Visualizza articoli per tag: cronaca

Cade nella rete dei Carabinieri una banda di stranieri organizzati e abili. I Carabinieri della Comando Provinciale di Parma, nell'ambito dell'operazione denominata convenzionalmente "Attila", hanno eseguito, nelle città di Parma, 5 ordinanze di custodia cautelare emesse dal GIP, su richiesta della Procura della Repubblica di Parma, per furti di gasolio, automezzi ed attrezzi da lavoro, da ditte e cantieri ubicati nella provincia.

 

Pubblicato in Cronaca Parma

A pochi giorni dalla morte per torture del tunisino Mohamed Habassi emergono particolari agghiaccianti sulle modalità della sua uccisione. I medici legali stanno lavorando al caso e le indagini continuano...

di Alexa Kuhne

Parma, 20 maggio 2016

Habassi nascondeva qualcosa? Come era la sua vita dal momento della morte della moglie a quello della sua uccisione?
Si scava, si cerca ancora nella esistenza del trentenne tunisino per cercare particolari che possano tornare utili alle indagini, che non sembrano ancora ad un punto di arrivo.
Gli elementi che si è sicuri daranno qualche importante informazione sono quelli che stanno emergendo dalle perizie dei medici legali. Tessere inquietanti che gli investigatori stanno mettendo insieme e che raccontano di una notte di sangue, fatta di una ferocia inimmaginabile, di urla strazianti, di mutilazioni, di colpi sferrati con una violenza inaudita. Il tutto si è consumato in molti tempo nella piccola Basilicagoiano, alle porte di Parma.
Molti hanno sentito... Eppure... le richieste di aiuto, le grida hanno squarciato il buio per una serie infinita di minuti, senza che arrivassero soccorsi. I vicini avevo il terrore di intervenire? Preferivano non sentire, fare in modo che quei loschi individui che avevano fatto irruzione da Habassi non esistessero?
Fino ad oggi, non si fa che parlare di Mohamed, del suo bambino di sei anni, spedito dalla nonna in Tunisia, del fatto che fosse un bravo ragazzo, ma che forse conoscesse persone implicate in giri di droga.
Le classiche voci di paese, quelle che si spargono all'indomani di un delitto. Però è anche dalle testimonianze, da quelle voci dei concittadini del tunisino che si è partiti per cercare qualche elemento apparentemente di poco significato ma che invece potrebbe rivelare molto di più...
Allora la domanda che si fanno tutti è: può un ragazzo, formalmente tranquillo, essere torturato e massacrato perché aveva un atteggiamento strafottente e non pagava l'affitto?
Possono, per questo motivo, sei persone, per quanto alterate da alcol e droga, decidere di fare una spedizione punitiva e, per un tempo piuttosto lungo, sottoporre a sevizie un uomo, con l'intento di uccidere?
Se la questione non si esaurisse con una motivazione come quella dell'inadempienza nel pagare un affitto, rimarrebbe un nodo centrale da dipanare: cosa stavano realmente cercando i sei uomini, quando hanno fatto irruzione nell'appartamento della vittima? Cosa volevano veramente quella notte, fra il 9 e il 10 maggio, Del Vasto ed Alberici e i quattro amici romeni del Buddha bar di Sala Baganza?
Forse non solo dare una bella lezione a Mohamed Habassi che è stato trovato massacrato a sprangate in più punti del corpo, soffocato, pare, dal suo stesso sangue, privato di un dito della mano e di uno del piede e anche del naso.

Pubblicato in Cronaca Parma

Nigeriani sorpresi a consegnare droga ai ragazzi. In pieno giorno, nelle piazze più frequentate di Parma. I Carabinieri sono riusciti a bloccarne uno grazie al sequestro del cellulare. Fermato un secondo colto in flagranza di reato.

Parma, 18 maggio 2016

Un cellulare, una bici, roba da spacciare, un 'pacchetto clienti' niente male.
Tutto quello che serviva a un nigeriano di trent'anni, con piccoli precedenti per droga, per alimentare quotidianamente il suo redditizio traffico di stupefacenti.
Chi cercava hashish e marijuana in pronta consegna sapeva dove trovarla. Una telefona a quel numero sempre raggiungibile e l'africano partiva dalla sua postazione in Piazzale della Pace per raggiungere, velocemente in bicicletta, altri punti strategici, come il Barilla Center o piazzale della Croce o ancora, per i più esigenti, un domicilio.
Lo spaccio avveniva anche in pieno giorno nei giardini di Piazzale della Pace, in pieno centro, proprio dove i bambini giocano e gli anziani si intrattengono sulle panchine.
Ai controlli, alla gente, il pusher era abituato. Era già stato fermato e rilasciato perché trovato in possesso di piccoli quantitativi di droga: troppo pochi per poterlo incastrare. Eppure i carabinieri sono riusciti a bloccarlo grazie al sequestro del cellulare al quale giungevano centinaia di telefonate di richiesta di droga.
Dalle chiamate è partita l'indagine dei militari dell'Arma che, mettendo alle strette i titolari dei numeri telefonici, si sono fatti spiegare come avvenivano le consegne.
Con il trentenne è stato anche fermato, sempre per spaccio, un altro nigeriano di 26 anni colto in flagranza di reato mentre consegnava fumo a una ragazza, sempre in Piazzale della Pace. AK

Pubblicato in Cronaca Parma
Mercoledì, 18 Maggio 2016 10:46

Lettera di insulti al Sindaco di Borgotaro

Una lettera piena di insulti ricevuta dal Sindaco di Borgotaro Diego Rossi. Il primo cittadino ha pubblicato l'immagine, replicando sul suo profilo Facebook.

Parma, 18 maggio 2016

"Quando si trasforma la politica in aggressione, si lascia spazio anche ad episodi come questi. noi restiamo invece convinti che ci si debba confrontare con le idee, sulle idee : la politica e' confronto, non scontro personale." queste le parole del Sindaco di Borgotaro pubblicate a commento della lettera sul suo profilo Facebook.

Minacce e insulti ricevute dal primo cittadino tramite una lettera in cui lo si accusa di essere "amico degli stranieri".

lettera insulti sindaco borgotaro 17maggio2016

Pubblicato in Cronaca Parma

Lo scontro fra due auto ha visto coinvolte una Mini Cooper e una Bmw, verso le 22. I conducenti sono stati trasportati al Pronto Soccorso. La dinamica dell'incidente è al vaglio della Municipale.

Parma, 17 maggio 2016

Terribile incidente ieri sera, nella zona dello Stadio, verso le 21.45. E' successo in viale Partigiani D'Italia all'altezza di via Bellini, con dinamica ancora da chiarire. Coinvolte due auto: una Bmw 320 condotta da un giovane moldavo residente a Parma, proveniente dallo Stadio con direzione via Emilia Est entrato in collisione con una Mini Cooper, proveniente dalla via Emilia, condotta da un 37enne parmigiano che effettuava svolta a sinistra.

A seguito dell'impatto, la Bmw ha terminato la marcia sugli stalli di parcheggio del lato opposto della propria corsia di marcia, mentre la Mini Cooper dopo aver roteato su se stessa si è fermata a fianco di una pianta vicino all'imbocco di via Bellini.

Subito sul posto sono intervenuti i soccorsi. I conducenti sono stati trasportati al Pronto Soccorso dagli operatori del 118. Gravi le condizioni del 24enne moldavo.

Pubblicato in Cronaca Parma
Venerdì, 13 Maggio 2016 13:33

Modena - Ha un malore e muore alla stazione

L'uomo, un 48 enne di origine reggiana, si trovava sul primo binario quando si è accasciato improvvisamente al suolo. Inutile l'intervento del 118. Disposta l'autopsia.

Modena, 13 maggio 2016

Si è accasciato improvvisamente al suolo, mentre era fermo sul primo binario della stazione di Modena. E' morto così un 48 enne residente del reggiano, di cui non sono state rese note le generalità. Erano circa le 23 quando una chiamata al 118 ha lanciato l'allarme, un uomo aveva avuto un malore. Immediati i soccorsi, che sono intervenuti sul posto con un'ambulanza e un'auto medica. Purtroppo, tutti i tentativi di rianimazione non sono andati a buon fine e il 48 è morto. E' stato quindi trasportato presso l'istituto di Medicina Legale del Policlinico per risalire alle cause della morte.

Pubblicato in Cronaca Modena

Due parmigiani e quattro rumeni sono stati fermati dai Carabinieri di Parma perché ritenuti responsabili dell'omicidio di Mohamed Habassi. Sono accusati di concorso in omicidio con le aggravanti della premeditazione, della crudeltà e dell'aver approfittato di condizioni di tempo tali da ostacolare la privata difesa.

di Alexa Kuhne

Parma, 13 maggio 2016

Mohamed Habassi è stato accerchiato e torturato. Su di lui profonde e numerose ferite provocate da spranga e martello.
Nel lavandino della sua abitazione resti di un mignolo e di un alluce, strappatigli con una pinza a pappagallo. Habassi è stato trovato in un lago di sangue dai carabinieri, dopo che le sue urla, per una infinita serie di minuti, avevano squarciato la notte del 9 maggio nel centro di Basilicagoiano, alle porte di Parma.
Habassi, 34 anni, tunisino, con un passato alle spalle apparentemente tranquillo, aveva un figlio di sei anni che, dopo la morte della compagna, avvenuta qualche mese prima in seguito a un incidente stradale, aveva portato dalla nonna, al suo paese d'origine.
Nelle ultime 48 ore i militari dell'Arma hanno fermato 4 operai rumeni, di cui hanno fornito solo le iniziali, residenti a Sala Baganza, paese in cui c'è il Buddha bar - 'quartier generale' da cui sarebbe partita la spedizione punitiva - di proprietà di Luca Del Vasto, 46 anni, con precedenti per spaccio.

cc vert Copia

La ricostruzione del movente fatta dagli investigatori ha inizio proprio da quel locale e dal suo titolare e arriva dritta ai suoi amici, che avrebbero accettato di partecipare, per il rapporto che li legava al proprietario del bar, a quella 'missione' dissuasiva nei confronti della vittima. Con Del Vasto il 42enne Alessio Alberici, noto fumettista parmigiano.
Perché, pare, stando sempre a quanto dicono i carabinieri, che Habassi non si decidesse a lasciare l'appartamento, un tempo preso in affitto dalla sua convivente deceduta. Anzi: sembra che avesse un atteggiamento di sfida, arrogante e sfacciato e che non pagasse l'affitto alla compagna di Del Vasto, estranea ai fatti.
Questo il movente, l'impulso che avrebbe fatto armare i due amici di guanto in maglia d'acciaio, spranga, mazza da baseball, pinza pappagallo, che li avrebbe fatti salire sul fuoristrada di Del Vasto e che avrebbe convinto anche i 4 rumeni, caricati all'ultimo momento, a prendere parte alla spedizione.
Carichi e sotto effetto di alcol e droga, i sei si sarebbero diretti a casa di Habassi allo scopo di punirlo, di convincerlo con le cattive a lasciare l'appartamento. Lo avrebbero trovato con suo cugino che, sfuggito al massacro dalla finestra, ha chiesto aiuto ai vicini, facendo così intervenire le forze dell'ordine che, giunte poco dopo, hanno trovato Habassi già morto a causa di lesioni da corpi contundenti in diversi punti del corpo.
I sei, accusati di concorso in omicidio con le aggravanti della premeditazione, della crudeltà e dall'aver approfittato di condizioni di tempo tali da ostacolare la privata difesa, sono nel carcere di Parma.
Il cerchio pare essersi chiuso ma di questo fatto di cronaca sconcertano tanti aspetti. Può un movente come l'occupazione abusiva di un appartamento far armare sei persone e spingerle a torturare e massacrare un uomo fino ad ucciderlo? E può un legame fra sei persone essere così forte tanto da far decidere loro di mettere in atto, senza indugi, una spedizione punitiva che avrebbe avuto degli esiti tragici, visti mezzi di cui i sei si sarebbero muniti?

Pubblicato in Cronaca Parma
Venerdì, 13 Maggio 2016 09:37

Guastalla - Muore in sala parto a 33 anni

Mamma perde la vita durante il parto all'Ospedale dei Guastalla. Salvo il bambino grazie ad un cesareo d'urgenza. Lascia il marito e un figlio di 4 anni.

Reggio Emilia, 13 maggio 2016

La donna è morta nell'Ospedale di Civile di Guastalla mentre stava dando alla luce il secondo figlio durante le prime fasi del travaglio.
La Direzione dell'Azienda USL, nell'esprimere le più sentite condoglianze alla famiglia per la gravissima perdita, comunica che le condizione delle donna sono imprevedibilmente e improvvisamente diventate critiche durante le primissime fasi del travaglio per motivi che, a una prima analisi, non paiono correlabili al parto.

Inutili sono stati i tempestivi interventi per salvare la giovane, mentre il taglio cesareo d'emergenza ha permesso di salvare il bambino. Le condizioni del neonato, trasferito con attivazione dello STEN (Servizio di Trasporto di Emergenza Neonatale) e attualmente ricoverato nel Reparto di Neonatologia dell'Ospedale di Reggio Emilia, non destano preoccupazioni. È stata attivata immediatamente, come da prassi, una valutazione interna del percorso clinico-assistenziale ed è stato richiesto un riscontro diagnostico per accertare le cause di questo evento così drammatico.

L'Ausl informa che in Emilia-Romagna e in Italia la mortalità materna per cause legate al parto è un evento estremamente raro, ma purtroppo possibile (circa 1 caso ogni 10.000 parti), spesso associato ad eventi imprevedibili, improvvisi e non prevenibili. Negli ospedali reggiani delle due aziende sanitarie avvengono mediamente 5.000 parti/anno.

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia
Giovedì, 12 Maggio 2016 10:36

Pizzarotti e Ferraris indagati: atto dovuto?

Nomine al Regio, il sindaco Pizzarotti e l'assessore alla Cultura Ferraris risultano indagati per abuso d'ufficio. L'inchiesta sulle nomine ha preso il via da alcune segnalazioni fatte anche dal senatore del Pd Giorgio Pagliari.

Parma, 12 maggio 2016

Il sindaco Federico Pizzarotti ha risposto questa mattina con comunicato stampa, che le indagini a suo carico sono 'atto dovuto'.
Il suo nome, insieme a quello dell'assessore alla Cultura Laura Ferraris, è comparso tra quelli di un'inchiesta sulle designazioni ai vertici del Teatro Regio.
I nomi del Primo cittadino di Parma a 5 Stelle Federico Pizzarotti e l'assessore alla Cultura Laura Ferraris sarebbero, secondo il pm Giuseppe Amara, ricollegabili ad Anna Maria Meo, direttore generale del Regio e a Barbara Minghetti, consulente allo sviluppo e ai progetti speciali. L'inchiesta sulle nomine ha preso il via da alcune segnalazioni fatte anche dal senatore del Pd Giorgio Pagliari.
Con sindaco e assessore sono iscritti nel registro degli indagati anche i tre membri del consiglio di amministrazione che votarono le nomine: Giuseppe Albenzio, Silvio Grimaldeschi e Marco Alberto Valenti.
Questa mattina Pizzarotti ha risposto di essere tranquillo perché è "un atto dovuto che rispetto pienamente. Era già emerso ci fossero indagini in corso in ragione degli esposti del senatore PD Pagliari. Sarà utile per chiarire la vicenda, con la Procura consueto atteggiamento collaborativo. Il mio impegno continua senza esitazione".
Due giorni fa, un altro sindaco 5 stelle si è trovato coinvolto in una inchesta che riguarda un'azienda che smaltisce i rifiuti.
Secondo quanto riporta il Tirreno, che cita fonti investigative, il sindaco di Livorno Filippo Nogarin è iscritto nel registro degli indagati per tre ipotesi di reato: bancarotta fraudolenta, abuso d'ufficio e falso in bilancio.
Nogarin si difende con un post su facebook, specificando che la bancarotta resta l'unico reato di cui sia a conoscenza.

Pubblicato in Cronaca Parma

I Carabinieri hanno fermato due parmigiani e quattro stranieri dell'Est Europa. Proseguono le indagini. Uno dei possibili moventi sembrerebbe lo sfratto per l'affitto mai pagato.

Parma, 12 maggio 2016

Un raid punitivo per l'affitto non pagato?
Questo sembrerebbe uno dei moventi secondo le ultime indagini. La violenza inaudita è costata la vita a Mohamed Habassi, 32 anni, di origini africane ucciso nella notte tra il 9 ed il 10 maggio a Basilicagoiano, in provincia di Parma.
I Carabinieri hanno fermato due parmigiani, uno convivente della padrona di casa e quattro stranieri dell'Est Europa.
Un'ora di sevizie attuate con mazze da baseball e spranghe di ferro per far lasciare all'uomo l'appartamento, ma le ipotesi al vaglio degli inquirenti sembrerebbero anche quelle legate allo spaccio o al prestito di soldi. Una brutalità dai risvolti raccapriccianti. Durante le torture, all'uomo sarebbero anche state tagliate due dita, gettate nel lavandino.

Pubblicato in Cronaca Parma
È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"