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Dopo aver picchiato la compagna per l'ennesima volta e minacciata con un coltello da cucina ha cercato di sdrammatizzare l'accaduto. Arrestato dai Carabinieri, per il 38enne è scattato il "Divieto di avvicinamento".

Bologna, 2 marzo 2016

I Carabinieri della Stazione di Budrio, in provincia di Bologna, hanno arrestato un 38enne salernitano per maltrattamenti in famiglia.

E' successo lunedì sera, poco prima delle ore 20:00, quando un Carabiniere addetto alla ricezione del pubblico, presso la Stazione dell'Arma di Budrio, ha ricevuto la richiesta di aiuto di una donna terrorizzata dal compagno che poco prima, colto da un raptus di gelosia, l'aveva presa a schiaffi. La notizia è stata comunicata velocemente a una pattuglia di Carabinieri che si trovavano in zona per un servizio di controllo del territorio. Immediatamente, i militari sono andati a bussare a casa della vittima. La dona, italiana, sulla quarantina, oltre a confermare quanto detto telefonicamente, ha raccontato che il compagno, dopo averla picchiata sul volto, per l'ennesima volta, e minacciata con un coltello da cucina, dicendole: "Io ti ammazzo!", si era allontanato a piedi.

Pochi istanti dopo, il 38enne ha telefonato alla compagna suggerendole di chiamare subito i Carabinieri, perché aveva deciso di tornare a casa e uccidere lei e la figlia minorenne che la donna aveva avuto con l'ex marito. Gli inquirenti hanno impedito che l'azione fosse portata ad ulteriore conseguenza, intercettando l'uomo, pochi istanti dopo, sotto casa della donna e arrestandolo per maltrattamenti in famiglia.
"Sono cose che capitano tra conviventi", è quanto il violento ha dichiarato ai militari che lo stavano ammanettando, cercando di sdrammatizzare quello che aveva fatto.

In sede di rito direttissimo, celebratosi ieri mattina nelle aule giudiziarie del Tribunale di Bologna, l'arresto è stato convalidato e il 38enne è stato rimesso in libertà con la Misura cautelare personale del "Divieto di avvicinamento ai luoghi normalmente frequentati dalla persona offesa", con obbligo di mantenere una distanza di almeno 100 metri dalla stessa, art. 282 ter del C.P.P.

Pubblicato in Cronaca Emilia
Martedì, 01 Marzo 2016 15:13

Carpi: quattro arresti per spaccio in due mesi

È il quarto arresto per droga eseguito nei primi due mesi del 2016 dai militari di Carpi. I Carabinieri della Stazione di Carpi hanno eseguito una carcerazione per l'espiazione di una pena definitiva di 1 anno e mezzo a carico di un nordafricano.

Modena, 1 marzo 2016

I Carabinieri della Stazione di Carpi hanno eseguito una carcerazione per l'espiazione di una pena definitiva di 1 anno e mezzo a carico di un nordafricano per spaccio di stupefacenti avvenuto a settembre del 2015: l'uomo, un 40enne, era stato arrestato perché trovato in possesso di 100 grammi di cocaina pronta per essere smerciata. È il quarto arresto per droga eseguito nei primi due mesi del 2016 dai militari di Carpi. Gli altri sono rispettivamente due nordafricani sorpresi a spacciare cocaina ed un italiano trovato con più di mezzo chilo di marijuana.

Pubblicato in Cronaca Modena

All'aggressore era già stato vietato di avvicinarsi alla ex moglie per i suoi atteggiamenti violenti. L'ennesimo alterco è stato più feroce degli altri. L'ex marito respinto ha tirato fuori un coltello e a pagarne le spese è stato il nuovo compagno di lei.

Di A.K.

Parma, 1 marzo 2016 

L'ennesima storia di violenza su una donna. Solo che questa volta, a pagarne le spese, è stato il nuovo compagno di lei che, per difenderla e per difendere se stesso, è stato accoltellato a una mano.
All'aggressore, in realtà, era già stato vietato di avvicinarsi alla ex moglie per i suoi atteggiamenti violenti. Il tribunale lo aveva ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali da quando la coniuge, stanca di dover subire soprusi e mani addosso, aveva trovato la forza di denunciarlo, per poter cominciare, finalmente, una nuova vita con un altro compagno.
Ma il 52enne di Parma non ha voluto sentire ragioni. Acciecato dalla gelosia, ha continuato a seguire la donna, a imporre la sua presenza, insistente e minacciosa, prendendo di mira anche il convivente della ex coniuge.
L'ennesimo alterco è stato più feroce degli altri. L'ex marito respinto ha tirato fuori un coltello e ha colpito la vittima a una mano.
La Procura di Parma, informata dalla Stazione Carabinieri di San Pancrazio, ha richiesto la custodia in carcere dell'arrestato poi concessa dal Tribunale. 

Pubblicato in Cronaca Parma

Esselunga ritira "salsiccia punta di coltello" con il proprio marchio dagli scaffali dei punti vendita di tutta Italia per possibile presenza di frammenti di metallo, invita "i consumatori che avessero acquistato il prodotto a riportarlo in negozio e a non consumarlo".

Parma, 29 febbraio 2016

Esselunga ha ritirato dagli scaffali dai punti vendita di tutta Italia la "SALSICCIA PUNTA DI COLTELLO" con il proprio marchio. L'avviso riguarda esclusivamente le confezioni di salsiccia fresca di puro suino a macina grossa, imballata in vaschetta con film plastico trasparente, peso netto 300/400 g ca. che sull'etichetta indica come data di preincarto dal 12/2/16 al 23/2/16.

C'è la possibilità che nella salciccia, prodotta per la catena di supermercati dall'azienda AGRICOLA TRE VALLI SOC. COOP. nello stabilimento IT 207 M CE, successivamente porzionato e preincartato da ESSELUNGA presso i punti vendita, siano finiti dei frammenti di metallo. L'annuncio è stato rilanciato anche sul sito internet dell'azienda. Nel comunicato ufficiale si invitano "i consumatori che avessero acquistato il prodotto a riportarlo in negozio e a non consumarlo".

Per ulteriori chiarimenti o segnalazioni contattare il numero messo a disposizione da AIA 045/8794111. Il suo consumo può portare a lesioni. Pertanto chi ha già acquistato il prodotto o chi ne avesse a casa delle confezioni, spiega Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", può riportarlo in negozio dove il prezzo d'acquisto sarà naturalmente rimborsato anche in assenza dello scontrino di cassa.

Pubblicato in Cronaca Emilia

La pattuglia della Polizia Municipale era stata oggetto di insulti e colpita durante un normale controllo stradale. Denunciati l'autore dell'aggressione, un ragazzo di 23 anni e il padre di nazionalità macedone. Per altre tre persone è scattata la denuncia per diffamazione a seguito dei commenti sull'accaduto pubblicati su Internet.

Piacenza, 26 febbraio 2016

Svolta nella indagini sull'aggressione ai danni di quattro operatori della Polizia Municipale, avvenuta lo scorso 13 febbraio in via La Primogenita. Nella giornata di mercoledì 24, la sezione di Polizia Giudiziaria del Corpo ha infatti depositato presso la Procura della Repubblica gli atti relativi alla denuncia di cinque persone, che a diverso titolo risultano implicate nei fatti.
L'autore dell'aggressione, un ragazzo di 23 anni e il padre di nazionalità macedone, sono stati denunciati per oltraggio, resistenza e minacce a pubblico ufficiale, mentre nei confronti di altre tre persone è scattata la denuncia all'autorità giudiziaria per diffamazione a mezzo stampa, a seguito dei commenti sull'accaduto pubblicati su Internet.

La pattuglia della Polizia Municipale era stata oggetto di insulti e colpita durante un normale controllo stradale, dopo aver intimato l'alt a un'utilitaria che viaggiava in via La Primogenita. Alla semplice contestazione di aver violato il codice della Strada a causa delle gomme lisce, il conducente del veicolo aveva reagito violentemente, sputando e rivolgendosi agli agenti con tono ingiurioso: a verbale le parole "Sei uno sbirro di m***a, mi avete rotto il c***o, fate così perché sono straniero".

Ne era seguita, con l'arrivo del padre del ragazzo, una colluttazione con la chiara intenzione di impedire agli agenti di portare a termine la propria attività. Pur riuscendo, infine, a contenere la forza aggressiva dei due uomini, gli operatori della Polizia Municipale erano dovuti ricorrere al Pronto Soccorso per le cure del caso e non hanno ancora potuto riprendere servizio a causa degli infortuni subiti.
Di qui la denuncia ai due uomini per oltraggio, resistenza e minacce, mentre le successive verifiche su vari siti web e social network hanno rilevato alcuni commenti diffamatori nei confronti della Polizia Municipale: gli autori, rintracciati, sono risultati completamente estranei all'episodio di violenza, ma nei loro confronti è scattata la denuncia per diffamazione.

Pubblicato in Cronaca Piacenza

Auto parcheggiata in Piazza Garibaldi, proprio sotto la statua. Il conducente con altre persone hanno detto che stavano girando un video per un film prodotto a Monaco di Baviera. L'utilitaria con targa straniera è stata multata per la sosta sul marciapiede e per il transito in zona pedonale. 

Parma, 26 febbraio 2016

Una utilitaria blu con targa tedesca, parcheggiata in Piazza Garibaldi proprio sotto il monumento di Garibaldi. L'episodio, che sembra inverosimile, è accaduto ieri pomeriggio verso le 16.45. La pattuglia della Municipale di servizio in centro ha notato l'auto con targa tedesca, parcheggiata proprio sotto il monumento dell'eroe dei due mondi.

Nei pressi vi era il conducente con altre persone che asserivano di aver parcheggiato in quel punto in quanto stavano girando un video del monumento e della piazza per un film prodotto a Monaco di Baviera. Ma di autorizzazione nemmeno l'ombra.

Così il conducente, dopo aver spostato il veicolo all'imbocco di via Farini, è stato sanzionato per la sosta sul marciapiede e per il transito in zona pedonale, ed essendo straniero ha conciliato immediatamente per evitare il sequestro del mezzo.

Pubblicato in Cronaca Parma

Anche grazie alle segnalazioni dei cittadini, la Polizia municipale di Modena lo ha arrestato per spaccio di sostanze stupefacenti. Il pluripregiudicato, per numerosi e reiterati crimini legati allo spaccio di stupefacenti, oltre che furto e rapina, terminato il periodo detentivo sarà rimpatriato.

Modena, 25 febbraio 2016

Processato per direttissima, è già in carcere un magrebino pluripregiudicato arrestato dalla Polizia municipale di Modena per spaccio di sostanze stupefacenti. Il nordafricano doveva infatti già scontare un residuo di pena che si somma a quella per il nuovo reato imputatigli; terminato il periodo detentivo, lo straniero, con numerosi precedenti penali, sarà rimpatriato.
All'arresto, avvenuto martedì 23 febbraio verso le 18 nella zona di Modena ovest, il Nucleo Problematiche del Territorio della Municipale è giunto attraverso un'attività investigativa che si è svolta durante diversi servizi di controllo finalizzati alla prevenzione e repressione del consumo e spaccio di droga, e anche grazie alle segnalazioni dei cittadini residenti nelle vie limitrofe a via Emilia Ovest.
Martedì gli agenti, in borghese, che tenevano sotto controllo l'individuo sospetto, sono riusciti a cogliere sul fatto E.E., 41 anni tunisino, mentre cedeva eroina a due giovani italiani nel tratto ciclo pedonale che collega via Emilia Ovest con via Scacciera. Non appena concluso lo scambio, gli agenti sono intervenuti arrestando lo spacciatore in flagranza di reato e deferendo alla Prefettura gli acquirenti quali assuntori di sostanze stupefacenti.
Il nordafricano è stato quindi portato nelle celle del Comando di via Galilei in attesa del processo per direttissima e dagli accertamenti sono emersi i ventisei "alias" che nella sua ventennale permanenza in Italia l'uomo aveva fornito a Forze dell'Ordine di diverse città italiane, che lo hanno fermato o arrestato per numerosi e reiterati crimini legati allo spaccio di stupefacenti, oltre che per furto e rapina.
Il processo per direttissima è iniziato mercoledì 24 febbraio e per il pregiudicato si sono aperte subito le porte del carcere, perché deve ancora scontare cinque mesi di detenzione per reati pregressi passati in giudicato. A questo periodo di detenzione si sommerà la pena per l'ultimo reato commesso. Al termine della detenzione, lo straniero sarà rimpatriato nel paese di origine, la Tunisia, il cui consolato ha, infatti, provveduto a comunicare le reali generalità dell'uomo che, in Italia, dagli anni '90 ad oggi aveva fornito ben 26 false identità e diverse nazionalità.

Pubblicato in Cronaca Modena

La protesta simbolica e solidale con il Segretario Generale del SAP Gianni Tonelli che da 36 giorni sta facendo lo sciopero della fame, vuole denunciare la condizione in cui si trovano a lavorare i poliziotti italiani.

Di Manuela Fiorini

Modena, 25 febbraio 2016

Anche i poliziotti modenesi protestano contro i tagli e le conseguenti carenze dell'apparato di sicurezza, che li porta spesso a lavorare in condizioni precarie, con mezzi obsoleti e una formazione non adatta alla situazione che si sta vivendo in questo periodo. Lo annuncia il SAP (Sindacato Autonomo di Polizia) che nella giornata di oggi ha indetto uno sciopero della mensa, simbolico, per dimostrare solidarietà al Segretario Provinciale Gianni Tonelli, che da 36 giorni sta facendo lo sciopero della fame.

"I motivi alla base dell'estrema protesta", si legge nella nota, "sono da ricercare nella volontà di mettere in luce quali sono le reali condizioni dell'apparato della sicurezza ormai debilitato da anni di tagli. A seguito degli attacchi terroristici di Parigi sono venute alla luce con forza quali sono le pesanti lacune in cui versa l'apparato e le reali condizioni nelle quali i poliziotti italiani sono costretti a lavorare".

Secondo quanto sostenuto dal SAP, le carenze riguarderebbero diversi aspetti: "Anche a Modena ci sono giubbotti antiproiettile in uso già scaduti, autovetture di servizio logore con più di duecentomila chilometri, vestiario insufficiente e inappropriato, personale sempre più vecchio con una media che rasenta i 50 anni, pulizie degli Uffici e delle caserme pressoché inesistenti e lezioni di aggiornamento professionale non all'altezza del periodo storico di allarme che stiamo vivendo. Si parla tanto di terrorismo e non si riesce se non con enormi sforzi ad allenarsi in poligono".

E le carenze, influirebbero anche sul controllo del territorio, ora più che mai necessario per l'aumento di episodi di microcriminalità.
"Non si riescono a organizzare più di tre volanti per turno senza la possibilità di dotare il personale in servizio di radio portatili perché quasi tutte guaste; lo stesso, se non peggio, dicasi per i commissariati di P.S. dislocati sulla provincia che sempre più spesso sono costretti a sopprimere turni di volante per carenza di personale e in alcuni casi effettuano servizio di controllo del territorio a turni alterni e il Dipartimento continua a non inviare nuovi uomini e risorse nonostante gli allarmi lanciati e ripresi con forza anche dalla stampa. A riprova di quanto detto basta leggere le pagine di cronaca dei quotidiani modenesi. Tutto ciò è' inaccettabile. Si continua a voler dare un'immagine di una polizia moderna, al passo con i tempi, quando invece spesso si sopperisce alle mancanze con iniziative personali poiché mancano fondi anche per le necessità più banali".

Pubblicato in Cronaca Modena

Grazie alla segnalazione del sito monopattinoelettrico.eu diffondiamo la notizia dal mercato USA di molti hoverboard ritirati dagli scaffali dei principali centri commerciali. 

Come segnalato dal sito monopattinoelettrico.eu, tutto questo sta accadendo in quanto l'Agenzia di sicurezza federale degli Stati Uniti, pare avesse richiesto una certificazione apposta per evitare che si verificassero fenomeni di auto combustione. Questo problema è legato soprattutto alle batterie che si potevano incendiare a causa del surriscaldamento e alla vicinanza del motore elettrico.
Per questo motivo le grosse catene di negozi hanno ritirato questi hoverboard dalla circolazione e anche ad Amazon è toccato bloccare le vendite dei prodotti privi di questa certificazione.
In Europa invece tutto tace ma altre certificazioni sono state richieste dai produttori di queste tecnologie si innovative, ma che possono diventare pericolose. Inoltre molti di questi prodotti sono utilizzati da bambini e per tale motivo è obbligatorio un occhio di riguardo in più.
Vedremo come andrà a finire questa storia, per ora Amazon USA ha ritirato numerosi hoverboard e la Comunità Europea ha richiesto normative e certificazioni più rigide per la diffusione nei mercati.

Il ragazzo ha trovato il telefono fuori da scuola e anziché consegnarlo all'Ufficio Oggetti Smarriti, ha deciso di usarlo, ma il legittimo proprietario aveva già presentato la denuncia di smarrimento. 

Piacenza, 25 febbraio 2016

Trova un cellulare e lo tiene per sé, rimediando così una denuncia per ricettazione: questo l'amaro epilogo per un 17enne residente in città, che nel novembre dello scorso anno, all'uscita da scuola, vicino al cancello del proprio istituto aveva notato a terra un telefonino. Anziché consegnarlo all'Ufficio Oggetti Smarriti, ha deciso di utilizzarlo, inserendo una nuova scheda telefonica senza considerare, però, che il legittimo proprietario aveva già presentato denuncia consegnando gli indicativi informatici necessari a rintracciare il dispositivo.
La sezione di Polizia Giudiziaria della Polizia Municipale ha potuto così procedere alle verifiche del caso, nonché all'individuazione della persona che utilizzava illegittimamente lo smartphone, che il giovane – vistosi scoperto – ha consegnato spontaneamente agli agenti presentatisi a casa sua.

Pubblicato in Cronaca Piacenza
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