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“La Plastic Tax scarica su imprese e lavoratori il costo della sostenibilità ambientale”. Il presidente di Confcooperative ER Francesco Milza chiede al Governo un ripensamento

Bologna, 4 novembre 2019 – “Non c’è sostenibilità ambientale senza sostenibilità economica: è bene che le Istituzioni a tutti i livelli lo comprendano, altrimenti si continuano a lanciare proclami che non trovano concretezza. Aggiungere una nuova tassa per le imprese sull’utilizzo della plastica negli imballaggi non risolve il problema ma scarica i costi della riduzione dell’impatto ambientale esclusivamente su aziende, lavoratori e consumatori”.


Così Francesco Milza, presidente di Confcooperative Emilia Romagna, commenta l’introduzione della Plastic Tax nella prossima Legge di Bilancio a cui sta lavorando il Governo.


“Le nostre imprese hanno bisogno di essere accompagnate per un periodo congruo e con apposite misure verso un processo di riconversione industriale per diminuire l’utilizzo della plastica nelle loro produzioni – aggiunge Milza –, ma questo obiettivo non può essere perseguito improvvisando una nuova tassa. Invece di premiare e valorizzare quelle aziende che stanno riducendo il ricorso alla plastica e scelgono di utilizzare i materiali riciclati per il packaging dei loro prodotti, e invece di sostenere la filiera industriale del riciclo oggi più che mai in difficoltà dopo il blocco delle importazioni dalla Cina, con l’introduzione della Plastic Tax il Governo rischia di arrecare danni al sistema produttivo, senza portare benefici ambientali”.
“Confidiamo – conclude il presidente di Confcooperative Emilia Romagna, organizzazione che rappresenta 1.600 cooperative con 230.000 soci e oltre 80.000 occupati – in un ripensamento da parte del Governo, auspicando un orientamento verso percorsi di incentivazione per le imprese che favoriscano un minore ricorso alla plastica. Dal canto nostro, in linea con le iniziative portate avanti da Confcooperative nazionale per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda ONU 2030, dal prossimo 6 novembre elimineremo tutte le bottiglie di plastica dai nostri uffici”.

Domenica, 03 Novembre 2019 07:50

Umbri: pochi e per di più "fasci-leghisti".

Siamo alle solite. Gli squadroni antifascisti e antirazzisti son tornati in campo dopo la sonora sconfitta umbra, come se fossero gli unici tenutari della verità e della libertà di parola e di espressione.
  
di Lamberto Colla Parma  3 novembre 2019 -

L’elegante pochette a 5 punte di Giuseppe Conte non è stata sufficiente a mascherare l’incomprensibile caduta di stile del premier, all’indomani della batosta elettorale umbra.

Vero che essere stato immortalato gaudente con altri 4 leader della compagine di Governo, assente il solo volpone di Matteo Renzi, alla vigilia delle elezioni e poi uscire sconfitti con un distacco abissale dal nemico numero 1 è certamente cosa difficile da digerire.

Nemmeno un sentimento di pena verso una regione profondamente ferita dal terremoto è riuscito a avere il sopravvento sull’orgoglio personale.

“Il Bel Tacer non fu mai scritto”

Ma quello che balza agli occhi è che l’affermazione riguardante la poca consistenza della regione umbra, paragonata alla provincia di Lecce (con una sola affermazione Conte è riuscito a fare imbufalire umbri e leccesi), è stata pronunciata da chi non è stato eletto dal popolo, infatti non è parlamentare, e ha ricevuto la benedizione di soli 90.000 affiliati alla Piattaforma Rousseau.

Tutto questo è solo l’inizio. La campagna di insulti e di sgangherate accuse di fascismo, antisemitismo e razzismo saranno il leitmotive della politica e dell’antipolitica dei prossimi mesi e forse dei prossimi anni, almeno sino a quando si tornerà a votare, dopodiché torneranno a armarsi le magistrature alimentando un loop infinto di “non governo” del paese.

L’avvio della campagna elettorale per le votazioni regionali in Emilia Romagna è stato il primo test.

A Parma, alla immensa folla che ha riempito il centro storico per l’arrivo di Matteo Salvini si è contrapposta la lettura, totalmente distorta, dei leader locali di sinistra i quali, probabilmente accordati sulle dichiarazioni, hanno tentato di far credere che la “piazza” era colma di gente seduta al bar in occasione della vigilia della festività degli ognissanti (peccato che le immagini fossero eloquenti) e lo speaker accusato di frottole e di non conoscere la regione e quindi di “parlare allo pancia della gente”.

Chissà quale delitto sia parlare alla pancia della gente, solleticare l’attenzione di chi ascolta parlando dei loro problemi e promettendo di risolverli.

Salvini fa quello che fanno tutti i leader di partito con l’unica differenza che lo sa fare molto meglio.

Attenzione che il giudizio appena espresso è limitato alla dialettica elettorale e non alla messa in opera delle promesse elettorali, per loro natura “politica”, e ogni volta “impossibili da realizzare per colpa dei governi precedenti”.

Quindi, senza dover necessariamente essere dei patentati veggenti assisteremo ben presto ad armarsi gli squadroni di sinistra, mettere a ferro e fuoco le città, lanciati a spron battuto dai loro idoli parlamentari, che ogni tre per due daranno del fascista, del razzista, dell’antisemita e chi più ne ha più ne metta, a chiunque non sarà d’accordo con le loro “verità assolute”.

Il fascismo antifascista è quindi pronto a scendere in campo contro i nemici fascisti, razzisti e antisemiti

Una prima avvisaglia si è potuta registrare a Parma con l’elegante striscione che contava i “49 milioni di vaffanculo” destinati all’ex Ministro dell’interno.

Ma il peggio non tarderà a arrivare. Abbiamo visto quello che è accaduto in febbraio del 2018 quando tra Macerata, Piacenza e Modena, si è assistito al peggio che si potesse udire e vedere, senza che i leader della sinistra muovessero un dito per frenare i facinorosi o si dissociassero dai cori ignobili contro i martiri delle “Foibe”.

Mentre i condottieri rivoluzionari e radical chic, dal loro rifugio di Capalbio, lanceranno i loro armigeri (spesso figli di papà) all’assalto dei “fasci” fantasma (In guerra un nemico bisogna averlo e se non c’è occorre inventarlo), nessuno penserà a governare l’Italia, tanto ormai la linea con Bruxelles è connessa e non ci sarà più la necessità di pensare, qui si potrà liberamente combattere per le poltrone che conteranno sempre meno ma regaleranno un reddito migliore di quello di cittadinanza.


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Editoriale:  - Umbri: pochi e per di più fasci-leghisti. -Lattiero caseario. Latte in leggera flessione, formaggi in caduta libera - Cereali, Mercati alla ricerca di fattori esterni. - Alimentare, Fatturato aumentato più nel Mezzogiorno che nel resto del Paese - Prezzo "a riferimento" del latte industriale - II quadrimestre 2018.-


SOMMARIO Anno 18 - n° 44 3 novembre 2019 cibus-44-3nov19-COP.jpg
1.1 editoriale
Umbri: pochi e per di più fasci-leghisti.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Latte in leggera flessione, formaggi in caduta libera
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Mercati alla ricerca di fattori esterni.
5.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 ambiente bonifica Consorzio della Bonifica Parmense: terminati i lavori di regimazione della strada Sarignana-Rusino
6.2 vegan day - le top ten Ecco la Top 10 delle città più vegan friendly d’Italia
7.1 ambiente e eventi Coopservice a Ecomondo: uniti per un mondo migliore
7.2 alimentare su e export Alimentare, Fatturato aumentato più nel Mezzogiorno che nel resto del Paese
9.1 latte Parmigiano reggiano Prezzo "a riferimento" del latte industriale - II quadrimestre 2018.
10.1promozioni “vino” e partners
11.1 promozioni “birra” e partners

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Domenica, 03 Novembre 2019 06:54

Saldo positivo per le imprese reggiane

Da luglio a settembre saldo positivo (+130 unita’) per le imprese reggiane

Si è chiuso in positivo (+130 unità) il saldo fra le imprese nate in provincia di Reggio Emilia nel trimestre luglio-settembre 2019 e quelle che, al contrario, nello stesso periodo hanno cessato l'attività.
Quello registrato nel terzo trimestre 2019 è il valore più elevato degli analoghi periodi degli ultimi anni. Secondo l’analisi dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio, infatti, si deve ritornare al terzo trimestre del 2011 per trovare un saldo positivo più consistente, che a quella data ammontava a 236 unità.


Al 30 settembre di quest’anno il totale delle imprese presenti nel Registro dell’Ente camerale reggiano si è portato a 54.219 unità, grazie ad una crescita dello 0,2% derivante da 650 nuove aperture e 520 cessazioni d’attività.
I dati relativi alla nati-mortalità delle imprese evidenziano andamenti in aumento per la maggior parte dei settori. La crescita è trainata in modo particolare dal terziario e, in primo luogo, dalle attività di supporto alle imprese che sono salite a 10.125 unità (+38 imprese in tre mesi, pari ad una crescita dello 0,4%).


Segnali di crescita giungono dalle attività professionali, scientifiche e tecniche che, con un incremento dello 0,7%, hanno raggiunto le 1.984 unità: il comparto comprende diverse funzioni di supporto alle imprese come la direzione aziendale e di consulenza gestionale o la ricerca scientifica e sviluppo. In aumento anche i servizi di noleggio e delle agenzie di viaggio (+0,7%) e le attività immobiliari (+0,5%).
Di segno positivo anche il trend registrato dalle attività di alloggio e ristorazione che, a fine settembre 2019, sono salite a 3.298 aziende (+0,2%), 3.115 svolgono servizi di ristorazione e 183 di alloggio. In lieve rialzo anche il numero delle aziende che svolgono altre attività di servizio rivolto alle persone che, con un incremento dello 0,2%, hanno raggiunto le 3.283 imprese dalle 3.277 del giugno 2019.


Relativamente al settore delle costruzioni, in provincia di Reggio Emilia le imprese sono passate, in tre mesi, da 11.578 a 11.618, (+0,3%).
A fronte di attività che supportano il consolidarsi della struttura economica provinciale, altre si posizionano in campo negativo. E’ il caso delle attività manifatturiere, che in tre mesi hanno perso 22 imprese (-0,3%) scendendo a 7.397 unità, o quelle del settore primario (anche in questo caso 22 imprese in meno), o del comparto “trasporti e magazzinaggio” (-14 aziende pari al -1%).


Relativamente alla forma giuridica, prosegue l’aumento delle società di capitale, che attualmente hanno raggiunto 13.692 unità (+92 rispetto al trimestre precedente) e rappresentano un quarto delle imprese totali.
Continuano comunque a rimanere prevalenti le ditte individuali che, nel terzo trimestre 2019 sono cresciute di 33 unità raggiungendo le 28.233 imprese, il 52,1% del totale. In flessione le società di persone (-26 unità) e le “altre forme” (-0,3%).

 

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Il termine Forex indica, in inglese, scambio di valuta estera Foreign exchange market.

Si tratta del mercato valutario, dal momento che ogni valuta è un asset finanziario che si può scambiare con altre valute o con altri beni a tassi variabili e non fissi.

A differenza di molti altri asset finanziari, le valute del Forex sono scambiate sempre a coppie. Se si compra una valuta bisogna dare necessariamente in cambio un’altra valuta. Per questo motivo si parla di coppie di valute o di cross valutari.

Per fare un esempio più specifico prendiamo il cambio euro dollaro, espresso con EUR/USD. Esso sta ad indicare la negoziazione fra euro e dollari, in questo caso quanti dollari ci vogliono per acquistare 1 euro. Il risultato è una vera e propria divisione.

Il forex trading dà semplicemente la possibilità di fare operazioni speculative o di copertura del rischio sul mercato delle valute ed è uno strumento finanziario simile ai molti a disposizione di chi pratica il trading: azioni, indici, obbligazioni, CFD, materie prime. Se vuoi approfondire questa materia puoi consultare www.tradingonlineforex.com 

Sul Forex si possono fare compravendite nello stesso identico modo senza differenze sostanziali ma con alcune particolarità che vedremo di seguito.
Nel mondo del trading il Forex è stato come una rivoluzione e molti si sono cimentati, a volte rischiando somme ingenti. Infatti come in ogni nuova cosa che cresce in modo veloce possono esserci delle truffe: bastano un po’ di buon senso e un minimo di impegno nella selezione del broker a cui affidarsi per la fruizione del servizio per evitare fregature che sono sì dietro l’angolo ma che possono essere certamente evitate.


Noi consigliamo sempre di aprire un conto demo, cioè di prova, per non rischiare di perdere soldi reale. Questo consente di provare concretamente i servizi di ogni broker e di conoscere personalmente il team (per esempio l’assistenza clienti) per valutare a fondo un broker prima di aprire un conto reale.


Ormai in rete si trovano piattaforme sicure che forniscono chiare informazioni e, specialmente nel nostro Paese, vi sono degli organi di vigilanza che tutelano e danno chiare informazioni gli utenti inesperti.
Ogni aspirante trader deve cercare di valutare più broker e di affidarsi infine a quello che offre le migliori condizioni in relazione al proprio stile di trading rispetto a quelli che offrono bonus particolarmente generosi.


Bisogna infine ricordare che il trading, specie nel mercato Forex e CFD che offrono alti incentivi finanziari, i rischi fino all’azzeramento del capitale investito sono concreti: è bene fare quindi molto pratica in demo prima di passare a un conto reale.
Il Forex, per rispondere in maniera inequivocabile non è una truffa in se e per se, è un settore in cui vi è un alto rischio di perdite così come alti guadagni. Starà a noi muoversi con le dovute tutele per non incorrere in broker che ci promettono facili guadagni.

 

 

Pubblicato in Economia Emilia

Editoriale:  - Manette per gli evasori e permessi premio per gli ergastolani - Lattiero caseario. Crema e panna ok, formaggi sempre in ribasso - Cereali e dintorni. Mercati instabili. - Attenzione all’acquisto di integratori via internet, allerta per "Pura caffeina New Pharma Nutrition", prodotto altamente tossico -

cibus_43_COP.jpg1.1 editoriale - Manette per gli evasori e permessi premio per gli ergastolani
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Crema e panna ok, formaggi sempre in ribasso
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati instabili.
5.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 sicurezza alimentare Attenzione all’acquisto di integratori via internet, allerta per "Pura caffeina New Pharma Nutrition", prodotto altamente tossico
6.2 cooperazione e futuro “100 anni di cooperazione verso i prossimi scenari”
7.1 eventi formaggio World Cheese Awards: è Il Parmigiano Reggiano il formaggio più premiato al mondo
7.2 ambiente e educazione A scuola con la Bonifica parmense: i progetti formativi portano in classe la cultura della gestione delle acque
9.1 ambiente e PO Le Mappe di Pericolosità e Rischio. Tra nuove conoscenze e nuove incertezze
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Editoriale:  - In attesa del ritorno degli statisti, dobbiamo accontentarci di pessimi ragionieri. - Lattiero caseario. Crema e panna stabili, formaggi in ribasso - Cereali e dintorni. La tregua dei dazi USA Cina. - Dazi USA, il 25% sarà a carico del Parmigiano Reggiano - Modena Champagne Experience cresce: +15% di presenze -


SOMMARIO Anno 18 - n° 42 20 ottobre 2019 cibus-42-20ott19-COP.jpg
1.1 editoriale
In attesa del ritorno degli statisti, dobbiamo accontentarci di pessimi ragionieri.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Crema e panna stabili, formaggi in ribasso
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. La tregua dei dazi USA Cina.
5.1 cereali e dintorni tendenze.
7.1 parmigiano reggiano Dazi USA, il 25% sarà a carico del Parmigiano Reggiano
7.2 Champagne "Difficile innovare, complicato replicarsi , arduo migliorarsi.”
8.1 eventi champagne Modena Champagne Experience cresce: +15% di presenze
8.2 Parmigiano Reggiano Consorzio Parmigiano Reggiano: l’assemblea conferma che il mercato è in equilibrio.
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Rimangono ancora in campo positivo, ma rallentano, le previsioni macroeconomiche per il 2019 della provincia di Reggio Emilia. I dati previsionali per la nostra provincia aggiornati ad ottobre, infatti, parlano di un Pil in crescita dello 0,1%, valore che va a dimezzarsi rispetto alle elaborazioni del luglio scorso, secondo le quali la crescita avrebbe dovuto attestarsi allo 0,2%. 

L’andamento previsto per Reggio Emilia risulta lievemente al di sotto sia del dato nazionale (+0,2%) che della crescita ipotizzata per l’Emilia-Romagna (+0,5%).

Le cose dovrebbero andare meglio nel 2020 quando il Pil reggiano, secondo l'analisi dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia sugli "Scenari per le economie locali" elaborati da Prometeia, dovrebbe riprendersi e raggiungere il +1,0%, risultato migliore rispetto alle precedenti previsioni, quando era prevista una crescita dello 0,8%.

Il lieve rallentamento della crescita del Pil è da attribuire alle previsioni riviste al ribasso per l’industria, cui fa capo circa un terzo del valore aggiunto provinciale. Il valore aggiunto del manifatturiero, infatti, viene ipotizzato in flessione dell’1,3%, con un secco peggioramento rispetto alle previsioni di luglio, quando si stimava un calo dello 0,6%. Per il 2020, comunque, le previsioni parlano di una ripresa del settore con una crescita che dovrebbe raggiungere l’1,0%.

A mantenere in territorio positivo l’andamento dell’economia reggiana nel 2019 sarà il comparto dei servizi – che incide per il 60% sulla formazione del valore aggiunto provinciale – per il quale è previsto un aumento dello 0,4%, performance migliore rispetto al +0,3% delle stime precedenti.

Anche l’agricoltura dovrebbe dare un apporto positivo al mantenimento del segno “più” nelle previsioni macroeconomiche reggiane: il Pil del settore, infatti, dovrebbero crescere dell’1,7% rispetto al +1,6% stimato in precedenza. 

Per quanto riguarda le costruzioni, l’aumento dovrebbe attestarsi al 5,2% rispetto al +5,3% dell’elaborazione di luglio. 

Il rallentamento della crescita dell’industria, oltre all’effetto di rallentamento sul Pil, comporta intanto anche una frenata delle esportazioni. Le ultime previsioni parlano di una crescita che dovrebbe fermarsi allo 0,6%, mentre nelle stime precedenti era ipotizzato un aumento dell’1,8%. Nel 2020 le vendite reggiane oltre frontiera dovrebbero poi riprendere quota raggiungendo un incremento del 3,7%.

Anche per il reddito disponibile delle famiglie si prevede un 2019 in leggero rallentamento, dal +2,4% di luglio al +2,0% di ottobre; analogo discorso per l’andamento della spesa per i consumi finali delle stesse che, nelle ultime elaborazioni, dovrebbe aumentare dell’1,3% rispetto al +1,4% calcolato a luglio.

Sul fronte del mercato del lavoro le elaborazioni effettuate da Prometeia stimano, in provincia di Reggio Emilia, un’ulteriore flessione del tasso di disoccupazione che dovrebbe scendere al 3,7% dal 4% precedente.

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Editoriale:  - Mamma li turchi e la inesistente diplomazia europea dei soliti splendidi alleati - Latte in ripresa, panna ancora in calo -Cereali e dintorni. Attenti al 10 ottobre. Quali dati da USDA? - Modena, per due giorni città dello Champagne - Agrilevante, le specialità di Nobili spa in mostra a Bari. -


Scibus-41_13ott19-COP.jpgOMMARIO Anno 18 - n° 41 13 ottobre 2019
1.1 editoriale
Mamma li turchi e la inesistente diplomazia europea dei soliti splendidi alleati.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Latte in ripresa, panna ancora in calo
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Attenti al 10 ottobre. Quali dati da USDA?
5.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 cereali e dintorni Dopo l’USDA mercati in leggera ripresa
7.1 frumento e affini Workshop tematico con esperti su grano
7.2 eventi champagne Modena, per due giorni città dello Champagne
8.1 agrilevante Bari Agrilevante, le specialità di Nobili spa in mostra a Bari.
10.1 Parmesan fake Falso Parmigiano Reggiano alla fiera ANUGA di Colonia: intervengono le autorità tedesche
11.1promozioni “vino” e partners
12.1 promozioni “birra” e partners

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Domenica, 06 Ottobre 2019 09:10

Cornuti e mazziati!

L’embargo russo, voluto dagli USA, è ora premiato con 7,5 miliardi di dollari di dazi statunitensi. Ma a quanto are c’è da essere soddisfatti. È talmente poca la preoccupazione nella maggioranza che i loro leader pensano alle elezioni, allo Jus Culturae e a far votare i sedicenni.
  
di Lamberto Colla Parma  6 ottobre 2019 -

Ma quale segno di stima! Alla vigilia di della visita del Segretario di stato Mike Pompeo, la diplomazia statunitense aveva dichiarato di non veder l’ora di lavorare con il Governo Conte Bis.

Ed ecco che, le coincidenze casuali sono beffarde, appena l’omone di origine abruzzese mette piede il Italia, il WTO annuncia di dare applicazione ai dazi statunitensi richiesti da Donald Trump a fronte degli aiuti illegali concessi a AIRBUS da parte della UE ben 15 anni fa, utili a favorire lo sviluppo e lancio di alcuni suoi modelli (A380 e A350).

Benissimo, soprattutto a fronte della reale motivazione della visita nel Bel Paese, orientata più a ricevere confidenziali informazioni dai nostri 007 circa l’Ucraina Gate che sta opprimendo Trump, che a cominciare un proficuo lavoro con i giallo rossi.cornuto-e-mazziato.jpg

Quindi, non paghi di averci obbligati all’embargo russo in seguito a una crisi generata dalla NATO, gli USA colpiscono pure l’Italia per il solo torto di appartenere a questa UE che non è più parente con quella degli albori, nonostante non si faccia parte del consorzio franco-tedesco-britannico dell’AIRBUS.

Ma, come la maggior parte degli intervenuti al dibattito hanno sostenuto, “siamo tra quelli che sono stati meno colpiti dai dazi”.

Chi si accontenta gode, recita un saggio detto popolare.

Il costo non sarà tanto salato, chi dice che sarà mezzo miliardo e chi un miliardo o forse un po’ di più ma tanto, visto che siamo nelle spese e con la lista delle coperture da completare per la finanziaria, oggi chiamata DEF (documento di Economia e Finanza), aggiungere un miliardino ai 29 previsti è roba di poco conto.

L’importante è invece pensare bene a come si andrà a votare e soprattutto chi avrà quel privilegio.

E qui si capisce come il PD, ex Ulivo, ex DS, ex PDS, ex PCI, sia veramente ossessionato dalle elezioni.
In questi frangenti drammatici per i nostri prodotti ambasciatori del made in Italy agroalimentare ecco che i vertici della sinistra tradizionale (posto che il M5S sembra ormai anch’esso tutto schierato a sinistra) tamburellano su due questioni assolutamente prioritarie per il Paese:


- l’apertura delle urne ai sedicenni;

- lo Jus Culturae (una variante giovanile e dotta dello Jus Soli che passa attraverso l’istruzione scolastica). Secondo gli ultimi dati della Fondazione Leone Moressa, sono circa 166 mila i ragazzi stranieri che hanno completato almeno cinque anni di scuola in Italia e che sarebbero dunque interessati dallo “ius culturae”.

166.000 voti da giovani stranieri che si andrebbero ad aggiungere a circa 1,5 milioni di 16 e 17enni la maggior parte dei quali voterebbero per la sinistra, almeno stando all’antico detto popolare che si “nasce comunisti e si muore fascisti” e le elezioni son belle che vinte!

“Annamo bene”, direbbe la Sora Lella.

 

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