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Segno positivo del 28,8% negli ultimi tre mesi dell’anno rispetto al 2019, ma le perdite nei primi nove mesi sono state superiori al miliardo di euro. Tessile abbigliamento, meccanica e trasporti sono i settori che perdono di più.

Pubblicato in Economia Modena

Modena 4 febbraio 2020 - 29 mila euro all’università per finanziare la ricerca sulla lotta alla cimice asiatica. L’iniziativa è della Ciimla (cassa integrativa indennità malattia lavoratori agricoli), ente bilaterale costituito dalle associazioni agricole, centrali cooperative e sindacati, che ha deciso di effettuare una donazione al Dipartimento Scienze della Vita dell’Università di Modena e Reggio Emilia.

L’assegno sarà consegnato giovedì 6 febbraio in un convegno organizzato per fare il punto sulla ricerca e le tecniche di difesa dalla cimice asiatica.

All’incontro, in programma alla Camera di commercio (sala Leonelli, ore 9), intervengono Maria Luisa Caselli (presidente Ciimla), l’entomologa Lara Maistrello (docente UniMoRe che studia la cimice da anni), il biologo svizzero Tim Haye (uno dei massimi esperti mondiali nella lotta alla cimice asiatica), Gianfranco Anfora (Fondazione Edmund Mach), Luca Casoli (direttore Consorzio fitosanitario Modena) e Stefano Boncompagni (responsabile Servizio fitosanitario Regione Emilia-Romagna). Modera il giornalista Giovanni De Luca.

La cimice asiatica è arrivata a Modena una decina d’anni fa e da allora sta gravemente danneggiando la frutta (sono particolarmente colpite le pere). Secondo il Cso (Centro servizi ortofrutticoli), durante la campagna 2019 questo insetto alieno ha causato in Emilia-Romagna danni per 270 milioni di euro (740 milioni a livello nazionale), con perdite dall’80 al 100% del raccolto nei frutteti, mentre si calcolano siano oltre 500 mila le giornate di lavoro perse, compreso l’indotto.

 

 

IL JOB ACT DELLE PROFESSIONI: LE NUOVE TUTELE E LE SFIDE DEL FUTURO. Domani, mercoledì 27 settembre, alla Camera di Commercio il primo di due appuntamenti regionali per parlare dei lavoratori autonomi

Modena, 26 settembre 2017. Difficile stimare quanti siano, visto che anche difficili definirli. Stiamo parlando dei cosiddetti liberi professionisti, categoria piuttosto trasversale all'intero della quale troviamo davvero di tutto, sia gli ordinisti (coloro che cioè appartengono a un ordine, dagli avvocati ai commercialisti), sia coloro, ma non solo, che si avvicinano ad attività più o meno nuove (disegnatori, grafici, ict, ma anche maestri di yoga e artisti).

C'è chi calcola che siano più di due milioni, dato che testimonia l'importanza di questo settore, che in questi anni peraltro si è mosso in controtendenza rispetto ai lavoratori dipendenti: tra il 2008 e il 2015, i professionisti sono aumentati del 28% mentre l'occupazione diminuiva del 2,7%. Ed il peso, in ambito europeo, dei professionisti italiani è elevatissimo: il 15,4% dei lavoratori indipendenti del vecchio continente sono appunto italiani.

Per questo CNA si è impegnata a favore di una categoria che, con l'approvazione del cosiddetto "Job Act del lavoro autonomo" ha segnato almeno qualche punto a proprio favore in termini di tutela assistenziale e previdenziale. E' il caso delle maggiori tutele per la maternità, all'estensione ai professionisti del congedo parentale di sei mesi, alla difesa nelle transazioni commerciali, all'equiparazione alle imprese nella costituzione di reti e consorzi, all'allargamento a questa categoria di bandi regionali, nazionali ed europei.

Il convegno si tiene domani, mercoledì 27 settembre, alle 16 presso la Sala Panini della Camera di Commercio di Modena, in via Ganaceto 134.

Dopo i saluti del vicepresidente dell'ente Camera Gian Carlo Cerchiari, e del Presidente di CNA Modena Claudio Medici, sono previsti gli interventi di Cristiana Alderighi, coordinatrice nazionale di CNA Professioni, Valentina Formichella e Gianluca Bonanomi, di CNA Nazionale, che illustreranno le novità del Job Act dei lavoratori autonomi. Quindi il presidente nazionale di CNA Professioni Giuseppe Berloffa parlerà delle nuove sfide per la categoria. Morena Diazzi, della Regione Emilia Romagna, illustrerà le azioni poste in essere dalla Regione a favore dei professionisti.

La chiusura dei lavori sarà affidata alla presidente modenese della categoria, Claudia Miglia. Durante i lavori verranno proiettate anche alcune storie di liberi professionisti, che racconteranno la loro quotidianità, con i problemi, ma anche le soddisfazioni, del proprio lavoro.

A termine incontro - aperto al pubblico – è previsto un buffet nel corso del quale i professionisti potranno confrontarsi in modo informale sulle rispettive problematiche.

Nella foto: Claudia Miglia, presidente di CNA Professioni Modena.

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia
Lunedì, 05 Agosto 2013 12:07

Manifattura modenese, qualche segnale di ripresa

 

Modena, 05 Agosto 2013 - -
Note dolenti dall'abbigliamento, industria alimentare e ceramica.

Ancora flessioni, seppur attenuate, per produzione e ordini interni, ma torna in territorio positivo il fatturato delle imprese manifatturiere modenesi, e si incrementano gli ordini dall'estero.
Questi in estrema sintesi i risultati dell'indagine congiunturale sul secondo trimestre 2013, svolta dalla Camera di Commercio di Modena in collaborazione con Cna e Confindustria provinciali, su un campione statisticamente significativo di imprese del settore manifatturiero.
Nel dettaglio, la produzione industriale ha mostrato un lieve calo, -1,7% nel secondo trimestre 2013 rispetto allo stesso trimestre 2012. Se si considera però la variazione rispetto al trimestre precedente emerge un incremento che lascia ben sperare per la dinamica futura: +6,7%.
Il fatturato delle aziende torna a crescere dopo quattro trimestri in flessione: +1,9% sempre rispetto al secondo trimestre dello scorso anno.
Per quanto concerne gli ordini, indicatore che riveste un carattere previsivo rispetto all'andamento della produzione, si conferma il calo per il mercato interno (-1,9%) seppure molto attenuato rispetto a quanto evidenziato nei trimestri precedenti. Sul fronte estero, emerge invece una crescita del 4,7% che conferma una volta di più la capacità di traino delle esportazioni sul sistema industriale. La percentuale di vendite all'estero sul totale del venduto sfiora il 39%. L'occupazione delle imprese in campion rimane pressochè stazionaria.
Nell'esame dei dati è necessario tener presente che le stime sono tendenziali ovvero riferite al medesimo trimestre dell'anno precedente, che è stato in parte pesantemente condizionato dalle conseguenze del sisma.
L'indagine pone ai referenti aziendali anche domande sulle prospettive nel breve periodo. Riguardo alla variabile produzione è nettamente aumentata la percentuale di imprese che si attende stazionarietà nel trimestre successivo arrivando a sfiorare il 70%. Solo il 7% degli intervistati ha previsto un aumento, mentre il restante 23% vede come probabile un ulteriore calo. Emerge quindi una certa prudenza nel formulare attese ottimistiche.
L'andamento settoriale
A livello settoriale, in sintesi, il secondo trimestre dell'anno ha portato valori positivi soltanto nella maglieria e nel metalmeccanico. Il biomedicale ha mostrato un notevole balzo in avanti, ma questo dipende dal fatto che il confronto, come detto, è effettuato con un trimestre toccato dal blocco produttivo causato dal terremoto.
Iniziando proprio da questo settore, si evidenziano aumenti tendenziali nell'ordine del 36,8% per la produzione, del 37,8% per il fatturato, del 3,2% per gli ordini interni, e del 14,3% per quelli esteri.
La percentuale di vendite all'estero sul totale del fatturato è, in questo comparto, tra le più alte del campione arrivando a quota 64,7%.
La maglieria, che presentava variazioni negative già da diversi trimestri, pare tornata a risollevarsi, mostrando incrementi del +2,9% per le quantità prodotte, e del +3,2% per il fatturato. Gli ordini interni sono fermi ai livelli dello scorso anno, mentre quelli esteri aumentano di un +2,5%. La percentuale di fatturato che deriva dai mercati esteri è del 33,4%.
Non si può dire altrettanto per il settore della confezione di articoli di abbigliamento che risente ancora della congiuntura negativa, con flessioni del -12% nella produzione, del -3,9% nel fatturato, del -10,1% negli ordini interni, e del -1,2% in quelli dall'estero. La quota di fatturato esportata raggiunge il 40%.
Note dolenti anche per l'industria alimentare: la produzione cala del -8%, il fatturato del -2,4%, gli ordini domestici del -4,2%. Soltanto gli ordini dall'estero mostrano un lieve incremento: +0,8%, sempre rispetto al secondo trimestre dello scorso anno. Questo settore è il più legato al mercato interno, avendo una quota di esportazioni che raggiunge soltanto il 9% del fatturato.
Continua il momento negativo anche nel settore delle piastrelle in ceramica, che ha visto contrarsi la produzione del -10,9% e il fatturato del -3,7%. Riguardo agli ordinativi, il calo del -11,6% nel mercato interno, è bilanciato da un aumento del +9,9% in quello estero, dove si commercializza più della metà del venduto.
Variegata ma nel complesso positiva appare la situazione dei diversi comparti che compongono il metalmeccanico, dai prodotti in metallo, alle macchine e apparecchi meccanici, alle apparecchiature elettriche e elettroniche. Il primo comparto riporta dati soddisfacenti: +2,4 la produzione, +3,3 il fatturato, +3,9 gli ordini interni e +7,7 quelli esteri. La quota di fatturato esportata è pari al 25%.
Il comparto macchine e apparecchi meccanici sembra attraversare una fase interlocutoria: ancora in leggero calo rimane la produzione (-1,5%), mentre aumentano il fatturato (+3,3%), gli ordini interni (+2%), e quelli esteri (+7,2%). Le vendite all'estero hanno sfiorato quota 60%.
Il comparto dei prodotti elettrici ed elettronici ha riportato dati positivi nel secondo trimestre, dopo un avvio d'anno negativo. Produzione e fatturato si sono incrementati rispettivamente del +13,8% e +8,1%. Gli ordini dal mercato italiano sono diminuiti del -3,9% mentre quelli dall'estero hanno riportato un balzo che ha sfiorato il 30% dopo il pesante tonfo del trimestre precedente. Il settore esporta per un 43% del proprio fatturato.
Un discorso a parte merita il settore dei produttori di mezzi di trasporto, dove produzione e fatturato hanno mostrato una battuta d'arresto: -7,9% la prima, -6,4% il secondo. Rimane positiva invece la dinamica degli ordinativi (+7,8 dal mercato domestico, +3,7% da quelli stranieri). La quota di export si è notevolmente ridimensionata in questo trimestre (47%).
(fonte CCIAA Modena)