I crociati chiudono l’anno con un pareggio con una prestazione non proprio brillante. Alberto Grassi all’ultimo minuto di recupero salva la squadra da una sconfitta che sarebbe stata dura da digerire dopo le ultime ottime prestazioni.
di Luca Gabrielli Parma, 23 dicembre 2019 -
Il Parma strappa con i denti un pareggio insperato al 95’ contro il Brescia e visto come si erano messe le cose il bicchiere può essere visto mezzo pieno. Dopo una serie di vittorie, il gruppo di D’Aversa non riesce a chiudere in bellezza il 2019 con una vittoria che l’avrebbe portato in piena zona Europa. Certo la classifica sorride ma se si vuole fare quel passo in avanti per competere per qualcosa di più rispetto alla salvezza, le partite come quella di ieri vanno vinte. E’ stato un match piacevole che ha visto le due squadre affrontarsi a viso aperto e un Brescia rinato dopo il ritorno in panchina di Eugenio Corini che ha proposto buone trame di gioco e non ha subito la miglior tecnica dei crociati. Nel primo tempo Gervinho è andato vicinissimo al goal del vantaggio con un tiro a fil di palo neutralizzato da Joronen e più volte la squadra di casa si è portata nelle vicinanze dell’area di rigore delle Rondinelle senza però dare la zampata finale. Nella ripresa Corini ha buttato nella mischia Mario Balotelli, un giocatore sempre discusso negli ultimi anni ma capace di giocate fuori dal comune. E’ proprio lui al 72’ a portare inaspettatamente in vantaggio il Brescia con una deviazione nell’area piccola su un tiro deviato di Torregrossa. Una vera e propria doccia fredda per tutto lo stadio a soli venti minuti dalla fine con D’Aversa che si trova costretto a buttare nella mischia un Kucka affaticato come punta centrale vista l’indisponibilità di Inglese e Cornelius. Gli attacchi dei ducali sembrano sterili fino al lampo del 95’ del solito Kulusevski che dalla zona destra d’attacco disegna un cross perfetto con il suo mancino per la testa del neoentrato Grassi che batte un incolpevole Joronen e fissa io risultato sul definitivo uno a uno.
Poche emozioni ieri ma un 2019 da ricordare
Nonostante il deludente pareggio, il Parma resta nelle parti nobili della Serie A, ben lontano dalla zona retrocessione. Probabilmente Società e squadra non sono ancora pronte per raggiungere l’Europa League ma piano piano ci si potrà arrivare continuando su questa strada. Questo 2019 è stato ricco di soddisfazioni dopo il ritorno in Serie A e la meritata salvezza e in questa stagione si è fatto un passo in avanti completando la rosa con elementi di qualità, uno su tutti Kulusevski, che hanno portato la squadra a un finale di anno nella parte sinistra della classifica. Certo il pubblico di Parma è da sempre molto esigente e vuole di più ma è innegabile che il lavoro del Direttore sportivo Faggiano e dell’allenatore D’Aversa sta portando la squadra a risultati eccellenti. Ora ci sarà la pausa natalizia e come tutti gli anni si riapre il mercato di riparazione con le solite voci. Il gioiellino svedese Kulusevski dovrebbe restare per tutta la stagione nonostante le sirene dell’Inter di Conte mentre Faggiano vorrebbe completare la rosa con alcuni innesti per non far lavorare il mister in condizioni di emergenza come gli ultimi mesi. Il reparto che probabilmente vedrà un nuovo giocatore è l’attacco, a causa dei continui acciacchi delle punte centrali.Non resta che aspettare e vedere le prossime mosse e sperare che il 2020 possa essere un anno altrettanto ricco di soddisfazioni sportive
I crociati fanno il colpaccio nello scontro diretto contro i partenopei allenati da Gennaro Gattuso, alla prima sulla panchina azzurra. Kulusevski e Gervinho regalano tre punti fondamentali per il sogno Europa.
di Luca Gabrielli, Parma, 16 dicembre 2019 - Non esistono più aggettivi per la cavalcata che il Parma sta regalando ai propri tifosi dall’inizio di questo campionato. Un vero e proprio sogno alimentato dall’entusiasmo e dall’organizzazione che questa squadra mostra giornata dopo giornata anche in campi ostici come quello di questo weekend a Napoli. A favore dei crociati è stato anche trovare i partenopei in uno dei suoi momenti peggiori degli ultimi anni, con Carlo Ancelotti sostituito in settimana dall’allievo Gennaro Gattuso. Un ambiente molto caldo e in piena confusione mentale e proprio su questo punto debole ha battuto fin da subito la squadra allenata da D’Aversa.
I ducali sono scesi in campo subito aggressivi su ogni pallone non concedendo al Napoli di prendere in mano il pallino del gioco. Già al 4’ Kulusevski ha approfittato di uno svarione difensivo incredibile di Koulibaly, uscito anzitempo dal campo, mettendo la gara in discesa per i gialloblù, liberi di chiudersi e colpire con le ripartenze tanto care al mister. Il Napoli è andato in grande confusione e si è affacciato dalle parti di Sepe con azioni sterili e confuse. Solo nella ripresa, spinta dal pubblico del San Paolo, è riuscito a trovare il pareggio con un colpo di testa preciso di Milik, imbeccato dal neo entrato Mertens. Il match sembrava aver preso una svolta per i padroni di casa ma proprio all’ultimo minuto è arrivata la zampata vincente di Gervinho, innescato neanche a dirlo da un assist preciso del solito Kulusevski con un contropiede magistrale. D’Aversa si è aggiudicato così lo scontro diretto per l’Europa proprio contro l’amico Gattuso, preoccupato dalla situazione psicologica della propria squadra.
L’Europa non è più utopia
Il Parma sembra aver davvero cambiato mentalità. Non si può parlare più solo di salvezza ma qualcosa di più che però la dirigenza non vuole nominare nell’ambiente per non far calare la concentrazione nello spogliatoio. Ma non ci si può più nascondere e ora il vero obiettivo può considerarsi la zona Europa. Impensabile fino all’anno scorso ma le prestazioni della squadra stanno smentendo i più scettici a suon di gare concrete e soprattutto punti. A stupire maggiormente l’opinione pubblica è la tenuta mentale dei ragazzi di D’Aversa sempre concentrati e determinati nel raggiungere il risultato e quasi mai fuori partita. Oltretutto si stanno raggiungendo risultati nonostante alcune assenze importanti come Inglese, da qualche mese e nell’ultimo match di Kucka. I vari sostituti non stanno facendo rimpiangere i titolari e la solidità difensiva unita alla fantasia e velocità di Kulusevski e Gervinho stanno creando un cocktail esplosivo che ha portato fin ora il Parma nelle zone alte della Serie A. Domenica prossima verrà al Tardini il Brescia di Corini, da un paio di giornate a punteggio pieno e poi ci sarà la sosta natalizia. Un altro piccolo sforzo per i ragazzi di D’Aversa per continuare ad alimentare il sogno.
Quale sarà la nuova magia capace di inventarsi Zlatan, non è dato a sapere. Almeno per il momento, perché non manca poi così tanto all’annuncio, circa un mese o poco più all’inizio delle vacanze invernali, periodo entro cui lo svedese dovrà per forza di cose prendere una decisione, per poi aggregarsi ai nuovi compagni con l’inizio dell’anno nuovo. L’intenzione sembra proprio quella di tornare in Italia, il Paese dove ha passato più anni in assoluto e dove vuole chiudere la carriera.
Sì, ma dove? A volerlo sono davvero in tanti: dal Napoli al Milan, passando per Bologna e Fiorentina, fino alla Roma di Pallotta. Zlatan non si esprime, se non con un post di commiato, in suo pieno stile, nei confronti dei Los Angeles Galaxy e dei suoi tifosi, che ora possono “tornare a guardare il baseball”. Un Ibra che ha conquistato l’America coi numeri, segnando ben oltre 50 gol, ma non con i fatti: nessun titolo ed anche i playoff sono stati una chimera, mentre Vela lo ha anche battuto nella caccia al titolo di capocannoniere.
Da questo punto di vista però lo svedese, come illustra una infografica dedicata alla carriera e futuro di Ibrahimovic, può vantare numeri ben più importanti. È l’unico straniero nella storia del campionato italiano ad aver vinto il titolo di cannoniere con due squadre diverse, Inter prima e Milan poi. Ha vinto la special classifica dei bomber per ben 5 volte, di cui tre in Francia con la maglia del Psg: è anche l’uomo che ha segnato almeno un gol in più derby. Quello di Torino, Milano, Amsterdam, Barcellona e Manchester. Detiene anche il record delle maglie vestite in Champions League, ben sette: insomma, what else?
Per Zlatan le porte dell’Italia sono apertissime ed in più porti. A partire da quello bolognese, in virtù della forte stima e rapporto con Sinisa, già dai tempi della sua avventura all’Inter, quando il serbo era il secondo di Mancini. La possibilità che Zlatan si trasferisca nel capoluogo emiliano sono piuttosto alte, ma c’è la concorrenza forte di almeno altre due società.
A partire dal Milan, desideroso di ridare entusiasmo ad una piazza giustamente depressa e soprattutto punti, perché l’incubo della zona retrocessione incombe e non è poi così lontana. Contatti ci sono stati, lui spara alto, ma se si vuole, si può arrivare ad un punto di incontro. Ciò su cui non transige Ibra è la durata del contratto, 18 mesi, nulla di meno: e con Raiola, il Milan, ha più di qualche affare in ballo.
Ultima chance, ma in realtà la prima a muoversi in estate, è quella napoletana. Ibra non ha mai nascosto il suo amore per la città e poi c’è Ancelotti, con cui ha condiviso l’esperienza al Psg negli esordi del suo arrivo in Francia, con un rapporto fra i due rimasto assolutamente ottimo.
Chi la spunterà?
La partita finisce due a due ma i crociati escono rammaricati dal Dall’Ara dopo il goal all’ultimo minuto dell’ex Dzemaili. Una buona prova in piena emergenza con un Kulusevski assolutamente strepitoso.
di Luca Gabrielli Parma, 25 novembre 2019 -
Una vera e propria doccia fredda quella subita ieri dai crociati a Bologna. Dopo aver giocato una partita tatticamente perfetta, i crociati si lasciano sfuggire i tre punti all’ultimo secondo su una girata potente di Dzemaili su calcio d’angolo. Un vero peccato proprio per la meticolosità con cui il mister D’Aversa era riuscito a preparare questo impegno con una squadra ridotta all’osso a causa degli infortuni. Specialmente in attacco l’allenatore ha dovuto tirare fuori il classico coniglio dal cilindro inventandosi Kucka falso nueve pronto a fare da boa per gli esterni Sprocati e Kulusevski. Ma la cosa che ormai non sorprende più è l’approccio mentale alla partita della squadra. Fin dai primi minuti i ragazzi cercano di trovare il prima possibile il vantaggio, aggredendo l’avversario di turno. Il primo tempo finisce uno a uno dopo il vantaggio di Kulusevski con un sinistro a giro potente, chirurgico che non lascia scampo al portiere rossoblu Skorupski. Gli ospiti non soffrono il Bologna e anzi sfiorano più volte il raddoppio in contropiede ma il “nonnetto” Palacio al 40’ gira di testa un buon corner battuto da Orsolini. Nella ripresa lo spartito non cambia e l’onnipresente Kulusevski, sempre lui, sfiora il due a zero sempre con il suo potente mancino che però si stampa sul palo. Il Bologna lentamente si porta in avanti alla disperata ricerca del pareggio ma i crociati sono messi molto bene in campo e non soffrono le timide sortite in avanti dei felsinei. Ma nel recupero avviene l’impensabile: l’arbitro concede 30’’ ulteriori ai già quattro minuti di recupero e il Bologna ancora su corner trova la rete del definitivo due a due con una girata potente al volo del capitano Dzemaili. Una vera e propria doccia fredda che gela il Parma, ormai convinto di fare ritorno a casa con il bottino pieno. Ma questo è il calcio e finché l’arbitro non emette il triplice fischio non ci si può permettere di abbassare la guardia. Questo è l’unico errore di un Parma che è andato a giocarsi il derby dell’Emilia con grande determinazione, convinto dei propri mezzi.
Un ottimo collettivo impreziosito da un giovanissimo fuoriclasse: Dejan Kulusevski
Il Parma ormai è in simbiosi con il suo mister Roberto D’Aversa. La squadra si muove con degli automatismi oliati negli anni e anche se privo di giocatori fondamentali, specialmente in attacco come Gervinho, Inglese e Cornelius, riesce a creare trame di gioco veloci e pericolose sia contro squadre al suo stesso livello sia contro squadre più blasonate. In più c’è questo svedesino classe 2000 che si muove in campo come si calcasse i campi di serie da 15 anni. Tutta la squadra si appoggia a lui sapendo che dare il pallone tra i piedi di Kulusevski è come depositarlo in cassaforte. Questo ragazzo ogni volta crea scompiglio tra le difese avversarie e regala assist o goal con una continuità disarmante. Le ultime voci sembrano tranquillizzare i tifosi gialloblù, il forte centrocampista a gennaio non si muoverà da Parma ma purtroppo dovranno mettersi l’anima in pace perché il prossimo anno tornerà all’Atalanta, proprietaria del suo cartellino. Ma siamo sicuri che resterà a Bergamo solo di passaggio perché tutte le grandi d’Europa si stanno già arrivando per rubarlo alla concorrenza. Questo ragazzino ha le stigmate e la testa del campione, ora non resta che continuare ad ammirare le sue gesta con la maglia crociata, anche se per pochi mesi purtroppo.
I crociati regalano una splendida vittoria ai tifosi contro i giallorossi in grande forma nelle ultime gare. Sprocati e Cornelius nel finale di gara fissano il risultato sul due a zero ma è tutta la squadra a girare .
di Luca Gabrielli Parma, 11 novembre 2019 - Serata dalle grandi emozioni nel posticipo delle 18 al Tardini tra Parma e Roma. I ragazzi di D’Aversa volevano regalare al pubblico i primi tre punti contro una big di A prima della pausa di due settimane per la sosta delle Nazionali. Le due squadre si affrontano ad armi pari con i giallorossi che fin da subito cercano di prendere il pallino del gioco mentre i crociati cercano di sfruttare gli spazi offerti con dei contropiedi orchestrati da Kulusevski e Gervinho. Lo spartito della gara è esattamente questo nella prima frazione di gara dove l’attimo che determina il match è l’infortunio di Gervinho nel finale di primo tempo che viene sostituito dall’esterno Sprocati.
Nella ripresa si vede maggiore spettacolo con molti capovolgimenti di fronte e un Sepe che sale in cattedra e salva più di una volta i compagni dal possibile svantaggio. Prodigioso è l’intervento sul tiro a botta sicura di Pastore dopo il palo colpito su punizione da Kolarov. La Roma sembra in procinto di passare in vantaggio ma al 68’ è proprio il subentrato Sprocati a dare una doccia fredda agli ospiti con una torsione di sinistro sulla quale non può farci nulla il portiere Pau Lopez. La Roma non ci sta e si porta tutta in avanti alla ricerca disperata del pareggio ma il Parma è molto compatto nella propria trequarti e concede pochissimo agli avversari. Gli spazi per le ripartenze sono ampi e al 93’ arriva il colpo del ko con Hernani che ruba un pallone a centrocampo e serve un delizioso assist a Cornelius che di prima tira una cannonata di sinistro per il definitivo due a zero. Il Tardini esplode e per i crociati sono altri tre punti fondamentali dal sapore ancora più dolce perché conquistati contro una big.
La squadra ha una sua identità ma le voci di mercato spaventano l’ambiente
Ormai si può dire che la squadra abbia assimilato alla perfezione il credo del mister D’Aversa e negli ultimi due mesi oltre ai tanti punti messi in cascina si è visto anche un bel gioco espresso in molte gare. La squadra scende in campo sempre con l’atteggiamento giusto che negli anni scorsi i tifosi recriminavano ai giocatori e all’allenatore. Soprattutto non si vedono solo ripartenze e contropiede ma azioni manovrate volte a sopraffare l’avversario di turno. Il pubblico si diverte e applaude i suoi beniamini ma alcune voci uscite sui giornali in questa settimana stanno turbando un po’ l’ambiente. Darmian e soprattutto il gioiellino Kulusevski sembrano essere entrati nel radar dell’Inter per gennaio. Sarebbe un errore incredibile privarsi di questi due giocatori che stanno dimostrando gara dopo gara di essere i veri pilastri della squadra in questa stagione. Il fantasista svedese soprattutto, solamente classe 2000, sembra avere veramente le stimmate del vero fuoriclasse per doti tecniche e fisiche. È giunto a Parma in prestito secco dall’Atalanta e sembra che Conte sia rimasto incantato dalle doti sopraffine di questo ragazzo. La speranza è che Faggiano resista alle richieste delle grandi d’Italia per continuare a sognare nella parte sinistra della classifica, nella zona Europa.
I crociati pareggiano al Franchi grazie una rete nel primo tempo del solito Gervinho. Nella ripresa la Fiorentina prende in mano il pallino del gioco e raggiunge il meritato pareggio con la rivelazione dell’anno Castrovilli.
di Luca Gabrielli Parma, 4 novembre 2019 - Il Parma, dopo la sconfitta al Tardini contro il Verona, si risolleva contro la Fiorentina e torna a casa con un punto meritato soprattutto nel primo tempo. Come accade da qualche partita, la squadra scende in campo con il piglio giusto e grande determinazione mettendo in difficoltà i padroni di casa fin da subito. D’Aversa come di consueto imposta la squadra con il baricentro basso e spazi chiusi con licenza di attaccare tramite le ripartenze di Karamoh e soprattutto Gervinho. Ed è proprio il capitano ivoriano a colpire verso la fine della prima frazione di gioco attraverso un contropiede magistrale che sfrutta al meglio superando Dragowski con uno scavetto di sinistro. I crociati legittimano in pieno il vantaggio e rientrano negli spogliatoi soddisfatti dei primi 45’. Nella ripresa si fa probabilmente sentire la stanchezza e specialmente la Fiorentina prende in mano la partita affacciandosi pericolosamente dalle parti di Sepe. La rete del pari è nell’aria e giunge al 67’ con un potente colpo di testa del sorprendente Castrovilli che sfrutta un preciso corsa dalla sinistra del brasiliano Dalbert. Il forcing della Viola si affievolisce complice la stanchezza e la pioggia e la gara termina con un pari giusto per lo spettacolo visto in campo.
Si muove la classifica in attesa del recupero degli infortunati
D’Aversa può essere soddisfatto del risultato raggiunto a Firenze con la squadra decimata negli ultimi tempi dai tanti infortuni. Dopo tre gare giocate in una settimana quasi sempre con gli stessi undici, la classifica continua a sorridere con la zona retrocessione distante sette lunghezze e tantissime squadre alla spalle. Domenica, ancora alle 18, verrà al Tardini una Roma in grande forma negli ultimi tempi e forse qualche elemento verrà recuperato. Uno su tutti il capitano Bruno Alves al centro della difesa che tornerà probabilmente a comandare il reparto. Si è rivisto in panchina anche Cornelius, fondamentale punto di riferimento in attacco dopo aver giocato le ultime gare in emergenza senza un vero centravanti. Basterebbero questi due elementi a dare qualche opzione in più a D’Aversa per affrontare al meglio la squadra giallorossa, specialmente in attacco dove Kulusevski si sta improvvisando falso nueve.
In ogni caso la strada tracciata negli ultimi mesi sembra quella giusta, soprattutto nell’approccio mentale alla gara. La squadra non deve perdere la grinta e la voglia di raggiungere a tutti i costi il risultato per arrivare alla sosta delle nazionali tranquilli in classifica e recuperare gli ultimi infortunati.
Non basta un Parma versione ammazza-grandi per tornare da San Siro con tre punti meritati. L’arbitraggio fa più che discutere sulla rete convalidata a Lukaku nonostante un fuorigioco più che dubbio. Il redivivo Karamoh mette in mostra tutte le sue doti con una prestazione da incorniciare.
di Luca Gabrielli, Parma, 27 ottobre 2019 -
Solo la Var riesce a vanificare una vittoria clamorosa e sacrosanta dei crociati nel tempio del calcio di San Siro contro la corazzata Inter allenata da Antonio Conte.
Il Parma, incerottato in avanti a causa delle assenze contemporanee dei due centravanti Inglese e Cornelius, si presenta con attacco inedito composto da Gervinho, Kulesevski e il debuttante Karamoh, alla prima da titolare in campionato. In difesa confermato Dermaku al posto del capitano Alves dopo l’ottima prestazione contro il Genoa. La formazione nerazzurra fa paura a partire dal portiere Handanovic, finendo in avanti con il tandem offensivo Lukaku-Martinez, micidiale nelle ultime settimane. I crociati però giocano fin da subito ad armi pari e giocano ad armi pari con i padroni di casa che al 23’ passano però in vantaggio con un tiro di Candreva deviato in modo decisivo Dermaku che spiazza l’incolpevolee Sepe. Il Parma reagisce immediatamente e dopo soli tre minuti è il redivivo Karamoh a riportare la gara in pareggio approfittando di un errore di Brozovic che gli permette di farsi spazio al limite ed esplodere un destro nell’angolino basso sul primo palo. Ma non finisce qui perché il momento di sbandamento dell’Inter continua e i crociati ne approfittano al 30’ con Gervinho che di prima batte il capitano nerazzurri dopo una cavalcata sempre del francese Karamoh. Un uno-due micidiale che porta negli spogliatoi gli uomini di D’Aversa più che soddisfatti della prestazione del primo tempo. Nella ripresa l’Inter comprensibilmente alza il baricentro ma non si rende particolarmente pericolosa fino al momento topico del match che decreterà il risultato finale: Brozovic apre per Candreva, cross basso, Sepe sbaglia l’uscita e Lukaku appoggia facile in rete. L’arbitro convinto annulla il goal per il fuorigioco dell’italiano ma viene richiamato dal Var e dopo tre lunghissimi minuti la decisione viene cambiata e Chiffi convalida la rete. Scattano da subito le polemiche perché dal ferma immagine Candreva sembra ben al di là delle linee tracciate dal computer ma in tutti i modi il risultato si riporta in parità. Parte la girandola dei cambi ma il punteggio non cambia con un Inter che attacca in manieraa confusa e senza determinazione e un Parma che giustamente si accontenta del punto e chiude tutti gli spazi.
Ottimo momento dei crociati e un Karamoh davvero super
Il Parma da qualche settimana sembra avere cambiato marcia. Non tanto nella condizione fisica quanto nella testa. L’approccio alle partite è sempre quello giusto condito da determinazione e consapevolezza dei propri mezzi. La squadra non attende più l’avversario giocando in contropiede ma cerca di proporre e condurre il gioco e il più delle volte ci riesce grazie alle buone qualità tecniche complessive. D’Aversa sembra aver trovato i tasti giusti nella mente dei giocatori che non si preoccupano più di subire reti ma fin dall’inizio delle gare cercano di portarsi in vantaggio per poi gestire il risultato. Oltretutto la sfortunata coincidenza del contemporaneo infortunio di Inglese e Cornelius, ha riportato alla ribalta il francese karamoh, ieri alla prima da titolare in campionato, che ha mostrato tutte le sue splendide qualità proprio contro la sua ex Inter. Il francesino sembra aver risolto i suoi problemi fuori dal rettangolo di gioco e con la testa sgombra ha entusiasmato i tifosi con le sue sgroppate e la sua tecnica. Una prestazione condita da un bellissimo goal e un assist decisivo per il capitano di giornata Gervinho e se non farà altre “cassanate” c’è da starne certi che D’Aversa lo riproporrà molto spesso in campo.
Martedi si torna gia in campo nell’infrasettimanale che vedrà il parma ospitare al Tardini il Verona di Juric in disperato bisogno di punti. La speranza è che si continui su questa strada per mettere altri punti fondamentali in cascina e poi magari sognare.
Cinquina entusiasmante dei crociati con un Cornelius in grande serata, autore di una tripletta personale. Gli uomini di D’Aversa si affacciano nella zona Europa a pari punti con la Lazio. Nota negativa l’infortunio alla caviglia di Roberto Inglese che verrà esaminato in questi giorni.
di Luca Gabrielli
Serata indimenticabile ieri allo Stadio Tardini dove il Parma affrontava il Genoa di Andreazzoli bisognoso di punti salvezza per levarsi dalla penultima posizione di classifica.
Le partite post sosta Nazionali sono sempre da prendere con le molle tra acciacchi vari e poco tempo per preparare gli incontri. Gli avversari si sono presentati con una difesa completamente inedita a causa delle defezioni per infortuni e squalifica del capitano Criscito, Biraschi e Romero. Nei crociati invece infortunio muscolare dell’ultima ora del capitano Bruno Alves, sostituito dal colosso Dermaku alla prima da titolare.
In avanti tridente titolare con Gervinho e Kulusevski ai lati del bomber Roberto Inglese. Ma è proprio l’infortunio alla caviglia al 6’ del centravanti che da’ la svolta al match con l’ingresso del danese Cornelius che si rivelerà il migliore in campo. Il biondo attaccante realizza infatti una tripletta di pregevole fattura con i migliori pezzi del repertorio: dalla conclusione in controbalzo, al colpo di testa magistrale in terzo tempo da cestista Nba fino alla botta a rete di sinistro dal limite dell’area. Un attaccante completo che oltre alla finalizzazione ha dato anche un grande aiuto ai compagni facendo salire la squadra, permettendole di rifiatare. Al fianco di Cornelius si conferma ancora una volta il fantasista svedese Kulusevki, autore di due assist determinanti e del quinto goal. Una vera e propria spina nel fianco per i grifoni che non hanno saputo come arginarlo per tutta la gara. I crociati hanno tenuto il pallino del match anche grazie al ritorno fisico e tecnico di Kucka a centrocampo che ha comandato il reparto e dato soprattutto una mani in avanti con le sue sortite offensive che hanno portato nel primo tempo anche alla gioia personale per il ceco con un sinistro in scivolata che ha battuto l’incolpevole Radu.
Prestazione maiuscola che porta il Parma nelle zone nobili della classifica
A sorprendere il pubblico del Tardini è stato l’approccio determinato con cui i giocatori gialloblu sono scesi in campo fin dai primi minuti. La squadra ha iniziato ad attaccare immediatamente e ha mantenuto il comando del gioco dall’inizio alla fine, regalando anche sprazzi di grande calcio. Finalmente si è vista una squadra che si muove in armonia e che non attende l’avversario di turno cercando di colpirlo in contropiede. Il mister ha impostato la gara indicando ai giocatori di tenere il baricentro alto per costruire più azioni possibili per arrivare alla rete del vantaggio. I risultati sono stati stupefacenti con una “manita” che non ha lasciato alcuno scampo al Genoa, sempre più invischiato nelle parti basse della classifica e in odore di cambio di allenatore. Il Parma viceversa raggiunge la Lazio all’ottavo posto con 12 punti in zona Europa e affronterà nel prossimo turno l’Inter di Conte, grande amico di D’Aversa. La partita è di quelle in cui non si ha nulla da perdere e per certi versi sono anche le più semplici da preparare. Di sicuro se verrà affrontata con lo stesso spirito e la voglia visti ieri sera, la squadra uscirà comunque da San Siro a testa alta, che si vinca o che si perda.
La Campagna Abbonamenti per le gare di Serie A Tim 2019/2020 del Parma Calcio nel suo stadio Ennio Tardini, si è definitivamente chiusa con 13.102 sottoscrizioni da parte dei nostri tifosi. Per il nostro club e per la nostra tifoseria si tratta di un traguardo importante, perché storico: era da dieci anni, dalla stagione 2009/2010, che non veniva superata la quota di 13.000 abbonati. Un altro grande esempio di attaccamento che la piazza di Parma ha sempre avuto e nei confronti della squadra di calcio della propria città. Grazie, Crociati!!! Avanti, Parma!!!
LA CAMPAGNA ABBONAMENTI IN COLLABORAZIONE CON CAFFEINA: In questa occasione, il Parma Calcio è tornato a collaborare con Caffeina. “Una Storia Infinita“, la campagna di comunicazione omnicanale proposta da Caffeina e rappresentata dall’iconico simbolo della sciarpa gialloblu tramandata di generazione dopo generazione, ha unito mondo reale e digitale in un’integrazione perfetta tra pagine stampa, affissioni, social media e speciali eventi in città.
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03-03-2024 Salute e Benessere
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15-02-2024 Turismo
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