Visualizza articoli per tag: cronaca

Si tratta di un marocchino 30 enne, clandestino e con precedenti, che alla vista dei poliziotti ha inforcato un motorino, poi risultato rubato. Nella casa del pusher sono stati trovati 5 kg di eroina e 9000 euro in contanti.

Di Manuela Fiorini

Modena, 3 maggio 2016

Aveva fatto del suo appartamento di via Cadiane, alla periferia di Modena, un vero e proprio supermarket dello spaccio, frequentato sia da tossicodipendenti di Modena e Reggio, sia da piccoli spacciatori, che si rifornivano al dettaglio. Tuttavia, proprio il continuo via vai ha insospettito le Forze dell'Ordine che hanno messo in essere una serie di appostamenti.
Nella giornata di ieri, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Modena sono passati all'azione. Hanno atteso che l'uomo, M.H, 30 enne marocchino e pregiudicato, non in regola con il permesso di soggiorno, uscisse dalla sua abitazione per poi procedere al fermo. Alla vista degli agenti, tuttavia, l'uomo si sarebbe dato alla fuga a bordo di un motorino, poi risultato rubato, e ha cercato di seminare i poliziotti prima procedendo in maniera disordinata, poi tentando di investire due agenti. Alla fine, l'unione fa la forza è la Squadra Mobile è riuscita a fermare il pusher dopo una breve colluttazione, conclusasi con qualche escoriazione. Sia il magrebino che i due agenti sono stati poi medicati al Pronto Soccorso. Addosso, il pusher aveva una piccola quantità di droga, ma gli agenti non si sono fermati all'apparenza e hanno deciso di perquisire l'appartamento dell'uomo.
Proprio qui sono rinvenuti ben 5 kg di eroina, suddivisi in cinque panetti da 1 kg ciascuno, 300 gr della stessa sostanza, già pronta alla vendita e 100 gr di cocaina. Merce che sul mercato avrebbe fruttato al "grossista" circa 300 mila euro. La droga è stata così sequestrata, insieme al materiale per tagliarla e confezionarla, alcuni telefoni cellulari con i quali lo spacciatore manteneva i contatti con gli acquirenti e 9000 euro in contanti, probabile ricavo del fruttuoso commercio.
Per M.H. sono così scattate le manette. Le accuse sono di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e resistenza a pubblico ufficiale, a cui si aggiunge pure la ricettazione per il motorino rubato.

Pubblicato in Cronaca Modena
Martedì, 03 Maggio 2016 13:20

Vende iPhone contraffatti: condannato

Agiva nell'atrio della stazione autocorriere di Modena. Giudicato colpevole è stato condannato a un anno e 4 mesi di reclusione. In caso di vendita, rischio di denuncia anche per gli acquirenti.

Modena, 3 maggio 2016

Cercava di vendere smartphone apparentemente di ultima generazione, come l'IPhone 4, ma in realtà contraffatti, nell'atrio della stazione autocorriere di Modena nell'ottobre del 2013 ed era stato sorpreso dalla Polizia municipale grazie al sistema di videosorveglianza. Nei giorni scorsi il rumeno, allora 18 enne (C.M. le iniziali), è stato condannato a un anno e 4 mesi di reclusione per la vendita di merce contraffatta, poi sequestrata, e per ricettazione. Gli è stata inflitta anche una sanzione pecuniaria di 450 euro che si va a sommare alla sanzione amministrativa di oltre 5 mila euro già comminata dalla Polizia municipale nel 2013.
Il giovane, che all'epoca risultava già noto alle forze dell'ordine, è stato condannato in contumacia. All'epoca dichiarò di essere provvisoriamente alloggiato presso un campo nomadi di Milano.
Il telefono sequestrato era all'apparenza simile a un iPhone ma gli accertamenti svolti dal personale di Polizia municipale appositamente formato nell'ambito del progetto "Modena, insieme contro la contraffazione" hanno consentito di appurare che si trattava da un apparecchio contraffatto. Qualora fosse stato acquistato, anche l'acquirente avrebbe rischiato denuncia e sanzione pecuniaria. Mentre l'utilizzo dell'apparecchio, per il quale non sono state rispettate le norme di sicurezza sull'emissione delle onde elettromagnetiche, avrebbe potuto comportare rischi per la salute. Il progetto "Modena, insieme contro la contraffazione" è sviluppato dal Comune (Polizia municipale e servizio Politiche delle sicurezze), insieme a Prefettura, Camera di Commercio e Azienda Us, in collaborazione con le associazioni dei consumatori, anche grazie a un finanziamento dell'Anci ( www.comune.modena.it/politichedellesicurezze ).

Pubblicato in Cronaca Modena
Venerdì, 29 Aprile 2016 09:10

"Parma non ha paura" protagonista su La7

I parmigiani si riappropriano dei quartieri contro degrado e piccola criminalità. Grande partecipazione mercoledì sera alla Passeggiata organizzata dal giornalista Luigi Alfieri del movimento "Parma non ha paura", svoltasi nel quartiere San Leonardo.

Oltre alla partecipazione spontanea dei cittadini, erano presenti molte testate anche televisive. Oggi alle 11,00 su La7 la giornalista Myrta Merlino nella trasmissione "L'Aria che tira" si occuperà di "Parma non ha Paura".

Foto di Francesca Bocchia

27042016-PARMANONHAPAURA 014 rid

27042016-PARMANONHAPAURA 034 rid

27042016-PARMANONHAPAURA 041 rid

27042016-PARMANONHAPAURA 050 rid

PARMANONHAPAURA 005

Tutte le foto nella galleria in fondo al testo

 

Pubblicato in Cronaca Parma

Grande partecipazione ieri sera alla Passeggiata organizzata dal giornalista Luigi Alfieri del movimento "Parma non ha paura", svoltasi nel quartiere San Leonardo. In tantissimi si sono uniti per riappropriassi della città, contro la microcriminalità.

Oltre alla partecipazione spontanea dei cittadini, molte testate anche televisive presenti a registrare l'evento. Gli organizzatori hanno infatti informato che domani alle 11,00 se ne occuperà anche la rubrica L'Aria Che Tira condotta da Myrta Merlino su La 7.

Foto di Francesca Bocchia

27042016-PARMANONHAPAURA 014 rid

27042016-PARMANONHAPAURA 034 rid

27042016-PARMANONHAPAURA 041 rid

27042016-PARMANONHAPAURA 050 rid

PARMANONHAPAURA 005

Tutte le foto nella galleria in fondo al testo

 

Pubblicato in Cronaca Parma
Mercoledì, 27 Aprile 2016 12:29

Cittadino indiano ucciso nella sua casa di Bibbiano

Omicidio nel reggiano, la vittima è un cittadino indiano di 42 anni è stato ucciso nella sua casa di Bibbiano, comune della Val d'Enza. Colpevole sarebbe il fratello dell'uomo ma ancora non si conosce il movente

Reggio Emilia, 27 Aprile 2016 

Omicidio nel reggiano, la vittima è un cittadino indiano di 42 anni è stato ucciso nella sua casa di Bibbiano, comune della Val d'Enza.
Al loro arrivo, i militari hanno trovato ancora nell'abitazione il presunto autore del delitto, il fratello della vittima che aveva cercato di uccidersi ingerendo acido. L'uomo non si trova in pericolo di vita ma è in stato di ferma dai Carabinieri. A coordinare il sopralluogo il Pm Giulia Stignani, intervenuta sul posto.

La segnalazione dell'omicidio è arrivata al 112 poco dopo l'una e mezza e le Volanti della Stazione di Bibbiano, con i colleghi dell'Aliquota Operativa della Compagnia di Reggio Emilia, sono subito accorsi sul luogo del fatto, trovando il cadavere in una camera da letto riverso sul letto.

Secondo i primi accertamenti, la vittima sarebbe stata uccisa nel sonno, colpita alla testa con un corpo contundente. Ancora al vaglio il movente. Intervenuti anche i militari addetti ai rilievi scientifici.

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia

Il mezzo è risultato essere privo dell'autorizzazione internazionale per il trasporto di merce, sia in arrivo, sia in partenza da Piacenza. Fermo per tre mesi l'autocarro Mercedes e multa 4.130 euro.

Piacenza, 26 aprile 2016

Nella mattinata di domenica 24 aprile, una pattuglia della Sezione Territoriale della Polizia Municipale ha effettuato un controllo su un autocarro Mercedes con targa ucraina, fermo nella zona di viale Sant'Ambrogio. Il mezzo è risultato essere privo dell'autorizzazione internazionale per il trasporto di merce, sia in arrivo, sia in partenza da Piacenza.

Il conducente, un uomo di 27 anni con documenti rilasciati dallo Stato della Romania, è stato fermato mentre si accingeva ad ultimare le operazioni di carico e scarico di vario materiale, destinato in Ucraina.

Da una verifica sommaria del vano di carico, la pattuglia ha accertato l'accatastamento di numerosi pacchi, numerati e recanti etichette o scritte identificative, spesso in carattere cirillico, che specificavano il destinatario. Era inoltre presente una bilancia per pesare i colli – si è infatti appurato, attraverso un registro con l'annotazione dei relativi costi, che per ogni bagaglio trasportato veniva preteso il pagamento di una somma proporzionata al peso – nonché la lista di carico della merce, con indicato il luogo di destinazione, il nominativo e la quota in euro versata.

Poichè il trasportatore risultava privo di qualsiasi autorizzazione internazionale (licenza C.E.M.T e/o accordo bilaterale), gli agenti hanno provveduto al fermo per tre mesi dell'autocarro Mercedes e il conducente ha pagato in forma immediata la somma di 4.130 euro, trattandosi di una violazione commessa con veicolo con targa straniera.

Pubblicato in Cronaca Piacenza

Grazie a un'operazione congiunta di Polizia di Stato e Polizia Municipale sono stati fermati due coinquilini 32 enni, entrambi non in regola con il permesso di soggiorno. Al dettaglio, la droga sequestrata, pari a 1300 gr, avrebbe fruttato più di 500 mila euro.

Di Manuela Fiorini

MODENA – A pochi giorni dall'arresto dello spacciatore marocchino, che dalla sua abitazione di via Rua Frati Minori riforniva la movida del centro storico, un altro duro colpo al mercato dello spaccio arriva da un'altra operazione congiunta di Polizia di Stato e Polizia Municipale che, questa volta, hanno assicurato alla giustizia due coinquilini nigeriani, entrambi 32 enni e non in regola con il permesso di soggiorno.
Le indagini hanno preso il via da un pattugliamento della Volante, che due giorni fa aveva sorpreso uno dei due nigeriani confabulare con un giovane italiano nella zona dietro all'Hotel Real Fini, nei pressi del Policlinico. Lo spacciatore, vistosi scoperto, si era subito dato alla fuga. Al contrario, l'acquirente italiano, fermato dagli agenti, ha invece "cantato", rivelando particolari sul suo fornitore. Grazie alla collaborazione con la Polizia di Stato sono poi messi in atto gli appostamenti per coglierlo sul fatto.

Nel pomeriggio di ieri, la svolta. Gli agenti in borghese hanno atteso lo straniero sotto alla sua abitazione e poco dopo lo hanno notato salire in auto insieme a un connazionale, poi risultato suo coinquilino. E' iniziato così il pedinamento, che ha portato al fermo dei due al casello di Modena Nord, prima che potessero entrare in autostrada, dopo una breve fuga. Da una prima perquisizione dell'auto non è emerso nulla di strano. Tuttavia, gli agenti non si sono persi d'animo e hanno accompagnato i due nigeriani alla loro abitazione. Qui è stato rinvenuto il loro "tesoretto" che comprendeva 20 mila euro in contanti, mentre, nel garage, erano custoditi 109 ovuli tra cocaina ed eroina del tipo brown sugar. Secondo le stime delle Forze dell'Ordine, la "merce" al dettaglio avrebbe fruttato ai due una cifra superiore ai 500 mila euro. Per i due, coinquilini e spacciatori, sono così scattate le manette, mentre il denaro contante e la droga sono stati sequestrati. E' poi emerso che uno dei due nigeriani non era nuovo ai reati legati allo spaccio di droga: nel 2014 il soggetto era stato denunciato per ben due volte.

Pubblicato in Cronaca Modena

Nella nottata di ieri 21/4/2016 alle ore 1.45 circa una Volante dell'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico ha rinvenuto e sequestrato una bicicletta mountain bike probabile oggetto di furto commesso poco prima. La bicicletta veniva spinta a mano lungo Via XXII Luglio da un uomo, che si è dato alla fuga abbandonando in terra la bici in questione.

La Questura chiede la massima diffusione tra la cittadinanza al fine di risalire al legittimo proprietario, che potrà chiederne la restituzione presentandosi presso l'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico Tel. 0521/219546.

Parma, 22 aprile 2016

Pubblicato in Cronaca Parma
Giovedì, 21 Aprile 2016 09:38

Il Comune di Brescello sciolto per mafia

E' il primo caso in Emilia Romagna. Manghi, presidente di Provincia e Unione Bassa Reggiana: "Il primo scioglimento per mafia in regione deve spronarci a proseguire il cammino già intrapreso".

Reggio Emilia, 21 aprile 2016

Momento buio per il paesino nella memoria di tutti per il mito di Don Camillo e Peppone. Ieri, su proposta del Ministro dell'interno, Angelino Alfano, il Consiglio dei ministri ha deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale di Brescello (RE), a norma dell'articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, nel quale sono state accertate forme di condizionamento della vita amministrativa da parte della criminalità organizzata.

Un segnale forte a favore della legalità. Brescello è il primo comune in Emilia Romagna sciolto per mafia, riprova del radicamento della 'ndrangheta a Reggio Emilia, come testimoniano il processo Aemilia e le recenti indagini che hanno coinvolto anche il Comune della Bassa Modenese di Finale Emilia.

Il presidente Manghi: 'Notizia dolorosa, ora raddoppiamo gli sforzi'

"Lo scioglimento per mafia del Comune di Brescello, primo in Emilia-Romagna, è una notizia dolorosa, dinnanzi alla quale non possiamo sottrarci a ulteriori riflessioni e a nuove responsabilità sul tema della legalità, ma nemmeno dimenticare il cammino che tutta la comunità ha da tempo intrapreso per contrastare ogni tentativo di infiltrazione.
In particolare, lo dico anche da pubblico amministratore della Bassa Reggiana della cui Unione Brescello fa parte, da oggi siamo chiamati ad innalzare ulteriormente il livello di guardia e a rafforzare il nostro impegno collettivo per aiutare la comunità brescellese ad affrontare e superare questa delicata fase. In questo senso credo che l'Unione stessa possa svolgere un ruolo fondamentale.
Ma non dobbiamo dimenticare che la stessa decisione assunta dal Consiglio dei ministri si basa sul serio lavoro coordinato dal prefetto Ruberto, anche attraverso la commissione d'indagine preposta, il cui lavoro è stato sottoposto al vaglio di un Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica al quale io e il sindaco Vecchi abbiamo partecipato. Questo – al pari della volontà di Provincia e di tanti Comuni reggiani, tra i quali lo stesso Brescello, di ribadire proprio in queste ore al processo Aemilia la costituzione a parte civile – dimostra come le istituzioni reggiane stiano collaborando in maniera alacre, costante e credibile per contrastare la mafia.
E al nostro fianco, come anche il recente Festival della legalità "Noicontrolemafie" ha ribadito, c'è una cittadinanza attiva – a partire dai nostri giovani – capace di metterci la faccia e l'anima in una nuova lotta di resistenza alle mafie e alla loro cultura di prevaricazione e illegalità.
Lo scioglimento del Comune di Brescello ci sprona a proseguire insieme su questa strada: sulla collaborazione istituzionale per garantire ordine e sicurezza; sull'impegno culturale e formativo nei confronti di noi stessi e dei cittadini, a partire dai giovani; sui protocolli per la legalità che aiuteranno le pubbliche amministrazione a prevenire, nel quotidiano agire, ogni tentativo di infiltrazione.
Come recita proprio lo slogan di "Noicontrolemafie", "Ci sono loro, ma ci siamo anche noi". Abbiamo capito che la mafia c'è, ma c'è anche la militanza di una intera comunità la cui reazione, insieme a quella delle istituzioni locali, è già cominciata: e questo ci rassicura sul fatto che Brescello, che l'intera provincia di Reggio Emilia ce la faranno, che il muro verrà eretto, che la mafia sarà fermata e sapremo costruire in modo sano il nostro futuro."

Giammaria Manghi
Presidente della Provincia di Reggio Emilia
e dell'Unione dei Comuni Bassa Reggiana

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia

Arresto per furto aggravato nel Parco Ducale. Il borseggiatore si difende: il maltolto ad un 81enne era la ricompensa per una prestazione sessuale...

di Alexa Kuhne

Parma, 20 aprile 2016 - 

"Non ho accettato di andare a casa sua per un rapporto ...". Sarebbe stata questa la versione fornita agli uomini della Volante, nel primo pomeriggio di ieri, da un ragazzo di colore di 29 anni. Fermato dalla polizia dopo la denuncia di un 81enne derubato del suo borsello, ha dato la sua versione dei fatti... L'ennesimo episodio di borseggio si è verificato nel Parco Ducale, nelle vicinanze del laghetto. Una Volante della Polizia di Stato è intervenuta per la chiamata di un anziano che ha raccontato che poco prima, mentre era seduto su una panchina, era stato avvicinato da un uomo di origini africane, alto e di circa 30 anni, il quale prima gli aveva chiesto di accendere una sigaretta, poi, con mossa fulminea, aveva afferrato la borsa che era sulla panchina e si era dato alla fuga verso l'uscita del parco verso Ponte Verdi. Fornite le descrizioni dell'autore del furto, pochi minuti dopo, un'altra volante ha individuato un giovane di colore perfettamente corrispondente alla descrizione nell'aspetto e nell'abbigliamento, seduto sotto la pensilina della fermata dell'autobus nei pressi dell'Istituto commerciale Bodoni in Viale Piacenza. Il ragazzo era intento a prendere oggetti dall'interno di una borsa identica a quella rubata, nascondendoli nella tasca dei suoi pantaloni.

Fermato e condotto in Questura, il giovane è stato identificato per C.F., cittadino del Gambia di 29 anni, regolarmente residente a Parma, ed è stato riconosciuto come l'autore del furto dalla vittima e da due testimoni che avevano assistito a quanto accaduto nel Parco Ducale.
Sottoposto a perquisizione, all'interno della tasca dei pantaloni gli sono stati trovati quasi 200 euro in contanti, un telefono cellulare, sigarette ed una medaglietta, tutti oggetti di proprietà della vittima.
L'autore del furto, però, a sua parziale discolpa ha riferito una versione leggermente differente. Trovandosi effettivamente nel parco, si sarebbe avvicinato alla panchina dove era seduto l'anziano, il quale lo avrebbe invitato nella sua abitazione per consumare un rapporto sessuale al prezzo di 75 euro; rifiutata la proposta, avrebbe da parte sua offerto di farsi palpeggiare nelle parti intime chiedendo in cambio 50 euro. Accettata la proposta, l'anziano lo avrebbe effettivamente palpeggiato ma poi non avrebbe rispettato l'accordo. A quel punto egli avrebbe afferrato la borsa e si sarebbe dato alla fuga.
Ad ogni modo, stante l'evidente responsabilità, il ventinovenne è stato tratto in arresto per il reato di furto aggravato e trattenuto in Questura per la convalida dell'arresto avvenuta stamane. 

Pubblicato in Cronaca Parma
È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"