Temporali e criticità idraulica nelle aree appenniniche dell'Emilia e nelle pianure di Parma e Piacenza. La Protezione Civile dell'Emilia Romagna ha prorogato l'allerta di 12 ore. Le zone interessate dall'allerta sono quelle del Reno, i Bacini Secchia-Panaro, i Bacini Trebbia-Taro e la Pianura di Parma e Piacenza. -
Parma, 29 ottobre 2015 -
La Protezione Civile dell'Emilia Romagna, visto la situazione di maltempo che ha investito la nostra regione ha deciso di prorogare l'allerta meteo sino a mezzogiorno di oggi, giovedì 29 ottobre, per temporali e criticità idraulica. Le zone interessate dall'allerta sono quelle del Reno, i Bacini Secchia-Panaro, i Bacini Trebbia-Taro e la Pianura di Parma e Piacenza.
La formazione di un minimo depressionario sul golfo ligure, determinerà precipitazioni a prevalente carattere temporalesco - si legge nella nota. Non si escludono anche valori puntuali di 100 mm. Le precipitazioni proseguiranno in modo irregolare anche dopo le 12:00 di oggi, con debole intensità.
Nuova allerta meteo della Protezione Civile dell'Emilia Romagna, dalle ore otto di sabato 10 ottobre, della durata di 32 ore. -
Parma, 9 ottobre 2015 -
Nuova ondata di maltempo in arrivo sulla nostra regione. La Protezione Civile dell'Emilia Romagna ha diramato l'allerta per pioggia, temporali, criticita' idrogeologica e criticita' idraulica, dalle otto di domani mattina, sabato 10 ottobre, per una durata di 32 ore, fino alle ore 16 di domenica 11 ottobre nelle province di Ferrara Forli'-Cesena Ravenna Rimini.
Le zone interessate dall'allerta sono quelle dell' Alto del Lamone-Savio, la Pianura di Forli'-Ravenna, la Pianura di Bologna e Ferrara.
I fenomeni sono dovuti al passaggio di un nucleo depressionario sul medio Tirreno che coinvolgerà marginalmente la nostra regione, in particolare il settore orientale. Il mare assumerà intensità da molto mosso ad agitato.
Dodici ore di allerta emanata dall'Agenzia regionale di protezione civile. I temporali potrebbero creare situazioni di rischio nelle zone colpite dall'alluvione del 13 e 14 settembre. -
Parma, 22 settembre 2015 -
Temporali previsti da domani mattina, mercoledì 23 settembre, sulle zone del piacentino e del parmense. L'Agenzia regionale di protezione civile ha emanato un' allerta valida per 12 ore, dalle ore 6:00 sino alle ore 18:00 di domani, per i bacini del Trebbia e del Taro e per le pianure di Parma e Piacenza. La situazione meteorologica potrebbe creare delle situazioni di rischio localizzato e potenzialmente accentuato dalle criticità in atto sul territorio interessato dall'alluvione del 13-14 settembre. Le condizioni meteorologiche si prevedono in miglioramento già nella tarda mattinata del medesimo giorno.
Un provvedimento legislativo e un intervento della Regione Emilia-Romagna per difendere il reddito dei lavoratori delle aziende danneggiate dalla grandinata che sabato scorso 5 settembre ha devastato le produzioni agricole nelle province di Modena, Ferrara e Reggio Emilia.
Lo chiedono i sindacati Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, sottolineando che molti lavoratori stagionali nella Bassa Modenese che si apprestavano alla raccolta di pere e uva non potranno godere né di un ammortizzatore sociale di compensazione (in quanto non esiste per loro una cassa integrazione), né di sussidi straordinari stanziati dal governo, come accaduto per altri eventi calamitosi.
Il problema non riguarda solo le attività agricole nelle campagne, ma anche i magazzini ortofrutticoli dove viene selezionato il prodotto, come è il caso della cooperativa Cipof di San Possidonio. «L'unica integrazione al reddito è la disoccupazione agricola, – affermano Piersecondo Mediani (Fai-Cisl), Marco Bottura (Flai-Cgil) ed Ennio Rovatti (Uila-Uil) - erogata nell'estate dell'anno successivo, che prevede una riduzione dell'indennità in caso di diminuzione delle giornate lavorate. In questo il reddito degli stagionali si abbasserà sia a causa delle giornate di lavoro perse che a causa della riduzione dell'indennità di disoccupazione».
I sindacalisti ricordano che il meccanismo della "calamità", attivo fino al 2007, garantiva in questi casi una disoccupazione agricola legata almeno alle giornate dell'anno precedente l'evento calamitoso, attenuando così l'impatto sulla riduzione delle giornate di lavoro. Dal 2008 non è più così, a seguito alla riforma della disoccupazione agricola (legge 247/07): il beneficio del riconoscimento delle giornate lavorate l'anno precedente è garantito solo nel caso in cui l'azienda agricola presso cui ha lavorato il dipendente abbia beneficiato degli interventi del fondo di solidarietà nazionale finalizzati alla stipula di contratti assicurativi contro i danni alle colture. «Questo significa che se non c'è l'assicurazione sulle colture, non ci sono benefici neppure per i lavoratori. Il meccanismo, inoltre, è aggravato da un iter burocratico che rende complicato l'ottenimento dei benefici anche in caso di stipula del contratto assicurativo. Per questo – concludono Mediani (Fai-Cisl), Bottura (Flai-Cgil) e Rovatti (Uila-Uil) – sollecitiamo un provvedimento legislativo e un intervento della Regione Emilia-Romagna a difesa del reddito dei lavoratori delle aziende agricole danneggiate dalla grandinata del 5 settembre».
(Modena 8 settembre 2015)
Potrebbero essere intorno al 10% le perdite di prodotto rispetto ai quantitativi contrattati. Pesanti danni dovuti alle grandinate di Mantova, Cremona, Reggio Emilia e Ravenna. Il punto della situazione in un comunicato del tavolo di contrattazione del pomodoro da industria del Nord Italia.
Piacenza -
C'è preoccupazione tra gli operatori della filiera del pomodoro da industria del Nord Italia per la prossima campagna. Il timore è infatti quello di non vedere rispettato il normale andamento produttivo con perdite che, allo stato attuale, potrebbero aggirarsi, secondo le prime stime, attorno al 10% del quantitativo inizialmente contrattato.
Il dato è emerso in occasione di un incontro alla corte "La Faggiola" di Piacenza tra operatori delle industrie di trasformazione aderenti ad AIIPA, Confapi e Confcooperative e delle Organizzazioni dei Produttori (O.P.), per fare il punto sulla situazione del pomodoro da industria relativamente alle superfici effettivamente impiantate, allo stadio fenologico, allo stato fitopatologico ed ai danni causati dagli eventi meteo. All'incontro ha partecipato anche un rappresentante della Regione Emilia-Romagna.
Da una prima stima il calo delle superfici realmente trapiantate potrebbe essere tra il 3 e il 4% rispetto al dato previsto sui contratti. Il dato preciso risulterà dalle dichiarazioni che le O.P. depositeranno all'Organismo Interprofessionale del Pomodoro da Industria del Nord Italia dopo il 30 giugno, con la somma delle superfici risultanti dalle domande uniche dei singoli produttori.
Dal punto di vista fenologico le coltivazioni si presentano allo stadio di sviluppo previsto a seconda dell'epoca di esecuzione del trapianto; sussiste l'elevato rischio di infezioni fitosanitarie, in particolare batteriosi sspp e peronospora (Phytophthora infestans) favorite dagli sbalzi termici e dall'umidità dell'ultimo periodo.
In particolare diversi tecnici segnalano, con presenza uniforme sul territorio, forti attacchi di peronospora con danni sulle foglie, sui fusti e, in qualche caso, già anche sui frutti. Si tratta di un'infezione primaria di difficile eradicazione che, oltre agli attuali danni, comporterà la continua presenza di spore facilmente attivabili con queste condizioni climatiche.
E' stata inoltre effettuata una prima stima dei danni provocati dalle grandinate del 14, 19 e 22 giugno che hanno colpito pesantemente le coltivazioni nelle provincie di Mantova, Cremona, Reggio Emilia e Ravenna. I campi precoci e medio-precoci colpiti sono totalmente distrutti e non verranno raccolti, mentre per gli impianti tardivi occorre, ai fini di una corretta valutazione, verificare la loro capacità di ricaccio vegetativo. In ogni caso si tratta di impianti che hanno perso l'originaria capacità produttiva ed andranno, stagione permettendo, ad una maturazione molto tardiva.
E' forte quindi in tutti gli operatori, la preoccupazione che non possa essere rispettato il normale andamento produttivo della campagna di raccolta con perdite che, alla luce di quanto sopra esposto, potrebbero aggirarsi intorno al 10% del quantitativo inizialmente contrattato.
(comunicazione a firma dei soggetti della filiera: industrie di trasformazione aderenti ad AIIPA, Confapi e Confcooperative e delle Organizzazioni dei Produttori (O.P.). Piacenza 29 giugno 2015 )
L'allerta meteo della Protezione Civile è attiva per 27 ore fino alle 18 di mercoledì 17 giugno. Fenomeni significativi previsti nelle aree di pianura a ridosso del Po. -
Parma, 16 giugno 2015 -
Brutto tempo su tutta la Regione. Nuova allerta meteo della Protezione Civile dell'Emilia Romagna per temporali diramata dalle 15 di oggi, martedì 16 giugno per 27 ore, sino a domani, mercoledì 17 giugno alle ore 18.00. Inizialmente i fenomeni più significativi sono previsti nelle aree di pianura a ridosso del Po con precipitazioni che localmente potranno essere di forte intensità con raffiche di vento e possibili grandinate.
I fenomeni tenderanno poi ad intensificarsi nel corso della notte e prime ore del mattino di mercoledì 17 giugno, interessando tutta la regione. In particolare i temporali più intensi sono previsti sulla Romagna e le zone costiere. I fenomeni si esauriranno nel pomeriggio sera di domani 17 giugno.
Colpite le zone e le aziende già flagellate da Big Snow. In poche ore piogge pari alla media dei primi tre mesi dell'anno. Alle aziende agricole danneggiate si dia un aiuto tramite il PSR chiede alla Regione il presidente Cia di Reggio Emilia Antenore Cervi che sollecita anche interventi per adeguare la rete scolante di bonifica. -
Reggio Emilia, 18 maggio 2015 -
I violenti temporali di venerdì scorso, con precipitazioni di a 120 a 150 mm in poche ore, hanno provocato un duro colpo per l'agricoltura della Bassa reggina, in particolare nelle zone di Guastalla, Novellara, Gualtieri, ma anche Campagnola e Luzzara, come comunica la Confederazione Italiana Agricoltori di Reggio Emilia.
"A fronte – ad esempio – dei 120 mm che costituiscono la media degli ultimi vent'anni per i primi tre mesi dell'anno sulla pianura reggiana, anche se quest'anno si sono registrate precipitazioni raddoppiate (250 mm) ed a fronte di una media annua di 700. E' nei numeri l'eccezionalità della bomba d'acqua caduta sulla Bassa reggiana nella giornata e soprattutto nella serata di venerdì scorso." - si legge nella nota. "Pertanto – afferma il presidente della Cia di Reggio Emilia Antenore Cervi, riteniamo necessario si mettano in cantiere urgentemente interventi per gli agricoltori colpiti da vere e proprie alluvioni, che hanno interessato soprattutto il guastallese, ed in particolare le frazioni di S. Giacomo e S. Martino".
Se quindi appare più limitata rispetto alle prime impressioni l'estensione della zona particolarmente danneggiata, in questa i danni sono importanti, con la perdita di coltivazioni nei campi e nelle serre ed anche danni alle strutture. "Chiediamo – afferma Cervi – che si apra la procedura per la segnalazione dei danni da calamità naturali. Inoltre, chiediamo alla Regione che tra i bandi prioritari del nuovo Piano di sviluppo rurale annunciati per giugno ci sia anche quello per un aiuto agli agricoltori danneggiati da questi eventi, anche in considerazione del fatto che diversi hanno subito anche danni dalla nevicata del 6 febbraio scorso".
"Alla Regione – aggiunge Cervi – chiediamo anche lo stanziamento dei fondi necessari ad adeguare la rete scolante di bonifica della zona colpita e di quelle vicine. Si tratta infatti di una rete vecchia risalente ai primi del 900, che la cementificazione di alcune aree del territorio circostante ha contribuito a rendere sempre più inadeguata".
"Su questi temi intendiamo aprire un confronto con tutte le istituzioni interessate - conclude Cervi – dopo aver incontrato nei prossimi giorni gli agricoltori danneggiati". L'incontro dovrebbe tenersi nella serata di giovedì 21 maggio.
Approvati i criteri di ripartizione dei 13,8 mln stanziati per interventi urgenti su tutto il territorio regionale. Votati all'unanimità dall'Assemblea dei sindaci in vista del Piano che presenterà il commissario delegato alla gestione dell'emergenza. Solo nel Reggiano prima stima danni di 42 milioni -
Reggio Emilia, 9 aprile 2015 -
L'Assemblea dei sindaci della Provincia di Reggio Emilia, presieduta da Giammaria Manghi, ha approvato ieri mattina all'unanimità i criteri di ripartizione dei finanziamenti che verranno concessi in seguito alla nevicata, e ai conseguenti black-out e dissesti idrogeologici, che hanno interessato anche il Reggiano ai primi di febbraio. Sulla Gazzetta Ufficiale del 30 marzo è stata infatti pubblicata l'ordinanza del capo Dipartimento della Protezione civile che – in seguito alla dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Consiglio dei ministri - stanzia 13,8 milioni di euro per interventi urgenti su tutto il territorio regionale, colpito in quei giorni anche da una violenta mareggiata sulle coste romagnole. Sulla base di tale ordinanza, il commissario delegato alla gestione dell'emergenza – individuato nel direttore dell'Agenzia regionale di Protezione civile, Maurizio Mainetti – entro fine mese dovrà sottoporre al Dipartimento nazionale il Piano degli interventi urgenti riguardante interventi realizzati da Comuni, Province, enti pubblici o strutture organizzative nella fase di prima emergenza rivolti a rimuovere le situazioni di rischio e ad assicurare l'indispensabile assistenza alle popolazioni; attività poste in essere per la messa in sicurezza delle aree interessate dagli eventi calamitosi; interventi urgenti volti ad evitare situazioni di pericolo o maggiori danni a persone o cose.
Nell'esprimere "soddisfazione per l'approvazione all'unanimità da parte dell'Assemblea dei sindaci dei criteri di ripartizione, a conferma del senso di responsabilità e del grande lavoro di condivisione da parte di tutti i primi cittadini anche in questa occasione", il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, sottolinea come "i 13,8 milioni stanziati per tutta la regione siano insufficienti a risarcire i territori, considerando l'entità dei danni provocati dall'ondata di maltempo registratasi ai primi di febbraio".
Come ha ricordato la responsabile della Protezione civile provinciale, Federica Manenti, "una prima quantificazione di tutti i danni riportati, inoltrata alla Regione da Comuni e Provincia in febbraio, stimava in circa 42 milioni i fabbisogni di pubblico, privato ed attività produttive solo nel Reggiano". Danni a cui si aggiungono – come ha illustrato il dirigente del Servizio Infrastrutture Valerio Bussei – gli ulteriori, nuovi 18 dissesti che hanno interessato strade provinciali, per un fabbisogno di 2 milioni e 750.000 euro (portando, complessivamente, a 80 i dissesti su strade provinciali provocati dal maltempo negli ultimi anni, per un danno di circa 9,6 milioni di euro).
Anche i fondi urgenti stanziati dalla Regione Emilia-Romagna immediatamente dopo la nevicata, hanno coperto solo in minima parte le esigenze dei Comuni, che si sono visti soddisfare 24 delle 57 domande presentate, per un importo di 650.000 euro a fronte dei 3,8 milioni richiesti.
"Dai dati pervenuti dai Comuni, solo sommando le voci relative all'assistenza alla popolazione e agli interventi di somma urgenza eseguiti e da eseguire, si arriva nella nostra provincia a 9,4 milioni di euro, a cui si aggiungerebbero 8,6 milioni per le opere di mitigazione del rischio – conclude il presidente Manghi – E' quindi indispensabile individuare ulteriori risorse e, su questo, mi impegno a sollecitare il presidente della Regione che incontrerò nei prossimi giorni".
L'ordinanza del capo Dipartimento di Protezione civile disciplina anche i contributi per l'autonoma sistemazione dei nuclei familiari evacuati la cui abitazione principale - abituale e continuativa - sia stata distrutta in tutto o in parte, ovvero sia stata sgomberata in esecuzione di provvedimenti delle autorità, adottati a seguito degli eccezionali eventi meteorologici. Sono altresì contemplati i danni subiti dal patrimonio privato e dalle attività economiche e produttive per i quali sia rinvenibile il nesso di causalità con l'evento, nonché una quota per oneri per prestazioni di lavoro straordinario svolto dalle Pubbliche amministrazioni.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Precipitazioni interesseranno la nostra regione. Diramata l'allerta della Protezione Civile dell'Emilia Romagna per criticità idrogeologica e idraulica nella zona della Romagna, da sabato alle 18 -
Parma, 3 aprile 2015 -
Brutto tempo in arrivo. La Protezione Civile ha diramato infatti un'allerta meteo per criticità idraulica e idrogeologica per l'area romagnola, con inizio alle 18 di domani, per 30 ore.
Sono previste precipitazioni su tutta la regione, più intense con possibilità di rovesci dal pomeriggio-sera, in particolare sulla Romagna, a carattere nevoso sopra gli 800 m durante la notte. Domenica 5 aprile continuano le precipitazioni sulla pianura centro-orientale che andranno ad interessare progressivamente solo i rilievi appenninici, a carattere nevoso sopra gli 800 metri, con esaurimento dei fenomeni già nella tarda mattinata.
Interventi nel comprensorio di Villanova ma il Consorzio chiede che riprenda al più presto il tavolo dell'Arda -
Piacenza, 26 marzo 2015 -
La quantità di acqua caduta copiosamente su tutto il territorio piacentino nel corso delle ultime 24 ore (77mm) e raccolta in parte anche all'interno della diga di Mignano è tornata gradualmente a livelli di normalità.
L'invaso, nel momento di massima piena, ha rilasciato 66m3/s (metricubialsecondo) di acqua nell'Arda a fronte di una portata di ingresso nella diga di 120 m3/s e soprattutto tenendo ben in conto che la possibilità di uscita dalla stessa comprende un range da protocollo di sicurezza, fissato dall'Ex Genio Civile, fino ad un massimo rilascio di 70mc/s. Rientrando così perfettamente nei parametri, il monitoraggio e le operazioni tecniche richieste son state effettuate per 24 ore su 24 dall'occhio vigile dei tecnici del Consorzio di Bonifica di Piacenza.
In pianura la piena dell'Arda ha causato alcune criticità nel comprensorio tra Villanova e San Martino dove le acque sono tracimate e hanno invaso i terreni circostanti e interessato una parte di zona artigianale.
In questo caso i tecnici consortili sono intervenuti a fianco della Protezione Civile così come hanno fatto anche nelle zone limitrofe pompando acqua in quantità abbondante mediante l'utilizzo di una idrovora che ha allontanato i flussi e i fanghi evitando che fosse interessato il vicino polo sanitario di Villanova.
L'esondazione che si è verificata mostra in modo chiaro la fragilità idraulica dell'Arda che non si presenta ancora adeguata a far fronte a portate di questa entità e consistenza.
Proprio a tal proposito, in occasione di un recente incontro convocato dalla Prefettura, al quale hanno partecipato la Protezione Civile, il Servizio Tecnico di Bacino, il Consorzio di Bonifica e i sindaci dei comuni della bassa Val D'Arda, è stato sottolineato nuovamente il bisogno di procedere alla pulizia e al taglio delle piante dell'alveo del torrente in tempi utili superando la carenza delle risorse economiche per poter eseguire questi interventi. Il Consorzio, che si era già fatto promotore della proposta di collaborare concretamente ai lavori di pulizia per il miglioramento dello stato del fiume, si è reso quindi di nuovo disponibile e auspica la ripresa al più presto dei lavori del Tavolo d'Arda. Durante l'incontro, inoltre, si è affrontato il tema della mancanza di una cassa di espansione nella zona e purtroppo queste esondazioni ne sono la più tangibile delle conseguenze. E' necessario inoltre che si migliori il livello comunicativo tra Consorzio e amministrazioni del bacino dell'Arda durante il periodo di criticità per fornire risposte coerenti e veritiere alla cittadinanza che sta vivendo un disagio di questo tipo così da dare la giusta consapevolezza a tutti i livelli interessati dal fenomeno.
Anche con poche risorse infatti, ma in stretta sinergia, si può già in breve tempo dare il via ad un processo virtuoso di opere e manutenzioni volte a migliorare il deflusso dell'area che par essere il grande imputato di questa criticità.
(Fonte: ufficio stampa Consorzio di Bonifica di Piacenza)
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