Annunciato dal presidente Manghi il finanziamento del secondo lotto grazie alla vendita dei magazzini ex-Car, al contributo dei privati e al fondamentale apporto della Regione.
Reggio Emilia, 24 giugno 2016
Il terribile tornante di Ponterosso – una curva a gomito in forte pendenza che in caso di ghiaccio o di nevicate anche lievi ogni volta rischiava di paralizzare il traffico sulla Statale 63, unica via d'accesso da e per Castelnovo Monti – è destinato a rimanere un ricordo. "Finalmente possiamo annunciare il finanziamento anche del secondo lotto della Variante di Ponterosso, grazie a un tripartizione totalmente inedita dei costi di un'opera fondamentale per la nostra montagna e che rimaneva incompiuta nonostante la Provincia avesse già provvisoriamente assegnato i lavori del secondo stralcio, poi bloccati a causa dalla spending review imposta dal Governo", ha dichiarato ieri mattina il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, incontrando i giornalisti insieme al consigliere delegato e al dirigente alle Infrastrutture Andrea Tagliavini e Valerio Bussei, al sindaco di Castelnovo Monti Enrico Bini e a una delegazione dei privati (associazioni di categoria, banche e imprese) che contribuiranno a coprire – insieme Regione e Provincia, che garantiranno la maggior parte dei fondi - i 2 milioni e 320.000 euro ancora mancanti.
"Mancanti per cause oggettive", ha tenuto a sottolineare il presidente Manghi per chiarire "una vicenda che in questi anni ha registrato anche cattive interpretazioni rispetto alla realtà degli eventi". "La Provincia che ci ha preceduto aveva infatti correttamente previsto con il bilancio 2014, approvato nei termini a fine 2013, le risorse necessarie al completamento dell'opera, ma quelli e altri fondi vennero poi meno a causa della spending review comunicata dal Governo a bilancio già approvato".
Da allora, la situazione finanziaria delle Province, nel frattempo incamminatesi sulla via del riordino, non è certo migliorata, anzi. "Da quando ci siamo insediati, trovare le risorse per finanziare e completare la Variante di Ponterosso è stata una nostra priorità - ha aggiunto Manghi - Quando grazie all'avvio di un'operazione di dimissioni del nostro patrimonio immobiliare non più strategico per l'ente, anche a seguito della diminuzione delle competenze e del relativo personale, siamo riusciti a vendere i magazzini ex-Car in via Lombroso, potendo destinare a Ponterosso 1,3 milioni, ci siamo resi conti che lo sblocco dell'opera era possibile".
"Fondamentale – ha aggiunto il presidente – è stata la collaborazione della Regione Emilia-Romagna, alla quale insieme al consigliere Tagliavini ci siamo rivolti, che si è resa disponibile a stanziare 1 milione a fronte di un coinvolgimento anche dei privati: un contributo decisivo, per il quale ringrazio in maniera autentica l'assessore Donini, lo stesso presidente Bonaccini e il sottosegretario Rossi, perché anche la Regione deve fare i conti con il contenimento della spesa".
A completare questo inedita tripartizione dei costi, dunque, i privati, per il quale ha giocato un ruolo importante il Comune di Castelnovo Monti, che ha reperito gli ultimi 20.000 euro attraverso una specifica convenzione con un pool di 11 soggetti: Banco emiliano, Banca Popolare Emilia-Romagna, Cna, Coldiretti, Confartigianato-Lapam, Confcooperative, Confederazione italiana agricoltori, Confesercenti, Credito emiliano, Far Srl di Ramiseto e Legacoop Emilia Ovest. "Poter finalmente vedere completata quest'opera davvero strategica ci rende molto felici – ha dichiarato il sindaco Enrico Bini – Questa buona notizia, insieme alla inaugurazione di sabato dei nuovi servizi dell'ospedale Sant'Anna e ai progetti che sempre insieme alla Regione abbiamo presentato anche recentemente, conferma la grande vitalità di Castelnovo e della nostra montagna".
Soddisfazione "per il completamento di un'opera attesa dai cittadini e dalle imprese del territorio" è stata espressa, da Bologna, anche dall'assessore regionale alla Mobilità Raffaele Donini. "Abbiamo lavorato molto per trovare le risorse regionali per cofinanziare i lavori che consentiranno di risolvere i disservizi che si sono verificati in questo tratto di strada percorso ogni giorno da molti pendolari che vanno al lavoro con mezzi propri e pubblici – ha dichiarato l'assessore regionale - La realizzazione del secondo lotto è un risultato ancor più importante perché raggiunto grazie all'impegno comune di Regione, Enti locali e privati".
"La Variante di Ponterosso sarà la prima opera finanziata attraverso il programma di dimissioni immobiliari avviato dalla Provincia, che proprio in queste settimane vedrà andare all'asta anche la caserma dei carabinieri, l'ex Opg e, di nuovo, Palazzo Trivelli - ha sottolineato il consigliere provinciale alle Infrastrutture, Andrea Tagliavini – Le amministrazioni pubbliche reggiane non sono abituate a lasciare a metà un'opera, per questo il completamento della Variante ha rappresentato in questi due anni una delle nostre priorità, anche per l'importanza di dover garantire sicurezza e percorribilità pure in inverno a quella che è l'unica via di accesso da e per le nostra montagna".
Sugli aspetti tecnici della Variante si è infine soffermato il dirigente del Servizio Infrastrutture della Provincia, Valerio Bussei: "Quello realizzato dalla Provincia per Ponterosso è un progetto integrato, in quanto i due stralci non prevedono solo i 1.250 metri di nastro stradale, ma anche opere di sostegno con paratie tirantate per mettere in sicurezza tutto il versante e garantire lunga vita all'opera".
Per quanto riguarda i tempi di realizzazione, a luglio sarà sottoscritto l'accordo di programma a tre, mentre entro agosto è prevista l'assegnazione definitiva, come noto già avvenuta provvisoriamente a favore di Unieco. Entro ottobre, espletato l'iter burocratico-amministrativo, la sottoscrizione del contratto e la consegna dei lavori, che dovrebbero concludersi entro dodici mesi.
La Variante di Ponterosso
Il tracciato complessivo di 1.250 metri, realizzabile in due lotti, corre prevalentemente a mezza costa con inizio sulla strada comunale (opportunamente adeguata), dopo un tratto di 500 metri (secondo lotto) si raccorda con il Centro sportivo e la zona Peep con un primo svincolo a rotatoria e infine con un percorso di ulteriori 750 metri (primo lotto) si innesta in località La Croce sulla Statale 63 con una seconda rotatoria.
Si tratta di una strada di categoria C1 con larghezza complessiva di 10,50 metri costituita da due corsie di 3,75 metri. Il progetto integrato coniuga l'obiettivo di effettuare la realizzazione dell'infrastruttura viaria con l'individuazione di soluzioni progettuali volte a incrementare la stabilità dei versanti.
I costi
Il costo complessivo del progetto integrato (I e II lotto) è di 8,9 milioni di euro, compresi gli interventi di miglioramento della stabilità dei versanti.
Il primo lotto della Variante – da La Croce al Centro sposrtivo - è stato completato nell'estate 2015 per un importo di 5,4 milioni così suddivisi:3,1 mln della Regione Emilia-Romagna nell'ambito del Documento Unico di Programmazione (Dup); 1,8 mln della Provincia di Reggio Emilia; 0,5 mln del Comune di Castelnovo Monti attraverso l'alienazione di un immobile.
L'appalto del secondo lotto della Variante - assegnato provvisoriamente alla ditta Unieco per un importo di 3 milioni 452.420 euro – era stato sospeso a seguito delle misure di contenimento della spesa pubblica decise dal Governo del 2014.
Già finanziato per una quota pari a 1 milione 132.420 euro, rimaneva da finanziare l'importo di 2 milioni 320.000 euro.
Grazie alla alienazione dei magazzini ex-Car in via Lombroso, non più funzionali all'attività dell'ente, la Provincia è ora in grado di destinare alla realizzazione del secondo lotto la somma di 1,3 milioni.
La Regione Emilia Romagna ha fornito la disponibilità a cofinanziare direttamente l'opera per 1 milione, a fronte di una compartecipazione finanziaria da parte di soggetti privati, e a sottoscrivere allo scopo un Accordo di programma a tre (Regione, Provincia e Comune), finalizzato all'assegnazione alla Provincia di Reggio Emilia di tale somma.
In tal senso il Comune di Castelnovo Monti ha reperito una somma pari a 20.000 euro attraverso una specifica convenzione con privati: Banco emiliano, Banca Popolare Emilia-Romagna, Cna, Coldiretti, Confartigianato-Lapam, Confcooperative, Confederazione italiana agricoltori, Confesercenti, Credito emiliano, Far Srl di Ramiseto e Legacoop Emilia Ovest.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Reggio Emilia, buone notizie per le infrastrutture della montagna. A Bologna incontro tra Provincia e Anas per realizzare un secondo lotto di interventi – dal Bocco a Vezzano, dopo quelli tra Felina e Castelnovo – per aumentare sicurezza e scorrevolezza. "L'obbiettivo è quello di arrivare a un secondo Accordo di programma tra Anas e Provincia, dopo quello che ha già portato alla realizzazione di ben 5 interventi, per un importo di circa 9 milioni, nel tratto di Statale 63 compreso tra Felina e Castelnovo Monti, tra cui il nuovo ponte di Pignedolo" - spiega Andrea Tagliavini. -
Reggio Emilia, 12 dicembre 2015 -
Altre buone notizie per le infrastrutture della nostra montagna dall'incontro delle settimane scorse a Bologna tra la Provincia e i vertici regionali di Anas. A due mesi dal confronto a Roma, promosso dalla senatrice Pd Leana Pignedoli, tra lo stesso presidente di Anas Gianni Vittorio Armani, Andrea Tagliavini per la Provincia di Reggio Emilia e i sindaci dei Comuni attraversati dalla Statale 63, a Bologna il consigliere provinciale delegato alle Infrastrutture – insieme al dirigente del Servizio Valerio Bussei – ha incontrato il capo Compartimento dell'Emilia-Romagna di Anas Nicola Prisco e il dirigente dell'Area tecnica Matteo Castiglioni.
"L'obbiettivo è quello di arrivare a un secondo Accordo di programma tra Anas e Provincia, dopo quello che ha già portato alla realizzazione di ben 5 interventi, per un importo di circa 9 milioni, nel tratto di Statale 63 compreso tra Felina e Castelnovo Monti, tra cui il nuovo ponte di Pignedolo - spiega Andrea Tagliavini – Parliamo sempre di opere finalizzate ad aumentare sicurezza e scorrevolezza attraverso allargamenti della sede stradale o rettifiche di curve, questa volta nel tratto più a nord e dunque più vicino alla città, dal Bocco a scendere fino a Vezzano". Anche in questo caso sarà la Provincia di Reggio a predisporre uno studio di fattibilità dei vari interventi che sarà alla base della fase progettuale del nuovo Accordo di programma con Anas, che compatibilmente con le proprie risorse si farà carico di finanziare i progetti.
"Contiamo di completarlo entro fine primavera e di contribuire ad aumentare la sicurezza e a ridurre ulteriormente i collegamenti tra la montagna e la città, dopo gli almeno 20 minuti già "risparmiati" dal 2004 con 10 chilometri e mezzo di nuove strade o di adeguamenti per un investimento di 89,4 milioni di euro grazie a un lavoro di squadra che oltre alla Provincia ha coinvolto Comuni, Regione, Anas e parlamentari", aggiunge il consigliere delegato Tagliavini.
Nel corso dell'incontro di Bologna si è fatto il punto anche sui diversi interventi in corso o in fase di realizzazione da parte di Anas: "Per quanto riguarda il ripristino della frana di Collagna i lavori sono stati realizzati all'80% e Anas conta di concluderli in primavera, mentre da aprile è previsto un altro intervento di messa in sicurezza nella zona degli Schiocchi per un impegno di 600.000 euro – spiega Tagliavini – Mentre per la nuova rotatoria di Vezzano nei pressi della zona industriale vicino al torrente Campola, progettata dalla Provincia e già finanziata da Anas con circa 300.000 euro, l'obiettivo è quello di arrivare a gara entro i primi mesi del 2016".
Confermati infine interventi per 8,8 milioni finalizzati all'ammodernamento e alla messa in sicurezza delle gallerie: impianti di illuminazione e ventilazione, segnaletica, dispositivi di sicurezza, infiltrazioni d'acqua e cablaggio. Per gli 1,1 chilometri di quella di Casina gara e inizio dei lavori sono previsti nel prossimo anno, mentre da gennaio partirà la progettazione esecutiva degli interventi più corposi previsti sui 2,5 chilometri della galleria del Seminario.
La Provincia sta intanto lavorando per il completamento della variante alla Statale 63 a Ponterosso di Castelnovo Monti: dopo l'alienazione dell'immobile ex Car, si stanno cercando le ultime risorse mancanti per far ripartire i lavori il prossimo anno.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Sabato la presentazione degli istituti superiori nei distretti. Online la guida di Polaris. Anche quest'anno, manifesti e volantini del Salone dell'orientamento sono stati realizzati praticamente a costo zero grazie alla progettazione curata dagli studenti dell' indirizzo grafico del "Pascal" di Reggio Emilia e alla stampa effettuata dall'indirizzo grafico del "D'Arzo" di Montecchio e Sant'Ilario. -
Parma, 10 dicembre 2015 -
Dopo il successo del 28 novembre, con cinquemila persone che hanno affollato la sede dell'Università di Reggio Emilia, sabato il Salone dell'orientamento promosso per il sesto anno dalla Provincia al fine di aiutare i 4.886 ragazzi reggiani chiamati a scegliere – insieme alle loro famiglie – la scuola superiore, fa tappa in provincia. L'iniziativa si svolgerà alle 15 di sabato 12 dicembre contemporaneamente a Montecchio (istituto D'Arzo, via per Sant'Ilario 28/c); Guastalla (istituti Russell e Carrara, via Sacco e Vanzetti 1); Scandiano (istituto Gobetti, via della Repubblica 41); Correggio (liceo Corso in via Roma 15; convitto Corso in via Bernieri 8; istituto Einaudi in via Prati 2; liceo paritario D'Aquino in via Contarelli 3/5), mentre a Castelnovo Monti, l'attività di presentazione per le scuole superiori è prevista per le 14.30 al Teatro "Bismantova" in via Roma 75. In tutte le sedi sarà presente un operatore di Polaris della Provincia per fornire informazioni.
Anche quest'anno, manifesti e volantini del Salone dell'orientamento sono stati realizzati praticamente a costo zero grazie alla progettazione curata dagli studenti dell' indirizzo grafico del "Pascal" di Reggio Emilia e alla stampa effettuata dall'indirizzo grafico del "D'Arzo" di Montecchio e Sant'Ilario.
Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito della Provincia di Reggio Emilia www.provincia.re.it oppure contattare il servizio Polaris (telefono 0522.444.855 e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ). Sempre sul sito della Provincia può essere scaricata la guida curata da Polaris con tutte le informazioni utili per conoscere le nostre scuole e la loro offerta formativa, che verrà comunque consegnata entro Natale a ognuno dei quasi 5.000 ragazzi in uscita dalle scuole medie.
"La scelta della scuola superiore è un momento importante per gli studenti e le loro famiglie, chiamati a una decisione che va ponderata con attenzione, valutando gli interessi e le potenzialità di ogni ragazzo al fine di individuare la scuola migliore per esprimere il talento che è in ognuno di noi, assicurandone così il successo formativo – sottolinea la vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia, Ilenia Malavasi - Data la complessità della scelta, la Provincia ha organizzato diverse iniziative, utili a conoscere la ricca offerta formativa presente nel territorio provinciale, a partire dal Salone dell'orientamento, dove è possibile approfondire ogni curiosità, incontrando direttamente le scuole, dagli studenti ai docenti, ai dirigenti scolastici. Come ulteriore aiuto alla scelta è possibile inoltre chiedere una consulenza individuale a Polaris, dove personale preparato e formato può fornire un supporto orientativo e risposte personalizzate alle esigenze dei ragazzi".
(fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Inserito all'interno di un contesto di marketing territoriale, avrà l'obiettivo di creare un modello economico alternativo per potenziare la visibilità del comprensorio montano, tra valorizzazione delle eccellenze e condivisione di valori culturali -
Reggio Emilia, 18 dicembre 2014 -
Il Comune di Castelnovo Monti guarda lontano.
E' stato presentato oggi il progetto di comunicazione che, in un arco temporale di lungo respiro, avrà l'obiettivo di sviluppare nuove opportunità economiche e potenziare la visibilità del territorio. La vera sfida per Castelnovo Monti, e per tutta la zona della montagna, è aspirare a una maggiore riconoscibilità, ritagliandosi un ruolo attivo e rispondendo alla crescente domanda mondiale di italianità.
Il primo step sarà la creazione di un brand fortemente identificativo e la definizione di valori comuni, che rendano tangibili identità e caratteristiche peculiari del territorio, e che saranno al centro di una strategia di comunicazione offline e online.
Il progetto sarà inserito all'interno di un più ampio contesto che seguirà le logiche di marketing territoriale e non solo quelle della comunicazione tradizionale. L'idea nasce dagli esempi di fortunate esperienze italiane ed europee che, grazie al marketing territoriale, hanno ottenuto significativi risultati; ma è anche frutto di un'innovativa filosofia adottata dall'Amministrazione Comunale che ritiene prioritaria la creazione di nuovi modelli di sviluppo per potenziare la promozione locale, mappando e valorizzando le eccellenze produttive, culturali, paesaggistiche e gastronomiche, per trovare uno spazio insostituibile nel mercato globale e del turismo. L'obiettivo dunque è iniziare a lavorare a un modello economico alternativo per il comprensorio montano, nel quale Castelnovo Monti vuole e deve essere protagonista.
In quest'ottica, il progetto di comunicazione è solo l'inizio di un lungo percorso di progettualità che vede coinvolti tutti - cittadini, attività produttive, operatori economici, associazioni, volontariato - per condividere obiettivi, finalità e valori. L'Amministrazione Comunale di Castelnovo Monti infatti ritiene che comunicazione e dialogo con i cittadini possano agevolare un importante processo di svolta per un territorio più reattivo rispetto alle sfide globali.
«Con questo progetto - ha spiegato Enrico Bini, Sindaco di Castelnovo Monti - l'Amministrazione Comunale guarda lontano. Abbiamo bisogno di rinnovare il senso d'appartenenza delle persone al territorio, di ricercare nuove strade e linee di sviluppo economico e sociale. Partendo da un'analisi concreta di tutto ciò che rende unico l'Appennino reggiano, dai valori condivisi e dai progetti che potremo mettere in campo. Comunicare con i nostri cittadini significa coinvolgerli, fare in modo di uscire dalla quotidianità più schiacciante, e pensarsi in prospettiva per costruire un futuro di prospettiva».
«Partire dalla comunicazione - ha commentato Emanuele Ferrari, Vice Sindaco di Castelnovo Monti - significa saper andare oltre il semplice fatto del comunicare. Significa saper tracciare un orizzonte di pensiero che diventa azione concreta, che mette in un circolo virtuoso il sapere consolidato della tradizione, dei luoghi, i valori delle persone, con l'idea di innovazione, di futuro. Il cuore di ogni progetto di marketing territoriale è innanzitutto un cuore culturale. Partiamo da Castelnovo Monti, ma il nostro sguardo si proietta lontano, cercando nel paesaggio intorno un'apertura sul mondo, un nuovo modello di sviluppo, nuove occasioni di crescita, di formazione, delle persone all'interno della comunità».
«Abbiamo sempre pensato che la comunicazione dovesse essere una delle priorità del nostro mandato amministrativo - ha precisato Silvio Bertucci, Assessore alla Comunicazione di Castelnovo Monti - Occorre affrontare questo tema in modo serio e strategico, costruendo una vera e propria rete di persone che dialogano, a tutti i livelli. La comunicazione è strettamente collegata ad altri punti fondamentali che fanno la sostanza di ogni buona politica: la partecipazione, lo sviluppo, la capacità di ciascuno a riconoscersi come cittadino e parte attiva di un territorio nella sua complessità e nelle sue sfumature».
«Spesso le attività di marketing territoriale sono state lette come semplici azioni promozionali - ha spiegato Davide Caiti, Presidente di Kaiti expansion, l'agenzia di marketing & comunicazione che si sta occupando di definire e realizzare il progetto di marketing territoriale per il Comune di Castelnuovo Monti - Secondo Kotler, invece, è uno "strumento per comprendere, creare, comunicare e distribuire valore". Negli ultimi anni il territorio non è più visto solo come entità geografica, ma è considerato un sistema interconnesso e una rete in continua evoluzione. Questi due concetti permettono di definire il marketing territoriale come un'attività strategica e operativa di sviluppo economico e sociale, che ha l'obiettivo di comprendere e definire le strategie per soddisfare la domanda, creando valore aggiunto per il sistema territoriale».
Dall' 8 Settembre 2014 e fino al 21 Novembre, sarà assicurata la presenza di esperti nelle diverse sedi nei giorni e orari sotto indicati per il controllo gratuito dei funghi raccolti -
Reggio Emilia, 4 settembre 2014 -
Si informano i cittadini che, a partire dal 8 Settembre 2014 e fino al 21 Novembre, l'Ispettorato Micologico dell'Azienda USL di Reggio Emilia assicurerà la presenza di esperti nelle diverse sedi nei giorni e orari sotto indicati per il controllo gratuito dei funghi raccolti:
Reggio Emilia: via Amendola, 2 - Dipartimento di Sanità Pubblica, Pad. Ziccardi 1° piano,
lunedì e mercoledì dalle ore 14.00 alle ore 16.00 | venerdì dalle ore 10.30 alle ore 12.30
Castelnuovo Monti: via Roma, 26 - Servizio Igiene e Sanità Pubblica
lunedì e venerdì dalle ore 8.30 alle ore 10.30
Scandiano via Martiri della Libertà, 8, c/o Servizio Igiene e Sanità Pubblica
lunedì dalle ore 11.00 alle 12.30
L'accesso all'Ispettorato Micologico è gratuito. A seguito dell'esame di commestibilità viene rilasciata all'utente copia di certificato di visita, debitamente sottoscritto dall'utente stesso.
È importante che i funghi sottoposti a visita siano:
presentati in contenitori rigidi ed areati (cestini od analoghi contenitori);
freschi, non congelati o scongelati, non essiccati, non diversamente conservati;
interi, non recisi o tagliati, non spezzettati, non lavati, o comunque privi di parti essenziali al riconoscimento;
sani ed in buono stato di conservazione (non parassitati, non ammuffiti, non fermentati, non fradici, non eccessivamente maturi);
puliti da terriccio, foglie e/o altri corpi estranei;
provenienti da aree non sospette di esposizione a fonti di inquinamento chimico o microbiologico (ad es: vicinanza a strade ad intenso traffico , stabilimenti industriali, inceneritori, frutteti e/o colture trattate con antiparassitari, parchi cittadini).
All'esame di commestibilità deve essere sottoposto l'intero quantitativo raccolto.
Avvertenze sul consumo dei funghi
Si ricordano alcune buone norme da utilizzare per il consumi dei funghi freschi:
utilizzare soltanto funghi raccolti nelle 48 ore e conservati a bassa temperatura in contenitori rigidi ed aerati (un fungo commestibile invecchiando può trasformarsi in tossico);
non dimenticare che anche i funghi commestibili devono essere consumati ben cotti (la maggior parte dei funghi considerati commestibili provocano disturbi o avvelenamenti se consumati crudi o poco cotti);
assicurarsi che i funghi provengano da zone scarsamente inquinate (evitare aree urbane o in prossimità di insediamenti industriali);
fare comunque un uso moderato di funghi (poche volte al mese, un solo piatto nel menù) perché anche i funghi commestibili impegnano pesantemente il fegato;
Il consumo dei funghi è comunque sconsigliato nei seguenti casi:
qualora non sia stata identificata con certezza la specie, in grandi quantità e in pasti ravvicinati;
ai bambini, alle persone anziane ed alle donne in gravidanza o in allattamento;
alle persone con intolleranza a particolari alimenti, a farmaci o che soffrono abitualmente di disturbi a fegato, intestino, pancreas, senza il consenso del medico;
crudi o non adeguatamente cotti. La maggior parte dei funghi considerati commestibili provocano disturbi o avvelenamenti se consumati crudi o poco cotti;
In caso d'insorgenza di disturbi dopo il consumo dei funghi: recarsi immediatamente all'ospedale consegnando al personale sanitario eventuali avanzi del pasto o resti dei funghi consumati per fornire indicazioni utili all'identificazione delle specie fungine consumate e al loro luogo di raccolta.
Si ricorda infine che non esistono metodi, ricette, oggetti, ortaggi, metalli od altro in grado di indicare la tossicità del fungo. L'unico metodo sicuro per stabilire la commestibilità è quello di classificare il fungo, sulla base delle sue caratteristiche, come appartenente a specie di comprovata commestibilità.
Informiamo, inoltre, i cittadini interessati che nella nostra provincia è presente il "Gruppo Micologico e Naturalistico R. Franchi" (A.M.B.) che promuove la diffusione della cultura micologica nella popolazione. Il gruppo si incontra il lunedì sera dalle ore 21.00 alle ore 23.00 in via Amendola, 2 a Reggio Emilia.
(Fonte: ufficio stampa Ausl RE)
Il 26 e 27 luglio 2014 a Felina di Castelnovo ne' Monti (Reggio Emilia) torna il consueto appuntamento con il Festival Cittaslow dei Cibi Strada, l'evento dedicato al buon gusto e al buon vivere che ogni estate porta nel comune reggiano numerose appassionati provenienti da tutta Italia: due giorni all'insegna del vivere slow -
Reggio Emilia, 24 giugno 2014 -
La manifestazione rientra tra gli eventi selezionati da ANCI per Expo 2015, una raccolta di iniziative in tutta Italia per promuovere l'agroalimentare italiano in vista del grande evento del 2015. Si parlerà quindi di cibo a 360°.
Accanto alla tradizionale presenza delle Cittaslow italiane rappresentate dalle loro eccellenze agroalimentari e al Mercato della Terra di Slow Food Reggio Emilia, questa nuova edizione sarà caratterizzata come sempre dalla presenza dei Cibi di Strada, spesso conosciuti anche con il loro nome inglese "street food", tutti quei cibi pronti per un consumo veloce e immediato, in piedi o seduti o anche mentre si sta passeggiando.
Sempre più golosi, potremo gustare, arrosticini, gnocco fritto, necci, baccalà fritto, panini con i sapori delle Cittaslow, piadine, erbazzone di montagna, e tante altre proposte anche per gli intolleranti al glutine.
La manifestazione proseguirà infatti la sua collaborazione con l'AIC Associazione Italiana Celiachia con tanti cibi di strada che potranno essere gustati anche da chi soffre di intolleranza al glutine, tema al quale le Cittaslow hanno sempre dedicato grande interesse e attenzione.
Presente anche il Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano che sarà rappresentato da un gruppo di aziende che partecipano al "Paniere dei Parchi", un progetto di Soft Economy nei Parchi e nelle Aree Protette dell'Appennino Emiliano. Si tratta di una rete di aziende agroalimentari e turistiche che avranno come obiettivo quello di valorizzare il rapporto stretto e sinergico con il territorio di origine. Gli operatori saranno impegnati in attività di qualificazione e promozione, mirate a intercettare nuovi mercati e target, all'interno di un unico paniere di prodotti e servizi, con lo scopo di proporre un "paesaggio alimentare" di alto pregio e di presentarlo a un vasto pubblico, anche attraverso presentazioni, show cooking, incontri.
In vista dell'Expo 2015 affronteremo il tema dello "spreco alimentare", uno dei paradossi globali del dei nostri giorni, cercando di rendere evidente al pubblico i numeri impressionanti di questo problema ma anche di proporre consigli e ricette per ridurlo nella nostra quotidianità attraverso l'aiuto di cuochi esperti provenienti da ALMA scuola internazionale di cucina italiana.
In strada non ritroveremo solo cibi ma anche tanta buona musica ad opera delle street band che nell'arco delle due giornate animeranno strade e piazze di Felina.
La manifestazione è realizzata in collaborazione con le associazioni locali e con il patrocinio della Provincia di Reggio Emilia, Regione Emilia Romagna, Parco Nazionale dell'Appennino tosco – emiliano, Unione Montana dei Comuni dell'Appennino Reggiano. Il Festival Cittaslow dei Cibi di Strada oltre ad aver ottenuto il riconoscimento di Ecofesta è anche all'interno del percorso ORI DELLA TERRA REGGIANA proposto dalla Provincia di Reggio Emilia.
(Fonte: ufficio stampa Mood Eventi)
Il progetto "Montagne di Salute", che prevede azioni mirate al miglioramento del benessere fisico della popolazione adulta e anziana, attraverso il movimento e una sana alimentazione e che sarà sviluppato durante il biennio 2014/2016.
Pavullo, 11 aprile 2014 -
La Giunta municipale di Pavullo, ha approvato il progetto "Montagne di Salute", che prevede azioni mirate al miglioramento del benessere fisico della popolazione adulta e anziana, attraverso il movimento e una sana alimentazione e che sarà sviluppato durante il biennio 2014/2016.
L'iniziativa sarà svolta in collaborazione con i Comuni di Castelnuovo Monti, Guiglia, Zocca e Montese e le Ausl di Modena e Reggio Emilia, Distretti di Pavullo, Vignola e Castelnuovo Monti, e fa riferimento al Bando regionale "Progetti in contesti di comunità sui temi di Guadagnare Salute". Il progetto, si pone come obiettivo principale quello di agire sui quattro fattori principali necessari per aspirare a una vita il più possibile sana: promozione di comportamenti alimentari salutari; lotta al tabagismo; contrasto ai consumi rischiosi di alcol e promozione dell'attività fisica.
Il Comune di Pavullo, già da anni ha intrapreso iniziative di valorizzazione dell'impiantistica sportiva e di divulgazione e promozione di corretti stili di vita, principalmente rivolte alle scuole e avrà il coordinamento operativo del progetto, per il quale ha ricevuto dalla Regione un cofinanziamento di 3.000 euro. Sono previsti diversi interventi, come il trasferimento del percorso vita, attualmente ubicato presso la Pineta, in zona aeroporto, con il ripristino delle tabelle e delle stazioni danneggiate e l'ulteriore sistemazione, sempre nell'area adiacente all'aeroporto, dell'anello motorio utilizzato ogni giorno da decine di persone, con l'installazione di cartelli informativi e il perfezionamento di stazioni attrezzate. Tutto questo nel quadro di una sempre maggior valorizzazione dell'area del campo d'aviazione, come vero e proprio "luogo di promozione della salute". Sono inoltre previste la manutenzione di alcuni percorsi escursionistici, la diffusione alla cittadinanza delle informazioni sulle varie iniziative in programma, corsi di attività motoria per anziani e una costante comunicazione, attraverso i canali istituzionali informativi (sito web, newsletter e notiziario comunale). Il progetto è stato redatto da un gruppo di lavoro composto dall'Assessore alla salute del Comune di Pavullo, Milena Chiodi, dal Consigliere con delega allo sport Leo Lo Russo e da personale comunale e dell'Ausl.
(Fonte: ufficio stampa Comune Pavullo del Frignano)
Domani, Venerdì 21 marzo i cori Vocilassù, Bismantova e Gigante si esibiranno al Cavolaforum, a Cavola di Toano (RE). L’intero incasso sarà devoluto in beneficenza ai centri diurni che furono svaligiati in una notte di novembre -
Reggio Emilia, 20 marzo 2014 -
La Proloco di Cavola assieme ai Cori Vocilassù di Toano, la Corale il Gigante di Villa Minozzo e il Coro Bismantova di Castelnovo ne’ Monti, sono promotori di una rassegna corale che si terrà Venerdì 21 Marzo alle ore 21 preso il Cavola Forum a Cavola di Toano (RE), in favore del “Centro Erica” e di “Labor”.
“Erica ” è un centro diurno sito a Cavola, che come altri dislocati sul territorio montano, segue e aiuta ragazzi con problematiche cognitivio-motorie e con abilità differenti, tanto che da un po’ di tempo è stato affiancato al “Centro Erica” anche “Labor”, che è un laboratorio per le attività creative dei ragazzi ospiti.
Recentemente il centro è stato vittima di un episodio tristissimo: alcuni balordi si sono introdotti nel centro rubando beni e oggetti tecnologici ad uso e consumo della comunità del Centro.
La rassegna che si terrà venerdì sarà occasione non solo di conoscere meglio le attività del “Centro Erica” e di “Labor”, ma anche quella di offrire un contributo a sostegno delle attività del Centro.
I cori che si alterneranno sul palco allieteranno la serata con uno spaccato del loro lavoro amatoriale di ricerca e riproposizioni culturali di canti territoriali, ma anche internazionali.
L’incasso della serata sarà interamente devoluta al “Centro Erica” e a “Labor”.
La lettera che i ragazzi dei Centri diurni scrissero il giorno dopo l’accaduto:
LA SORPRESA DELL’8 NOVEMBRE…
Questa mattina l’inizio della nostra giornata al Centro Erica è cominciata con una sorpresa. Non una di quelle che ti illuminano la giornata, no no…
Una sorpresa meschina, quasi incredibile: il Centro era in disordine e abbiamo visto subito che mancava la televisione, quella bella televisione regalata dall’Avis di Toano. L’ufficio tutto sottosopra: mancava la fotocamera regalata dagli amici del Forno di Cerredolo, il ricavato della festa delle biciclette, destinato all’acquisto dei nostri regali di Natale e, addirittura, le piccole somme che lasciamo al Centro per andare al bar a prenderci qualcosina!
Allo sconcerto si è unito un senso di commiserazione per quei poveracci che sono ridotti a rubare nel nostro Centro, a portare via i regali fatti dalla gente dei nostri paesi, con un affetto e un’attenzione speciale verso di noi, mentre “loro” i furbi ladruncoli non si vergognano a prendere 3 o 4 euro.
Sì, “loro” sono proprio dei miserabili.
Ma come sono messi quei poveretti che vengono a rubare oggetti che hanno un valore affettivo inestimabile, ma un valore commerciale piuttosto ridotto?!
Non contenti della bella figura abbozzata, hanno pensato bene di completarla entrando anche nel “C.T.O. Labor” a fianco e lì hanno trovato due PC portatili, di cui uno regalato da pochi giorni dagli Amici del LIONS CLUB e qualche soldo offerto per gli alberi di Natale che stiamo preparando. Due piccioni con una fava…
Quando si parla di efficienza ed efficacia!!!… o deficienza??
Onestamente, però, dobbiamo dire che a questo brutto prologo è seguita una mattinata densa di manifestazioni di solidarietà e vicinanza: tutti quelli che sono passati hanno commiserato “quei poveracci dei ladri” e non hanno smentito il loro legame d’affetto con noi. Ci hanno fatti sentire ancor più protetti e stimati.
Quindi, se ai ladri va tutta la nostra compassione, ai Centri arrivano messaggi di fiducia e benevolenza, sulla bilancia sono queste le cose che contano!
Ai “furbi ladruncoli” auguriamo BUONE FESTE!!!
A tutti i nostri amici GRAZIE dai Ragazzi del Centro Erica e C.T.O. @Labor di Cavola
Responsabili del maxi colpo al caseificio di Cavola che ha visto i Carabinieri recuperare 300 forme di Parmigiano Reggiano da 250mila euro -
Reggio Emilia, 27 febbraio 2014 - di Ivan Rocchi
Avevano riempito il camion con oltre 300 forme di Parmigiano Reggiano prelevate da un caseificio in provincia di Reggio Emilia. Ma l'arrivo dei Carabinieri li aveva costretti a fuggire e ad abbandonare il mezzo e la refurtiva, per un valore di oltre 250mila euro. Ieri, dopo più di due mesi di indagini condotte dai carabinieri del Nucleo operativo di Castelnovo Monti, finalmente è arrivata la svolta: gli uomini dell'Arma sono infatti riusciti a ricostruire i movimenti della banda e identificarne i 7 componenti, grazie anche all'analisi dei sistemi di videosorveglianza comunali e ai controlli sul territorio.
La notte del 20 dicembre scorso alle 4.30 i malviventi erano da poco usciti dal piazzale del caseificio, quando gli abbaglianti di una volante dei carabinieri li aveva sorpresi con le mani nel sacco. Impossibilitati a seminare i militari, dato il carico e il mezzo, i ladri avevano così preferito scendere dal camion, per scappare a gambe levate nei campi. Gli uomini dell'Arma di Toano e di Castelnovo Monti recuperarono l'intera refurtiva ed evitarono che altre forme venissero caricate sull'autoarticolato.
Dal sopralluogo effettuato sul posto era subito emerso che si trattava di una banda di autentici professionisti: infatti, per entrare all'interno del magazzino del caseificio avevano segato le sbarre, coprendo poi con della stagnola i sensori di allarme per operare in tutta tranquillità. Peccato non sapessero che i carabinieri erano in allerta da diverse ore. Proprio nella notte precedente due furti simili si erano verificati nella Bassa reggiana, anche se erano saltati a causa dei sistemi d'allarme adottati: in un caso, dopo aver praticato un foro nel muro attiguo al magazzino, i ladri hanno dovuto desistere per la presenza dei sensori; nel secondo, invece, a far fallire il colpo era stato l'allarme collegato alla caserma dei Carabinieri che si era attivato.
I componenti della banda sono stati denunciati alla Procura reggiana con l'accusa di concorso in tentato furto aggravato. Hanno un'età compresa tra i 27 e i 47 anni e sono tutti originari e residenti in Puglia, a eccezione di un albanese abitante in provincia di Cremona. La svolta investigativa potrebbe avere riflessi positivi nelle analoghe indagini che da tempo vedono i carabinieri reggiani indagare per identificare i responsabili dello stillicidio di furti nei caseifici che s verificano nell'intera Emilia Romagna.
La bambina di soli sei anni è stata trovata dal Carabienieri, in lacrime e febbricitante all'esterno, sul retro di casa -
Reggio Emilia, 10 febbraio 2014 -
"Ho fatto la monella". Con il viso rigato dai graffi e gli occhi pieni di lacrime, la bambina di 6 anni ha spiegato così perché si trovava all'esterno sul retro della casa dove viveva, a piedi scalzi e con il viso rivolto verso il muro.
Soccorsa da due carabinieri della compagnia di Castelnovo Monti che stavano effettuando un servizio di controllo del territorio, la piccola è stata subito tranquillizzata e fatta accomodare in macchina dai militari, che hanno poi avvertito il soccorso medico per i graffi al volto e perché la bambina sembrava febbricitante.
A quel punto i genitori della piccola sono usciti di casa e hanno cercato di rassicurare gli uomini dell'Arma, giustificando il racconto della figlia come una bugia da bambini. Ma la storia non ha convinto i Carabinieri, che hanno attivato i servizi sociali per la piccola. La bambina è stata quindi condotta in una struttura sanitaria, dove è stata ricoverata a causa della febbre alta e medicata per i graffi con una prognosi di 7 giorni.
Dopo gli accertamenti, i militari sono riusciti a raccogliere diversi elementi a carico dei due coniugi che confermano la versione della piccola. I genitori, lui 40enne e lei 30enne, sono stati quindi denunciati alla Procura reggiana in ordine al reato di maltrattamenti in famiglia. Dei fatti è stata informata anche la Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minori di Bologna.
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