Giovedì, 11 Giugno 2015 16:39

Expo e start-up: nate a Modena tre cooperative nel settore dell'accoglienza turistica e sociale

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da sin. Monja Albani (cooperativa Etcetera), Cristian Golinelli (direttore Confcooperative Modena), Enton Thaci (cooperativa sociale InTandem) e Valentina Lugli (cooperativa Terre d'Appennino) da sin. Monja Albani (cooperativa Etcetera), Cristian Golinelli (direttore Confcooperative Modena), Enton Thaci (cooperativa sociale InTandem) e Valentina Lugli (cooperativa Terre d'Appennino)

Le tre start-up cooperative, che si chiamano Etcetera, InTandem e Terre d'Appennino, sono state presentate oggi alla Palazzina Vigarani, il centro principale delle attività modenesi collegate all'Expo. -

Modena, 11 giugno 2015

Sono prevalentemente under 30 e donne i soci delle tre start-up cooperative nate nei giorni scorsi a Modena e provincia nel settore dell'accoglienza turistica e del sociale. Vogliono cogliere le opportunità offerte dall'Expo di Milano, ma il loro orizzonte temporale si spinge oltre il 31 ottobre 2015 (data di chiusura di Expo).

«Queste nuove imprese sono nate per intercettare il flusso turistico generato dall'Expo sul nostro territorio, ma vogliono durare nel tempo e, come è tipico delle cooperative, creare lavoro ai soci e benessere alla comunità locale – afferma Cristian Golinelli, direttore di Confcooperative Modena, la centrale cooperativa che ha fornito assistenza e consulenza a questi giovani cooperatori in fase di start-up – Li abbiamo accompagnati nei primi passi e adesso per loro viene il difficile, ma non li lasceremo soli e faremo tutto il necessario per aiutarli a crescere e camminare con le proprie gambe».

Le tre start-up cooperative, che si chiamano Etcetera, InTandem e Terre d'Appennino, sono state presentate oggi alla Palazzina Vigarani, il centro principale delle attività modenesi collegate all'Expo. Etcetera si è costituita il 6 maggio scorso a Vignola per iniziativa di sette soci fondatori; la cooperativa nasce da Eidos, un'associazione di promozione sociale che collabora da qualche anno con enti pubblici e privati della zona di Vignola. Lo scopo sociale è valorizzare il territorio modenese, accrescere la cultura dell'accoglienza, accompagnare alla scoperta delle eccellenze culturali, gastronomiche e paesaggistiche della nostra provincia, promuovere visite guidate, laboratori creativi, punti di informazione turistica e altre attività che favoriscano la conoscenza del territorio.

InTandem, che è nata il 3 giugno e ha sede a Modena, è una cooperativa sociale che vuole occuparsi del tempo libero delle persone con disabilità proponendo, ogni fine settimana, un percorso tematico accessibile e assistito che permetta di scoprire Modena, dai motori alla cucina, dall'arte allo sport. Offrendo l'assistenza come valore aggiunto all'interno del pacchetto turistico, i tre soci di InTandem intendono far divertire e integrare le persone che, a causa di svantaggi fisici e/o psichici, normalmente non hanno accesso alla maggior parte delle offerte che il nostro territorio propone. Da sottolineare che InTandem è una delle cooperative che si sono costituite grazie a Imprendocoop, il progetto per favorire l'occupazione e l'imprenditorialità ideato da Confcooperative Modena e Fondazione Democenter-Sipe, con il patrocinio e sostegno del Comune di Modena ed Emil Banca, partito a ottobre 2014 e conclusosi lo scorso marzo. La cooperativa Terre d'Appennino è nata invece a Montese per iniziativa di un cooperatore "senior" e due ragazze appassionate di viaggi e turismo, specialmente in montagna. Obiettivo di questa cooperativa è creare degli itinerari che, partendo dall'Appennino Modenese e Bolognese, portino a Modena scoprendo non solo la natura, ma anche la cultura e la storia legate al Ducato degli Estensi; gli itinerari proposti possono essere di tipo storico, mistico-spirituale o naturalistico, possono durare una giornata o più giorni, essere percorsi con mezzi diversi, dall'auto alla bicicletta o a piedi.

«È significativo che tutte e tre queste start-up abbiano scelto la forma cooperativa e che siano strettamente legate al nostro territorio, del quale intravedono delle potenzialità forse finora poco conosciute o sottovalutate – commenta Golinelli – Inoltre le attività che intendono svolgere contengono degli elementi di innovazione, anche di tipo sociale, che vanno al di là del puro scopo lucrativo. Certo, queste cooperative devono stare sul mercato e i soci lo sanno bene, ma il loro desiderio è fare qualcosa che – conclude il direttore di Confcooperative Modena - sia utile anche per il territorio e la comunità».

(fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

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