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Il sindaco interviene sulla tassa di soggiorno, una delle proposte sul tavolo della maggioranza, per chiudere il difficile bilancio 2015 -

Piacenza, 18 Febbraio 2015 -

Anche a Piacenza potrebbe arrivare la tassa di soggiorno. Questa è la proposta, al momento ancora in divenire, sul tavolo della maggioranza, un'idea difesa dall'Assessore al Bilancio Luigi Gazzola e dal Sindaco Paolo Dosi che sottolinea - "Le tante considerazioni apparse in questi giorni sulla stampa – scrive in una nota Paolo Dosi - e sui social network intorno al tema "tassa di soggiorno" richiedono, a mio avviso, un minimo di approfondimento ed un supplemento di chiarezza. La discussione nasce da un confronto che abbiamo chiesto con la maggioranza consiliare per presentare un ventaglio di proposte utili a chiudere il difficile bilancio 2015. Il dato di partenza è inquietante e perentorio perché dobbiamo trovare 7.600.000 euro e credo non sia mai capitato a nessuna precedente amministrazione il compito di reperire una cifra simile necessaria per chiudere il bilancio. Il secondo dato si riferisce all'impegno di approvare il bilancio senza aumentare le imposte locali e conservando la qualità dei servizi alla persona".

Difficile pensare ad un'altra soluzione senza ricorrere a provvedimenti particolari e proprio su questo punto il Sindaco aggiunge: "Abbiamo presentato alla maggioranza una serie di numerose proposte all'interno delle quali scegliere le voci che porterebbero a raggiungere il pareggio di bilancio. Alla maggioranza abbiamo lasciato due settimane di riflessione, utili a suggerirci delle scelte, a individuare priorità, a proporre alternative. All'interno del ventaglio di proposte è contenuta anche l'introduzione della Tassa di soggiorno che, secondo le presenze degli ultimi anni, potrebbe corrispondere ad un importo di 150/200mila euro annui – e continua - Circa le motivazioni che ci hanno condotto ad ipotizzare l'introduzione della Tassa di soggiorno, già è stato detto. Non mi risulta che i turisti o i convegnisti scelgano una città in cui permanere sulla base della presenza o meno di questa tassa, soprattutto se di importo estremamente contenuto e modulabile sulla base di alcune condizioni di esenzione che possono essere previste. Peraltro non mi risulta nemmeno, nel confronto con dati omogenei, che ci siano località che abbiano conosciuto un decremento di presenze in conseguenza dell'introduzione di questa imposta. Inoltre, il ricavato delle entrate derivate dalla Tassa di soggiorno, sarebbe destinato a sostenere il sistema turistico locale".

Una dichiarazione motivata che si conclude con una spiegazione altrettanto dettagliata: " In ogni caso, ripeto, questa è una proposta che abbiamo sottoposto a valutazione, con una precisazione ben chiara: l'obiettivo principale non è l'introduzione di una nuova tassa, ma l'approvazione del bilancio, per il quale occorrono 7 milioni 600 mila euro. Che tradotto significa: possiamo benissimo evitare di introdurre la tassa di soggiorno, basta sapere quali altri strumenti dobbiamo utilizzare per chiudere il bilancio. I suggerimenti, naturalmente, sono sempre graditi".

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Si terranno giovedì 19, alle 15, nella cattedrale i funerali di Mons. Antonio Lanfranchi, Arcivescovo di Modena-Nonantola scomparso ieri a 68 anni. La camera ardente è stata allestita nella cripta. I fedeli potranno rendergli omaggio oggi fino alle 21 e domani dalle 7 alle 15. Tanti i messaggi di cordoglio giunti dal mondo della politica, dell'economia, ma anche da parte di semplici cittadini -

Modena, 18 febbraio 2015 -

Saranno celebrati domani, giovedì 19 febbraio, alle ore 15, nel Duomo di Modena i funerali di mons. Antonio Lanfranchi, Arcivescovo di Modena-Nonantola, scomparso ieri mattina a 68 anni, dopo una lunga battaglia contro la leucemia. La liturgia funebre sarà presieduta dal cardinale Carlo Caffarra, Arcivescovo Metropolita di Bologna.

La camera ardente di mons. Lanfranchi è stata allestita nella Cripta della Cattedrale e rimarrà aperta oggi, fino alle 21, quando si terrà una veglia di preghiera guidata da don Stefano Violi, con la partecipazione dei giovani della diocesi. Domani, invece, i fedeli potranno dare l'ultimo saluto al vescovo a partire dalle 7 di mattina, fino alle 15, quando inizierà la cerimonia di commiato.

Tanti i messaggi di cordoglio da parte della comunità modenese.

"Con la scomparsa dell'arcivescovo Antonio Lanfranchi, - ha affermato il sindaco Giancarlo Muzzarelli - Modena perde un pastore che in questi anni difficili ha saputo sempre porsi a fianco della comunità modenese, in particolare dei più deboli, rappresentando un prezioso elemento di coesione. Abbiamo perso un uomo di grande umanità, generosità e forza della fede, che in questi anni nei suoi messaggi alla città ha spesso richiamato tutti noi alla responsabilità personale e all'attenzione per il bene comune. Lo ha fatto riflettendo in più occasioni sugli effetti della crisi, sulla disoccupazione che colpisce soprattutto i giovani, sul rischio di una riduzione dei servizi fondamentali andando a penalizzare i più deboli, sull'importanza di continuare a garantire il sostegno alle famiglie e alla dignità della vita. Come cittadini e come amministratori pubblici, abbiamo apprezzato il suo appello ad attivare la passione per contrastare gli effetti della crisi, a mettersi in gioco per far sì che i valori diventino scelte concrete, capaci di rispondere ai bisogni delle persone".

"Non solo la Chiesa modenese ma la Città intera è resa orfana dalla scomparsa del nostro vescovo che è sempre stato per la comunità un punto di riferimento saldo e importante". Così la presidente del Consiglio comunale di Modena Francesca Maletti esprime il cordoglio personale e di tutti i gruppi consiliari per la scomparsa dell'arcivescovo di Modena e Nonantola. "Già durante l'ultimo anno, quando la malattia lo ha tenuto spesso lontano dalle attività pubbliche – continua Maletti - abbiamo sentito la mancanza dei suoi messaggi pieni di speranza e improntati alla coesione sociale, delle lettere aperte alla città ispirate a una visione non solo spirituale, ma concreta e fattiva della vita quotidiana e dei rapporti tra le persone. Come abbiamo sentito la mancanza della sua presenza in occasione delle celebrazioni per il Santo Patrono, una festività in grado di unire tutti i cittadini modenesi, religiosi e non, attorno ai valori tradizionali della nostra comunità. Tra gli insegnamenti che ci lascia, la sollecitazione a un impegno sociale e politico, in particolare verso gli ultimi e i più deboli, un impegno preannunciato fin dal primo saluto alla città con la citazione della lettera "a Diogneto", che ha mantenuto nel corso degli anni non facendo mai mancare il sostegno alle iniziative dedicate a questi temi, con la discrezione e la sobrietà che lo hanno contraddistinto".

«La sua guida mancherà alla comunità religiosa modenese e la sua voce a quanti abbiano apprezzato il suo impegno per la formazione e la crescita delle giovani generazioni, che in lui hanno trovato un prezioso punto di riferimento» - ha detto, invece Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna, nel suo messaggio di cordoglio.

"Abbiamo appreso della notizia della prematura scomparsa di S.E. Arcivescovo di Modena e Nonantola Mons. Lanfranchi. – scrive invece il Rettore dell'Università degli Studi di Modena e Reggio Angelo Oreste Andrisano - A nome mio personale e dell'intero Ateneo desidero rivolgere agli esponenti della Curia Arcivescovile e all'intera comunità cattolica modenese il senso di profonda vicinanza in questo momento di dolore Con la scomparsa di Mons. Lanfranchi Modena perde un sicuro ed illuminato riferimento morale ed etico che ha saputo in questi anni difficili essere vicino alle difficoltà della popolazione. Se ne va un uomo buono e di cultura ed un prezioso interlocutore".

Messaggi di cordoglio arrivano anche dal mondo dell'economia, dell'associazionismo e della cooperazione.

Ricorda Gaetano de Vinco, presidente di Confcooperative: «Al nostro congresso provinciale di tre anni mons Lanfranchi esortò le cooperative a essere "laboratorio di speranza". Ci spronò a essere coerenti con la nostra vocazione di imprese-comunità solidali che pongono sempre al centro la persona e la sua dignità. Siamo grati a mons. Lanfranchi non solo per l'attenzione dedicata alla cooperazione, ma soprattutto per essere stato un punto di riferimento prezioso sia per la Chiesa che per l'intera società modenese».

"Ci stringiamo al dolore della comunità diocesana di Modena-Nonantola per la scomparsa dell'arcivescovo, mons. Antonio Lanfranchi. Con la scomparsa di mons. Lanfranchi siamo tutti un po' più poveri, ci mancheranno la sua capacità di mettersi in dialogo con tutti e la sua grande umanità". Così Erio Luigi Munari e Carlo Alberto Rossi, presidente e segretario di Lapam Confartigianato, che aggiungono: "Lo ricordiamo con grande affetto e, in particolare, ricordiamo la grande sensibilità nei confronti del mondo del lavoro e dell'imprenditoria. Al nostro congresso si mise subito in sintonia con gli imprenditori presenti, mettendo al centro la capacità dell'uomo di partecipare alla creazione. Mons. Lanfranchi ha saputo offrire alla nostra realtà un contributo originale. Con lui se ne va un grande protagonista di questi anni".

"Ne ricordiamo il magistero, la dignità e la semplicità di vita nell'interpretare la sua missione secondo lo spirito dei tempi – è il messaggio che arriva da Confesercenti Modena - Come non dimentichiamo il sostegno e l'impegno nei confronti dei temi del lavoro e l'attenzione particolare riservata in più di un'occasione anche alle categorie imprenditoriali rappresentate dalla nostra Associazione".

"Ho appreso con dolore la notizia della morte di mons. Lanfranchi – ha scritto invece nel suo messaggio di cordoglio Eugenia Bergamaschi, presidente di Confagricoltura Modena – e a nome di Confagricoltura Modena esprimo il cordoglio di tutti gli agricoltori. In un momento di crisi della nostra comunità, mons. Lanfranchi rappresentava una figura importante. Ricordo ancora l'ultima volta in cui ci siamo incontrati, in occasione della Giornata del Ringraziamento di novembre. Quel giorno, nonostante la malattia, il vescovo Antonio ha voluto essere presente, testimoniando ancora una volta quanto tenesse al mondo dell'agricoltura, un mondo che conosceva e che amava".

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Al volante con un tasso alcolemico superiore di quasi quattro volte al limite consentito -

Piacenza, 18 febbraio 2015 -

E' stato fermato nei giorni scorsi dalla Municipale nel corso di controlli stradali, nei pressi di via Torre della Razza, poco dopo le quattordici, con un tasso alcolemico superiore di quasi quattro volte al limite consentito. Al volante della sua Fiat Punto, un piacentino di sessant'anni visibilmente ubriaco, è stato sottoposto al pre-test a cui è risultato positivo. Gli agenti hanno quindi accompagnato l'uomo al Comando di via Rogerio per il controllo mediante etilometro.
L'inequivocabile risultato delle verifiche, ha portato alla denuncia per guida in stato di ebbrezza, con relativo ritiro della patente e decurtazione di punti mentre l'auto, di sua proprietà, è stata sequestrata ai fini della confisca.

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Otto profughi clandestini fermati dalla polizia nei pressi di Fiorenzuola. Si cerca di far luce sui loro movimenti -

Piacenza 17 Febbraio 2015 -

Un gruppo di giovani profughi afghani, otto in totale tra cui un minorenne, sono stati fermati dalla polizia nella serata di lunedì 16 febbraio mentre si aggiravano al buio nell'area di servizio Arda di Fiorenzuola lungo l'autostrada A1.

Erano circa le 21,30 quando una pattuglia li ha notati avvisando la questura di Piacenza che si è subito attivata con l'invio di un furgone, mezzo che li ha portati all'ospedale Guglielmo di Saliceto. Qui, hanno trascorso la notte, sempre sotto lo stretto controllo delle volanti di Piacenza, e sono stati sottoposti ad esami ed analisi radiologiche al fine di stabilire la loro effettiva età.

Il ragazzo minorenne, l'unico del gruppo, è stato identificato ed affidato subito ai servizi sociali, mentre gli altri 7 sono stati registrati e la loro situazione è ora sottoposta all'Ufficio Immigrazione della Questura che sta cercando di ricostruirne movimenti, viaggio e identità.

L'ultima parola sulla vicenda spetterà probabilmente alla Prefettura di Piacenza, ma nel frattempo verranno ospitati provvisoriamente in una struttura di prima accoglienza.

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Aveva 68 anni ed era il centesimo vescovo di Modena e Nonantola. Originario di Grondone di Ferriere, nel piacentino, guidava la diocesi modenese dal 2010. Il decesso dopo l'aggravarsi di una patologia ematica che lo aveva costretto a un lungo ricovero al Policlinico -

Modena, 17 febbraio 2015 -

Si è spento nella sua abitazione, alle 13.30 di oggi, 17 febbraio, Monsignor Antonio Lanfranchi, Vescovo di Modena –Nonantola. Nei giorni scorsi la curia modenese aveva invitato a pregare per lui, dopo il lungo ricovero nel reparto di Ematologia del Policlinico, che lo aveva costretto a rinunciare alle celebrazioni in Duomo, in occasione della festa del patrono San Geminiano, lo scorso 31 gennaio.

Monsignor Lanfranchi aveva 68 anni ed era originario di Grondone Ferriere, nel piacentino. Ordinato sacerdote nel 1971, aveva ricevuto l'ordinazione episcopale da Giovanni Paolo II nel 2003 e gli era stata assegnata la diocesi di Cesena-Sarsina. Nel 2010, Benedetto XVI gli aveva affidato l'Arcidiocesi di Modena-Nonantola, dove si era insediato ufficialmente il 14 maggio, diventandone il centesimo vescovo.

La scorsa estate si era ammalato di una grave patologia del sangue, che lo aveva costretto a un primo lungo ricovero, durante il quale aveva ricevuto anche una telefonata di conforto da Papa Francesco. A Natale i modenesi lo avevano potuto seguire in Duomo, dove aveva celebrato la messa di mezzanotte, facendo sperare in un miglioramento delle sue condizioni di salute. A metà gennaio di quest'anno, purtroppo, c'era stata una ricaduta e Monsignor Lanfranchi era stato di nuovo ricoverato al Policlinico. Dimesso lo scorso 6 febbraio, stava proseguendo le cure a domicilio, supportato dai familiari e dai collaboratori più stretti. Le sue condizioni si sono improvvisamente aggravate nella giornata di sabato, fino all'epilogo di questa mattina.

Si legge nel comunicato ufficiale della diocesi:
"Oggi 17 febbraio alle ore 13.30 si è spento mons. Antonio Lanfranchi, circondato dai parenti, dai collaboratori e medici che in questi mesi lo hanno assistito. Affidiamo al Signore misericordioso il nostro caro e amato Vescovo Antonio. Chiediamo alla comunità diocesana di accompagnare con la preghiera il suo incontro con il Padre di ogni misericordia".

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La Galleria d'arte moderna Ricci Oddi di Piacenza ha organizzato per venerdì 20 febbraio alle ore 15 una mostra, dal titolo "Storia di un ritrovamento e di una scomparsa", dedicata a questo capolavoro ed alla sua controversa vicenda -

Piacenza 16 Febbraio 2015 -

Era il 19 febbraio del 1997 quando il famoso dipinto di Gustav Klimt "Ritratto di Signora" venne rubato durante il trasloco della galleria a seguito dei lavori di ristrutturazione. Da allora, attorno a questo capolavoro ed alla sua scomparsa si muove un alone di mistero. Le indagini furono portate avanti dai carabinieri del Reparto operativo di Piacenza che arrivarono ad indagare sui custodi, archiviando però l'accusa per assenza di prove. Da allora le piste investigative sono state tante ed ancora di più le teorie, ma ad oggi il caso risulta ancora irrisolto e l'opera di Klimt è tra le più ricercate in Italia e nel mondo.

Solo di recente le indagini sono state riaperte dopo il ritrovamento di un'impronta digitale sulla cornice. Proprio sulla scia di questi nuovi elementi, la Galleria d'arte moderna Ricci Oddi di Piacenza ha organizzato per venerdì 20 febbraio alle ore 15 una mostra, dal titolo "Storia di un ritrovamento e di una scomparsa", dedicata a questo capolavoro ed alla sua controversa vicenda.
All'incontro, moderato dal giornalista Ludovico Allatta, parteciperanno Francesca Bacci, storica dell'arte, il capitano dei carabinieri Ciro Imperato, comandante Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bologna (L'Arma per l'arte), Claudia Maga, autrice del ritrovamento del Ritratto di ragazza.

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Cinque persone ferite. Traffico sospeso fra Reggio Emilia e Modena per svio treno a Rubiera. Mobilitata anche la Protezione civile -

Parma, 16 febbraio 2015 -

Scontro fra due treni poco prima delle 13 vicino alla stazione di Rubiera, nei pressi del ponte sul Secchia, tra un convoglio merci e il treno regionale R11419 Parma – Bologna. Cinque i passeggeri rimasti feriti nello scontro. La circolazione ferroviaria è stata sospesa fra Reggio Emilia e Modena.

Dai primi accertamenti Trenitalia comunica che si tratterebbe di "carri merci privati provenienti da un raccordo merci privato e finiti sui binari." Sarebbe questo il motivo dell'incidente che ha coinvolto il treno regionale Parma - Bologna, con il conseguente svio della vettura semipilota e della seconda vettura. "Allo stato - si legge nella nota di Trenitalia - risulta che i carri merci provenienti da un raccordo abbiano indebitamente occupato la sede ferroviaria durante il passaggio del treno regionale. I viaggiatori sono rimasti contusi dopo l'impatto con i carri merci della società e non per lo svio del treno regionale."

Traffico ferroviario sospeso. I treni regionali sono sostituiti con autobus fra Modena e Reggio Emilia. I treni media-lunga percorrenza sono invece istradati sulla linea alternativa via Bologna Verona Milano con un maggior tempo di viaggio di circa 150 minuti.

Mobilitato anche il sistema provinciale di Protezione civile di Reggio Emilia -

Attivati dal sindaco di Rubiera Emanuele Cavallaro e dal vicesindaco Federico Massari, che hanno anche allestito un Centro operativo comunale (Coc) mobile, ed in raccordo con la Prefettura, Protezione civile della Provincia e Coordinamento delle associazioni di volontariato si sono in particolare occupati degli oltre 100 passeggeri rimasti illesi. Mentre 118 e Croce rossa – intervenuti insieme a vigili del fuoco e forze dell'ordine - prestavano soccorso alle cinque persone rimaste ferite, la Protezione civile, grazie anche alla collaborazione della ditta Ruggerini che ha concesso alcuni spazi, ha allestito un punto di ristoro con bevande calde e coperte.

"Abbiamo assistito e registrato tutte le persone che erano a bordo dei treni e che erano in grado di proseguire il viaggio, accompagnandole poi con i nostri mezzi, i pullmini e i fuoristrada del Coordinamento delle associazioni di volontariato ai capolinea dei bus messi a disposizione da FS Italiane", spiega la responsabile della Protezione civile, Federica Manenti, che ha coordinato le operazioni in stretto contatto con il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi.

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L'ordinanza antismog anticipa a Parma fino alla fine di marzo, il provvedimento che entrerà in vigore dal 1 ottobre 2015 nell'ambito del Piano 2020 Regionale in tutte le città emiliano-romagnole -

Parma, 16 febbraio 2015 -

La lotta all'inquinamento che ha portato alla sanzione di negozi del centro che tenevano le porte aperte con accesso il riscaldamento, da oggi prevede anche l'entrata in vigore dell'ordinanza comunale per limitare il traffico dopo quattro giorni consecutivi di sforamenti oltre il limite previsto dalla legge.

Inizia quindi la conta - sospesa a causa della grande nevicata - che prevede dopo quattro giornate consecutive di sforamento del Pm 10, il blocco dei veicoli all'interno delle tangenziali (con le eccezioni consentite per raggiungere i parcheggi scambiatori), secondo le stesse modalità utilizzate per le prime domeniche dei mesi invernali.

In questo caso l'eventuale blocco del traffico, fino al ritorno dei valori nei limiti di legge, prevede però una serie di deroghe aggiuntive rispetto a quelle delle ordinanze finora in vigore: fra queste la possibilità di circolare per i veicoli Euro 4 alimentati a benzina.
L'ordinanza - si legge nella nota del Comune - in sostanza, anticipa a Parma, fino alla fine di marzo, il provvedimento che entrerà in vigore dal 1 ottobre 2015 nell'ambito del Piano 2020 Regionale (PAIR2020) in tutte le città emiliano-romagnole.

(Fonte: Comune di Parma)

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Lunedì, 16 Febbraio 2015 12:10

Parma - Porte aperte: multati 16 negozi

Controlli della Municipale, sanzionati diversi esercenti del centro: uno in strada D'Azeglio, sette in via Cavour, sei in strada Repubblica e due in galleria Micheli -

Parma, 16 febbraio 2015 -

Nella settimana tra il 9 e il 14 febbraio la Municipale a effettuato i controlli nei negozi del centro per verificare il rispetto dell'ordinanza che stabilisce il divieto di tenere le porte stabilmente aperte, nei periodi in cui è in funzione il riscaldamento dei locali. Questa è una delle misure adottate dal Comune con il "Provvedimento straordinario per il contenimento dell'inquinamento atmosferico", che ha portato alla sanzione di 16 attivita'. L'ordinanza prevede una multa di 50 euro per i trasgressori.

Le contravvenzioni sono state una in strada D'Azeglio, sette in via Cavour, sei in strada Repubblica e due in galleria Micheli.
La nota del Comune precisa che "I controlli della polizia municipale - in presenza di una perdurante vera e propria emergenza aria - proseguiranno in modo sistematico anche nelle prossime settimane, con l'auspicio che gli esercenti applichino il provvedimento senza necessità di ricorrere ad ulteriori sanzioni."

(Fonte: Comune di Parma)

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Controllo del territorio. 

I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Carpi hanno bloccato questa notte due giovani magrebini per furti su auto in via Forlì e via Ravenna.

I militari, allertati da un cittadino che aveva visto aggirarsi con fare sospetto i due, li hanno bloccati proprio in via Ravenna, mentre erano a bordo di una Toyota Yaris. Alla vista della "gazzella" dei Carabinieri, uno dei due ha tentato di accovacciarsi in auto, nascondendosi mentre l'altro ha tentato la fuga a piedi ma è stato bloccato dopo pochi metri, non avendo fatto i conti con la reattività e la prontezza dei Carabinieri.

Dagli immediati accertamenti condotti è emerso che avevano forzato la serratura del veicolo con un coltello a scatto con lama di 12 cm, trovato in tasca ad uno dei due durante la perquisizione personale, e la loro azione delittuosa è stata interrotta dal pronto intervento dei Carabinieri: non è ancora perfettamente chiaro se volevano asportare l'autoradio o qualche oggetto eventualmente trovato nel veicolo o piuttosto rubare direttamente la macchina.

Dal successivo controllo sui veicoli parcheggiati lungo le vie attigue, in particolare in via Forlì, i militari hanno riscontrato segni di danneggiamento delle serrature di altre 4 autovetture, che i malviventi avevano tentato di aprire con il coltello, senza però riuscirci. I magrebini, uno ventenne e l'altro 23enne, con precedenti penali per reati contro il patrimonio, residenti a Carpi unitamente alle proprie famiglie di origine, sono stati arrestati per tentato furto aggravato e continuato e nei prossimi giorni saranno sottoposti a giudizio direttissimo.

Pubblicato in Cronaca Modena
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