Allerta in Europa per nuova epidemia di E coli in Francia. Nonostante la notizia sia stata rilanciata da decine di testate giornalistiche l'allerta è risultata una "Bufala".
Di Virgilio - Parma 31 marzo 2016 - Non che il fatto non sia realmente accaduto peccato che risalga al 2011, il 16 giugno più precisamente e non il 29 marzo 2016.
L'autorevole agenzia che aveva erroneamente diffuso la notizia e poi rilanciata da altrettanto autorevoli divulgatori mediatici, lo scorso 29 marzo scriveva che "Le autorità sanitarie francesi hanno ordinato un richiamo di hamburger venduti dalla catena dei supermercato Lidl dopo che sette bambini sono stati ricoverati in ospedale. A lanciare l'allarme è anche la Food Safety News USA. La paura del batterio killer che provoca la diarrea mortale arriva in Francia nel peggiore dei modi. Sette bambini finiscono in ospedale a Lille (tre sono in dialisi) dopo aver mangiato hamburger contaminati da un tipo di batterio dell'E.coli. Lo hanno riferito le autorità sanitarie, precisando che i sospetti si concentrano su un tipo di carne venduto nei supermercati Lidl."
Ma girovagando in WEB ecco che nel 2011 le testate riportavano: E.coli negli hamburger Paura per sette bimbi francesi.
PARIGI - Sette bambini sono stati ricoverati, in condizioni preoccupanti, in ospedale a Lille, nel nord della Francia, dopo aver mangiato hamburger contaminati da un tipo di batterio dell'E.coli. Lo hanno riferito le autorità sanitarie, precisando che i sospetti si concentrano su un tipo di carne venduto nei supermercati Lidl.
L'epidemia legata al cosiddetto batterio-killer, potrebbe quindi registrare un nuovo, inquietante capitolo.Anche se il batterio di Escherichia Colinon non è dello stesso ceppo del batterio killer che ha colpito in Germania. Come ha riferito un portavoce della Commissione Ue, precisando che «per ora non è stato lanciato un allarme europeo» e che Bruxelles attende chiarimenti sulle cause della contaminazione. Il ceppo che ha colpito in Francia è «il più comune (0157), rispetto al ceppo 0104 che ha colpito in Germania».
Troppo simili i testi per pensare che, a 5 anni di distanza, si possa essere verificato il medesimo episodio colpendo il medesimo numero di vittime e la responsabilità in carico alla medesima azienda, distribuita dalla medesima insegna.
Dispiace constatare che solo una testata abbia fatto ammenda e si sia scusata con il pubblico. Tutti gli altri, col loro silenzio, hanno perduto una occasione per dimostrare onestà professionale e intellettuale.
Gli ultimi dati usciti dalla Oxford University raccontano di uno studio eseguito sulla dieta mondiale e dicono che sarebbero 8 milioni i morti in meno entro il 2050 se solo si modificassero le abitudini alimentari diminuendo il consumo di carne
Di Chiara Marando -
Sabato 26 marzo 2016 -
Gli ultimi dati usciti dalla Oxford University raccontano di uno studio eseguito sulla dieta mondiale e dicono che sarebbero 8 milioni i morti in meno entro il 2050 se solo si modificassero le abitudini alimentari.
Più in dettaglio, una dieta strettamente vegana eviterebbe 8,1 milioni di decessi prematuri ma, anche senza arrivare ad un completo stravolgimento della nostra alimentazione, basterebbe limitare il consumo di carni rosse a 300 grammi la settimana per raggiungere quota meno 5 milioni di morti.
Questi sono solo due dei quattro scenari tracciati dagli esperti della Oxford University e pubblicati su Pnas, una tra le più note pubblicazioni di carattere scientifico.
Strade diverse con altrettanti scenari futuri: c'è quello in cui nulla cambia e vengono mantenute le attuali tendenze in termini di dieta, oppure quello in cui si limita la carne a 300 grammi a settimana aumentando l'apporto di frutta e verdura, per arrivare a quello strettamente vegetariano ed, infine, vegano.
Che si sia d'accordo oppure no, pare che i maggiori vantaggi arrivino dalla scelta vegana, seguita a ruota da quella vegetariana. I benefici sarebbero riscontrabili soprattutto in relazione alle malattie cardiovascolari minori, nonché tumori e problemi correlati all'obesità.
Ma sarebbe anche l'ambiente a beneficiarne, perché questi due regimi alimentari permetterebbero anche una maggiore riduzione delle emissioni (63% per la dieta vegetariana e 70% per la vegana, mentre quella carnivora ma con moderazione le ridurrebbe solo del 30%.)
Vantaggi in termini di salute, ma vantaggi anche per il portafogli con un risparmio notevole per quanto riguarda le spese sostenute dai sistemi sanitari.
Alla luce di quanto emerge, non è sempre corretto continuare a mettere la carne sotto accusa ma, certamente, l'eccesso ed il consumo senza freno che se ne fa, anche solo per soddisfare il palato, non solo la risposta più adeguata per il benessere del corpo e dell'ecosistema. Come in tutte le cose sarebbe un grande successo riuscire a raggiungere una sorta di equilibrio che permetta di mangiare quello che più ci piace senza danneggiare la nostra salute ed il pianeta in cui viviamo.
L'assessore all'Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, convocherà a Mantova il Tavolo latte per affrontare tre temi: il ritiro del prodotto alla stalla, la gestione dell'emergenza aflatossine e le misure del Programma di sviluppo rurale (Psr) destinate all'agroindustria.
Milano 18 marzo 2016 (Lnews - Milano)
"Ho invitato a partecipare le organizzazioni sindacali di rappresentanza, il mondo cooperativo, Assolatte e l'Aop Latte Italia per affrontare tre questioni che ritengo essere molto urgenti - ha annunciato Fava -. Non affronterò, però, il tema del prezzo, che è su un tavolo nazionale al ministero delle Politiche agricole, con i risultati che tutti abbiamo sotto gli occhi".
Ad impensierire l'assessore lombardo è l'incognita del ritiro del latte nelle stalle. "Una preoccupazione - afferma Fava - condivisa col collega del Veneto, Giuseppe Pan, perché è molto forte il timore che nei prossimi giorni a molti allevatori venga sospeso il ritiro di latte; per questo ho deciso di riunire tutti gli operatori per capire se ci sono rischi concreti in questo senso e come si possono affrontare".
Altro tema che sarà affrontato è quello delle aflatossine."Regione Lombardia ha predisposto un piano di controllo straordinario, per garantire la stragrande maggioranza dei produttori corretti e allo stesso tempo i consumatori. Al Tavolo illustrerò agli addetti ai lavori tutte le azioni che verranno messe in campo". In agenda anche le misure per l'agroindustria nell'ambito del Psr. "Ricevo da più parti sollecitazioni per l'apertura dei bandi relativi alle misure per l'agroindustria nel comparto lattiero caseario - ricorda Fava - e al Tavolo ripeterò quanto già affermato in passato e cioè che non intendo, durante la mia gestione, concedere soldi pubblici a soggetti che poi lavorano latte straniero".
Al tavolo l'assessore Fava spiegherà con quali modalità intenderà aprire le misure e la tempistica, "che potrebbe essere molto rapida come potrebbe non esserlo altrettanto, a seconda delle risposte che avrò dal mondo dell'industria".
(Lombardia Notizie)
L'agenzia italiana del farmaco dispone il ritiro di alcuni lotti di prodotti omeopatici in quanto durante il sopralluogo ispettivo è emerso che è stata usata acqua depurata in luogo di acqua per preparazioni iniettabili nelle preparazione dei suddetti lotti.
di Virgilio - Parma 9 marzo 2016 - Con la frase che l'omeopatia è "acqua fresca" il noto conduttore televisivo Piero Angela si prese una sonora denuncia per diffamazione, da cui fu assolto alcuni anni dopo, e che ancora oggi scatena polemiche e discussioni scientifiche.
Non sarà acqua fresca ma pur sempre è l'acqua utilizzata nei processi a indurre l'AIFA a disporre il ritiro di due prodotti.
L'Agenzia Italiana del farmaco ha infatti disposto il ritiro, da parte della ditta, dei seguenti prodotti omeopatici della ditta Linda's Lab. omeopatici: - PROCALIN 12 FIALE – cod. 801812013 – lotti nn. 10822B scad. 8/2016, 21205A scad 12/2017, 30716A scad. 7/2018 e 50409A scad. 5/2020 - MUCOSALIN 12FIALE 2ML – cod. 801844388 – lotto n. 10822A scad. 8/2016. Il provvedimento si è reso necessario, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", in quanto durante il sopralluogo ispettivo e del successivo follow up effettuati dall'Aifa, è emerso che è stata usata acqua depurata in luogo di acqua per preparazioni iniettabili nelle preparazione dei suddetti lotti. I lotti in questione non sono pertanto esitabili e la ditta Linda's Lab. Omeopatici dovrà assicurarne l'avvenuto ritiro entro 48 ore dalla ricezione del provvedimento.
Collo e mani sono zone particolari. Dicono tutto sull'età biologica di una persona. Il perché di questa differenza tra pelle del collo e delle mani e quella del viso ce lo spiega l'esperto, il dott. Mario Mariotti, medico estetico e vicepresidente di Agorà. Ecco come ringiovanire efficacemente questi due punti delicati e spesso trascurati.
Di Alexa Kuhne
Parma, 5 marzo 2016
Puoi avere una faccia perfetta e dimostrare dieci anni in meno, ma le mani e il collo sono pronti a tradirti.
Perché forse non tutti sanno che sono le parti del corpo che dicono tutto sull'età. Sono i punti che invecchiano prima e che richiedono cure particolari. Eppure, sono proprio le parti che si trascurano di più, con conseguenze spesso irreparabili, se si cercano soluzioni troppo tardi.
Cerchiamo di capire il perché di questa differenza tra pelle del collo e delle mani e quella del viso con l'esperto, il dott. Mario Mariotti, medico estetico e vicepresidente di Agorà, la società scientifica che prepara anche i medici della bellezza.
Perché la pelle del collo invecchia prima?
"La pelle del collo è sottile. Ci sono meno adipe e ghiandole sebacee rispetto a quella del viso. Per questa è quasi sempre asciutta, non è ben oleata. Questo porta ad un più facile invecchiamento perché la pelle del collo collassa, perdendo tonicità.
I muscoli del collo non sono agganciati a delle strutture ossee che garantirebbero maggiore tenuta. A peggiorare il quadro ci si mette anche la circolazione sanguigna, più lenta rispetto al volume di liquidi diffusi e drenati sul viso".
In effetti molte donne trascurano la pelle del collo e quella della zona décolleté, se non quando diventa evidente la necessità di cure e rimedi mirati a tonificarla e renderla più elastica.
Come tonificare la pelle del collo cadente?
"In realtà si può fare molto. Innanzitutto ricordare di considerare sempre la pelle della zona cervicale come pelle normale o pelle secca e quindi mai usare delle creme per la pelle grassa sul collo ma delle creme e delle lozioni che siano molto idratanti, per pelle normale o secca. Sì all' uso di un esfoliante di ottima qualità almeno una volta a settimana".
Altro focus è quello delle mani. Forma e aspetto attirano l'attenzione come viso, occhi, bocca. Sono i nostri punti più scoperti, quelli che si mettono subito in gioco. Attraverso le mani si comunicano tante cose, molte più di quelle che immaginiamo. Ecco perché la medicina estetica se ne prende molta.
Cosa si può fare per preservarle?
"La mano femminile è in media più piccola di quella maschile di circa due centimetri in lunghezza e di uno in larghezza, a parità di struttura corporea, ed è meno potente e più sensibile, quasi come quella dei bambini. La pelle più sottile e delicata è quella del dorso delle mani, molto simile a quella del contorno degli occhi. Presenta un solo strato corneo a differenza di quella dei palmi che è più spessa anche per ovvie esigenze di presa. Proprio per questo la pelle del dorso delle mani, oltre al fatto che è una zona cutanea costantemente esposta alle radiazioni solari, è più soggetta, rispetto alla pelle di altre zone del corpo, a danni da aggressioni chimiche nell'uso domestico e professionale, quali detersivi, tensioattivi, solventi, ecc.. L'igiene maniacale comporta un danneggiamento a carico del mantello idrolipidico; questo riveste lo strato più superficiale dell'epidermide, quello corneo, donando alla pelle elasticità e protezione. Da una recente indagine risulta che l' 80% degli italiani si lava le mani con saponi almeno cinque volte al giorno. Questa pratica è, spesso, inutile e nociva in quanto danneggiando la barriera naturale di protezione della pelle, la espone ad infezioni, screpolature, secchezza ed inestetismi. La prevenzione intelligente è lavare le mani con moderazione e soprattutto i palmi che sono più soggetti a sporcarsi rispetto al dorso; proteggerle con guanti durante i lavori domestici ed utilizzare detergenti poco aggressivi o, in alcuni casi, la sola acqua".
Le mani dicono la vera età, proprio come il collo...
"Uno dei primi segni distintivi di un invecchiamento cutaneo accelerato è costituito dalla comparsa sul dorso di macchie ipercromiche, più o meno numerose e più o meno evidenti. Prodotti cosmetici ad azione schiarente danno spesso risultati deludenti; buoni miglioramenti si ottengono invece con specifici peeling chimici (acido cogico, manduvico, ecc.) e con alcuni tipi di luce laser (luce pulsata, ecc.). Fondamentale è, però, una opportuna prevenzione con creme fortemente idratanti e con fotoprotettori a massima protezione".
Non si può considerare una mano senza tenere presente le unghie, quelle preziose parti incastonate nelle dita.
Anche loro giocano un ruolo importante nell'estetica, in quanto possono penalizzarne o accrescerne la bellezza.
"Molte sono le alterazioni a carico delle unghie, genericamente indicate come onicosi, come le onicomicosi dovute a funghi, le discromie o le cosiddette unghie a vetrino di orologio. La prima cosa è un corretto stile di vita ed una buona cultura cosmetologia che preveda sempre delle creme idratanti accanto a delle protezioni solari elevate per il giorno e delle energiche emulsioni alla sera. A volte tutto ciò può non bastare e si possono notare macchie e riduzione di elasticità del dorso delle mani. Ed è qui che entra in gioco una strategia terapeutica che consiste nel sottoporsi a cicli di biostimolazione cutanea, metodica che consiste nel praticare delle iniezioni negli spazi interdigitali di aminoacidi come costituenti di base del sebo, di vitamina B come coenzima, di glucosamina per il suo forte potere igroscopico e di polidesossiribonucleotide per la sua capacità di stimolare i fibroblasti".
Ci sono trattamenti lifting viso che possono essere utilizzati anche su collo e mani?
"Per contrastare gli effetti della gravità e riacquistare una forma più giovane, il viso necessita di volume. Questo si può ottenere con un filler dermico a base di idrossiapatite di calcio, che stimola la produzione naturale di collagene dando un effetto volumizzante efficace e duraturo. Si chiama Radiesse ed è uno dei pochi filler dermici autorizzati dalla FDA americana, considerata l'autorità regolatoria più severa al mondo; naturalmente ha anche la certificazione CE dell'unione europea.
Il prodotto può essere utilizzato diluito anche per il ringiovanimento del collo, iniettato con micro cannula, con risultati superiori ad altre metodiche. Da pochi giorni il prodotto ha ottenuto la certificazione FDA anche per il trattamento dell'invecchiamento delle mani".
Recenti studi hanno evidenziato che esistono particolari alimenti che aiutano ad eliminare la nicotina dal corpo. Ciò che mangiamo (e beviamo) gioca un ruolo importante per smettere di fumare. Scopriamo quali sono ritenuti cibi alleati.
Di Chiara Marando
Parma, 5 marzo 2016
Una sana alimentazione ha effetti positivi sul nostro benessere fisico, molto più di quanto non si possa pensare. Infatti, non è utile solo per mantenersi in forma o equilibrare il nostro organismo, ma anche per dire addio al tabacco.
Già, perché ci sono cibi amici che, grazie alle loro particolari proprietà, aiutano ad eliminare gli effetti del fumo, favorendo un graduale distacco da esso. Stiamo parlando ad, esempio, di frutta e verdure, ma la lista è lunga.
Ad evidenziarlo sono recenti studi. La Nicotina è una sostanza prodotta dalla pianta del tabacco ed è responsabile, tra gli altri, della dipendenza dal fumo. Quindi, se ciò che desiderate è eliminare questa sostanza dal vostro corpo, la prima cosa da fare è iniziare con la dieta giusta.
Segnatevi questo elenco!
Per la maggior parte si tratta di frutta e verdura, ideali per purificare il corpo. Inoltre, anche l'acqua diventerà il vostro migliore alleato per dire "addio" al tabacco.
Le ricerche scientifiche ed i dati accumulati dagli studi, ricorda Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" evidenziano come sempre le credenze popolari siano foriere di verità assolute. Ci sono anche due pilastri fondamentali: non fumate e consultate il vostro medico.
Gli obiettivi che uno sportivo deve perseguire non sono solo corporei, ma anche mentali. Solo così riuscirà ad ottenere risultati davvero importanti: da qui nasce l'idea alla base del progetto My Best, uno strumento di lavoro per migliorare le proprie prestazioni sportive.
Parma, 02 Marzo 2016 -
My Best è l’acronimo di Mindfulness Yoga Bioenergetic Endurance Sport Training, un training sperimentale iniziato due anni fa, che permette di migliorare le prestazioni sportive attraverso un programma di discipline psicofisiche che accompagnano le normali sessioni di allenamento.
Dalla sperimentazione di Marcello Zoni, psicologo, psicoterapeuta, analista bioenergetico e psicologo dello sport, insieme a Luna Carelli, counsellor professionale di mediazione corporea, è nato il progetto My Best che propone un percorso che affianca al proprio allenamento un mix di discipline psicofisiche: mindfulness, yoga e bioenergetica. Uno strumento di lavoro per gli atleti che spesso trascurano gli elementi complementari ed essenziali del benessere psicofisico, fondamentali per le prestazioni sportive.
Una prima testimonianza dei risultati positivi derivati dall’applicazione del progetto, arriva da Dario Chitti, triatleta del Cus Parma e della Nazionale Italiana di Triathlon, che ha abbinato Il progetto MyBest alla preparazione della stagione 2015, vincendo poi i campionati italiani under 23.
“Con il progetto MYBEST, attraverso le tre diverse pratiche abbinate, ho cominciato a conoscere il mio corpo mettermi in contatto con esso, sentire ogni stato d'animo riconoscerlo e affrontarlo o viverlo nel migliore dei modi. Con lo yoga, la bioenergetica e la mindfulness ho provato nuovi stimoli e, rilassando il mio corpo, sono riuscito a prevenire gli infortuni riuscendo a rendere la mia stagione di gare più continuativa. Sono riuscito a gestire l'ansia attraverso le tecniche di respirazione e visualizzazione riuscendo ad essere più tranquillo, rilassato e consapevole prima delle gare. I risultati sono arrivati non solo dai test – continua Chitti – ma anche e soprattutto nei campi gara dove NEL 2015 sono riuscito per la prima volta a vincere i campionati italiani under 23 e la prima gara del circuito internazionale Granprix Italia, sono arrivato secondo ai campionati Italiani assoluti duathlon (affrontati con una preparazione più mentale che fisica) ed ho continuato per tutto l'anno ad ottenere prestazioni di alto livello come mai in passato.”
Dai risultati dei test svolti durante i due anni di sperimentazione, presso lo studio Grounding, si è evidenziato che lo stato psicofisico dei partecipanti al progetto è notevolmente migliorato.
I test effettuati all’inizio ed alla fine del progetto, mostrano come il livello di cortisolo (ormone dello stress) degli atleti sia diminuito di ben due terzi rispetto ai valori iniziali. La dott.ssa Nicoletta Cinotti, Didatta della Società Italiana di Analisi Bioenergetica e istruttore senior di protocolli MBSR, spiega che “i protocolli basati sulla mindfulness hanno dimostrato di avere una efficacia sulla riduzione dei livelli di cortisolo e sono entrati nelle procedure di allenamento anche di grandi squadre. Cosa avviene durante il protocollo? Si riduce lo stress e la produzione di cortisolo si stabilizza. In questo modo l’atleta gareggia sulla base delle sue risorse piuttosto che sulla base della prestazione da sforzo, diminuendo così il rischio di overtraining.”
Il protocollo sperimentale prevede un training intensivo di 8 settimane durante le quali gli atleti affiancano al proprio allenamento delle sedute di gruppo settimanali e delle sessioni individuali. Sono state insegnate le tecniche di mindfulness, yoga e bioenergetica studiate appositamente per gli sportivi. Lo scopo del training è quello di migliorare le prestazioni sportive attraverso esercizi tesi a: aumentare la consapevolezza corporea (attraverso esercizi di respirazione e attenzione alle sensazioni fisiche), allentare lo stress e ridurre l’ansia (l’abbassamento del livello di tensione generale si ottiene con tecniche di respirazione, meditazione e rilassamento), incrementare la forza attraverso esercizi di carica energetica, rilassare la muscolatura attraverso esercizi di scarica energetica e ridurre i microtraumi che l’allenamento sportivo comporta.
Anche il Cus Parma ha espresso grande entusiasmo per il progetto che vede protagonisti alcuni dei suoi atleti: “Il progetto My Best ha ampliato una collaborazione che era già in atto tra Studio Grounding e CUS Parma - afferma Luigi Passerini, segretario del Cus Parma - che aveva dato ottimi risultati in termini di gradimento e fidelizzazione tra i partecipanti. Qui l'attenzione si è spostata maggiormente sugli atleti di alto livello: l'obiettivo del CUS era certamente quello di poter garantire loro il meglio per poter competere al top.”
Si conferma dunque l’importanza dello stato psicofisico nella preparazione degli atleti. Il progetto MyBest avvalora questa tesi ancora una volta, ancora di più e con una sperimentazione conclusa con i migliori risultati.
La Risoluzione sottoscritta dai due consiglieri: Bertani e Piccinini (M5S) affinché la Regione si attivi per il divieto di produzione e uso: "Sostanza cancerogena, la Giunta intervenga in tutte le sedi istituzionali per vietarne il commercio"
Bologna 25 febbraio 2016 - L'utilizzo di prodotti fitosanitari a base di glifosato è oggetto di una risoluzione presentata da Andrea Bertani, primo firmatario, e Silvia Piccinini (M5S).
Nel settembre scorso, ricordano i consiglieri, il tavolo delle associazioni ambientaliste e dell'agricoltura biologica ha inviato al ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, al ministro dell'Ambiente, della tutela del territorio e del mare, al ministro della Salute e a tutti i presidenti delle Regioni "la richiesta di un provvedimento urgente per il divieto della produzione, commercializzazione e uso di tutti i prodotti fitosanitari a base di glifosato nel territorio nazionale, nonché la rimozione del prodotto da tutti i disciplinari di produzione che attualmente lo contengano e l'esclusione da qualsiasi contributo, nei Piani di sviluppo rurali (Psr), per le aziende che lo utilizzino".
A tutt'oggi, però, né il Governo né le Regioni "avrebbero dato risposta al riguardo e, dato che il glifosato continua a essere incluso nel Piano d'azione nazionale (Pan) per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, tutti i Psr gestiti dalle Regioni sono in procinto premiarne l'utilizzo attraverso il finanziamento, nella misura 10, dell'agricoltura integrata e conservativa". L'uso sostenibile dei fitofarmaci, quindi, "paradossalmente promuoverà l'utilizzo di un prodotto ritenuto cancerogeno per gli animali e potenzialmente cancerogeno per l'uomo".
Bertani e Piccinini, pertanto, chiedono alla Giunta regionale "di impegnarsi in tutte le sedi istituzionali, nel rispetto del principio di precauzione e a tutela della salute dei cittadini e dell'ambiente, per sollecitare il Governo a intervenire in ambito europeo al fine di vietare la produzione, la commercializzazione e l'uso di tutti i prodotti a base di glifosato, il cui utilizzo può essere sostituito da buone pratiche agro ecologiche come le coltivazioni biologiche e biodinamiche, e a inserire la ricerca e rilevazione del glifosato nei monitoraggi delle acque, sia ordinari sia straordinari, effettuati da Arpae".
(Tutti gli atti consiliari – interrogazioni, interpellanze, risoluzioni, progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell'Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)
(lg)
Quanto influisce il vino sulla dieta? Quante calorie sono contenute in un bicchiere? Ora è difficile saperlo con esattezza ma la Commissione Ue sembra intenzionata a far partire l'obbligo di indicarlo sulle etichette delle bottiglie per far conoscere l'apporto calorico contenuto.
Di Cecilia Novembri
Tutto è partito da uno studio fatto sulle ricerche effettuate su Google che incrociano le parole "calories" e "wine": al primo posto ci sono gli Stati Uniti, seguiti dal Regno Unito, Canada, Australia e Francia, tutti paesi interessati all'import di vino Made in Italy.
L'obesità nei paesi industrializzati preoccupa sempre più e così per contrastarla arrivano le etichette sulle bottiglie di vino che indicano le calorie.
La Commissione Ue sembra intenzionata a far partire l'obbligo dal 2016 ma i produttori si ribellano, nonostante per ora si parli solo di bozza. Il provvedimento rientra in un più ampio progetto di revisione delle leggi sull'etichettatura del vino dove, per ora vanno indicati nome e indirizzo del produttore, denominazione, allergeni, gradazione alcolica, quantità di prodotto.
La modifica potrebbe prevedere l'inserimento dei nomi delle varietà dei vitigni utilizzati nonché l'apporto calorico del contenuto della bottiglia.
Si è considerato che il fabbisogno giornaliero di un adulto di circa 70 kg di peso sia di 2.170 calorie al giorno. Una bottiglia di Amarone, con una gradazione pari a 16°, presenta un contenuto pari a 885 calorie, equivalente a circa 134 calorie per un bicchiere da 150 ml.
Un vino più leggero, con gradazione alcolica di 13°, fornisce un apporto calorico per bicchiere di 109 calorie, abbattendo così il contributo energetico di circa il 20%.
I sostenitori della nuova norma ritengono che le etichette scarsamente formulate non siano più accettabili, perché il consumatore ha il diritto di sapere come sono fatti i vini: il vino verrà equiparato a qualunque altro cibo.
Dalla parte opposta ci sono invece i produttori che temono ripercussioni, oltre che sui consumi e sui prezzi a loro carico, anche sui giudizi nei confronti dei vini che ritengono potrebbero essere influenzati più dalle etichette che dalla qualità vera e propria.
Zika contro meningite. Come l'informazione ha trattato le due notizie. Allarmismo globale quasi terroristico per Zika e una malattia quasi convenzionale e circoscritta (Toscana) per la meningite. Confrontate numeri e intensità giornalistica e giudicate se non c'è il sospetto di manipolazione e circonvenzione (di incapaci o sospettati tali)
di Lamberto Colla Parma, 14 febbraio 2016.
Dove sta la verità?
Allarme mondiale per Zika. Rischio pandemia e l'OMS che consiglia addirittura l'aborto per le signore sud americane. Un'azione preventiva molto forte soprattutto se messa in relazione al fatto che non vi è certezza del rapporto causa effetto; non è accertato scientificamente che il virus incriminato sia responsabile della microencefalia.
Il mondo intero è però pronto a combattere e i migliori istituti di ricerca sono stati chiamati a rapporto per trovare il nuovo vaccino. Una mossa un po' tardiva posto che il virus fu scoperto quasi sessant'anni fa, era il 1947 e isolato due anni dopo.
Per contro, i luminari italiani, rassicurano sul problemino che si è manifestato nella sola regione toscana: nientepopodimeno che la meningite.
Una cosa di cui non v'é di che preoccuparsi, "nessun pericolo di epidemia" esclamano in coro i medici e i rappresentanti delle istituzioni. Nel frattempo però già 300.000 vaccinazioni sono state fatte e l'obiettivo è di obbligare alla vaccinazione un milione di toscani (vaccini gratuiti sino a 45 anni) per un controvalore di 30 milioni di euro.
Ma continuano a rassicurare, in fondo sono deceduti solo, si fa per dire, due persone nel 2016.
Solo nel 2016 nella regione interessata, con una localizzazione individuata soprattutto lungo la valle dell'Arno, i casi di meningite sono stati 12, di cui 10 da meningococco C. Dal 2015, nel complesso, si sono verificati 50 casi e 9 sono state le morti.
Intanto, di recente, tra le persone colpite dal meningoccoco C c'è anche chi ha avuto progressivi miglioramenti, come i ragazzi ricoverati di recente nel Fiorentino, una ventiduenne americana e un ventitreenne di Bagno a Ripoli, che tra l'altro era stato già vaccinato nel 2008.
Lungi quindi dal pensare a qualsiasi rischio di epidemia, dicono le fonti autorevoli di informazione riportando le opinioni di chi se ne intende.
Tornando invece all'allarme mondiale causato da Zika, a tutt'oggi, non si registrano decessi a livello continentale, solo sporadici casi di persone infettate di rientro da paesi sudamericani e solo nove malati in Italia. I primi tre morti sono stati registrati in Brasile pochi giorni fa ai quali si sono aggiunti altrettanti in Venezuela.
Il confronto, al di là dei dei freddi numeri, è inquietante soprattutto se messi in relazione alle dimensioni territoriali che si contrappongono e al battage informatico che sta dietro ai due fenomeni.
Da profano posso considerare che non comprendo la ragione di tanto accanimento terroristico sul virus Zika soprattutto se contrapposto al flebile respiro mediatico riservato al ben più esplosivo rischio meningite, per ora, allocato nella vicina toscana ma che in tempi recenti aveva già colpito in Veneto e in Sicilia.
A chi giova distribuire il terrore sul primo fenomeno, statisticamente irrilevante, e soffocare invece un più chiaro segnale epidemiologico così pericolosamente localizzato?
Vero é che le temperature sono alte, in questo strano inverno, ma la stagione delle zanzare è ancora relativamente lontana e c'è tutto il tempo per avviare una buona prevenzione intervenendo, da subito sulle prime larve (in genere a marzo), inibendo quindi il processo di moltiplicazione della zanzara, il vettore principale del virus Zika.
Informazione manipolata al servizio dei soliti noti.
Cresce perciò il sospetto che l'informazione ufficiale, quella rappresentata dalle reti televisive, istituzionali e commerciali, e i quotidiani a diffusione nazionale, siano sottoposte al controllo diretto o indiretto, dei medesimo burattinai.
Quei pochi che riescono a far muovere volumi finanziari immensi, capaci di mettere in crisi le borse di tutto il mondo. Quei pochi che hanno in mano la stragrande maggioranza dei marchi alimentari, quei pochi che stanno riuscendo nell'obiettivo di annientare le politiche nazionali sostituendo un governo globale costituito dai detentori della finanza. Quei pochi che, con la complicità dei politici arruolati, per mezzo dei trattati internazionali si sostituiscono ai governi nazionali inibendo i loro poteri, ceduti ad agenzie internazionali e finanziarie.
David Rockefeller, nel giugno del 1991, durante l'incontro del gruppo Bilderberg a Baden Baden, pare avesse così sintetizzato l'obiettivo dei potenti della terra: "una sovranità sovranazionale esercitata da una èlite intellettuale e da banchieri mondiali è senza dubbio da preferirsi senza esitazioni alla tradizionale autodeterminazione delle nazioni."
A ben osservare quanto sta accadendo in Europa e nella nostra cara Penisola, sembra confermare il successo di questa loro strategia.
Il loro potere si è così finemente infiltrato nella società civile che ormai è difficile liberarsi da questo "tenero abbraccio mortale".
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Foto di copertina: Comparazione di un cranio normale con uno microcefalico. U.S. Centers for Disease Control and Prevention
Foto interna: infografica Oxfame - concentrazione dei marchi alimentari
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06-11-2024 Comunicati Solidarietà Emilia
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05-11-2024 Comunicati Ambiente Emilia
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24-06-2024 Salute e Benessere
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17-12-2023 Salute e Benessere
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