GP di Spagna: Leclerc domina, dopo una pole position da urlo, ma la sua Ferrari lo tradisce. Vince un fortunato (ed aiutato) Verstappen, davanti a Perez e Russell. Sainz sbaglia e non va oltre un amaro quarto posto.
di Matteo Landi
Un pugno nello stomaco. Leclerc non vuole crederci, la realtà da dolce si fa amara, tutto d'un tratto. Il monegasco è solo davanti a tutti, con ampio margine, quando al 27esimo giro all'improvviso rallenta. Si ripresentano i fantasmi del Bahrain 2019, quando vicino alla sua prima vittoria in carriera, dopo una gara magistrale, si ritrovò costretto alla resa a causa di inaspettati problemi di affidabilità. La Ferrari, quest'anno, sotto questo punto di vista aveva rasentato la perfezione. Red Bull no, ed infatti il team condotto da Mattia Binotto era riuscito a costruire un cospicuo vantaggio in classifica. Che adesso non c'è più. Poteva, doveva, essere la gara della riscossa per Leclerc, dopo i mezzi passi falsi di Imola e Miami. Charles ce l'ha messa tutta. Ha emozionato in qualifica, artigliando una pole position leggendaria. Ha dominato fin quando ha potuto. Fin quando la sua Rossa ha emesso l'ultimo respiro. Ed adesso, a pochi giorni dalla gara di casa, a Monaco, Leclerc si ritrova staccato di sei punti in classifica, passato da un Verstappen fortunato ed aiutato.
Verstappen vince grazie al sacrificio di Perez
Nel giorno in cui Max si rivela meno perfetto del solito, paradossalmente, piazza un destro micidiale alle ambizioni Ferrari. C'ha creduto, come sempre, eppure questa vittoria ha i suoi lati oscuri. Dall'errore che lo ha portato nella sabbia (spinto dal vento, bravo a gestire la vettura nella ghiaia), alle due volte in cui ha avuto bisogno del sacrificio del compagno Perez, costretto a farsi passare per ordine di squadra. Il messicano sognava altro quando pensava a cosa avrebbe vissuto al volante di una vettura al top. La Red Bull l'ha salvato dalla pensione, quando Racing Point gli ha preferito Vettel, adesso però la sta ripagando con interessi. Ad un tasso altissimo. Quando nel 2002 Barrichello si fece da parte in favore di Michael Schumacher successe il finimondo. E l'alterazione della cerimonia del podio fu la ciliegina su una torta montata male. Successivamente la Federazione vietò gli ordini di squadra. Poi riammessi dato che i team li celavano dietro ad indicazioni "criptate". Adesso l'ordine di scuderia pare normale, una qualcosa che fa parte del gioco. E così ormai è. A rimetterci è la dignità di un pilota che in carriera ha comunque vinto due gare, e tenuto sul filo del rasoio con rinnovi annuali (ne ricordate altri?). Va sicuramente peggio ad un operaio metalmeccanico con contratto a tempo determinato, ovvio, ma l'alterazione dei risultati delle gare lasciano sempre l'amaro in bocca. Al sacrificato di turno, oggi Perez, ed agli appassionati che si aspettano gare vere, sincere ed avvincenti. Congratulazioni comunque a Verstappen, in grado di vincere nonostante qualche problema tecnico, come un DRS funzionante a tratti.
Russell, che gara!
Detto di Leclerc, l'altro eroe di giornata è indubbiamente George Russell. Prima dell'inizio del mondiale lo davano sfavorito nel confronto con il pluridecorato Hamilton. Destinato ad essere il Bottas versione 2.0, in attesa di vederlo crescere. L'inglesino invece ha già messo in dubbio le gerarchie all'interno del box anglo-teutonico, riuscendo costantemente a stare davanti ad Hamilton. Il sette volte iridato ha certamente corso bene, risalendo dal fondo dopo uno sfortunato contatto con la Haas di Magnussen al primo giro. Ha tuttavia ben più impressionato la tremenda lotta in pista fra il suo team mate e Verstappen. In seguito al già citato fuoripista l'olandese si è ritrovato dietro alla Mercedes n°63, a lungo ha provato a passarlo, ma Russell ha rintuzzato alla grande ogni tentativo di Mad Max. Solo differenziando la strategia Verstappen è riuscito ad avere la meglio, ma siamo certi che sognerà a lungo il posteriore della W13. È evidente che in Mercedes hanno portato degli sviluppi importanti, e questi hanno permesso ai piloti di lottare con Red Bull e con Sainz. Lo spagnolo ha avuto la meglio su Hamilton solo grazie ad un problema tecnico subìto dalla vettura di Lewis. Se il quinto posto del pilota n°44 ha il sapore della rinascita, il quarto di Carlos è da catalogare fra i suoi peggiori risultati in carriera.
Sainz, urge una riscossa
Sarebbe dovuto essere là davanti, pronto ad approfittare della sfortuna che ha colpito il compagno di squadra. Davanti al suo pubblico, Sainz è stato autore di una prestazione veramente opaca. Una folata di vento lo ha indotto all'errore ma, a differenza di quella di Verstappen, la sua è stata un'uscita rovinosa. Entrato troppo veloce nella ghiaia ha probabilmente danneggiato il fondo della sua vettura, e per lui è piovuto sul bagnato. Qual'è il vero Sainz? Quello che nella scorsa stagione ottiene più punti di Leclerc, o il pilota poco concreto che, finalmente al volante di una vettura da vertice, sbaglia qualcosa ogni weekend di gara? I 26 punti che Ferrari accusa di distacco dalla Red Bull fotografano male una situazione che per la Rossa potrebbe essere ben più florida, se solo lo spagnolo si fosse rivelato più concreto. Il talento ce l'ha, la fiducia in sé stesso anche. Ancora non ha il giusto feeling con la monoposto 2022. Deve trovarlo, velocemente.
Bottas-Alfa Romeo, un binomio che funziona
Avete presente quel pilota lo scorso anno al centro delle critiche in quanto bastonato dal compagno Hamilton? Bollito, buono solo a fare il maggiordomo di Sir Lewis. Ne abbiamo lette di tutti i colori nei suoi confronti. Eccolo là, oggi, capace di issare in zona podio quell'Alfa Romeo che la scorsa stagione pascolava nelle retrovie. Negli ultimi giri non ha potuto far altro che arrendersi alle migliori prestazioni di Ferrari e Mercedes, transitando sesto sotto alla bandiera a scacchi. I suoi giri in top three rimarranno però ben impressi nelle menti dei tifosi alfisti. Quanto è stato bello rivedere il marchio del Biscione lassù, dove merita! Ed in classifica Alfa Romeo rimane ben salda in quinta posizione. Grazie al finlandese. Chapeau Valtteri!
Mick, che peccato!
Ha fatto sognare. Dopo una partenza lampo era addirittura sesto. Leggere "MSC" nelle prime posizioni è stata emozione pura. Mick Schumacher aveva bisogno come il pane di un risultato in top ten e lungamente è sembrato potesse riuscirci. Dopo una bella qualifica, allo spegnimento dei semafori, ha approfittato, appunto, di un bello scatto da fermo per issarsi in posizioni a lui non abituali. Ben presto ha dovuto arrendersi alla maggiore velocità dell'Alfa Romeo di Bottas. Fra sorpassi subìti ed effettuati è comunque riuscito a rimanere costantemente intorno alla decima posizione, prima della resa definitiva nel finale, quando con gomme usurate nulla ha potuto contro avversari con pneumatici più freschi. Così è andata per lui in archivio un'altra gara in cui non è riuscito a muovere la classifica. Peccato.
Signore e Signori, Monaco!
Adesso tocca a Monaco. Non c'è pausa per i piloti del Circus che nel prossimo fine settimana scenderanno in pista sul cittadino di Montecarlo. La Ferrari ha mostrato a Barcellona di trovarsi particolarmente a suo agio nell'ultimo settore, quello più lento della pista catalana. I presupposti per vedere la Rossa al vertice anche domenica 29 maggio ci sono tutti. Sperando che la Ferrari ritrovi la necessaria affidabilità. Monaco, teatro di gare pazze, come quella del 1996 vinta dall'outsider Panis, e di molte gare soporifere. La qualifica sarà determinante, superare sarà difficilissimo. Le strategie e gli errori possono sempre stravolgere una gara che si svolge fra guard rail e tombini. Il mondiale 2022 si sta rivelando tutt'altro che monocorde e scontato. Ed anche a Monaco, probabilmente, ne vedremo delle belle (o delle brutte, dipende dai punti di vista).
Verstappen e Leclerc danno spettacolo. Quello vero. Vince l'olandese, che si aggiudica il primo GP di Miami. Sainz completa il podio dopo una bella lotta con Perez.
Disastro Rosso. Leclerc solo sesto, trionfa Verstappen davanti a Perez. Il pubblico, nonostante il freddo, la pioggia ed il fango, è tornato a regalare le emozioni più grandi
Leclerc distrugge la concorrenza e trionfa, lasciando le briciole agli avversari. Verstappen si ritira, come Sainz. Secondo Perez, terzo Russell. E adesso è il turno di Imola!
di Matteo Landi
Ultimi giri di una gara tutta all'attacco. Sempre in testa, di fatto, senza rivali. "Andiamo per il giro più veloce", lo dice una, due volte. Charles è indemoniato, dai box lo invitano alla calma, la tornata più rapida è già sua. Ma Leclerc non lascia neanche le briciole agli avversari, che dietro di lui soccombono. Con una Ferrari così la sua classe emerge, tanto da annichilire i rivali e realizzare il suo primo Grand Chelem: pole position, giro più veloce, vittoria e sempre in testa, dallo start alla bandiera a scacchi. Down under, il mondo capovolto. Australia, ci mancavi tanto. L'ultima volta che il Circus vi fece tappa era il 2020, all'inizio della pandemia. Le squadre si erano sistemate nel paddock ed appena riscontrata la positività al Covid di alcuni addetti scese un clima surreale che portò alla cancellazione anticipata della gara. Questo weekend più di 400 mila appassionati si sono recati all'Albert Park, la Ferrari non ha vinto, ha stravinto. La Mercedes è sul podio con Russell, e la Red Bull, seconda e ad una sola punta, si prende un distacco abissale dal vincitore. Due anni e tutto è cambiato.
Leclerc perfetto. Verstappen battuto e abbattuto
Leclerc 71, Russell 37, Sainz 33. 6° è Verstappen, a quota 25. La classifica mondiale è eloquente ed evidenzia la poca affidabilità espressa dalla Red Bull. Dopo la sofferta vittoria artigliata in Arabia Saudita il campione del mondo in carica incassa un altro ritiro per problemi tecnici. Da quando la Honda ha lasciato in gestione le sue power unit alla stessa Red Bull sono iniziati i dolori per gli anglo-austriaci. Nonostante l'arrivo presso il super team, condotto da Horner, di tanti ingegneri strappati dalla concorrente Mercedes. Verstappen ha provato a tenere testa a Leclerc, non riuscendo tuttavia ad impensierirlo, se non in concomitanza con la fine dei periodi di safety car. Lampi di speranza, spenti nel giro di pochi chilometri da un Leclerc oggi imbattibile. Il monegasco ha trovato una perfetta sinergia con una Ferrari veramente gentile con gli pneumatici. Perez ha regalato gli unici sorrisi al box Red Bull, arrivando secondo sotto la bandiera a scacchi, facendo assai meglio del suo alter ego in Rosso.
Sainz, il secondo violino stavolta suona male
Velocissimo nelle prove libere. Arrivato nell'ultima fase di qualifica sembrava poter realizzare il suo miglior weekend in carriera. Fino alla maledetta bandiera rossa che lo ha costretto ad abortire un giro perfetto. Da lì in poi è stato il disastro. Sainz sbaglia il suo ultimo tentativo e si ritrova obbligato a partire dalla nona posizione in griglia. In gara scatta male, anche a causa dell'utilizzo delle gomme più dure, e si gira malamente dopo pochi chilometri. A testa bassa esce dalla sua vettura bloccata in ghiaia. Binotto ne è convinto: Carlos imparerà da questo fine settimana e tornerà più forte di prima. Se lo augurano i tifosi Ferrari, perchè dall'altra parte, in Red Bull, Perez non sbaglia un colpo. Non è la prima volta che lo spagnolo incappa in errori marchiani ma ogni volta ha sempre mostrato di saper rialzare la testa. Coraggio Carlos!
Hamilton battuto da Russell
Ha sbuffato nel finale, quando la squadra lo ha invitato a tirare i remi in barca per preservare la sua power unit, in difficoltà con le temperature elevate. Hamilton ha dovuto masticare amaro, accontentandosi di giungere quarto, alle spalle del giovane compagno Russell. Ma anche senza problemi non sarebbe riuscito a sopravanzare il team mate, fortunato ed abile nel fermarsi ai box durante una fase di safety car. Dopo il turbolento finale della stagione 2021 c'era chi pensava che il sette volte iridato si sarebbe ritirato. Ipotesi che Lewis non ha mai realmente tenuto in considerazione. Hamilton ha vinto tanto. Ha vinto tutto. Le attuali prestazioni Mercedes lo renderanno ancora più affamato o abbatteranno le sue motivazioni?
McLaren, bentornata! Williams, che strategia!
Detto dei tre top team è piacevole sottolineare la rinascita della McLaren. Dopo un inizio di stagione catastrofico in Australia è tornata a correre più vicina ai grandi. Norris e Ricciardo hanno addirittura impensierito il duo Mercedes, prima di arrendersi nel finale ed accontentarsi di una quinta e ed una sesta piazza che comunque rilanciano il glorioso team fondato dal neozelandese Bruce McLaren. Sorride anche un altro storico team, la Williams. Escluso dalle qualifiche per la mancanza della benzina necessaria alle verifiche, Albon è risalito alla grande sfruttando la fantasiosa strategia orchestrata dalla sua squadra: zero soste fino a pochi chilometri dal traguardo. In virtù di un buon passo gara il pilota con licenza thailandese ha così artigliato un bel decimo posto che garantisce alla Williams il primo punto stagionale.
Haas, brusca frenata. Bene Alfa Romeo. Disastro Aston Martin
Aveva stupito ad inizio stagione, questo fine settimana è ripiombata nella seconda parte del gruppo. La Haas non ha fatto in tempo a gioire che già torna alle pene del passato? Magnussen, afflitto anche da problemi fisici, ha fatto quello che ha potuto, fra qualche alto e tanti bassi. Incostante anche Mick Schumacher che però sembra aver trovato il feeling con la sua vettura: un paio di errori in meno e la zona punti stavolta poteva essere sua. Convince invece Alfa Romeo e soprattutto Bottas. Il finlandese non è mai abbastanza "cattivo" nei duelli ma paradossalmente questo gli consente di tenersi lontano dai guai, e grazie ad un discreto passo è riuscito ad artigliare una bella ottava piazza finale. Disastroso è l'inizio di stagione di Aston Martin. La squadra che, a detta del suo proprietario, vuole diventare presto campione dal mondo è ancora ferma a zero punti. In Australia Vettel e Stroll, per giunta, hanno fatto più danni della grandine, ed i tanti colpi inflitti alle loro monoposto iniziano già a pesare sul bilancio, considerando i limiti di budget imposti dal regolamento.
Ed ora tocca a Imola!
Tutto esaurito. Fra due settimane sarà il turno di Imola. Le vittorie di Leclerc hanno scatenato gli appassionati, e dal venerdì l'Autodromo Enzo e Dino Ferrari sarà un'autentica bolgia. Due vittorie, primi in entrambi i campionati. Binotto al termine della gara australiana rimane composto, elogia la squadra, rifiuta di prendersi tutti i meriti. Però la realtà, caro Mattia, adesso supera i sogni. Il lavoro e la pazienza spesso pagano. Grazie Ferrari.
Verstappen vince dopo un duello estremo con Leclerc. Ferrari e Red Bull dominano la scena, mentre la F1 si interroga
Doppietta Rossa in Bahrain. Leclerc domina, Sainz approfitta del ritiro di Verstappen ed è secondo. La tanto attesa rivoluzione 2022 è arrivata, ed è festa Ferrari!
Rosso intenso, ali nere, volti determinati. Benvenuta Ferrari F1-75, l'arma con cui Sainz e Leclerc vogliono tornare a lottare al vertice, all'alba di una nuova Era. La rivoluzione del 2022 è qui!
Un partecipato evento aziendale, con focus su strategie, attività di vendita e team building, per dare slancio all’azienda di Vignola e celebrare i 44 anni di storia del brand con un nuovo catalogo.
Svolta epocale in Formula 1. Dopo un 2021 elettrizzante è il momento dello stravolgimento regolamentare. Chi riuscirà ad approfittarne? Benvenuti nel nuovo Anno Zero! "Breve" guida introduttiva al Campionato che verrà.
Ferrari contro un albero, si disintegra. Alta velocità e carreggiata bagnata sono i protagonisti di un violentissimo impatto che non ha causato ferite