di foglie. Nella zona si erano quindi concentrate fin da subito le ricerche dei Carabinieri. Del caso si era occupata anche la trasmissione “Chi la visto?” .

E proprio a Castello di Serravalle, in località Tiola, nella tarda mattinata di oggi è stato trovato il corpo del ragazzo, sul fondo di un pozzo. Si indaga per omicidio. Il caso è seguito anche dalla Procura per i Minorenni.

 

Pubblicato in Cronaca Modena

«Troppo spesso il personale front line delle aziende di trasporti passeggeri è lasciato solo e costretto ad affrontare situazioni rischiose, che non di rado sfociano in vere e proprie aggressioni». Lo afferma Aldo Cosenza, segretario generale della Fit Cisl Emilia-Romagna, dopo l'aggressione subita domenica sera da una capotreno neoassunta, in servizio sul treno regionale Trenitalia Bologna-Parma.

«L'episodio si è verificato nei pressi della stazione di Modena – rivela Cosenza - Solo in questi ultimi giorni abbiamo notizia di almeno altri tre lavoratori aggrediti a bordo dei convogli in regione, a cui vanno sommati i diversi episodi ai danni del personale Tper sui bus. C'è bisogno di immediati provvedimenti di istituzioni e aziende: serve un maggior supporto al personale, tornelli nelle principali stazioni (così come in aeroporto), un potenziamento delle squadre di scorta e protezione aziendale».

Il sindacalista Cisl aggiunge che da tempo è stato richiesto un intervento delle istituzioni, sia a livello nazionale che regionale. Tuttavia, nonostante le continue sollecitazioni e il confronto aperto con istituzioni e aziende, finora non è ancora stato predisposto un piano di prevenzione e sicurezza né per gli addetti ai lavori, né per gli utenti.

«La situazione generale è resa ancora più complicata dalla chiusura di numerosi postazioni della polizia ferroviaria, tanto da rendere sempre meno frequenti gli interventi di prevenzione delle stesse forze dell'ordine – sottolinea Cosenza - Non si può salire su un treno o un autobus ed essere aggrediti semplicemente perché si sta svolgendo il proprio lavoro. I lavoratori dei trasporti, i viaggiatori e i cittadini hanno bisogno di risposte concrete e rapide, rispettose della libertà e dei diritti della persona. Per questo – conclude il segretario generale della Fit Cisl Emilia-Romagna - chiediamo immediati provvedimenti a tutti i soggetti coinvolti (aziendali, istituzionali e sociali)».

Pubblicato in Cronaca Modena

Nel primo pomeriggio di ieri, 24 settembre, intorno alle ore 15:00, un grosso incendio si è sviluppato all'interno di un deposito di componenti per illuminazione artistica e addobbi natalizi. Il rogo si è sviluppato rapidamente e ha prodotto una nuvola densa di fumo nero ed acre che, traportata dal vento, si è propagata in diverse zone del capoluogo cittadino.

Nel frattempo, mass media e forze di Polizia invitavano i residenti a rimanere nelle proprie abitazioni con i serramenti chiusi. Per fronteggiare l'incendio sono intervenute diverse squadre del comando di Reggio Emilia, coadiuvate anche dal comando di Modena. Intorno alle 19:00 le fiamme erano sostanzialmente domate anche se le operazioni di minuto spegnimento si sono protratte per tutta la notte.

Sul posto hanno operato complessivamente 7 squadre provenienti dalla sede Centrale e dai distaccamenti di Guastalla, di Sant'Ilario d'Enza e di Carpi, insieme ai volontari di Luzzara. Ingente il quantitativo di liquido schiumogeno impiegato per il soffocamento dell'incendio. Sul posto sono intervenuti anche i tecnici dell'Arpa per le valutazioni sulla salubrità dell'aria.

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Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia

L’episodio è accaduto sabato sera, quando il 27 enne era stato colpito a un braccio da alcuni proiettili da softair partiti da un’auto che si era subito dileguata. I carabinieri sono risaliti ai colpevoli grazie alle telecamere e ad alcuni testimoni.

CASTELFRANCO EMILIA (MO) – 

Sabato sera stava camminando in Corso Martiri, nel centro di Castelfranco, in compagnia di due amici quando, da un’auto in corsa, sono partiti due proiettili da softair, sparati con una pistola ad aria compressa, che lo hanno raggiunto al un braccio.

Il ferito, un 27 enne originario del Pakistan, è stato subito soccorso e trasportato al Policlinico dove è stato medicato per le lesioni al gomito e dimesso con una prognosi di 14 giorni

È intanto partita la caccia ai colpevoli. I Carabinieri del comando di Castelfranco e la Polizia Municipale, intervenuti sul posto, non hanno scartato nessuna ipotesi, dal regolamento di conti a un raid a sfondo razzista. Hanno acquisito alcune testimonianze di chi ha assistito al fatto, tra cui gli amici del ragazzo ferito e alcuni negozianti di Corso Martiri, ma fondamentali per risalire agli autori del gesto sono state le immagini di una telecamera di videosorveglianza piazzata nella zona. 

Prima è stata identificata una giovane, che era scesa dall’auto poco dopo l’agguato, e che ha ammesso di trovarsi sull’auto da cui sono partiti gli spari in compagnia di due ragazzi di 21 e 23 anni di nazionalità italiana e residenti a Castelfranco.

Identificati qualche ora più tardi, i due hanno ammesso di “aver fatto una bravata”. A loro carico, era nel frattempo arrivata anche un’altra segnalazione, poiché, insieme ad altri ragazzi, avevano preso a sassate le finestre di chi aveva “osato” protestare perché il gruppetto teneva lo stereo dell’auto troppo alto, disturbando la quiete pubblica. 

La macchina è stata quindi perquisita. Non è stata trovata la pistola da softair da cui sarebbero partiti i colpi, ma alcuni proiettili di metallo compatibili con le ferite riportate dal giovane pakistano.

I due sono stati denunciati per lesioni, ma potrebbero essere incriminati per istigazione all’odio razziale poiché, dopo aver compiuto il folle gesto, avrebbero esultato per aver colpito uno straniero.

Pubblicato in Cronaca Modena

Il corpo in avanzato stato di decomposizione e privo degli arti inferiori è stato recuperato e consegnato ai medici legali per l’esame autoptico. Per ora si sa solo che appartiene a un uomo. Potrebbe essere l’imprenditore di Sassuolo scomparso lo scorso 18 agosto a bordo della sua barca a vela.

SASSUOLO (MO) –

Un cadavere in avanzato stato di decomposizione e privo degli arti inferiori è stato ritrovato al largo di Deiva Marina, in provincia de La Spezia, da due pescatori. Sulle prime, i due hanno pensato che potesse trattarsi dei resti di un animale, ma quando, avvicinandosi, è parso loro sempre più chiaro che si trattava invece di un corpo umano, privo degli arti inferiori, hanno allertato la Capitaneria di Porto. 

Sul posto sono quindi giunti i Vigili del Fuoco con la squadra di subacquei, una motovedetta della Guardia Costiera e i Carabinieri del Comando Provinciale. Il corpo è stato recuperato, issato sulla motovedetta e trasportato fino alla Calata Malaspina, dove è stato ispezionato dal medico legale. Da una prima ricognizione, è stato possibile stabilire che si tratta di un uomo. Indosso aveva un costume da bagno e una maglietta, in vita aveva un marsupio. Al suo interno non sono stati trovati documenti, ma un coltello da cucina e un proiettile di fabbricazione francese. 

La lunga permanenza in mare ha reso impossibile risalire alla sua identità. I resti sono quindi stati portati all’obitorio dell’ospedale Sant’Andrea, in attesa dell’esame autoptico che sarà probabilmente disposto dal magistrato di turno per cercare di risalire alle cause della morte e alle generalità del soggetto.

Una delle ipotesi è che si tratti dell’imprenditore sassolese 56 enne Pietro Fogliani, di cui non si hanno più notizie dallo scorso 18 agosto, quando la sua barca a vela, “Lalabelle” è stata trovata arenata su una spiaggia di Vada, nel livornese. Si attendono quindi i risultati dell’autopsia e delle indagini che i Carabinieri stanno facendo in queste ore per confrontare le caratteristiche dei resti con le segnalazioni di persone scomparse nell’arco temporale compatibile con lo stato del corpo.

Pubblicato in Cronaca Emilia

Concorda finto appuntamento hard e rapina il cliente: la Polizia di Stato incastra un giovane rumeno.

Personale della Squadra Volante ha proceduto al fermo di P.G., cittadino rumeno di anni 24, indiziato del delitto di rapina aggravata in concorso.
Intorno alle 20.00 di ieri sera, gli agenti sono intervenuti in zona buon Pastore a Modena in quanto all'interno di un condominio erano state segnalate, tramite numero di emergenza 112, delle persone che si stavano picchiando.

All'arrivo della Polizia, i due presunti aggressori erano scappati, mentre la vittima, un cittadino italiano residente in provincia di Como, è stata soccorsa dagli agenti in quanto a seguito dell'aggressione aveva riportato una ferita sanguinante sul braccio destro, il collo arrossato e una tumefazione sulla fronte.

La vittima ha poi spiegato di essere stato aggredito da un giovane che lo aveva accompagnato nel locale adibito a stenditoio di un palazzo, spacciandosi per amico di una donna, che aveva conosciuto attraverso un sito on line di incontri, con la quale aveva concordato una prestazione sessuale e che - a detta del rumeno - lo stava aspettando. Una volta arrivati nel locale all'ultimo piano del condominio, ove si trovava un complice, l'italiano è stato aggredito, intimandogli di consegnare il portafoglio. Ne è nata una colluttazione, nel corso della quale i due sono riusciti a sfilargli dalla tasca un I-Phone, per poi darsi alla fuga.

Grazie alla descrizione della vittima e di alcuni condomini, gli operatori sono riusciti a risalire all'identità del rumeno, rintracciandolo presso il Pronto Soccorso del locale Policlinico, dove si era recato per farsi medicare, riferendo ai sanitari di essere caduto in bici.

Gli agenti hanno potuto accertare attraverso l'analisi dei messaggi via whatsapp recuperati sul telefono del rumeno, che era stato quest'ultimo, spacciandosi per una donna, ad intrattenere la conversazione con la vittima per concordare luogo e ora dell'appuntamento.

Il cellulare rubato è stato recuperato in un luogo indicato dallo stesso rapinatore, insieme alla chiave di un'autovettura Renault Clio, risultata essere oggetto di un furto denunciato i primi di settembre. L'autovettura, all'interno della quale vi erano effetti personali del rumeno e che lo stesso utilizzava quale rifugio per dormire o passare la notte, è stata ritrovata nelle immediate vicinanze del luogo ove è stata perpetrata la rapina. Per tale motivo il 24enne è stato anche deferito all'Autorità Giudiziaria per il reato di ricettazione.

Il rumeno, gravato da numerosi precedenti di Polizia per reati contro il patrimonio, contro la persona ed in materia di stupefacenti, è stato associato alla locale Casa Circondariale, come disposto dal Magistrato di turno.
Sono in corso indagini per risalire all'identità del complice.

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La manifestazione svoltasi ieri pomeriggio a Parma, alla sua prima edizione, ha promosso le attività di volontariato dell'Associazione City Angels condividendo con l'intera cittadinanza un pomeriggio domenicale all'insegna del benessere, della solidarietà e della presenza.

Una camminata benefica non competitiva, aperta a tutti, di 5 km, in quartiere San Leonardo a testimonianza della presenza costante degli "angeli" con la giubba rossa e il basco blu su un quartiere spesso "difficile".

Tutte le foto a cura di Francesca Bocchia

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Pubblicato in Cronaca Parma

Nella tarda mattinata di ieri, personale della Squadra Mobile ha effettuato un servizio mirato al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti in zona centro a Modena, con particolare attenzione ai parchi cittadini, nel corso del quale ha tratto in arresto un cittadino tunisino di anni 33.

All'interno del Parco delle Rimembranze, gli agenti hanno notato il tunisino in sella ad una bicicletta, avvicinarsi ad un altro uomo ed estrarre dalla biancheria intima un grosso involucro di colore nero. Una volta aperto il pacchetto, lo straniero ha prelevato una parte del contenuto per poi pesarla e cederla all'acquirente, che in cambio gli ha consegnato alcune banconote.

Gli agenti sono intervenuti nell'immediatezza, bloccando i due uomini. La perquisizione sulla persona del tunisino ha dato esito positivo in quanto è stato trovato in possesso di grammi 115,00 di eroina in polvere di colore bruno, identica a quella precedentemente ceduta.

Lo straniero, con numerosi precedenti di Polizia, è stato trattenuto presso le camere di sicurezza della Questura, come disposto dal Magistrato di turno, in attesa del processo con rito direttissimo.

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La Polizia di Stato arresta tre spacciatori tunisini e sequestra 1 kg e mezzo di hashish in una abitazione dell’Oltretorrente. Le indagini sono partite grazie alla segnalazione dei residenti. 

Parma -

Nei giorni scorsi, alcuni residenti dell’Oltretorrente hanno segnalato un sospetto “via vai” presso un immobile di via Bixio. I primi appostamenti operati dal personale della sezione antidroga hanno consentito di accertare quanto segnalato e di identificare alcuni degli avventori di questo appartamento tutti già noti alle forze di Polizia come consumatori di stupefacente

Nella mattinata di sabato è quindi scattato il blitz degli agenti dell’antidroga che, con l’ausilio di Jago, il formidabile cane dell’unità antidroga di Bologna, hanno proceduto alla perquisizione dell’immobile. Nonostante la struttura si presentasse fatiscente, la porta di ingresso era nuova e solida. Una volta dentro l’abitazione, gli agenti dell’antidroga hanno identificato 4 uomini, tutti di nazionalità tunisina: B.K.A., in Italia senza fissa dimora e irregolare sul territorio nazionale, N.H., anch’esso in Italia senza fissa dimora e irregolare sul territorio nazionale ed un minorenne che dormivano al pian terreno; al piano rialzato a cui si accedeva dall’interno dell’immobile, vi era, invece, T. A., cittadino tunisino.

Al pian terreno, ove erano alloggiati i primi tre indagati, venivano rinvenuti, occultati all’interno di un frigorifero non funzionante, 4 panetti di hashish del peso complessivo di gr. 386; dietro alla “colonna piede” del lavabo, 10 panetti della medesima sostanza per un peso complessivo di 1 kg circa; all’interno di un mobile bagno, 2 pezzi di hashish del peso, rispettivamente, di gr. 25 e 3 e 4 bustine termosaldate contenenti gr. 2 di sostanza stupefacente del tipo cocaina. Nel medesimo alloggio, venivano rinvenuti anche1 bilancino di precisione e 100,00 € in contanti.

Al secondo piano, dove trovava alloggio T. A., sono state rinvenute 14 bustine termosaldate contenenti 6 grammi di cocaina ed un pezzo di hashish del peso di 2 gr., nonché due bilancini di precisione ed 800 €. Queste 14 bustine erano occultate nel letto dell’uomo e cucite nelle lenzuola e solo grazie allo straordinario fiuto di JAGO è stato possibile rinvenirle e sequestrarle.

Al termine dell’attività, B.K.A, N.H. ed il minore sono stati tratti in arresto e su disposizione del PM di turno dr. Fabrizio Pensa, i primi due sono stati condotti in via Burla, mentre, il minore, su disposizione del PM presso il Tribunale per i minorenni di Bologna dr.ssa Cristina Sallusti, è stato accompagnato presso l’Istituto minorile di Bologna.

Il quarto uomo, invece, è stato indagato in stato di libertà per i medesimi reati.

Pubblicato in Cronaca Parma

I Carabinieri della Stazione di Castel San Pietro Terme, in provincia di Bologna, hanno denunciato F.M., 47enne, per ricettazione. La denuncia è scaturita nel corso di un'indagine che i Carabinieri avevano avviato dopo che la vittima di un furto, quarantaquattrenne bolognese, si era accorto che la sua bicicletta rubata ad agosto e denunciata presso la Stazione Carabinieri Bologna Navile, era stata messa in vendita all'interno di un sito internet dedicato all'acquisto e alla vendita di oggetti tra privati.

Appresa la notizia, i Carabinieri si sono messi alla ricerca del venditore e dopo averlo trovato, sono andati a perquisire la sua abitazione di Castel San Pietro Terme. L'operazione è terminata col ritrovamento di tre biciclette, quella rubata al bolognese e altre due di provenienza furtiva che sono state sequestrate e custodite presso la Stazione Carabinieri di Castel San Pietro Terme, raggiungibile al numero di telefono 051/941227.

Pubblicato in Cronaca Emilia
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