ISMEA

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Ismea, l'Overview sui mercati agroalimentari

Roma - La nuova campagna del frumento duro, con le operazioni di trebbiatura ormai avviate sia in Sicilia che nel Foggiano, parte con prezzi incoraggianti per gli agricoltori, grazie alla buona qualità del raccolto.

Lo rende noto l'Ismea nell'Overview di questa settimana, rilevando, sulla piazza pugliese, valori d'esordio superiori all'anno scorso e al di sopra dei 300 euro/tonnellata per la categoria fino.
Prime quotazioni anche per l'orzo, con prezzi però inferiori ai livelli di un anno fa, mentre restano ancora sospese le contrattazioni sul mercato del frumento tenero in attesa dei primi riscontri sulle nuove produzioni.
Per tutte le colture cerealicole le condizioni appaiono in generale migliori rispetto alla scorsa campagna. Anche lo stato vegetativo del granoturco non presenta in questa fase particolari problemi, in un mercato che resta però orientato al ribasso sia nel consuntivo della passata ottava che nella proiezione di questa settimana.

Le aspettative convergono verso un'ulteriore flessione dei prezzi anche per gli oli di oliva, relativamente agli extravergini, penalizzati da uno standard qualitativo non ottimale e da una maggiore propensione alla vendita.
Sui mercati vinicoli le condizioni di debolezza hanno iniziato nel frattempo a coinvolgere anche il segmento dei rossi, comuni e Igt. La domanda resta piuttosto frenata a meno di due mesi dalla nuova vendemmia. Buono lo stato vegetativo dei vigneti, anche se in alcune zone, seppure circoscritte, del Nord Italia le recenti precipitazioni, accompagnate da grandinate, hanno determinato qualche problema.

Per i lattiero-caseari la debolezza della domanda interna rende ancora incerta l'evoluzione del quadro mercantile, in un contesto di prezzi stazionari anche nella previsione di questa settimana. Positivi gli sviluppi solo per l'export, con le vendite all'estero di formaggi e latticini che nel primo trimestre 2015 sono aumentate in volume di oltre il 9% su base annua, con punte del più 27% in Usa.
Il livello attuale dei prezzi penalizza principalmente il Parmigiano Reggiano. Per il prodotto con 12 mesi di stagionatura si registra un differenziale inferiore a 50 centesimi/chilo rispetto al Grana Padano con analoga maturazione.

Debole anche il mercato europeo, appesantito da una condizione di forte squilibrio dal lato dell'offerta. Le quotazioni del latte in polvere scremato, penalizzate dal forte calo dell'import cinese, sono ormai a un passo dal prezzo di intervento. Anche i formaggi mantengono un trend negativo soprattutto in considerazione di un ormai quasi certo prolungamento dell'embargo russo. Manca di qualsiasi supporto il latte crudo alla stalla, con i prezzi che restano inchiodati sotto i 30 centesimi/litro sul mercato tedesco e attorno ai 36 centesimi in Italia.

Resta molta merce da smaltire in Europa anche nel comparto suino. In Italia non si prevedono movimenti sostanziali dei prezzi sia per le carni che per i capi vivi. Positiva invece la dinamica dell'export di preparazioni e conserve suine, con una crescita in volume, nel primo trimestre 2015, del 5% per i prosciutti crudi disossati e del 47% per i cotti (il confronto è con lo stesso periodo del 2014).

Nel comparto bovino non emergono novità sostanziali anche nella prospettiva settimanale. Significativa la ripresa della macellazioni (+3%) riscontrata nei primi tre mesi del 2015, seppure motivata da fattori contingenti riconducibili a una forte aumento delle affluenze di vacche. Sintomatico di un miglioramento della fiducia è l'aumento delle importazioni di capi da ristallo francesi registrato nel primo trimestre di quest'anno (+25%), che potrebbe effettivamente preludere a un'inversione del ciclo produttivo.
In relazione agli avicoli, non si prevedono movimenti sostanziali sul versante dei prezzi, in un mercato comunque fluido in termini di scambi, mentre è presumibile nell'arco di una quindicina di giorni una correzione al ribasso sul circuito dei conigli, leggermente aumentati anche la scorsa settimana.

Agevoli le contrattazioni sui mercati ortofrutticoli. La disponibilità resta abbondante per quasi tutti gli ortaggi di stagione, con prezzi orientati ancora al ribasso. Al contrario, tende progressivamente a ridursi l'offerta di fragole, mentre crescono in tutti i centri di scambio le affluenze di albicocche, pesche e nettarine con la raccolta ormai estesa anche ai distretti del Nord Italia.
La sovrapposizione tra le diverse provenienze geografiche, determinata da un ritardo della raccolta negli areali pugliesi, sta generando qualche squilibrio sul mercato delle ciliegie, i cui prezzi registrano un tendenziale ribasso.

Prime contrattazioni in campagna per l'uva Vittoria, circoscritte per ora al comprensorio produttivo del Catanese. Le quotazioni risultano mediamente più elevate rispetto alla scorsa campagna, anche se i primi afflussi sui mercati si avranno solo a partire da fine mese.
(Ismea 15 giugno 2015)

Domenica, 14 Giugno 2015 08:26

Ismea, l'Overview sui mercati agroalimentari

Mercato interno ancora contratto per i vini italiani. La dinamica si rivela positiva solo per le denominazioni di origine, evidenziando ancora una volta che la pressione internazionale si riflette negativamente soprattutto sul segmento dei vini comuni. Lo segnala l'Ismea nell'Overview di questa settimana.

Roma, 8 giugno 2015

Per l'olio di oliva, al contrario, le quotazioni dell'extravergine potrebbero registrare qualche ulteriore lieve flessione, seppure in un contesto caratterizzato da un'offerta in fase di esaurimento. Nel circuito del lampante spagnolo, invece, prodotto guida sul mercato internazionale, saranno possibili nei prossimi giorni ritocchi al rialzo a fronte di una domanda che ancora appare vivace. Più che confortanti i riscontri sullo stato vegetativo delle colture, grazie ad un'ottima allegagione segnalata soprattutto negli oliveti del sud.

Per i lattiero-caseari la situazione resta pressoché invariata rispetto alle ultime sessioni. Il mercato dei formaggi grana resta appiattito su livelli decisamente inferiori rispetto allo scorso anno, a fronte di una domanda interna che stenta a mostrare segnali di ripresa. Anche i prezzi delle materie grasse si sono assestati su livelli particolarmente bassi e non si scorgono fattori che potrebbero innescare a breve un'inversione positiva, e questo in Italia come nell'Ue dove addirittura le quotazioni del burro (ma anche del latte scremato in polvere) hanno raggiunto i minimi storici dell'autunno del 2009.

Basso livello dei consumi interni e prezzi all'export piuttosto contenuti, sono i due elementi che stanno giocando a sfavore della redditività di filiera. Il mercato internazionale e quello comunitario più nello specifico restano appesantiti da una congiuntura peggiore di quanto stimato dalle analisi di scenario post quote della Commissione Europea, soprattutto in considerazione di un significativo vuoto di domanda verificatosi a seguito sia della brusca frenata delle importazioni cinesi sia della crisi politico-economica in Russia.

In linea con le attese, il comparto avicolo ha potuto beneficiare di significative rivalutazioni dei prezzi soprattutto per i principali tagli di pollo e tacchino. Tale situazione potrebbe proseguire anche nei prossimi giorni in un mercato che sta mostrando qualche miglioramento anche per i conigli, per lo più associato ad una brusca contrazione dell'offerta di capi disponibili e ad una più spinta attività promozionale da parte della grande distribuzione. L'emergenza aviaria in Usa nel frattempo ha riportato vitalità sul circuito delle uova, ora collocate bene, oltre che in ambito nazionale, anche sui mercati esteri Europei fino a poco prima forniti dagli States.

Resta al contrario fortemente depressa la commercializzazione nel comparto delle carni bovine, con le ultime quotazioni dei principali tagli freschi nazionali ormai allineati a quelli della concorrenza estera. Per i suini, le ultime contrattazioni non hanno evidenziato particolari novità sul fronte dei prezzi, ma l'evoluzione degli scambi dovrebbe favorire una lenta ma graduale ripresa delle quotazioni sia del vivo sia delle carni industriali e da consumo.

Sui mercati dei frumenti prevale un clima di attesa, con la raccolta ormai avviata in alcuni areali del Sud Italia. Rese e qualità delle nuove produzioni sembrano, dalle primissime indicazioni, confermarsi su livelli soddisfacenti. Resta prevalentemente stazionario sia il mercato del granoturco che della soia, né si riscontrano situazioni in grado di cambiare, in questa settimana, lo scenario di riferimento.

Per la frutta di stagione, i listini sembrano ormai orientati ad un graduale ma fisiologico assestamento al ribasso. Questo lo si riscontra sia sul mercato delle albicocche, dove resta pressante l'offerta spagnola, sia su quello delle fragole, connotato da un progressivo ridimensionamento dell'offerta dai poli produttivi del Meridione, compensato dai distretti del Nord. Anche per le ciliegie, gli scambi proseguono con regolarità, ma al Sud le quotazioni mantengono uno scarto negativo rispetto all'anno scorso, quando la produzione era risultata quantitativamente più scarsa. Al via la campagna di commercializzazione per pesche e nettarine. La raccolta ha avuto inizio negli areali meridionali con due settimane di ritardo, mentre al Nord è risultata in linea con i normali calendari di raccolta. In queste prime battute, il mercato è dominato dalla presenza del prodotto spagnolo, ma una domanda particolarmente interessata sta rendendo agevole anche il collocamento della merce nazionale.

Determinante nel comparto degli ortaggi il forte rialzo delle temperature, balzate su livelli superiori alle medie stagionali. Tale situazione ha comportato un sensibile aumento dell'offerta nazionale, associata anche all'entrata in produzione del Nord Italia, con conseguente riduzione dei prezzi per zucchine, melanzane, pomodori, meloni e angurie. Nel comparto delle patate novelle si registrano i primi scavi nella provincia di Rovigo, con valori superiori a quelli di esordio del 2014.
(Fonte Isema servizi)

Domenica, 31 Maggio 2015 09:03

ISMEA - Overview sui mercati agroalimentari

I mercati agricoli denotano in ambito nazionale ancora una prevalente situazione di stallo, che sembra in particolar modo caratterizzare il settore zootecnico.

Roma, 25 maggio 2015
Lo rileva l'Ismea nell'Overview di questa settimana orientata a un ulteriore appesantimento del quadro mercantile per il bestiame bovino, comparto che continua a subire le ricadute di un'attività di macellazione molto rallentata. Anche la grande distribuzione segnala una condizione di debolezza generale sul versante dei consumi. Situazione che sta avendo pesanti ripercussioni soprattutto sui prezzi delle carni di coniglio, fortemente depressi, mentre il mercato appare complessivamente più tonico per quanto attiene agli avicoli, in particolare per fese di tacchino e petti di pollo. Il migliore andamento delle vendite sul circuito delle carni avicole potrebbe riflettersi positivamente sulle quotazioni anche del vivo, in un mercato comunque favorito dalla stagionale ripresa dei consumi. La situazione, al contrario, resta negativa per le uova che manterranno presumibilmente un trend al ribasso nel corso di questa settimana.

E' ancora calma piatta per il bestiame suino, anche se le attese propendono per una graduale risalita dei prezzi, tuttora ben al di sotto dei livelli di un anno fa a causa di un'offerta europea che resta fortemente eccedentaria.

Sul mercato dei lattiero-caseari le quotazioni mantengono un andamento stabile sia per i formaggi che per il burro, in un contesto di scambi ancora piuttosto rarefatti. Il quadro internazionale conferma invece una situazione di forte pressione dell'offerta soprattutto neozelandese, con ricadute anche in Europa, di riflesso a una domanda cinese sensibilmente ridimensionata per tutte le commodity casearie.
Per i formaggi europei il bilancio delle esportazioni, nei primi tre mesi del 2015, resta negativo (-14% su base annua in quantità, secondo i dati dell'Eurostat), nonostante i forti incrementi riscontrati in Usa e Giappone, non sufficienti tuttavia a compensare le perdite sul mercato russo.

Nel comparto cerealicolo anche questa settimana, in attesa dei nuovi raccolti, le trattative, se non altro sul circuito dei frumenti, proseguiranno lentamente. Mais e soia manterranno invece un andamento negativo in un mercato ben approvvigionato e piuttosto debole nella dinamica degli ordinativi.

Scambi più rallentati per gli oli di oliva, con possibili correzioni al ribasso sia in Spagna che in Grecia. In ambito nazionale potrebbe verificarsi ancora qualche flessione a carico degli extravergini, mentre gli oli di oliva raffinati sembrano confermare, su tutte le piazze, un andamento più sostenuto, grazie a una domanda che resta vivace. Da rilevare che lo stato vegetativo degli oliveti risulta ottimale, a giudizio degli operatori, sia in Italia che nell'intera area del Mediterraneo.

Poche le novità sul mercato del vino dove permane una situazione di stallo generale delle trattative. I prezzi dei bianchi sono scesi sotto la soglia dei 3 euro/ettogrado, condizione che non si verificava dall'ultimo trimestre del 2009, né si evidenziano, a breve, prospettive di miglioramento.
Riguardo al comparto ortofrutticolo, il maltempo dei giorni scorsi ha fortemente condizionato la dinamica dei consumi, favorevoli soprattutto per le mele che hanno beneficiato di un inatteso aumento dei prezzi.


Le specie frutticole di stagione, in particolare le fragole, hanno confermato il fisiologico calo delle quotazioni in atto ormai da diverse settimane, in un mercato che continua comunque a registrare una buona fluidità degli scambi.
Per le albicocche Ismea segnala, sui mercati interni, una forte pressione concorrenziale del prodotto spagnolo che sta appesantendo i listini anche delle varietà nazionali. La produzione di ciliegie inizia nel frattempo a coinvolgere i primi areali emiliano-romagnoli dove, a differenza della Puglia, le produzioni stanno registrando in queste prime battute prezzi leggermente più elevati rispetto alla scorsa campagna.

Si è conclusa la commercializzazione delle pere, mentre per le residue partite di kiwi nazionale si prevede un collocamento agevole, sia in Italia che all'estero, anche nelle prossime settimane.

Brusca riduzione, nei giorni scorsi, per i prezzi di meloni e angurie, penalizzati dal peggioramento climatico e dall'abbassamento repentino delle temperature. Per il resto delle ortive l'attività di scambio procede con regolarità. In linea con i normali calendari si registra un progressivo ampliamento dei territori di produzione coinvolti, oltre a un contestuale incremento dell'affluenza di merce nei centri di redistribuzione.
(Ismea 25 maggio 2015)

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