Consorzio Bonifica Parmense

Consorzio Bonifica Parmense

Tutto il personale tecnico impegnato anche nella notte per governare una situazione molto problematica di precipitazioni che in alcune zone non si verificava dai 100 ai 500 anni -

Parma, 14 novembre 2014 –

50 impianti idrovori a pieno regime e dieci pompe mobili azionate con l'ausilio dei trattori posizionati nelle zone nevralgiche della pianura della provincia di Parma sono stati attivati in sole 24 ore dal Consorzio di Bonifica Parmense che ha sollevato oltre 70 milioni di metri cubi di acqua per ovviare ad un fenomeno di precipitazione violento che in alcune zone non si verificava in un intervallo di tempo che va dai 100 ai 500 anni.

I 50 tecnici del Consorzio, in servizio costante anche durante la notte, hanno cercato di governare non senza difficoltà, attraverso l'utilizzo degli impianti dislocati sul comprensorio, una situazione molto problematica verificatasi durante la fase di emergenza e allerta. Le condizioni del terreno infatti non hanno consentito un assorbimento immediato delle piogge cadute nelle ultime ore proprio perché la terra era già ampiamente satura delle acque cadute nei giorni precedenti. La quantità di pioggia inusuale si è così velocemente accumulata in un brevissimo lasso di tempo nei canali di bonifica che contemporaneamente erano già in fase di rigurgito come conseguenza diretta delle piene dei torrenti provenienti dall'Appennino e in parte dal Po.

Il Consorzio di Bonifica sta tutt'ora svolgendo l'attività di rilascio delle acque canalizzate e tutto il personale è in fase di allerta in vista di possibili ulteriori precipitazioni. Restano sorvegliate attraverso il telecontrollo e a vista tutti gli impianti messi in funzione (ricordiamo che nella notte tra mercoledì e giovedì sono caduti sulla pianura parmense in media 85 mm d'acqua con punte di 120 mm a Fontevivo e 105 a Noceto). In base alle differenti necessità riscontrate nelle zone della Bassa in cui si sono verificati anche alcuni straripamenti e allagamenti conseguenti ad una massa di acqua incontenibile anche con tutta la rete attivata sono stati distribuiti migliaia di sacchetti di sabbia, con cui è stata, fra l'altro, tamponata una falla sull'argine sinistro del canale Gaiffa a sud di San Secondo. Sempre in zona è stato sovralzato l'argine destro della Dugara Casalora a Ravadese a difesa dell'impianto fotovoltaico presente. Anche un importante opificio a Coltaro è stato salvato dall'allagamento in tempo utile.

(Fonte: ufficio stampa Consorzio della Bonifica Parmense)

Il Consorzio della Bonifica Parmense presenta a Roma i risultati dei propri modelli di prevenzione e intervento. I progetti "Difesa Attiva Appenino" e "SOS Bonifica" riscuotono il plauso del ministro Galletti -

Parma, 11 novembre 2014 –

"Presa di coscienza del rischio idrogeologico e stop al consumo di suolo": con questi due imperativi si sono riuniti oggi a Roma gli Stati generali nazionali contro il dissesto idrogeologico che sta creando danni gravissimi in molte zone del paese.
A margine dell'iniziativa "Fuori dal fango", coordinata alla Camera dei Deputati dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Delrio, dal Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Galletti e dal Capo Dipartimento della Protezione civile Nazionale Gabrielli, i vertici del Consorzio della Bonifica Parmense Luigi Spinazzi e Meuccio Berselli hanno incontrato il Capo della Struttura di Missione Contro il Dissesto Erasmo D'Angelis per presentare i due modelli di intervento, Difesa Attiva Appennino e SOS Bonifica, già attuati con risultati tangibili proprio nella provincia di Parma.

I due progetti di salvaguardia ambientale montana "made in Parma", che mirano ad intervenire in tempi più rapidi, sveltendo le molteplici fasi burocratiche, hanno riscosso l'interesse del ministro Galletti che ha rinnovato l'impegno del suo dicastero su tutte le attività per un corretto uso del suolo.

La Struttura di Missione del Governo ha confermato la stretta collaborazione con gli enti di tutela ambientale e soprattutto con i Consorzi di bonifica attraverso un accurato e costante monitoraggio comune delle numerose criticità del territorio appenninico. Fino ad oggi i cantieri aperti dalla Struttura di Missione sono 300 su 1500 programmati per un investimento complessivo che arriverà a 5-6 miliardi di euro in 6-7 anni nelle zone più fragili.

L'incontro, che ha unito in un unica prospettiva gli enti che hanno la medesima vocazione alla difesa del suolo, insieme al ciclo di pianificazione delle opere di difesa 2015-2020 (con il contributo rilevante dei fondi europei per lo sviluppo di coesione) rappresenta un passo decisivo verso la creazione di un unico coordinamento di prevenzione suddiviso solo per le diverse competenze.

(Fonte: Ufficio stampa Consorzio della Bonifica Parmense)

Conclusi gli interventi di emergenza in provincia il Consorzio si attiva anche in città nel comprensorio su cui non ha competenza. Spinazzi,"Serve subito un unico coordinamento per la prevenzione, non solo per l'emergenza" -

Parma, 16 ottobre 2014 –

Per fare fronte alla drammatica situazione che si è creata nella zona colpita dall'alluvione in città il Consorzio della Bonifica Parmense ha provveduto a rendere operative in mattinata due pompe idrovore, due gruppi elettrogeni e due escavatori per aspirare l'acqua, il fango e i detriti dalle case dei residenti e dall'ospedale Piccole Figlie.

Il Consorzio, non avendo in quel territorio specifico alcuna competenza di governo dei flussi delle acque, né tantomeno della manutenzione degli argini e dell'alveo del torrente Baganza, non aveva titolo e possibilità in passato di eseguire lavori in quei tratti per la messa in sicurezza collettiva.
Nell'ottica emergenziale della piena sussidiarietà e soprattutto per doverosa solidarietà a chi ha subito ingenti danni l'ente si è messo a servizio dei residenti e della utilità pubblica impiegando sul posto numerosi tecnici e operai già al lavoro dall'alba di oggi.

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I mezzi trasportati in città nella zona colpita e nell'ospedale Piccole Figlie nei giorni scorsi erano in piena attività in tutti i punti nevralgici della nostra provincia dove il Consorzio della Bonifica Parmense ha continuato le operazioni di drenaggio delle acque e mitigazione dei fenomeni alluvionali.
Nel complesso la Bonifica Parmense durante l'emergenza ha pompato ben 800 milioni di litri in poche ore e questo ha garantito che gran parte del capoluogo e la Bassa fossero salvaguardati in tempo utile e che i danni non fossero di dimensioni più ampie.

"Il Consorzio – ha commentato il direttore Meuccio Berselli – appena è sceso il livello di pericolo nelle zone dove aveva il compito preciso e l'obbligo di intervenire in un'altra parte della città e in provincia ha portato uomini e mezzi nella zona colpita dove era opportuno correre in soccorso della popolazione. Continueremo fino ad emergenza conclusa".
Il presidente della Bonifica Luigi Spinazzi ha sottolineato: "Chiedo a gran voce un coordinamento tra gli enti. La Bonifica ha più volte posto l'attenzione sulla necessità di realizzare tutte le casse di espansione e non è possibile che i fondi siano anch'essi impantanati in intoppi burocratici. Tutta la mia vicinanza ai residenti e a questi straordinari volontari impegnati a ricucire questa grave ferita tutt'ora aperta visto che il rischio permane fino a che le opere non saranno costruite".

(Fonte: ufficio stampa Consorzio della Bonifica Parmense)

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