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Editoriale:  Ciaone Italiani! Prima vi spolpiamo e poi ce ne andiamo - Lattiero caseario. Cedono il “parmigiano” e il “padano" - Cereali e dintorni. Altalena dei mercati - Guida Salumi d’Italia de L’Espresso 2020, da Reggio Emilia i top 11 migliori d’Italia -

SOMMARIO Anno 18 - n° 49 08 dicembre 2019 cibus-49-2019-COP.jpg
1.1 editoriale
Ciaone Italiani! Prima vi spolpiamo e poi ce ne andiamo.
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Cedono il “parmigiano” e il “padano"
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Impennata del prezzo del grano
5.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Altalena dei mercati
7.1 salumi d’italia Guida Salumi d’Italia de L’Espresso 2020, da Reggio Emilia i top 11 migliori d’Italia
7.2 ambiente Due giorni di laboratorio partecipato promosso dall’Autorità di Bacino PO
8.1 ambiente educazione  Life Claw progetto per la conservazione del gambero di fiume.
10.1 ambiente e territorio Territorio più sicuro grazie al Consorzio di Bonifica.
11.1promozioni “vino” e partners
12.1 promozioni “birra” e partners

 



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Al Modena Champagne Experience la giornalista ARGA Francesca Caggiati intervista l'enologo Fabrizio Maria Marzi e Nicola Zoccatelli della Federazione Italiana Sommelier per scoprire alcuni suoi "segreti" e i migliori abbinamenti cibo champagne. Riprese e montaggio di Enrico Zermani.

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Pubblicato in Food
Martedì, 03 Dicembre 2019 07:05

Da Reggio Emilia i top 11 migliori salumi d’Italia

Guida Salumi d’Italia de L’Espresso 2020, da Reggio Emilia i top 11 migliori d’Italia. La premiazione lunedì da parte del curatore reggiano Sabatino Sorrentino, Master sommelier

Reggio Emilia  – Undici eccellenze tra i salumi italiani. «Quello che sembrava un progetto folle e audace, in sole tre edizioni si è confermato uno strumento utile, oggi a disposizione di appassionati, operatori di settore e produttori». È il commento del curatore della Guida Salumi d’Italia de L’Espresso 2020 alla vigila della presentazione del volume, il Master sommelier reggiano Sabatino Sorrentino, titolare de L’Eco del Mare di Albinea e coautore della Guida Vini de L’Espresso.


Guida Salumi d’Italia de l’Espresso è un’opera nazionale che prende in considerazione tutti i salumi a denominazione Dop e Igp e altre eccellenze di fattura artigianale dalle produzioni esigue. «Un progetto unico nel suo genere come dimostrano le edizioni del 2013, 2017 e 2019 – afferma Sorrentino -, che hanno saputo tracciare la strada della qualità a favore di un lettore sempre più attento e appassionato».


In attesa della quarta edizione 2021, in fase di realizzazione, il team di Guida Salumi d’Italia de l’Espresso ha selezionato, dopo scrupolosa e severa indagine, i Migliori Salumi d’Italia 2020. Tutte le operazioni di degustazione e assaggio si sono svolte sotto l’egida di Gurus Reggio Emilia di Sabatino Sorrentino, di Andrea Grignaffini, critico enogastronomico, ed Enzo Vizzari, Direttore de le Guide de l’Espresso.


La premiazione si è tenuta lunedì 02 dicembre 2019, nel prestigioso contesto del Ristorante Da Vittorio di Brusaporto dei fratelli Cerea. A loro va il riconoscimento “Piatto dell’anno con Selezione Salumi 2020”.
L’aperitivo con i migliori salumi d’Italia troverà un matrimonio perfetto con i vini e l’aceto balsamico della Tenuta Venturini Baldini di Quattro Castella, altra eccellenza Reggiana. «Accendere i riflettori sulla salumeria italiana di qualità è una grande soddisfazione che condivido con tutto il team di lavoro – racconta Sorrentino -. Un giusto tributo per un comparto unico al mondo che, per tradizione, tipicità e qualità è paragonabile all’universo del vino, altra grande passione».

Ecco i top 11 salumi d’Italia:
Culatta di Busseto 16 mesi - IBIS 
Prosciutto di Carpegna DOP - Fratelli Beretta 
Prosciutto Crudo Perex Suctum - Ruliano 
Culatello di Zibello DOP - 18 mesi - Antica Ardenga
Bresaola della Valtellina IGP - Paganoni
Bresaola Wagyu - Gio Porro
Speck Alto Adige IGP - Pfitscher 
Guanciale Amatriciano - SANO
Prosciutto Cotto San Giovanni - Capitelli 
Pancetta Selezione 24 mesi - Bettella 
Mortadella Favola Gran Riserva - Palmieri 

“Piatto dell’anno con selezione salumi 2020”
Ristorante Da Vittorio dei Fratelli Cerea – Brusaporto (BG

Editoriale:  - Editoriale:  - Io querelo te, tu quereli me, noi quereliamo loro...,- Lattiero caseario. Latte in positivo, burro e crema stabili - Cereali e dintorni. Mercato praticamente immobile - Maltempo, in attesa del colmo di piena del Po - Intitolato a Pierluigi Ferrari l'Agrilab di Giarola - Ore 11,00: previsto il passaggio del colmo di piena del Po in territorio parmense -


cibus-48-1dic19.jpgSOMMARIO Anno 18 - n° 48 01 dicembre 2019
1.1 editoriale
Io querelo te, tu quereli me, noi quereliamo loro...
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Latte in positivo, burro e crema stabili
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercato praticamente immobile
5.1 cereali e dintorni tendenze.
7.1 maltempo e colmo di piena del po Ore 11,00: previsto il passaggio del colmo di piena del Po in territorio parmense
7.2 FOOD EVenti Espressioni che abbinano sogni
8.1 maltempo emilia Maltempo, in attesa del colmo di piena del Po.
8.2 ambiente educazione  Intitolato a Pierluigi Ferrari l'Agrilab di Giarola.
10.1 Parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano: il Consorzio lancia il progetto premium “40 mesi”
11.1promozioni “vino” e partners
12.1 promozioni “birra” e partners

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Venerdì, 29 Novembre 2019 14:53

Espressioni che abbinano sogni

da L'Equilibrista - Reggio Emilia , 26-11-2019  - Herbe nasce a Marzo del 2017 nel centro storico di Reggio Emilia da un’idea di Paolo Mastrotto, Edoardo Spallanzani ed Andrea Moretti, perché motivati dal desiderio di proporre un’esperienza culinaria differente che potesse portare avanti un credo ed una precisa idea imprenditoriale con stile. I tre soci sono accomunati dal desiderio di proporre una cucina prettamente vegetale che possa soddisfare il palato e la vista ma in chiave biologica, integrale e rispettosa della stagionalità.


Una visione quindi sostenibile della vita e che possa diventare possibile ma soprattutto estremamente piacevole.

Partecipare alla serata che si è tenuta settimana scorsa nel locale reggiano, mi ha portato ad interessanti riflessioni ma soprattutto mi ha fatto sperimentare ancora una volta di più, quanto gli italiani e gli emiliani nel caso specifico, siano fortemente legati alle tradizioni ed alle consuetudini.
Certamente però, davanti a piatti del nostro patrimonio culturale che sono riproposti in maniera intelligente e che ne ricalcano alcune linee maestre, riprendendone il gusto esclusivo giocando opportunamente e prendendosi gioco delle stesse credenze, allora tutto diventa chiaro.

L'uso di soli ingredienti vegetali per costruire questa filosofia risulta accattivante e va a rimodellare nella mente del consumatore l'idea delle alternative in cucina , perché niente di tutto questo significa creare piatti scontati o superati ma al contrario si persegue un approccio moderno e per alcuni abbinamenti perfino sofisticato.


Ecco che allora aprire una cena con un biscotto di pasta brisè integrale con semi e spezie non risulta per niente fuori luogo perché uniamo compattezza e friabilità alla proposta, duttilità e curiosità di abbinamento e quindi originalità e senso pratico. L'Amouse Bouche apre quindi ad un antipasto composto da un disco di zucca arrosto con besciamella, dadini di Finferli e Porcini, nocciole e pistacchi tostati e sfere di Aceto Balsamico che l'Azienda Venturini Baldini ha proposto per l'occasione. A seguire forse il piatto forte della serata, quello che mi ha dato modo di capire il perché fosse così necessario rompere certi schemi rimescolando le carte in tavola. Il piatto denominato TRA SACRO E PROFANO è un piatto di cappelletti fatti a mano con sfoglia di semola di grano antico Senatore Cappelli, su panna viola di anacardi, il tutto accompagnato da petali essiccati di fiordaliso. Se avessimo tutti chiuso gli occhi all'assaggio, avremmo compreso che un piatto così, grazie anche all'uso delicato della noce moscata, ha la capacità di evocare nelle nostre menti sapori di casa come mai nessun altra cosa, seppure non avendo in comune niente di quel piatto.


Ed ecco allora come sia possibile vivere un' esperienza culinaria così distante dalla nostra consuetudine e poi capirne il senso semplicemente perché il gusto è il veicolo e ciò che conta è la destrezza nel saperli far convivere insieme. Semplicistico e banale concepire che chiunque desideri un piatto di cappelletti della tradizione non ha senso che lo degusti qui, perché HERBE deve sperimentare e affascinare attraverso una chiave di lettura differente, creando alternative al senso comune, quindi si propone di fare la cosa inaspettata.


Stessa filosofia per il BURGER AL CONTRARIO, ovvero un burger di barbabielola, tra due strati di mela croccante, cipolle caramellate e senape, con cracker di semi in abbinamento che ha riproposto il contrasto della salsa e della consistenza della carne in modo corretto e non distorto, mantenendo inalterate queste due visioni. Ovviamente è lì che lo staff di Herbe vuole portarci anche perché nessuno si sogna di riproporre la carne con i suoi succhi e le sue persistenze ma si cerca il concetto, la filosofia e l'appagamento gustativo.


A chiudere la TORTA SBRISOLONA con crema di anacardi aromatizzata al limone e perle di wasabi che anticipa un Tartufo di pan di spagna e nocciole ricoperto di cioccolato fondente. La soluzione dell'anacardo per conferire impatto al retro gustativo ed il limone che conferisce la proverbiale freschezza, hanno raccolto parere favorevole.


L'abbinamento cibo vino migliore fra quelli proposti per quanto mi riguarda, ha trovato la perfetta combinazione nel Marchese Manodori della tenuta Venturini Baldini con il cappelletto perché il Marchese si è destreggiato al meglio conferendo compattezza al gustativo, marcando un frutto succoso e pieno grazie alla sua composizione a più varietà di uve Lambrusco in piena tradizione reggiana, accompagnando sul finale un piatto che necessitava di scorrevolezza e chiusura morbida.
Rompendo la sequenza per mia volontà invece, ho trovato azzeccatissimo il burger con il più tradizionale e famoso Rubino del Cerro, vera perla di tradizione della Tenuta Venturini Baldini che da sempre grazie al suo vigneto storico è capace di sorprendere per eleganza e persistenza gustativa.

Belle proposte, se non altro non scontate in un panorama che vede la necessità di incontrare e soddisfare sempre più nicchie di mercato interessate a vivere esperienze di gusto, esercizi di eclettismo spesso fermati dal pregiudizio ma che sono necessari anche per ripensare dogmi e schemi legati alla sola tradizione. La nostra cucina è ormai da anni saldamente ai vertici della proposta internazionale ma non per questo si deve fermare ma ha senso si continui ad interrogare sul bisogno di trovare stimoli per proporsi a palati sempre diversi ed esigenti.

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Pubblicato in Food

Il primo Polo Eco Gastronomico, come l'ha definito la Consigliera regionale Barbara Lori, è stato inaugurato alla Corte di Giarola in ricordo di Pierluigi Ferrari, già vice presidente e assessore all'agricoltura della Provincia di Parma e amato sindaco di Borgotaro, mentre la Biblioteca è stata dedicata alla memoria di un grande imprenditore agro alimentare, Mansueto Rodolfi.

Di LGC 25 novembre 2019 - Un folto pubblico e molte rappresentanze istituzionali hanno partecipato sabato mattina alla inaugurazione dell'Agrilab di Giarola, il laboratorio di educazione agroalimentare costruito sugli spazi che un tempo erano occupati dall'antico caseificio, che era parte integrante dell'antica Corte di Giarola, del quale rimane una importante traccia, ben recuperata all'interno della aula dedicata a laboratorio.

A tagliare il nastro dell'opera di recupero appena conclusa, grazie a finanziamenti della Regione Emilia Romagna, oltre alla Sindaca di Collecchio Mariastella Galli c'era il padrone di casa, Agostino Maggiali, presidente dell'ente di Gestione dei Parchi del Ducato e della Biodiversità dell'Emilia Occidentale,
I consiglieri regionali Barbara Lori, Massimo Iotti e Alessandro Cardinali, l'assessore Cristiano Casa del Comune di Parma, il presidente della Provincia e Sindaco di Borgotaro Diego Rossi, Claudio Barilli di Confcooperative ma soprattutto fedele amico e collaboratore di Pierluigi Ferrari e infine, ma non da ultimo, Aldo Rodolfi della Mansueto Rodolfi Spa.
Tra il pubblico sono stati notati anche Andrea Gennari, direttore di Confcooperative Parma e William Pietralunga assessore al Bilancio del Comune di Collecchio.

Dopo il taglio del nastro è stata la volta della visita agli spazi del nuovo centro AGRILAB al seguito della responsabile tecnica dell'ente. L'architetta Paola Urangi, tra le altre cose ha voluto sottolineare l'impegno e la professionalità di tutti coloro che hanno lavorato per consentire l'apertura nei tempi stabiliti, a partire dal progettista Ingegner Paolo Bonzanini.


Interessante il recupero delle due fornaci, un tempo erano gli alloggi delle antiche caldaie per fare il Parmigiano Reggiano, e che ora fanno bella mostra al di sotto di una pavimentazione trasparente nel bel mezzo dell'aula dedicata al "cooking lab".

L'evento si è concluso con una Tavola Rotonda alla quale hanno partecipato molti rappresentanti del mondo agroalimentare e associativo, tra i quali Luca Cotti, Mario Marini e Giuseppe Romanini, mentre il pomeriggio è invece stato dedicato a alcuni laboratori didattici, sulla zucca e sulle mele.

 

Il discorso di Claudio Barilli in onore a Pierluigi Ferrari:

Buongiorno, Buongiorno a tutti.
Porto il saluto, anzitutto, da parte dei parenti di Pierluigi Ferrari, che mi hanno voluto onorare “indegnamente” (un termine che Pier Luigi Ferrari usava spesso riferendolo a se stesso) di rappresentarli a questa inaugurazione.
Saluto il Presidente degli Enti Parco del Ducato Agostino Maggiali e lo ringrazio; saluto tutte le autorità presenti, gli amici e i cittadini.
In special modo saluto i rappresentanti delle Istituzioni in quanto Pierluigi Ferrari anzitutto è stato uomo delle Istituzioni. Il suo impegno politico e amministrativo perdurato dagli inizi degli anni ’70 fino alla sua morte, avvenuta improvvisamente il 19 Giugno 2016, infatti è stato estrinsecato fedelmente attraverso le Istituzioni.
Di Pierluigi ricordo oggi l’impegno di Consigliere Comunale, Vicesindaco, e Sindaco del Comune di Borgotaro e successivamente per 10 anni di Vice presidente della Provincia di Parma, quando la Provincia aveva ancora un grande ruolo con deleghe importanti attribuitegli dalla Regione Emilia Romagna.
Pierluigi, inoltre, assume molti altri incarichi operativi in Enti a favore della montagna. Quella montagna che egli amò, insieme alla sua gente, sempre in maniera assidua e costante. Fu Presidente del Consorzio delle Comunalie Parmensi, del Consorzio Imbrifero Montano del Taro per la cui rappresentanza assunse ruoli Nazionali ed Internazionali in Federforeste e Federbim. Portò a Borgotaro dalla Unione Europea l’Igp sul Fungo Porcino, un riconoscimento di incredibile valore rapportato al territorio e al settore specifico e unico in tutta Europa rilasciato nella categoria della produzione spontanea fungina. Fu promotore del Nuovo GAL del Ducato e l’ideatore del Distretto del Pomodoro di cui divenne Presidente e ne seguì la fase di avvio prima della sua scomparsa.
Pierluigi fu iniziatore di molte altre attività come ad esempio la costituzione delle Associazioni delle Comunità Valtaresi e Valcenesi all’Estero; in particolare a Londra e New York.
Un impegno quello di Pierluigi che è stato connaturato nella sua formazione personale e culturale a iniziare dalla laurea in Scienze Politiche. La politica fu la sua ragione di vita e alimento costante nelle attività che intraprese. La politica: il contatto diretto con la gente, l’attività a favore delle Comunità al fine di raccoglierne le problematiche, capirne le dinamiche e cercare sempre le soluzioni più idonee.
Questa è stata la missione che Pierluigi si è dato e che ha perseguito in tutta la sua vita.
Oggi in particolare voglio anche ricordare l’attività a trecentosessanta gradi messe in campo nei ruoli che Vincenzo Bernazzoli gli affidò nei dieci anni di Provincia, dove precedentemente ne fu anche Consigliere. Un attività frenetica a favore dei Sindaci e degli amministratori locali a beneficio delle rispettive comunità e a stretto contatto con la Regione e il Governo. Di quel periodo voglio ricordare l’impegno in merito alla crisi economica a partire dal 2008 a favore delle realtà produttive e occupazionali di tutta la Provincia, in particolare del mondo agroindustriale che rappresenta uno dei fiori all’occhiello della nostra Provincia e che Pier Luigi seguì e servi in modo particolare. Un altro indimenticabile periodo di lavoro fu rappresentato su tutti dall’impegno a favore della situazione di Sauna, coronato, con il concorso di tanti uomini delle Istituzioni e non, al termine, da pieno successo.
In questo breve momento concessomi non è possibile sottolineare tutti gli aspetti connessi all’attività di Pierluigi Ferrari ma voglio ricordare su tutti il suo impegno a favore dei giovani. Fu un impegno costante che lo vide protagonista nel Circolo Aldo Moro che divenne, soprattutto per il nostro territorio montano, fucina per tanti ragazzi di allora per maturare esperienze, crescere e assumere, successivamente, importanti ruoli amministrativi e dentro le attività economiche. Ma operò per i giovani anche nel suo lavoro svolto presso l’ufficio Orientamento dell’Università di Parma che vide Pierluigi Ferrari per diversi anni impegnato a dare indirizzo ai giovani diplomandi nelle Scuole Superiori nelle scelte future di indirizzo di studio. In generale Pierluigi guardava ai giovani ricercandone la sensibilità verso le attività di impegno civile e amministrativo.
Un modello e un esempio di vita e di attività quello di Pierluigi Ferrari dai molti poco conosciuto a fondo, svolto sempre in modo disinteressato e con l’obiettivo primario di trovare sempre beneficio per il prossimo.
La prematura scomparsa di Pierluigi Ferrari ha lasciato un grande vuoto in chi gli ha voluto bene e nelle Comunità che egli ha servito. Di lui oggi ne rimane l’esempio e una classe di amministratori, che lui ha cresciuto, all’altezza delle situazioni.
Termino quindi questo mio breve intervento ringraziando, anche a nome dei parenti, Agostino Maggiali e tutti coloro che attraverso questa intitolazione e inaugurazione hanno voluto lasciare un segno tangibile a ricordo di un nostro grande amico, Pierluigi Ferrari.
Buona giornata a tutti.

 

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Pubblicato in Agroalimentare Parma

 Editoriale:  - Sardine e gattini, ma prima erano "girotondi", "No Global"e ""V Day. La piazza perde valore. -  Lattiero caseario. Il grana padano ha arrestato la  discesa, non così per il “parmigiano" - Sugar Tax, un’aberrazione che crea un doppio danno alla filiera agroalimentare italiana - Ecovillaggio Montale, esempio di adattamento ai cambiamenti climatici - Ritirata la farina per allergene non dichiarato - -


SOMMARIO Anno 18 - n° 47 24 novembre 2cibus-47-24nov19-COP.jpg019


1.1 editoriale
Sardine e gattini, ma prima erano "girotondi", "No Global"e ""V Day. La piazza perde valore.
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Il grana padano ha arrestato la discesa, non così per il “parmigiano"
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati stagnanti..
5.1 cereali e dintorni tendenze.
7.1 Sugar Tax Sugar Tax, un’aberrazione che crea un doppio danno alla filiera agroalimentare italiana
7.2 Wine eventi Merano – “Excellence is an attitude”.
8.1 ecovillaggio resiliente Ecovillaggio Montale, esempio di adattamento ai cambiamenti climatici
8.2 Ambiente e dissesto Distretto del fiume Po: investimenti straordinari di 5 milioni di euro in zone nevralgiche contro il dissesto idrogeologico
10.2 nomine Mario Marini confermato Presidente di Confagricoltura Parma
11.1 sicurezza alimentare Ritirata la farina per allergene non dichiarato.
13.1promozioni “vino” e partners
14.1 promozioni “birra” e partners

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La storica manifestazione meranese chiude con 11.500 presenze registrate nelle cinque giornate dedicate alle eccellenze del settore wine&food. Grande affluenza sugli appuntamenti ormai consolidati, ma anche per le novità dell’edizione 2019, con la partecipazione di un pubblico specializzato che conferma un target sempre più di qualità e con il prossimo appuntamento già fissato dal 6 al 10 novembre 2020 per la 29^ edizione.

da L'Equilibrista 



Merano,

Si è brindato al successo per questa 28^ edizione di Merano WineFestival, riaffermando il prestigio di un appuntamento di eccellenza nel panorama italiano e non solo. Lo confermano le 11.500 presenze registrate durante le cinque giornate della manifestazione, l’ aumento del numero di operatori e specialisti del settore e l’indotto calcolato per oltre 10 milioni di euro con la partecipazione di produttori anche internazionali.

Andata in scena l’ultima giornata della kermesse meranese, il 12 novembre, il Kurhaus ha ospitato una sfilata glamour che ha visto le migliori aziende produttrici di Champagne, in abbinamento specialità gastronomiche d’eccellenza e prestigiosi showcooking.


Il progetto Catwalk Champagne, bollicine in passerella per il gran finale del Merano WineFestival si è collegato alla riscoperta che sta vivendo lo champagne in Italia sdoganando quella idea eccesso e riservatezza ma rendendo lo champagne più alla portata di tutti.
Ma non solo una speciale occasione di degustazione e condivisione quello che si può vedere a Merano Wine Festival, bensì un evento che combina fra loro cultura, intrattenimento e scoperta di un contesto unico e apprezzato come quello della città di Merano, delle sue montagne e delle sue terme. 

La storica manifestazione è giunta quest’anno alla sua 28^ edizione, e ha svelato tanta attenzione mediatica soprattutto dalla stampa italiana ed internazionale, i canali web, la radio e da nuovi wine bloggers emergenti. 

merano_winefestival.jpg

Un evento culturale di portata internazionale ormai, scandito fra degustazioni, conferenze, masterclass e premiazioni che hanno coinvolto un pubblico di ben oltre 10.000 visitatori, nel quale Merano WineFestival è stato protagonista di dirette live e focus che hanno raccontato l’eccellenza wine&food e che con partners, quali Radio Monte Carlo ad esempio, partner ufficiale dell’evento, ha saputo documentare la kermesse con interviste agli addetti ai lavori ed esperti del settore vitivinicolo. 

Un network di media che assicura a Merano WineFestival un’audience elevata e competente, sinonimo di credibilità, visibilità e qualità nel settore, portando la rassegna enologica alla visibilità italiana e internazionale. Quasi 300 i giornalisti presenti alla manifestazione, tra cui spicca anche un aumento di testate internazionali, che hanno raccontato e che racconteranno Merano WineFestival e le sue eccellenze anche nei prossimi mesi. 

Anche il mondo dei social network ha risposto con un numero altissimo di interazioni, parlando infatti con colleghi del settore, specialmente per la piattaforma Instagram, la kermesse meranese ha sviluppato contenuti e collegamenti registrate da ogni parte del Mondo.

Ma è stato record di presenze anche per le Aziende espositrici che qui a Merano sono arrivate fino a 950 case vitivinicole e come sempre portando racconti e esperienze dirette da condividere con noi giornalisti e appassionati. Una selezione che il patron Helmuth Köcher cura personalmente con il suo staff da sempre e che rappresenta il vero cuore pulsante della manifestazione. 

salapiena_meranowinfestival2019.jpg

Numeri che esprimono un incremento non solo in termini di quantità, ma anche di qualità, evidenziando come Merano WineFestival sia sempre più un esclusivo appuntamento di incontro fra produttori e operatori, una vera e propria vetrina di eccellenze a disposizione degli specialisti del settore. Un trend che rispecchia la filosofia del WineHunter, che combinando passione e ricerca della qualità ha portato fra l’architettura liberty del Kurhaus i vini di “The Official Selection”, ovvero il risultato di una selezione e degustazione durata ben 12 mesi. Grande successo per gli eventi ormai consolidati, come The Official Selection, al centro della manifestazione, la GourmetArena, lo spazio dedicato alla gastronomia, le Charity Wine Masterclasses all’Hotel Terme Merano e The Circle, che per il secondo anno ha riproposto una spazio dal linguaggio innovativo, presentando vino e cibo in chiave pop e ospitando dibattiti e presentazioni. Merano Wine CityLife, è però la novità di questa edizione che ha gremito il tappeto rosso di Corso Libertà con un Fuorisalone in perfetto stile: un’esperienza che ha dato vita alla città di Merano e che per il futuro si pensa già di implementare con sempre nuove e coinvolgenti attività. 

Da non dimenticare, infine, l’ampio spazio alla cultura che ha portato in scena un ricco programma di talk e convegni a tema e che ha contribuito a riempire di contenuti la manifestazione. 

Glamour e soprattutto qualità nella scelta dei partner e attenzione alla professionalità di chi lavora nel vino e ha bisogno di farsi conoscere e farsi apprezzare per il lavoro duro che quotidianamente mette in campo.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Un progetto di tracciabilità teso a raggiungere il perfetto connubio 
tra produttore e consumatore


La Patata di Bologna D.O.P. - prima patata italiana insignita della Denominazione d’Origine Protetta - germoglia e cresce nelle campagne del bolognese: è così che nasce un prodotto ricco di storia, tradizioni e bontà eccezionale. Il Consorzio di Tutela Patata di Bologna D.O.P. si impegna a garantire la qualità di questa preziosa varietà - la Primura - determinata dalla sua natura, dalla passione dei suoi produttori, che da generazioni si tramandano saperi e tecniche colturali, ma anche dal territorio in cui viene coltivata: terreno, clima, ambiente di conservazione, sono gli ingredienti di una patata che ha la sua tipicità nello stretto legame con i fertili suoli bolognesi.


È proprio a questi suoli che oggi il Consorzio intende riportare i consumatori della Patata di Bologna D.O.P., attraverso un sistema di tracciabilità. Il progetto “COLTIVATORI DI VALORI” svela al consumatore chi è lo specifico produttore del sacchetto di patate acquistato, facendo riscoprire i valori che le patate bolognesi acquisiscono fin dalla semina: storia, tradizione, impegno, passione, naturalità.


Il progetto mira a fornire un’informazione trasparente, tracciando un percorso che ripercorre la storia del prodotto. Come funziona? Su ogni sacchetto di Patata di Bologna D.O.P. è possibile trovare un QR Code e un Codice di Rintracciabilità (C.R.). Inquadrando il QR Code con il proprio smartphone oppure accedendo al sito www.patatadibologna.it/coltivalori/, verrà richiesto di inserire il Codice di Rintracciabilità (C.R.). Dopo l’inserimento, il consumatore accederà direttamente a una pagina dedicata al produttore e al campo dove sono state coltivate le patate acquistate. All'interno di questo spazio web è possibile trovare informazioni sugli ettari coltivati, curiosità e cenni storici relativi a quel produttore e a quel determinato terreno. Sempre dal sito è possibile operare una ricerca dei coltivatori per Comune, oppure sfogliare le pagine dei singoli coltivatori scorrendo la gallery fotografica.


La Patata di Bologna D.O.P. è coltivata principalmente tra i due fiumi Sillaro e Reno, all’interno di una determinata zona che comprende i Comuni di: Budrio, Castenaso, Ozzano dell’Emilia, San Lazzaro di Savena, Castel San Pietro Terme, Castel Guelfo di Bologna, Medicina, Molinella, Baricella, Minerbio, Granarolo dell’Emilia, San Giovanni in Persiceto e Crevalcore.


D'altronde, la pataticoltura ha profonde radici nelle tradizioni rurali della provincia bolognese: già nell’Ottocento, quando le patate si chiamavano ancora “Pomi di Terra”, gli studiosi istruivano i contadini a coltivarle in questi terreni prediletti e all’uopo resi coltivabili, strappati alla forza dell’acqua con le prime bonifiche. Poderi e saperi sono stati tramandati con passione e perfezionati nel tempo.
«Siamo estremamente orgogliosi di questo progetto - dichiara Davide Martelli, Presidente del Consorzio - che abbiamo fortemente voluto per dimostrare la nostra trasparenza nei confronti dei consumatori, i quali devono essere sicuri ed informati sulla qualità e sulla tracciabilità del prodotto che vanno ad acquistare. Il Consorzio di Tutela Patata di Bologna D.O.P. associa esclusivamente produttori iscritti al piano dei controlli, con terreni nella provincia di Bologna e sottoposti alla stretta vigilanza dell'Organo di Controllo dei prodotti a denominazione d'origine. Nel rispetto di uno stringente Disciplinare produttivo, dell'ambiente e del territorio, tutti i Soci del Consorzio valorizzano la tipica bontà della Patata di Bologna D.O.P. con passione e dedizione. Oggi - conclude Martelli - grazie al progetto "COLTIVATORI DI VALORI", il consumatore potrà raggiungere ognuno di quei produttori e ciascuno di quei terreni, assaporandone tutta la storia e la tradizione pataticola. Un viaggio divulgativo e al tempo stesso emozionale, in grado di accompagnare le persone alle origini, al territorio e al cuore del nostro prodotto».


«La Patata bolognese D.O.P. - è il commento del Vicesindaco della Città metropolitana Fausto Tinti - è un prodotto di eccellenza del nostro territorio: diffuso (si coltiva in ben 13 comuni) e radicato (si coltiva fin dall'800). In un mondo sempre più globalizzato, anche in campo alimentare, la qualità va curata e difesa. In questo senso salutiamo positivamente questa iniziativa del Consorzio di Tutela che rafforza ulteriormente il concetto di tracciabilità che arriva a raccontare al consumatore, attraverso il packaging del prodotto, la storia di chi lo produce e quindi di un pezzo importante del tessuto economico del nostro territorio».


«Un’iniziativa che punta a far conoscere sempre meglio la produzione della Patata di Bologna D.O.P. e tutto il mondo di produttori che unisce tradizione agricola e innovazione - afferma l’Assessore regionale all’Agricoltura Simona Caselli -. La rintracciabilità diventa il vero e proprio biglietto da visita di un prodotto che continua a crescere, valorizzando il territorio e la sua storia. La qualità dei prodotti Dop e Igp – precisa Caselli - passa anche attraverso tecniche produttive rivolte alla sicurezza del consumatore e alla salvaguardia dell’ambiente e a questi obiettivi è rivolta l’azione della Regione. Attraverso le proprie strutture tecniche, tra le quali il servizio Fitosanitario, la Regione si fa interprete delle esigenze dei produttori e dà un forte sostegno alla ricerca, come nel caso del progetto sulla “certificazione analitica della patata dell'Emilia Romagna” finanziato con la Misura di innovazione nell’ambito dei progetti di filiera del Psr. È la dimostrazione - prosegue Caselli - che la politica di sostegno all’innovazione e alla promozione è indispensabile per valorizzare le Indicazioni geografiche e le produzioni tradizionali di cui è ricca l’Emilia-Romagna, come dimostra l’iniziativa di oggi che dà l’avvio al secondo dei due importanti progetti di promozione della patata bolognese che la Regione ha finanziato al Consorzio, tramite il Psr, per oltre 400 mila euro».


www.patatadibologna.it 
https://www.facebook.com/patatadibolognadop/ 
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Bologna 6 novembre 2019

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Editoriale:  - Dal MOSE al MUSE, la storia infinita delle incompiute - Latte in periodo di stabilità, burro torna in discesa - Con l’ANSA alla ricerca delle eccellenze. - Cereali e dintorni. Nessuno scossono dopo le stime USDA. - Dall'emergenza alla prevenzione: 3,5 milioni di euro a favore delle aziende agricole di montagna. ore delle aziende agricole di montagna -


SOMMARIO Anno 18 - n° 46 17 novembre 2019 Cibus-46-17nov19-COP.jpg
1.1 editoriale
Dal MOSE al MUSE, la storia infinita delle incompiute
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Latte in periodo di stabilità, burro torna in discesa
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Nessuno scossone dopo le stime USDA..
5.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Pochi rumors dai mercati delle materie prime.
7.1 Lambrusco tra storia e tradizioni Alla riscoperta del Lambrusco
7.2 eccellenze nazionali Con l’ANSA alla ricerca delle eccellenze. 
8.1 montagna Montagna, più sicurezza per le aziende agricole grazie alla Bonifica Parmense
8.2 bonifica Dall'emergenza alla prevenzione: 3,5 milioni di euro a favore delle aziende agricole di montagna. ore delle aziende agricole di montagna.
9.1 patata bologna DOP Il Consorzio di Tutela Patata di Bologna D.O.P. presenta: "COLTIVATORI DI VALORI"
10.1 meccanica specializzate Macchine per le costruzioni: tecnologia intelligente e contenuti green spingono gli acquisti
12.1 agriturismi e fattorie didattiche 7 milioni di euro per gli agriturismi dell’Emilia Romagna.
13.1promozioni “vino” e partners
14.1 promozioni “birra” e partners

 

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