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Venerdì, 08 Aprile 2016 12:16

Giovane trovato in fin di vita a San Prospero

Un 21 enne di Bomporto è stato trovato in una pozza di sangue davanti al bar Marylin, dove aveva trascorso la serata in compagnia degli amici. La zona è spesso frequentata da individui poco raccomandabili. Si pensa a un pestaggio.

Di Manuela Fiorini

Modena, 8 aprile 2016

Lotta per la vita nel reparto di Terapia Intensiva dell'ospedale di Baggiovara, M.L, un ventunenne di Bomporto che, attorno all'una e quaranta di mercoledì notte è stato ritrovato in una pozza di sangue di fronte al Bar Marylin di San Prospero, nella Bassa modenese.
Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, che indagano sulla faccenda, il ragazzo aveva passato la serata nel locale per festeggiare il compleanno insieme agli amici. Sono stati una trentina le persone sentite per tentare di ricostruire i fatti precedenti il ritrovamento del giovane, ormai privo di sensi. Qualcuno parla di una caduta accidentale nel tentativo di raggiungere l'auto, qualcun altro sostiene la tesi di un pestaggio da parte di almeno due individui con i quali aveva discusso poco prima.
E proprio su un probabile pestaggio sembra volgere la tesi. Il locale davanti al quale è stato trovato M.L si affaccia sulla Statale Sud e ha annessa una sala giochi. Di giorno è frequentato da gente di passaggio e abitanti del luogo che si fermano per un caffè o per sfogliare il giornale. Di sera, invece, secondo quanto raccontato da alcuni ragazzi agli inquirenti, si trovano individui dalle facce poco raccomandabili, ubriachi e spacciatori. Solo un paio di mesi fa, gli avventori sarebbero stati minacciati da un tunisino ubriaco armato di bottiglia. Mentre i Carabinieri stanno battendo tutte le piste e ascoltando altre persone, il 21 enne è ricoverato in rianimazione. La prognosi è riservata.

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Giovedì, 07 Aprile 2016 15:10

Modena - Sgominata banda della truffa

Tre napoletani di 54, 43 e 32 anni avevano istituito una vera e propria associazione a delinquere finalizzata all'estorcere denaro agli anziani. La Polizia è riuscita a smascherarli dopo la segnalazione di un cassiere di banca, insospettito dalla richiesta di una cliente 84 enne di ritirare 5000 euro.

Di Manuela Fiorini

Modena, 7 aprile 2016

Un vero e proprio business della truffa quello messo in piedi da Gennaro Parisi, 54 anni, Giovanni Bonito, 43, e Gennaro Farinelli, 32, tutti e tre di origine napoletana. Le vittime erano tutte scelte tra gli anziani, sfruttando la loro buona fede, con il metodo del "finto avvocato". Il più "sgamato" dei tre contattava i nominativi e si fingeva un legale che chiedeva una cauzione per un ipotetico incidente accaduto a un figlio a un nipote del malcapitato. A questo punto, entravano in azione i due complici che si occupavano del contatto diretto con il truffato e alla riscossione del denaro.

Lo scorso ottobre, tuttavia, qualcosa è andato storto, grazie alla prontezza di un cassiere di banca che, alla richiesta di un prelievo di 5000 euro da parte di una correntista 84 enne, piuttosto agitata, ha intuito qualcosa e si è fatto raccontare le circostanze, dopodiché, ha avvertito le Forze dell'Ordine. Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Modena si erano recati sul posto e avevano poi seguito l'anziana lungo la strada per casa, individuando un uomo che la pedinava. Procedevano così al fermo e identificavano Bonito, che aveva con sé un telefono cellulare. E' stato proprio quest'ultimo a consentire alla Polizia di risalire a resto della banda e ricostruire la proficua attività dei truffatori. Il 32 enne faceva da "centralinista" da Cattolica per non essere individuato, componeva numeri in sequenza attingendo da un database a disposizione della banda utilizzando schede usa e getta con numero progressivo, suddivise per "lotti" di truffati. Gli agenti hanno ricostruito che, in una sola giornata, erano state tentate ben 38 truffe, tutti a danno di anziani modenesi. Dopo mesi di indagini, coordinate dal PM Lucia De Santis, si è arrivati a identificare tutti i membri della banda e sono scattate le misure cautelari. I tre si trovano attualmente confinati nei rispettivi Comuni di residenza con obbligo di firma.

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Non si è fermato all'alt della Municipale dandosi alla fuga e imboccando una strada contromano. Sanzioni per migliaia di euro e fermo del veicolo.

Modena, 7 aprile 2016

Per non essere fermato dalla Municipale, l'autista dopo aver accostato ha accelerato e si è dato alla fuga a tutta velocità, mettendo a rischio anche l'incolumità della sua famiglia.
E' successo nel pomeriggio di domenica scorsa, in via Piave, quando una pattuglia della Polizia municipale di Modena, nell'ambito di servizi di controllo finalizzati alla sicurezza stradale, ha intimato l'alt a un'automobile Opel Zafira perché il bambino trasportato sul sedile posteriore non era assicurato con i sistemi di ritenuta.

Nei pressi della rotatoria di piazzale Natale Bruni, il conducente, uno straniero che viaggiava anche con la moglie, ha in un primo momento accostato, ma all'avvicinarsi della vigilessa ha accelerato e si è dato alla fuga a tutta velocità.
L'auto ha anche percorso via Morselli contromano ed è infine stata raggiunta e fermata dalla Municipale alla rotatoria tra via Divisione Acqui e via Minutara. Al controllo degli agenti, il conducente, un marocchino 41enne residente a Castelnuovo Rangone, è risultato essere senza patente, perché mai conseguita e il suo veicolo sprovvisto di copertura assicurativa.

Per la guida senza patente gli è stata elevata una sanzione dell'importo di 5mila euro secondo quanto previsto dalla nuova normativa, mentre l'auto priva di copertura assicurativa è stata sottoposta a fermo amministrativo per tre mesi che è diventato di quattro poiché alla moglie, a cui è intestato il veicolo, è stato contestato l'incauto affidamento dell'auto a una persona sprovvista dei titoli per guidare. All'uomo sono stati anche contestati l'eccesso di velocità, il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza per assicurare il bambino e la circolazione contromano. Il tutto per diverse migliaia di euro.

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A Bologna imponenti misure di sicurezza per la nuova udienza del processo Aemilia: ieri è stata la volta del pentito Giuseppe Giglio che, come gli altri imputati, ha richiesto il rito abbreviato.

Bologna – 06 Aprile 2016 -

Imponenti misure di sicurezza ieri per la nuova udienza relativa al processo Aemilia che si è tenuta a Bologna. Rito abbreviato richiesto dagli imputati che, in questa occasione, ha visto salire sul banco Giuseppe Giglio - accusato di essere uno degli organizzatori dell'associazione di tipo mafioso individuata dalla Dda di Bologna radicata in Emilia e risultata indipendente dalla Calabria.

Giglio ha formalizzato la richiesta di essere interrogato dal gup Francesca Zavaglia ed il suo difensore ha annunciato di voler produrre i verbali depositati con le prime dichiarazioni rese dal suo cliente.
Ancora è da valutare se potranno effettivamente essere utilizzati e considerati validi, risulta comunque che molte dichiarazioni rese dall'imputato riguardino altri coinvolti nello stesso procedimento.

Secondo quanto previsto, il processo con rito abbreviato dovrebbe esaurirsi entro il 22 aprile, data entro la quale sono attese le sentenze di primo grado, a cui seguirà il processo per dibattimento a Reggio Emilia.
Insomma, dal 20 aprile si comincerà ufficialmente il processo a porte aperte all'interno dell'aula bunker appositamente allestita nel Palazzo di Giustizia, con udienze previste fino a settembre.

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Martedì, 05 Aprile 2016 16:54

Ciao Mario, clochard gentile

Scritte, fiori, disegni: in tanti ricordano Mario Ceccon, il clochard che da anni stazionava al passaggio livello di via Valera. Si è spento il 29 marzo all'ospedale  Maggiore, ma ha lasciato nel cuore di tanti un ricordo pieno di affetto come mostra il telo bianco posizionato nel punto in cui si poteva incontrarlo, alle spalle della sua sedia rossa.

Ora è in atto una raccolta fondi partita dal bar Gulliver di via Jenner, per dare l'ultimo degno saluto al gentile e garbato clochard.

Foto di Francesca Bocchia

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Martedì, 05 Aprile 2016 11:37

Truffa online: denunciata una 50enne parmigiana

Vittima dei raggiro una studentessa reggiana che si è fidata di un allettante annuncio per l'acquisto di un cellulare. La donna è stata rintracciata e denunciata dai Carabinieri di Castelnovo Monti.

Parma, 5 aprile 2016

Una 20enne reggiana è stata vittima dell'ennesima truffa online. Interessata all'acquisto di un cellulare ha versato 150 euro su una carta prepagata ma si trattava di una trappola. A compiere la truffa una 50enne parmigiana che pubblicava annunci con offerte allettanti e una volta ricevuta la cifra non spediva nulla facendo perdere le sue tracce.
I militari sono riusciti a risalire alla donna tramite l'account di posta, l'Ip del computer da cui era stai fatto l'annuncio e i dati della carta prepagata: è stata denunciata dai Carabinieri di Castelnovo Monti con l'accusa di truffa.

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Venerdì, 01 Aprile 2016 13:50

L'ultimo saluto a Don Scaccaglia

Una grande folla, questa mattina nella Chiesa di Santa Cristina, per l'ultimo saluto a Don Scaccaglia, scomparso martedì all'età di 79 anni. Tante le persone in lacrime, molte di diverse nazionalità. A testimoniare la sua grande sensibilità alle problematiche attuali, la bandiera della pace posta sul feretro e due mappamondi collocati ai piedi. Sempre accanto ai più deboli è stato ricordato dai tanti fedeli con canti e applausi all'uscita dalla chiesa. Presente anche il sindaco Federico Pizzarotti e il sindaco di Berceto Luigi Lucchi.

Parma, 1 aprile 2016

Foto di Francesca Bocchia

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Il ragazzo ha rubato il portafogli lasciato incustodito negli zaini: identificato per H.R., minorenne, di 15 anni, di origine marocchina, già pregiudicato per analoghi reati.

Parma, 1 aprile 2016

Ieri, alle ore 13.50 circa, una Volante della Polizia di Stato allertata tramite 113 è intervenuta nei Giardini di San Paolo presso la biblioteca "Guanda" perché dei ragazzi avevano da poco subito il furto dei portafogli.
Una coppia di ragazzi allontanati dalle loro postazioni alcuni minuti, avevano trovato spariti i loro portafogli, lasciati incustoditi negli zaini.
Fondamentale la testimonianza di una ragazza che aveva visto poco prima un giovane con pelle olivastra bussare insistentemente alla porta d'emergenza della biblioteca e poi dirigendosi verso l'ala della biblioteca in cui si era compiuto il furto, per poi uscire di fretta nei giardini.

Raccolte le testimonianze e dato il brevissimo tempo trascorso dal momento del furto, la Volante ha effettuato una ricognizione all'interno dei Giardini di San Paolo, notando un ragazzo che, alla vista degli agenti, ha iniziato ad allontanarsi velocemente dal parco.

Immediatamente fermato, il giovane ha mostrato subito insofferenza al controllo, con fare arrogante e sprezzante, inizialmente ha ammesso di essere entrato nella biblioteca ma solo per leggere dei libri, ma, incalzato dalle domande, alla fine ha ammesso di aver commesso il furto insieme ad un (fantomatico) suo amico, ha condotto gli agenti vicino ad una centralina elettrica dove aveva nascosto il portafogli, permettendone il ritrovamento e quindi la restituzione alla legittima proprietaria.

Il ragazzo fermato è stato riconosciuto dagli studenti presenti come il giovane che era stato visto introdursi all'interno della biblioteca.
Condotto in Questura, pur continuando con la sua condotta arrogante, è stato identificato per H.R., minorenne, di 15 anni, di origine marocchina residente in provincia, già pregiudicato per analoghi reati: al termine degli accertamenti sulla sua identità, è stato indagato in stato di libertà per il reato di furto aggravato ed affidato ai familiari.

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Una Volante della Polizia è intervenuta nella tabaccheria di Via Crispi per la segnalazione da perte della proprietaria di un furto, ma l'uomo si è poi pentito.

Parma, 31 marzo 2016

Tenta il furto poi si pente e messo alle strette restituisce il denaro. Ieri pomeriggio, verso le 16.00, una Volante della Polizia di Stato è intervenuta presso la tabaccheria di Via Crispi per una segnalazione di furto.
Giunti sul posto, gli agenti hanno accertato che, poco prima, un uomo di probabile origine albanese, forse con l'aiuto di un apparecchio elettronico, aveva svuotato la macchinetta cambiamonete situata all'interno della tabaccheria.
La titolare della tabaccheria, sentendo scaricare una gran quantità di monete, insospettita, ha chiamato il 113.
Scoperto, l'uomo si è però pentito e ha implorato la signora di non chiamare la Polizia. Viste comunque le intenzioni della proprietaria, ha restituito tutte le monete che aveva prelevato dalla macchinetta, lasciandole sul bancone, per poi allontanarsi alla guida di un'auto.

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E' stata decretata la morte celebrale per la bimba di 10 anni ricoverata la scorsa settimana presso la Terapia Intensiva del Policlinico per meningite.

Modena, 31 marzo 2016

Purtroppo le sue condizioni erano da subito apparse gravi. Non ce l'ha fatta la bambina di dieci anni ricoverata dalla scorsa settimana in Terapia Intensiva al Policlinico per meningite.
La piccola era stata ricoverata al Policlinico di Modena in prognosi riservata per un'infezione da meningococco giovedì scorso e purtroppo a nulla sono valsi gli sforzi per salvarla. Si è spenta ieri pomeriggio. La bimba che frequentava le scuole primarie Rodari di Modena era stata ricoverata presso la struttura di via del Pozzo e sottoposta agli esami e alle terapie del caso.
L'Azienda USL di Modena ha avviato la settimana scorsa tutte le misure di prevenzione previste nei casi di meningite da meningococco. I Servizi Pediatria di Comunità e Igiene Pubblica hanno proseguito la sorveglianza di tutti i contatti a rischio e circa 140 persone tra bambini e adulti hanno effettuato la profilassi. L'Azienda fa sapere che dalle informazioni sul ceppo del meningococco che ha causato la malattia non emergono correlazioni con il recente focolaio della Toscana.
In una nota la Direzione e tutto il personale del Policlinico di Modena esprimono il loro cordoglio alla famiglia.

Pubblicato in Cronaca Modena
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