Di Chiara Marando – Sabato 1 Novembre 2014
Avete mai sentito parlare di “Cucina Bioenergetica”? Si tratta non soltanto di semplici ricette, ma di una vera e propria filosofia di vita che vede nel cibo una fonte di energia pura da cui attingere per il proprio benessere psico-fisico. Il punto di forza sta nell’utilizzare solo materie prime biologiche certificate che conservino tutta la freschezza, i nutrienti e le proprietà energetiche integre. Perché la vita ha bisogno di vita.
Uno dei pochi ristoranti Bioenergetici certificati in Italia si chiama “Apriti Sesamo” e si trova a Parma, a due passi dal centro storico. Qui, ormai da 18 anni, Antonella e Cosimo gestiscono il locale con passione e dedizione, curando ogni minimo aspetto con un’attenzione quasi maniacale. L’attività rappresenta la loro vita stessa ed i valori in cui credono, a tavola ma non solo. Antonella è la mente, colei che gestisce e studia sempre nuove soluzioni, mentre suo marito Cosimo è l’artefice delle bontà che escono dalla cucina. Definirlo un locale vegano sarebbe troppo riduttivo perché la ricerca che si trova dietro ad ogni preparazione, l’armonia dei colori e della composizione, costituiscono vere e proprie pillole di carica vitale. Perché, in fondo, si mangia prima con gli occhi che con la bocca.
Il menù poi non è mai uguale, cambia in base alle stagionalità ed alla disponibilità delle materie prime ogni giorno freschissime. Tutti i prodotti provengono da aziende biologiche fidate e controllate personalmente. Quello che viene proposto è un modo nuovo di scoprire l’autenticità dei sapori, del gusto di cereali, verdure e sughi per condire la pasta, senza dimenticare i delicati dessert, preparati senza latte, uova, burro e zucchero. Vi chiederete come sia possibile, ebbene basta saper scegliere gli abbinamenti giusti e sperimentare, mentre per i dolci ci sono farine alternative come quella di farro, malto di riso o di mais, e poi il succo di mela per dare un tocco in più e l’olio di girasole. Il resto, ovviamente, sono i segreti dello chef insieme a tanta ricerca e lavorazione.
La proposta del pranzo, che si può ordinare anche da asporto, è quella di piatti che variano quotidianamente permettendo la scelta fra tre primi, tre secondi e quattro contorni, così da poter gustare una portata unica deliziosa ed equilibrata. Per la cena, invece, ecco il menù degustazione con antipasto, due primi, un secondo e due contorni per poi finire con un goloso dolce.
Vi basterà guardare la presentazione con cui vengono servite le pietanze per sentirvi soddisfatti, un mix di profumi e colori perfettamente calibrati a cui corrispondono altrettanti gustosi sapori. Facciamo qualche esempio giusto per stuzzicare la curiosità: sformato di riso integrale, penne di farro in salsa alle erbe fresche, verza saltata con insalatini di zenzero, zuppa di zucca e porri, ed ancora cavolfiore alle mandorle e sesamo nero, strudel di mele e cannella, torta di zucca con crema pasticcera e, per finire, delizia alle mandorle.
Ristorante Apriti Sesamo
Via Monte Corno, 4
43100 Parma
Tel. 0521 270274
www.apritisesamo96.it
Di Chiara Marando – Sabato 18 Ottobre 2014
Prelibata, gustosa e dal sapore intenso, tutte peculiarità che gli amanti della carne associano immediatamente alla Chianina, una razza bovina tipica della Val di Chiana, vero e proprio alimento irrinunciabile quando si cerca qualcosa di veramente godereccio. Certo non sempre è facile poter reperire questa prelibatezza e soprattutto essere sicuri della sua provenienza.
Da questa idea, e dalla volontà di fornire un prodotto di prima scelta a Km0, è nata l’Azienda Agricola Zava, una realtà a conduzione familiare a poca distanza dal paese di Gambara, nella campagna bresciana, basata sull’allevamento di carne di Chianina. La grande cura e l’attenzione dedicata ad ogni singolo capo costituiscono gli elementi fondamentali utili a garantire un’altissima qualità. Achille Zava è non solo il titolare, ma anche l’ideatore di questa ormai conosciuta azienda del territorio. La sua passione per il lavoro, e la continua volontà di migliorare, gli hanno permesso di diventare un vero e proprio punto di riferimento in fatto di carne e di poter crescere ulteriormente con un nuovo progetto: dall’allevamento all’apertura di un ristorante.
Già, perché nel Settembre 2013, Achille e la sua famiglia hanno inaugurato la Trattoria “Oro Bianco in Lancia”, un raffinato ed elegante locale in stile liberty nel quale poter degustare le delizie provenienti direttamente dall’Azienda Agricola, situata a pochi chilometri, e tutte quelle tipicità che ben rappresentano la cultura gastronomica del territorio. Estrema gentilezza, cortesia e discrezione sono quei tocchi in più che completano la piacevolezza di ciò che propone il menù, una cucina basata su un perfetto mix di sapori decisi sapientemente abbinati ad ingredienti più delicati, nella quale un posto d’onore è riservato, ovviamente, alla carne di Chianina.
Dall’antipasto di salumi misti della casa accompagnati con lo sfizioso gnocco fritto, alla Tartarre servita in purezza oppure con senape antica e mandorle a scaglie, per arrivare al Fagottino di bresaola ripieno alla crema di Quartirolo e verdure.
Poi ecco i succulenti primi come le Tagliatelle fatte in casa con il ragù rigorosamente di Chianina, i caserecci Tortelli di zucca oppure con pere e noci arricchiti da gorgonzola, ed ancora le Lasagnette all’amatriciana con burrata fresca.
Gli amanti dei secondi si troveranno in difficoltà perché le tentazioni invitanti tra le quali scegliere sono veramente troppe. Per cominciare ci sono gli ormai conosciuti Zava’s Burger, ovvero gli hamburger di Chianina in tante buonissime varianti: con le verdure, con bacon croccante e scamorza o con radicchio rosso, zucca grigliata e speck. Ma si può optare anche per piatti più classici come i pregiati tagli preparati alla griglia che conservano intatti tutto l’aroma ed il gusto della carne.
Anche la carta dei vini non è da meno della cucina, una ricca scelta di etichette che spazia da quelle più rinomate a quelle legate al territorio. Se non sapete su cosa puntare per esaltare le vostre portate, allora chiedete ad Achille, un vero esperto che saprà consigliarvi al meglio.
Non si può terminare il pasto senza concedersi un dolce degno di questo nome quindi il consiglio è di prediligere i Roches serviti su crema pasticcera oppure la particolare e fragrante Sbrisolona da accompagnare ad un buon bicchiere di Vin Santo.
Trattoria Oro Bianco in Lancia
Gottolengo (BS)
Via Montegrappa, 2
Tel. 030 9048001
Cell. 3395340940
Di Chiara Marando – Sabato 11 Ottobre 2014
La Bassa Parmense è uno di quei paesaggi dal fascino coinvolgente, a tratti malinconico, con le sue distese di campi che si perdono all’orizzonte, i boschetti che nascondono fonti di acqua dolce e lui, il grande “Grande” Fiume Po che lento e silenzioso la attraversa dominandola. Che sia tra il rumore delle cicale in estate, oppure tra la nebbia di novembre, l’atmosfera che vi si respira profuma di storia e tradizione. Una tradizione contadina ed artigiana che si riflette in quelle tipicità ormai divenute dei veri pilastri della cucina parmigiana, primi fra tutti i salumi come il Culatello, lo Strolghino e la Spalla Cotta. Ma ci sono anche prodotti meno conosciuti, bontà da scoprire ed assaggiare come il Pesce Gatto o l’Anguilla. Chi non li ha mai mangiati storcerà il naso, ma perché non provare?
A pochi chilometri da Sissa, in provincia di Parma, nel punto dove il fiume Taro incontra il Po, sorge il paesello di Gramignazzo. Qui, ormai dagli anni ’70, si trova il Ristorante “Laghi Verdi”, un piccolo locale affacciato sulle rive di due laghetti immersi nella natura. Nato dall’inventiva di Attilio Demaldè come allevamento di pesce d’acqua dolce, che veniva appositamente fritto per le merende pomeridiane di amici e pescatori, nel corso degli anni si è ampliato e sviluppato fino a divenire quello che è oggi, ovvero un punto di riferimento per gli amanti di queste antiche tradizioni. A portare avanti l’attività è sua figlia Mirella, da sempre presente durante le pause dal suo lavoro di insegnante, che con grande passione è riuscita a mantenere viva questa realtà nonostante le tante difficoltà. Proprio dai laghi adiacenti, dove si alleva e si può praticare pesca sportiva, arriva la materia prima totalmente controllata e sapientemente cucinata per preservarne la massima freschezza e genuinità. Regina indiscussa della cucina è Carla che, insieme a Mirella, ogni giorno gestisce fornelli e ingredienti magistralmente.
Protagonista della tavola è sicuramente il Pesce Gatto presentato in molteplici varianti una più deliziosa dell’altra: fritto e croccante, in carpione con salsa di prezzemolo e cipolla rossa di Tropea, ed ancora come sugo di ottimi spaghetti, un vero cavallo di battaglia del ristorante, o al forno in aceto balsamico ed in umido con i piselli. Ma le bontà del menù spaziano dagli antipasti a base dei salumi del territorio, ai primi come i saporiti Pisarei e Fasoi ed classici Tortelli ripieni con erbetta o pesce persico. Poi ci sono la Frittura di Anguilla o quella mista con il pescato del Lago, il Merluzzo Fritto, la tradizionale Trippa alla Parmigiana e l’Anatra arrosto con le gustose patate al forno.
Non vanno dimenticati i dolci, rigorosamente fatti in casa come la zuppa inglese e la golosa Sbrisolona, una sfoglia sottilissima accompagnata da uno strepitoso zabaione da mangiare al cucchiaio. Per finire, via libera ai profumati liquori casalinghi di produzione propria: Limoncino, Bargnolino e Fragolino sono solo alcuni esempi.
Potrete degustare queste specialità tutto l’anno da marzo a novembre, ovvero nei mesi in cui il pesce gatto non va in letargo ed è possibile effettuarne la pesca.
Ristorante Laghi Verdi
Via Co' di Sotto, 74
43018 Gramignazzo di Sissa - Parma
Tel: 0521 87.90.28 - Cell: 339 19.35.502
Di Chiara Marando – Sabato 27 Settembre 2014
Nella zona di Quattro Castella, in provincia di Reggio Emilia, immersa tra le splendide colline del paesaggio matildico, a pochi chilometri dal Castello di Canossa e di Rossena, sorge l’Azienda Agrituristica Montebaducco. Qui, il contatto con un ambiente naturalistico variegato e rilassante rende l’atmosfera totalmente avulsa dal caos cittadino, un piccolo angolo di tranquillità dove i soli rumori sono quelli della natura. Una struttura nata nel 1996, le cui basi si fondano sul desiderio di portare avanti un sogno, lo stesso sogno che ancora oggi li contraddistingue: l’allevamento di asini. Ed è proprio grazie alla passione per questo animale, ormai dimenticato, che Montebaducco è considerato attualmente il primo allevamento di asini a livello europeo, con circa 700 esemplari di razze diverse che convivono liberamente insieme a muli, polli, conigli, oche ed anatre. Nulla è lasciato al caso, ed ogni aspetto viene controllato accuratamente, dal mangime rigorosamente biologico, alla mungitura, fino alle più semplici cure effettuate con metodi naturali. Lo scopo è quello di assicurare il completo benessere degli animali e la totale salubrità ed integrità dei prodotti derivati.
Già, perché tra le tante produzioni c’è anche quella del Latte di asina, conosciuto per le sue numerose proprietà organolettiche, le più vicine a quelle del latte materno, e per questo utilizzato anche con i bambini. Inoltre, grazie alla ricchezza dei suoi nutrienti, risulta ideale anche come ingrediente principe per la linea di cosmetici a marchio Montebaducco. Ed ancora derivati da colture biologiche come orzo, avena, frumento, verdura e frutta, oppure salumi e vino tipici della zona. Il tutto nel rispetto dell’ambiente circostante e delle sue bellezze, nonché della tradizione del territorio.
Tradizione che si ritrova anche a tavola, nei piatti proposti dal menù casalingo del ristorante, un suggestivo rustico in pietra ristrutturato che conserva ancora la piacevole sensazione delle cose semplici: ampie stanze dall’aspetto essenziale con travi in legno a soffitto e caminetti capaci di regalare calore alle sale. La cucina offre portate come la classica Torta fritta con salumi misti, Tortelli d’erbetta al burro e salvia, Tagliatelle caserecce con ragù di carne, ed ancora Stracotto oppure Brasato al Barolo con polenta, accompagnato da invitanti contorni e verdure di stagione.
Il tutto innaffiato con il tipico Lambrusco della casa, che ben si adatta ai sapori intensi dei cibi. Mi raccomando però, non fatevi mancare l’appetito perché le porzioni servite sono molto abbondanti e le cuoche più che disponibili a darvi “l’aggiuntina” se non dovessero bastare. Il consiglio è quello di lasciare un posto per il dolce, perché le torte fatte in casa sono una vera leccornia irresistibile: crostate di marmellata, cheesecake, torta cioccolato ed alla frutta sono solo alcuni esempi delle delizie che potrete assaggiare.
Ma non sentitevi in colpa per aver mangiato troppo, appena terminato il pasto sarà possibile camminare lungo la collina ad ammirare il paesaggio ascoltandone il silenzio rigenerante, oppure far visita gli asinelli che saranno ben lieti di farsi coccolare.
Azienda Agricola Montebaducco
Via Boiardo, 26
Salvarano di Quattro Castella (RE)
Tel. 0522 886375 - 886137
www.montebaducco.it
Di Chiara Marando – Parma 20 Settembre 2014
Busseto, nel cuore della bassa parmense, è uno di quei luoghi che trasudano storia e tradizione, un patrimonio fatto di cultura, arte, musica ed enogastronomia. Questa è la terra di Verdi, maestro indiscusso del quale si respira l’influenza ed il genio in ogni angolo, un’aria carica di emozionanti note passate.
Proprio qui, tra le vie del centro abbracciate dall’antica Rocca, si trova la Salsamenteria Baratta, un angolo di memoria che del tempo passato racconta sapori e profumi, storie fatte di quelle tipicità che rappresentano le radici del territorio. Una bottega unica nel suo genere, che già dal 1873 ospitava tra i suoi tavoli nomi illustri come Arturo Toscanini, Gabriele D’Annunzio e, primo fra tutti, Giuseppe Verdi. All’interno del locale ogni cosa parla del maestro, sembra quasi di entrare in un museo, tra spartiti originali, stampe e quadri, il tutto completato da utensili antichi, distese di bottiglie e salumi che pendono dal soffitto. Un ambiente caldo ed avvolgente, nel quale l’atmosfera risulta come sospesa, e dove la semplicità ed il sorriso fanno da padroni sulle gentili arie verdiane in sottofondo.
Fu Lino Baratta lo storico fondatore di questa realtà, un’eredità che la sua famiglia ha portato avanti fino allo scorso anno, quando l’attività è stata lasciata nelle fedeli mani di Abele, che da oltre quarant’anni vi lavorava instancabilmente. Oggi è proprio lui che prepara le famose ed irresistibili salse e sceglie accuratamente i salumi, un vero e proprio omaggio al territorio ed alle sue eccellenze gastronomiche. Già, perché come spiega sua figlia Martina, perfetta ed infaticabile aiutante, il nome “Salsamenteria” deriva proprio da salse e salumi, ovvero i cavalli di battaglia che vengono servizi durante la degustazione.
Qui non esiste la cucina, quindi non troverete piatti caldi, un lungo menù oppure ricette complicate, ma preparatevi comunque ad uscire soddisfatti e satolli. Intanto è bene sapere che il Lambrusco si beve alla vecchia maniera, nella tazza, perciò non meravigliatevi se i bicchieri da vino non verranno contemplati, ma godetevi il sapore intenso e ruffiano dei vini locali. La degustazione inizia con le salse da accompagnare al pane, delizie come quella a base di prezzemolo e sedano, oppure carote, peperoni, e pomodoro, ed ancora pestato di lardo, alici sott’olio, pomodori secchi e peperoncini ripieni con acciughe e capperi, tutto rigorosamente fatto in casa da mani esperte. Poi si passa al tagliere, più che abbondante, con Parmigiano Reggiano 24 mesi, Pecorino ed ottimi salumi misti quali Prosciutto, Spalla Cotta, Salame di Felino, Strolghino, Culatello, Coppa e Mortadella.
Per chi non fosse ancora sazio, ecco pronta la frutta secca per preparare la bocca alle squisite torte casalinghe che concluderanno il banchetto: dalle classiche crostate, a quella ricotta e cioccolato, alla Spongata di Busseto, fino alla Sbrisolona ed alla Crostata Spumina, una pasta frolla ricoperta da uno strato di meringa, con un cuore di marmellata di albicocche e scaglie di cioccolato. Ovviamente, per finire, non potevano mancare i tradizionali liquori Fragolino, Nocino, Sburlòn e Bargnolino.
Salsamenteria Storica e Verdiana Baratta
Via Roma, 76
43011 Busseto
Tel. 0524 91066
www.salsamenteriabaratta.it
Di Chiara Marando – Sabato 30 Agosto 2014
La scena è questa: un giorno qualsiasi in una città da scoprire, il perdersi tra le vie del centro ad ammirare le bellezze architettoniche e paesaggistiche del luogo, ed il richiamo della fame con il conseguente dilemma sul dove fermarsi per appagare il palato. Momento difficile che spesso però è capace di riservare piacevoli sorprese. Già, perché il lasciarsi trasportare dalla curiosità senza una meta precisa, facendo scegliere all’intuito ed al caso spesso può rivelarsi la strada giusta.
Siamo a Lucca, uno dei centri urbani più antichi d’Italia, il cui fascino è protetto da cinquecentesche mura che ne abbracciano e nascondono il cuore storico, una meraviglia fatta di architetture medievali e rinascimentali, pittoresche stradine lungo le quali si susseguono negozi, botteghe, mercatini, e locali tipici. Il tutto condito da una vitalità pulsante che si respira ad ogni angolo e nelle tante importanti manifestazioni che animano il ricco calendario di eventi cittadini. Una miriade di profumi invitanti condiscono l’aria di aromi tipicamente toscani ai quali è difficile resistere, soprattutto quando l’appetito comincia a prendere il sopravvento.
In una piccola via, raccolta tra i palazzi del centro, si trova l’Osteria del Neni, fin dagli anni ’40 punto di riferimento per gli amanti della buon mangiare: pochi tavoli che si affacciano sul borgo, ed un interno rustico ed accogliente. Qui si parla la tradizione, quella che racconta la cucina di una volta, semplice, corposa e genuina. Un ampio menù che segue la stagionalità delle materie prime accuratamente selezionate, in grado di soddisfare tutti i gusti.
Si comincia con formaggi e salumi toscani dal sapore intenso, ovvero il Ganascino del Neni, i Fagottini di Lardo con cannelli e pachini, e la nota Panzanella. Si continua con gli ottimi primi, rigorosamente fatti in casa, come le Tagliatelle con alici e pangrattato o gli Spaghetti alla Neni con pesto di erbe aromatiche e pomodorini, poi le gustose zuppe come quella di cipolla, di farro nella variante con o senza seppie, la Ribollita oppure il Pancotto.
Ed ora ecco i secondi: Baccalà con ceci, Pollo in fricassea, Coniglio alla cacciatora con polenta, oppure la sempre ottima Tagliata di Manzo.
Una delle pareti interne, interamente arredata con bottiglie di vino, non solo si presenta come un’ottima soluzione per regalare un aspetto gradevole al locale, ma fa intendere quello che troverete nella carta dei vini, ovvero un’ampia scelta di etichette locali e regionali che ben si sposano con i piatti della tradizione.
Per concludere degnamente il pasto non potrete farvi mancare i Cantucci con il Vin Santo, oppure il dolce della casa: Tiramsù del Neni con il Bucellato.
Osteria del Neni
Via Pescheria, 3
Centro Storico
55100 - Lucca(LU)
Tel. 0583 492681
Di Chiara Marando – Sabato 02 Agosto 2014
Le specialità parmigiane sono diventate itineranti, il profumo della gastronomia del territorio lungo le strade di Parma e Provincia. Si chiama Val Baganza on the road, una cucina su quattro ruote che si sposta di luogo in luogo riempiendo l’aria di invitanti profumi e deliziando i palati con golosità dal sapore intramontabile. Loro sono Monica e suo fratello Roberto, due amanti della buona tavola che nel 2012 hanno creato questa originale attività, diventata ormai un appuntamento goloso per gli appassionati della tradizione culinaria locale.
Come dire di no agli ottimi salumi della zona da gustare con la fragrante torta fritta appena fatta?
Ma la lista di leccornie è molto lunga, e preparata con eccellenti materie prime rigorosamente a chilometro zero. Cominciamo con le torte salate con ripieno di verdura oppure prosciutto e formaggio, e gli sfiziosi contorni come la polenta fritta e le verdure ripiene. Poi la pasta fatta in casa, una sfoglia preparata a regola d’arte per gli anolini di carne o di “magro”, ovvero con pangrattato e formaggio, le saporite lasagne ed i tortelli nelle varianti di erbetta, zucca, patate, castagne ed il particolare ripieno di mele con savor. Anche i secondi raccontano la parmigianità golosa dei cibi genuini: Rosa di Parma, Coniglio alla cacciatora o ripieno e Guancialini di maiale sono alcuni esempi tentatori.
Le ricette di una volta rimangono sempre un richiamo irresistibile, profumi rassicuranti che raccontano l’anima di un territorio, ecco allora che Monica e Roberto sono andati a riscoprire una versione alternativa della torta fritta, quella ripiena, il cosiddetto “Pan di sjor” della Val Baganza, farcito con patate, speck e formaggio, oppure patate con gorgonzola o cipolla. Per provarli chiedete dei Baganzotti, una vera e propria prelibatezza d’altri tempi. Se non siete ancora sazi, allora preparatevi per una ricca scelta di dolci, una sorpresa per i più ghiotti.
Ora che l’appetito comincia a farsi sentire, vi chiederete dove poter trovare questo fantomatico mezzo di Val Baganza on the road, quindi per prima cosa dovete sapere che non si sposta solo di strada in strada, ma che avrete la possibilità di ordinare direttamente a casa tutto questo per rendere particolare e stuzzicante un evento. Inoltre, ogni bontà è disponibile anche nel laboratorio e punto vendita di Sala Baganza, quindi per qualsiasi tipo di informazione ecco www.valbaganzaontheroad.it.
Val Baganza on the road
Laboratorio e punto vendita
Via Provinciale 21, Sala Baganza (PR)
Tel. 0521/831590
Di Chiara Marando – Sabato 26 Luglio 2014
Farina di grano, acqua, e sale, ingredienti semplici per uno di quei piatti che raccontano la tradizione, quella Toscana: I Testaroli. La loro antica storia è strettamente collegata al territorio della Lunigiana, terra caratterizzata da una cultura gastronomica basata su cibi poveri ma comunque ricchi di sapore. Questa gustosa specialità si prepara ancora come una volta, mescolando i vari elementi fino ad ottenere una pastella fluida, poi pochi minuti nel forno a legna ed ecco che il tutto prende forma. La vera particolarità è quella della cottura, un processo rimasto immutato nel corso degli anni che avviene in caratteristici contenitori chiamati “testi”, un tempo in terracotta, oggi in ghisa.
Ultimare la preparazione dei Testaroli è molto semplice. Si tagliano a quadretti o losanghe, si buttano in una pentola di acqua bollente salata per circa 3 minuti a fuoco spento, ed infine si scolano con cura per poi esaltarli nei modi più appetitosi. L’impasto spugnoso è perfetto per trattenere ed amalgamarsi con qualsiasi tipo di salsa, ma la tradizione vuole che il condimento per eccellenza sia il Pesto alla genovese, ricco di sapidità e profumo.
Tanti sono i locali dove poter gustare questa tipicità, ma se volete andare sul sicuro, allora dirigetevi verso il paese di Giucano, a pochi chilometri da Sarzana, un piccolo borgo nascosto tra il verde delle colline. Qui c’è “Il Faro”, un ristorante a conduzione famigliare, conosciuto per la sua cucina legata alla tradizione casalinga, quelle delle ricette tramandate di generazione in generazione, fatte di cibi genuini.
Il menù proposto predilige la carne e gli ottimi piatti liguri e toscani, con particolare attenzione alla scelta delle materie prime ed alle necessità di tutti i palati. Si può partire con gli antipasti della casa ed i salumi misti, accompagnati da sfiziosi sgabei e verdure sott’olio rigorosamente di produzione propria, per passare poi a primi come i Ravioli al Ragù o le Pappardelle di Cinghiale, ed infine a secondi quali la prelibata Fiorentina, l’Agnello o il Coniglio nelle varianti fritto o al forno, e succulenta Grigliata Mista.
Ed eccoci al pezzo forte, un vero e proprio must, ovvero i Testaroli di Giucano, una delizia estremamente ghiotta, da assaporare con il pesto preparato secondo tradizione, con il sugo di funghi, oppure semplicemente con olio extravergine di oliva e Parmigiano. Sarà un vero piacere sentire questa morbida pasta sciogliersi in bocca e diventare un tutt’uno con il ricco condimento dagli aromi intensi. Impossibile non assaggiarli!
Ristorante Il Faro
Via dei Pini 10,
Giucano (Fosdinovo MS)
Tel. 0187 628228/338 6921691
www.ristorantefaro.org
Di Chiara Marando – 19 Luglio 2014
Ad un passo dal centro di Parma, ma raccolto nel silenzio di una campagna dall’atmosfera intima e confortevole, con quel tocco rustico che conquista al primo assaggio: questo è l’Agriturismo San Bruno della Certosa, un angolo di genuina bontà gastronomica a conduzione famigliare, strettamente legato alla cultura di un territorio ricco di eccellenze alimentari. La storia di questa attività è un racconto fatto di tanta passione e costanza, conoscenza delle materie prime e continua ricerca. Loro sono Marco, sua sorella Elisabetta con il marito Antonio, papà Pino e lo zio Franco, ognuno con un proprio compito, ognuno fondamentale in quella che risulta essere una perfetta sintonia di lavoro.
La cucina riprende le ricette della tradizione, gustosi piatti di pasta fresca prepararti dalle esperte mani di Gino che non fa mai mancare i tortelli, gli anolini ed i cappelletti, le tagliatelle ed gli gnocchi. Poi c’è la carne, regno di Antonio, un vero e proprio maestro alle prese con la griglia, che non solo si occupa della cottura, ma sceglie personalmente i tagli migliori, rigorosamente a km zero. Già, perché la filosofia alla base di tutte le proposte culinarie è quella di valorizzare i prodotti delle aziende locali e regionali, dai formaggi, alla carne ed i salumi, fino al vino. Il tutto completato dalle delizie dell’orto coltivato con tanta cura.
Poi non dimentichiamoci del piatto forte, il cavallo di battaglia che ha reso l’agriturismo un punto di riferimento in fatto di buon cibo: l’Agrifocaccia.
Di cosa si tratta? Loro amano definirla “un foglio bianco sul quale valorizzare del delizie del territorio”, e a dirla tutta, questa sintesi calza a pennello. L’impasto, preparato con farina macinata a pietra, ha una lievitazione non forzata di 24 ore, una lentezza capace di rendere il risultato digeribile e leggero. Anche la cottura richiede tempo ed attenzione, 8 minuti in forno e più persone impegnate nei vari passaggi, perché ogni ingrediente scelto per guarnirla richiede cura. Insomma, condivisione in cucina e condivisione a tavola, non a caso ognuna di queste leccornie basta a sfamare due persone, quindi non spaventatevi del prezzo che ad una prima occhiata può apparire un po’ più alto del normale.
E’ Marco l’esperto dell’Agrifocaccia, un’idea che ha tratto insegnameno ed ispirazione dalle creazioni dello chef Simone Padoan, del ristorante “I Tigli” a San Bonifacio in provincia di Verona. Vi perderete tra i tanti possibili abbinamenti proposti dal menù, tutti estremamente golosi ed invitanti, nonché silenziosi narratori delle specialità locali.
C’è la “Zucchisciutto”, con base di pomodoro e mozzarella fiordilatte, zucchini dell’orto saltati e Prosciutto crudo 24 mesi, oppure la “Crudata” condita con stracciatella di mozzarella ed il sempre presente Prosciutto crudo. Che dire della “Porretta”? Una squisitezza farcita con porri, mozzarella fiordilatte, pomodoro e pancetta a crudo, o ancora la “Lucio” con Squacquerone, Mortadella di Bologna IGP e granella di pistacchi. Infine la classica “Bufalina”, con mozzarella di bufala e pomodorini caramellati in forno. Ma l’elenco è ancora molto lungo, ed alcune invenzioni ruotano a seconda della stagionalità per offrire sempre il massimo della freschezza. Scambiarvi gli spicchi ed assaggiare le varie combinazioni, sarà un vero divertimento per le papille gustative.
Anche la carta dei vini riprende le etichette a Km 0, e potrete pasteggiare con ottima birra locale direttamente dal rinomato Birrificio del Ducato. In poche parole, per una sera dovrete rinunciare a Coca Cola e Prosecco per qualcosa di diverso ma comunque piacevole e dissetante.
Terminiamo in bellezza questa carrellata del gusto con gli ottimi dolci di Elisabetta, dalle torte casalinghe, ai semifreddi, fino alla frutta fresca esaltata dalla spuma di yogurt.
Cosa ne dite, siete sazi?
Agriturismo San Bruno della Certosa
Via Pietro Righini, 9
43122 Parma
Tel. 339 547 7357
www.sanbrunodellacertosa.com
Di Chiara Marando - Sabato 05 Luglio 2014
Amanti della carne tenete pronti coltello e forchetta perché c’è un posto che sta aspettando solo voi. Si chiama “Maxelâ”e non si tratta di un semplice ristorante, ma nemmeno di una normale macelleria. In effetti è entrambe le cose in un modo tutto particolare, unico nel suo genere. Una filosofia che si fonda sulla ricerca, sulla passione per l’alta qualità, per il buon vivere ed i sapori genuini, nonchè per la voglia di condividere un’esperienza del gusto estremamente piacevole. Un’idea partita tra i caruggi di Genova con lo scopo di esportare un nuovo modo di concepire il cibo.
Ogni Maxelâ, ovvero “macelleria” in genovese, è un luogo in cui poter non solo acquistare, ma anche gustare sul posto carni pregiate provenienti esclusivamente da allevamenti italiani e selezionate da esperti professionisti. Ognuna di esse è situata in location strategicamente perfette, dalla città ligure in cui tutto è cominciato, a Milano, Torino, Roma, Modena, per arrivare fino a Londra.
E non potrete sbagliarvi, perché l’aroma di squisite bontà alla griglia si farà sentire già da lontano. Inutile dire che il banco ricolmo di tagli invitanti catturerà subito la vostra attenzione, impossibile resistere a tanta abbondanza e varietà.
Potrete scegliere tra specialità da assaporare crude come il Crudo d’Alba, ovvero carne macinata, oppure il Carpaccio, entrambe ricavate da tagli magri della coscia ed esaltate solo con un filo d’olio, un pizzico sale e pepe nero. Ed ancora squisitezze cotte alla piastra quali la strepitosa Fiorentina, la costata intera, la golosa Tagliata e gli sfiziosi Hamburger, arricchiti da olio extravergine di oliva, sale integrale e buccia di limone. Come in negozio avrete la libertà di selezionare il pezzo di carne che più preferite e deciderne il peso, al resto ci pensano gli chef.
Ma Maxelâ non è soltanto materia prima di qualità eccellente, è anche tutto ciò che può accompagnare degnamente un pasto luculliano, con contorni appetitosi e ottimi vini scelti tra le etichette più rinomate, che ben si sposano con il gusto deciso e intenso della carne. Una vera e propria coccola sensoriale.
Il tutto in un ambiente estremamente giovane e vitale, dove la calorosa accoglienza è uno dei veri punti di forza.
Si usa dire “provare per credere”, quindi dopo che avrete testato l’atmosfera, e soprattutto la bontà dei prodotti, eccovi l’opportunità di fare la spesa come in una macelleria normale e portarvi a casa ciò che più vi ha deliziato.
Se volete qualche dettaglio su menù, carta dei vini e ristoranti allora andate a dare un’occhiata qui www.maxela.it
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