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I Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale restituiscono al Comune di Fidenza due importanti testi del Cinquecento e dell’Ottocento

Pubblicato in Cronaca Emilia

I Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale restituiscono “Donna distesa” di Salvatore Fiume rubata a Colorno nel 1993

Pubblicato in Cronaca Parma

Presentato il resoconto dell’attività svolta nel 2020 del nucleo che ha sede a Bologna, ma che ha effettuato controlli e confische in tutta la regione. Cala la commercializzazione nelle fiere e cresce quella sul web. A Modena il sequestro più importante: una collezione di ceramiche del IV e III secolo a.C.

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Bedonia (PR): I Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale restituiscono al Seminario Vescovile un prezioso manoscritto risalente al 1586, e rubato nel 1993.

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Bologna: I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bologna presentano i risultati dell’attività operativa, relativi all’anno 2019.

Nel 2019, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Bologna hanno impresso maggiore impulso all’attività preventiva, incrementando, rispetto all’anno precedente, le verifiche sulla sicurezza anticrimine di musei – biblioteche e archivi (+ 25%), i controlli e la vigilanza in particolare alle aree archeologiche (+84,6%), a quelle tutelate da vincoli paesaggistici e monumentali (+101%), nonché a mercati e fiere antiquariali (+8,3%) dell’intera regione. Oltre 1478 sono stati i beni controllati nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal Comando TPC di Roma: si tratta, principalmente, di opere d'arte poste in vendita da privati attraverso case d'aste o siti internet e collezioni di reperti di interesse archeologico.

Pubblicato in Cronaca Emilia

Venerdì 2 agosto 2019, alle ore 10:30, in Bologna, presso la sede distaccata della Pinacoteca Nazionale, Palazzo Pepoli Campogrande, Via Castiglione n. 7, il Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Bologna, Maggiore Giuseppe De Gori, ha presentato l’operazione “PALOMA”, che ha consentito di individuare un gruppo criminale, con base a Bologna e dedito alla commercializzazione illecita, in Italia ed in Svizzera, di opere d’arte contemporanea contraffatte.

In particolare, al termine di una complessa attività d’indagine della Procura della Repubblica di Bologna, diretta dal Procuratore distrettuale Dottore Giuseppe Amato, in Bologna e San Lazzaro di Savena (BO), i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Bologna, coadiuvati da quelli delle Compagnie di Bologna Centro e San Lazzaro di Savena, hanno dato esecuzione a 2 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emesse dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale Ordinario di Bologna, Dottore Gianluca Petragnani Gelosi, nei confronti di altrettanti indagati.

I provvedimenti scaturiscono dall’esito di un’indagine, convenzionalmente denominata “PALOMA”, svolta dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bologna e coordinata dal Sostituto Procuratore Dottore Antonio Gustapane, condotta da dicembre 2017 fino a settembre 2018.

Ad entrambi gli arrestati sono contestati, a vario titolo, singolarmente o in concorso tra loro, i reati di:
− ricettazione del dipinto contraffatto olio su tela a firma Pablo Picasso denominato “El Pintor”, posto in circolazione, come autentico, offrendolo in vendita a numerose persone tra esperti d’arte, ignari acquirenti ed intermediari;
− ricettazione continuata dei dipinti contraffatti olio su tela, uno a firma Pablo Picasso denominato “Buste de jeune garcon” e l’altro a firma Monet denominato “La roche –blond au soleil couchant”, posti in circolazione, come autentici, offrendoli in vendita a varie persone tra esperti d’arte, ignari acquirenti ed intermediari;
Ad uno dei due indagati sono attribuiti anche i reati più gravi di:
− ricettazione continuata di ulteriori 23 opere contraffatte di artisti di arte contemporanea (Fontana, Degas, Crippa, Castellani, Pecora, Morandi, Balla, Miro’, Reggiani, Kandinsky E Schifano) già sequestrate a Bologna, il 4 maggio 2018 insieme ai 3 dipinti falsi già sopra indicati di Picasso e Monet, nel corso dell’attività investigativa;
− riciclaggio continuato dei suindicati dipinti contraffatti a firma Pablo Picasso, su cui eseguiva operazioni mirate a camuffarne la provenienza illecita, corredandoli di attestazioni di autenticità e provenienza false, al fine di impedirne l’identificazione dell’origine delittuosa;
− induzione alla falsità ideologica commessa da Pubblico Ufficiale per aver ingannato i membri della commissione dell’Ufficio Esportazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Torino circa l’autenticità dei due dipinti più volte indicati a firma Picasso per i quali veniva emesso attestato di libera circolazione.
Le investigazioni, avviate a dicembre 2017 da un controllo presso una galleria di arte contemporanea e successivamente corroborate anche da attività tecniche e di riscontro, compresi alcuni accertamenti svolti in Francia con la collaborazione di INTERPOL, permettevano di:
- documentare l’operatività dei due nel tentare di portare a termine la vendita per svariati milioni di euro di numerose opere contraffatte, in particolar dei due dipinti a firma Pablo Picasso, di cui uno abilmente custodito per la commercializzazione in favore degli ignari acquirenti presso un caveau noleggiato allo scopo;
- sequestrare, oltre alle 26 opere indicate, copiosa documentazione afferente la loro falsificazione;
- interrompere la pericolosa attività criminosa, che vedeva il coinvolgimento di ulteriori tre correi, denunciati in stato di libertà per reati inerenti la contraffazione.
Il valore economico di tutti i beni falsi sequestrati è stato stimato, qualora commercializzati come autentici, in circa 10.000.000 Euro.

I destinatari delle misure cautelari personali degli arresti domiciliari sono:
1. VERDE Bruno, di anni 64;
2. RUGGIERI Angelo, di anni 70.

Tre delle opere contraffatte sequestrate:

 

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Parma: Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale restituisce alla Biblioteca monastica "San Giovanni Evangelista" 8 volumi del 1700, rubati in epoca imprecisata.

Il 22 maggio 2019, alle ore 16:00, in Parma, in occasione della festa di "San Giovanni", presso l'omonima Biblioteca monastica, alla presenza dell'Abate Monsignor Giorgio Basso e del Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Napoli, Maggiore Giampaolo Brasili, si è scvolta la cerimonia di riconsegna di 8 volumi risalenti al 1700 sottratti dalla citata Biblioteca in epoca imprecisata, furto denunciato solo nel 2017. In particolare si tratta di:

- 6 volumi che compongono l'opera "Gli elementi della Storia";
- 2 volumi che compongono l'opera "Del Papa" di Joseph de Maistre.

Nella medesima circostanza verranno, altresì, riconsegnati al Priore del Convento dei Carmelitani Scalzi di Parma, Renzo Bertoli, i 4 volumi dell'opera libraria "Manuale Biblico del Vecchio testamento", asportati dalla Biblioteca del Convento in epoca imprecisata.

L'attività, coordinata dalla Procura della Repubblica di Isernia, è scaturita da approfondimenti investigativi nell'ambito di una complessa indagine condotta dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Napoli che ha permesso di disarticolare, nel settembre del 2017, un'organizzazione criminale dedita alla ricettazione di beni d'arte di provenienza furtiva sottratti da luoghi di culto, istituti religiosi e biblioteche ubicati tra l'alto casertano e la provincia di Isernia. Di fondamentale importanza per l'individuazione dei preziosi beni è risultata la comparazione delle loro immagini, con quelle contenute nella Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, che ne ha confermato la provenienza illecita.

La restituzione odierna, avvalora, altresì, l'importanza dell'opera di sensibilizzazione che le articolazioni di questo Comando quotidianamente compiono con i responsabili degli Uffici Diocesani, anche attraverso la divulgazione, ai Parroci, della pubblicazione "Linee Guida per la Tutela dei Beni Culturali Ecclesiastici", realizzata da questo Comando nel 2014 unitamente alla Conferenza Episcopale Italiana che, oltre a contenere consigli pratici per la difesa dei beni ecclesiastici da eventi predatori, diffonde e valorizza le iniziative di catalogazione e censimento dei beni delle Diocesi che, con grande impegno, stanno conducendo in ordine al proprio patrimonio culturale.

 

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Castelfranco Emilia (MO): Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale restituisce alla Parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo di Panzano in Castelfranco Emilia (MO) il dipinto olio su tela, ovale, raffigurante "San Luigi Gonzaga", risalente alla metà del XVIII secolo, trafugato prima del 2001.

Il 5 maggio 2019, alle ore 18.30, in Castelfranco Emilia (MO), presso la Chiesa Parrocchiale di Panzano, alla presenza del Vicario Generale della Curia Arcivescovile di Bologna, Monsignor Giovanni Silvagni, il Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Bologna, Maggiore Giuseppe De Gori, ha riconsegnato al Parroco di Panzano, Don Claudio Casiello, il dipinto olio su tela, raffigurante "San Luigi Gonzaga", risalente alla metà del XVIII secolo, trafugato in epoca imprecisata e comunque nel periodo compreso tra il 1971 e il 2001, dall'interno dello stesso luogo di culto.

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-Olio su tela, cm. 89 x 68, raffigurante "San Luigi Gonzaga", ambito emiliano metà del XVIII secolo-

L'eccezionale recupero scaturisce dall'esito di un accurato controllo sui siti e-commerce effettuato dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, in particolare dal Nucleo di Udine, mediante la comparazione dell'immagine del dipinto messo in vendita presso un sito internet, con quella inserita nella Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti, la più grande banca dati di opere d'arte rubate al mondo, gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna, ed i minuziosi approfondimenti investigativi dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bologna, condotti con l'attivo contributo fornito dai responsabili dell'Ufficio Beni Culturali della Curia Arcivescovile di Bologna, permettevano di confermare con assoluta certezza che il pregevole dipinto posto in vendita, pur essendo stato oggetto di intervento di restauro successivamente al furto, era proprio quello trafugato a Castelfranco Emilia da almeno 18 anni, tanto da permetterne il sequestro.

L'opera, che mostra San Luigi Gonzaga con Gesù Bambino benedicente insieme agli angeli, dopo la cerimonia ufficiale di riconsegna, sarà ricollocata nella chiesa dei Santi Filippo e Giacomo di Panzano e restituita così alla comunità cristiana, in occasione dei Vespri per la festa patronale.

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Pubblicato in Cronaca Emilia
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