La produzione di Coppa di Parma IGP sale a 4,3 milioni di kg (+7,5%), il fatturato si attesta sui 65 milioni di euro, con un incremento dell’8,3% rispetto al 2017. L’incidenza dell’export passa dal 15 al 18%, con l’UE che si conferma la principale area di destinazione del prodotto. Per il 2019, i due Paesi obiettivo sono Stati Uniti e Giappone.
15 Marzo 2019 -
Il 2018 è stato un anno positivo per il Consorzio di Tutela della Coppa di Parma IGP, che prosegue nel cammino di crescita avviato nel 2017. Lo scorso anno, la produzione di Coppa di Parma IGP è stata di 4,3 milioni di kg: l’incremento a volume, rispetto al 2017, è del 7,5%. Il canale della grande distribuzione si conferma quello prevalente nella commercializzazione della Coppa di Parma IGP: assorbe infatti l’80% circa della produzione. La referenza più apprezzata dai consumatori rimane la Coppa di Parma IGP intera, che incide per il 40% della produzione.
Anche le performance a valore premiano il comparto della Coppa di Parma IGP, che garantisce lavoro a circa 500 persone: il fatturato è salito a 65 milioni di euro, con un crescita pari all’8,3% rispetto al 2017. Fa registrare segno positivo l’export, la cui incidenza sul fatturato sale dal 15 al 18%. La geografia commerciale della Coppa di Parma IGP è rimasta sostanzialmente inalterata nel corso degli ultimi 12 mesi: il mercato principale si conferma quello della UE, trainato dalla domanda di Francia e Germania. Buoni i risultati conseguiti anche nel Regno Unito, nel Benelux e in Polonia. Al di fuori della UE, i Paesi che dimostrano di apprezzare maggiormente questa eccellenza dell’arte salumiera italiana sono Svizzera, Russia e Canada.
Come spiega Fabrizio Aschieri, Presidente del Consorzio di Tutela della Coppa di Parma IGP, che riunisce attualmente 21 aziende, «Per il 2018 avevamo stimato a inizio anno una crescita del 5% a valore: siamo riusciti a fare ancora meglio, sfiorando un incremento a doppia cifra. Ci siamo impegnati molto in attività di promozione, per diffondere la cultura di prodotto in Italia: di qui la scelta di partecipare a Vinitaly al fianco di Slow Food, esperienza che replicheremo anche nel 2019 perché ci ha dato molte soddisfazioni, e al Parma UNESCO City of Gastronomy Festival, per rimarcare il legame con il territorio della Food Valley. Nel 2019, oltre che a Verona, saremo presenti a Bologna, per Cibò So Good, e a Parma, per Cibus Connect: e stiamo valutando altre opportunità».
Un altro driver di crescita è rappresentato dall’export. Le aree obiettivo sono due: «La prima è rappresentata dagli Stati Uniti, dove la Coppa di Parma IGP non è ancora commercializzata a causa della normativa sanitaria particolarmente severa in materia di salumi - continua il Presidente Aschieri -. Stiamo lavorando per ottenere tutte le autorizzazioni necessarie per entrare nel mercato statunitense: siamo fiduciosi, anche se ci vorrà ancora pazienza. La seconda area obiettivo è rappresentata dal Giappone, soprattutto dopo l’entrata in vigore del trattato commerciale JEFTA, che prevede la progressiva eliminazione dei dazi sui beni importati dall’Europa nel Paese del Sol Levante, tra cui su 46 prodotti italiani a indicazione geografica protetta».