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Domenica, 29 Settembre 2013 15:39

SOMMARIO Anno 12 - n° 39 settembre 2013

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare - sommario  Anno 12 - n° 39  del 30 settembre 13

(Allegato in formato pdf scaricabile)

1.1 editoriale

Io non c'ero e se c'ero dormivo!

3.1 fiscale

Meglio in proprietà, affitto o leasing?

5.1 lattiero caseario

Grana padano in gran fermento. Latte spot cresce ancora

6.1 trasporto merci

Un altro passo verso la navigabilità del PO.

7.1 pomodoro

ASIPO in assemblea

8.1 agricoltura

XIII Forum internazionale sull'agricoltura e l'alimentazione

9.1 salute

Biosensori contro le allergie alimentari

9,2 UE e latte

Un osservatorio UE per il latte.

10,1 Consumi

V Gamma in decrescita.

11.1 Vendemmia

Vendemmia 2013: maggiore quantità e migliore qualità

 

Cibus n° 39 copertina

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Domenica, 29 Settembre 2013 09:37

Biosensori contro le allergie alimentari



Se ne è discusso lo scorso 25 settembre a Roma.
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di Virgilio --

Parma, 29 settembre 2013 -
I dati confermano una costante crescita di allergie alimentari. Alcuni alimenti tra i quali latte, uova, crostacei e molluschi, sono più a rischio di provocare reazioni allergiche. Alle volte, per frodi o per errori tecnici, le etichette non riportano quali tra i 14 allergeni individuati dalla Ue siano presenti. Da ciò l'idea di utilizzare le nanotecnologie per "intercettare" la presenza di allergeni.

Dall'idea al progetto di ricerca il passo è breve. In occasione del convegno sono stati riporta i risultati di un progetto di ricerca finalizzata del Ministero della Salute che ha avuto ampia partecipazione nazionale degli II.ZZ.SS e di enti di ricerca del settore. Attraverso un approccio multidisciplinare sono state affrontate le problematiche della determinazione degli allergeni nascosti legate alle metodichetradizionali di screening e di conferma e metodiche innovative (nano biosensori e PCR digitale). Nel progetto una parte delle risorse è stata dedicata a investigare una metodologia di comunicazione efficace verso il target più sensibile.

La seconda parte del progetto servirà a produrre dei veri e propri kit, che potranno essere utilizzati dai produttori della filiera alimentare, nei ristoranti o nelle mense. Mentre per le intolleranze è spesso un problema di quantità, per le allergie, poiché prevedono il coinvolgimento del sistema immunitario, anche una minima dose può esser dannosa.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Domenica, 29 Settembre 2013 07:43

Un osservatorio UE per il latte.



La proposta del commissario Dacian Ciolos per prevenire stati di crisi nelle aziende zootecniche.

di Virgilio -

Parma, 29 settembre 2013 – Al termine dell'incontro sul futuro del mercato del latte dopo la fine del regime delle quote, ieri a Bruxelles, Dacian Ciolos , commissario all'Agricoltura, ha caldeggiato l'isitutizione di un osservatorio di mercato. "Nelle nostre riflessioni, dobbiamo tener conto della grande diversità delle situazioni in tutta l'Europa, sia in termini di potenziale che di produzione, e della diversa importanza economica, o sociale o ambientale del settore nelle diverse aree. L' obiettivo della conferenza è quello di creare una piattaforma che esprima idee diverse, facendo domande, le opzioni di condivisione e di analisi della situazione e le prospettive per il settore", ha spiegato Ciolos.

L'importanza di poter contare su un Osservatorio europeo del mercato del latte, dopo la fine nel 2015 del sistema di quote di produzione, lo dimostra l'attuale evoluzione del prezzo ai produttori. L'esempio più significativo sta nel continuo superamento dei record del prezzo del latte spot. Il nuovo apice è stato raggiunto lunedi alla borsa veronese con una quotazione massima di 52,58€/100 litri di latte, incrementando di un lteriore 2% la precedente quotazione e segnando un aumento del 25% rispetto l'anno precedente.
Pubblicato in Agroalimentare Emilia


Organizzato da Coldiretti se Studio Ambrosetti si terrà, come di consueto, nella prestigiosa Villa d'Este di Cernobbio dal 18 al 19 ottobre.

Roma, 27 settembre 2013 -

L'edizione 2013 del Forum Internazionale dell'Agricoltura e dell'Alimentazione, organizzato dalla Coldiretti con la collaborazione dello studio Ambrosetti, si terrà a Villa d'Este a Cernobbio, sul lago di Como, dal 18 al 19 ottobre.

Il Forum, giunto alla tredicesima edizione, costituisce l'appuntamento annuale del settore che riunisce i maggiori esperti, opinionisti, ed esponenti del mondo accademico nonché rappresentanti istituzionali, responsabili delle forze sociali, economiche, sindacali e politiche nazionali ed estere.

L'edizione di quest'anno si apre alle ore 10,00 di venerdì 18 ottobre con la presentazione dell'indagine sulla crisi nel piatto degli italiani. I risultati saranno illustrati dal presidente della Coldiretti Sergio Marini e dall'analista Roberto Weber.

Esclusive analisi sugli andamenti di mercato del Made in Italy e sui comportamenti dei consumatori, la povertà, la crescita e il lavoro, esposizioni ed esperienze imprenditoriali innovative, caratterizzeranno la due giorni.

(fonte Coldiretti)
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Domenica, 29 Settembre 2013 09:20

IV Gamma in decrescita.



La crisi colpisce la IV gamma che vede una riduzione del 3,5% nei volumi d'acquisto.

Roma,  settembre 2013 --

I tagli al carrello della spesa non risparmiano gli ortaggi di IV gamma, un segmento - quello delle verdure fresche, lavate, tagliate e confezionate - immune, almeno fino allo scorso anno, dalla crisi dei consumi alimentari e in grado di esprimere tassi di crescita anche a due cifre.
 
La rilevazione Ismea/Gfk-Eurisko indica nel periodo gennaio-agosto 2013 un calo del 3,5% dei volumi acquistati rispetto allo stesso periodo del 2012 e una flessione della spesa del 7,5%, a causa della concomitante riduzione dei prezzi medi al dettaglio (-4,2%).

Tale dinamica è riconducibile alla contrazione delle vendite di insalate monovarietali, di insalate miste e di altri ortaggi (ad es. carote), mentre le vendite di ortaggi pronti da cuocere si sono mosse in netta controtendenza, registrando un +2,8% su base annua, con un aumento della spesa dello 0,9%, solo in parte ridimensionata dalla riduzione dei listini medi (-1,8%).

Fino alla fine del 2012, gli acquisti di ortaggi di IV gamma hanno registrato un costante trend in crescita, complici l'elevato contenuto di servizio e la praticità d'uso che ne hanno fatto impennare i consumi del 380% in dieci anni nonostante prezzi decisamente più elevati rispetto al fresco tradizionale. 

I primi segnali di cedimento del mercato si sono manifestanti a dicembre 2012, quando l'onda lunga della crisi aveva determinato una brusca inversione di tendenza negli acquisti domestici che si è protratta fino a giugno 2013.

Miglioramenti sono emersi solo in estate: nel bimestre luglio-agosto le vendite (sia in volume che in termini monetari) hanno superato i livello dello stesso periodo del 2012, grazie soprattutto ai maggiori acquisti di insalate e ortaggi pronti da cuocere.

IV Gamma in decrescita
(Fonte Ismea)

 

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Domenica, 29 Settembre 2013 08:13

Vendemmia 2013: maggiore quantità e migliore qualità




Dopo alcuni anni di vendemmie anticipate, il 2013 torna nella "tradizione". Il culmine tra fine settembre e ottobre.

di LGC - Parma 29 settembre 2013 -

Secondo le stime Ismea e Unione Italiana Vini la produzione di vino 2013 dovrebbe attestarsi sui 44,5 milioni di ettolitri, l'8% in più rispetto ai 41,1 milioni indicati dall'Istat per la scorsa campagna.

Dopo una stagione primaverile caratterizzata da forti piogge e sparse grandinate su tutta la penisola, la stagione della vendemmia torna nell'arco tradizionale di raccolta tra settembre e ottobre. Una raccolta che porterà, sempre secondo e stime di Ismea, a superare la produzione 2012 (Vedi tabella).

Le temperature estive elevate hanno quindi consentito un buon recupero delle produzioni e ottime speranze di qualità in vinificazione.

A livello territoriale, nel Mezzogiorno l'esito vendemmiale dovrebbe tradursi in maggiori incrementi rispetto alle regioni del Nord. Questo in un contesto di crescita generale, ad eccezione del Friuli Venezia Giulia e dell'Umbria, dove la vendemmia, in calo rispettivamente del 5 e del 3 per cento su base annua, avrebbe subito le ricadute sia delle avversità atmosferiche che di problemi fitopatologici.

Vino produzione stima ismea

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Giovedì, 26 Settembre 2013 10:38

Le pere Abate volano in USA

Bologna, 26 settembre 2013
 
Export, Rabboni firma a Macfrut l' accordo con lo stato del Delaware per la promozione delle pere Abate e delle altre eccellenze emiliano-romagnole sul mercato statunitense -
L'assessore regionale all'agricoltura Tiberio Rabboni e il segretario di stato all'Agricoltura del Delaware Edwin Kee hanno firmato ieri a Cesena, all'interno del Macfrut, rassegna internazionale della filiera ortofrutticola che si conclude domani, un accordo per la promozione sui mercati americani delle pere Abate e delle altre eccellenze alimentari dell'Emilia-Romagna, all'indomani della storica apertura delle frontiere commerciali statunitensi per le pere e le mele made in Italy. Punto di incontro e di confronto per i professionisti dell' ortofrutta, da coloro che si occupano di produzione, di commercio, a chi è impegnato nella logistica, nel packaging, nei macchinari e nella distribuzione, Macfrut, è un "ideale Giro d'Italia" dove i prodotti delle tradizioni regionali sono mostrati agli operatori italiani ed esteri.
"L'apertura del mercato Usa rappresenta una nuova interessante opportunità per la nostra frutta – spiega Rabboni – ma anche una scommessa impegnativa per renderla riconoscibile ai consumatori d'oltre oceano e garantire nel tempo forniture di qualità. Le pere Abate Fetel dell'Emilia-Romagna sono un prodotto eccellente ed una novità per il mercato USA e come tale di grandi potenzialità. Ma come per tutti i nuovi prodotti sarà necessario un forte investimento in comunicazione, accordi con i servizi distributivi locali e certezza di standard qualitativi costanti nel tempo. E' questo l'obiettivo dell'accordo con lo Stato del Delawere che abbiamo firmato per l'export di pere, vino, aceti, formaggi e salumi e che rappresenta l'esito di un confronto avviato già nello scorso mese di gennaio in occasione della visita a Bologna del senatore federale Harris Mc Dowell."
Sempre nella giornata di ieri a Cesena l'assessore regionale Rabboni ha partecipato al primo incontro sull'export delle pere in USA, organizzato dal Cso (Centro Servizi ortofrutticoli di Ferrara), tra gli operatori accreditati negli Usa e alcuni rappresentanti dello Stato del Delaware. In particolare John Pastor, direttore dell'International Trade and Development Office. All'incontro era presente anche Chris Kenny del consiglio di amministrazione della catena di supermercati Shoprite.
L'Emilia-Romagna è il principale produttore italiano di pere e leader mondiale per la varietà Abate, un prodotto di elevata qualità che gode anche del riconoscimento Igp. La superficie coltivata a pere in Emilia-Romagna è di 22.500 ettari, per una produzione pari al 65% dell'intera produzione nazionale. Nella campagna 2012-2013 il prodotto esportato è stato pari a 142.443 tonnellate per un valore di quasi 168 milioni di euro.
L'apertura del mercato statunitense avrà una durata in via sperimentale per un anno ed è il frutto di un riuscito gioco di squadra che ha visto coinvolti, oltre al Cso e Assomela, il Ministero delle politiche agricole, la Regione Emilia-Romagna, la Provincia autonoma di Trento e Bolzano. Determinante è stato il ruolo svolto dal Servizio fitosanitario della Regione Emilia-Romagna che ha consentito di superare le restrizioni dovute alla rigida normativa fitosanitaria statunitense, offrendo tutte le garanzie richieste nelle diverse fasi produttive. Un ruolo questo già giocato con successo a favore di un altro prodotto di cui l'Emilia-Romagna è leader – il kiwi - per permetterne l'esportazione nella Corea del sud. In questi giorni il Servizio fitosanitario regionale in stretta collaborazione con il Cso e gli ispettori statunitensi sta effettuando continui controlli sulla pera Abate presso i sei magazzini che partecipano al programma.
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Parma 22 settembre 2013 - -

SOMMARIO Anno 12 - n° 38  23 settembre 2013 - 



(Formato pdf allegato e scaricabile)




SOMMARIO Anno 12 - n° 38 23 settembre 13

1.1 editoriale

+ IVA - Equitalia 

2.1 lattiero caseario

Parmigiano Reggiano, al via i piani produttivi

3.1 export

Frutta italiana negli USA

4.1 export

Olio d’oliva negli USA: ASSITOL, standard di qualità unici

5.1 lattiero caseario                                             

Le due principali DOP confermano i segnali di ripresa  

6.1 cereali                                           

Barilla e Regione per ridurre l’effetto serra 

7.1 ambiente

Ambiente, Ddl consumo del suolo: riunito primo gruppo di lavoro 

8.1 energia

Efficienza energetica nel settore agricolo. Verona dal 9 all’11 ottobre

9.1 salute                                             

Per allungare la vita: dieta, meditazione e esercizio fisico 

9,2 eventi

Grandi Marchi al 60° compleanno dei Masters of  Wine

10,1 Vino

Dalla “fusione” il buon vino.

11.1 “BOLLICINE”                 

Champagne: -36%  rispetto il 2012

Cibus 38set2013 copertina

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Domenica, 22 Settembre 2013 11:00

Frutta italiana negli USA



L'Italia, che con Spagna si contende l'appellativo di "orto d'europa" finalmente sbarca in USA..

di Virgilio --

Roma, 22 settembre 2013

Ortofrutta: bene l'accordo, da fine mese pere e mele "made in Italy" sbarcano in Usa.

La Cia commenta la firma del piano operativo finalizzato all'export sul mercato americano di questi due prodotti, dopo aver superato il blocco delle barriere fitosanitarie: per il settore ortofrutticolo "tricolore" si tratta di una grossa opportunità, anche per compensare il calo della domanda interna (-2,5%). Gli Stati Uniti sono uno sbocco fondamentale per il nostro agroalimentare, con vendite in aumento del 7% nel 2013. L'ortofrutta rappresenta circa un terzo dell'intera Plv agricola del Paese.

Dalla fine del mese mele e pere italiane potranno essere esportate anche negli Stati Uniti. Per il settore ortofrutticolo nazionale si apre quindi una nuova grande opportunità, visto che gli Usa rappresentano un mercato di sbocco fondamentale per il "made in Italy" agroalimentare con un aumento delle vendite dell'11 per cento nel 2012 e del 7 per cento nei primi cinque mesi del 2013. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, in merito all'accordo sottoscritto dall'Animal and Plant Health Inspection Service (APHIS) e dal Servizio fitosanitario centrale del Mipaaf e diretto all'export di mele e pere italiane verso il Paese americano.

L'apertura di un nuovo sbocco commerciale è rilevante soprattutto in una fase come quella attuale, in cui la domanda interna è stagnante -sottolinea la Cia- e le esportazioni diventano fondamentali per compensare il crollo dei consumi domestici. Nella prima metà dell'anno, infatti, gli acquisti di ortofrutta fresca sono diminuiti del 2,5 per cento in quantità e del 3,6 per cento in valore.

Ecco perché l'export verso nuovi mercati diventa vitale per un comparto come quello ortofrutticolo, che già oggi realizza un quarto del proprio fatturato oltreconfine. L'ortofrutta -ricorda ancora la Cia- rappresenta circa un terzo dell'intera Plv agricola del Paese e, con una produzione di circa 35 milioni di tonnellate l'anno e un giro d'affari di circa 12 miliardi, l'Italia si contende con la Spagna l'appellativo di "orto d'Europa".
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L'associazione degli industriali apprezza la proposta della Commissione per il Commercio internazionale degli Stati Uniti, che ipotizza di arrivare ad uno standard riconosciuto dalla FDA per verificare le caratteristiche degli oli. Un'idea che Assitol promuove da tempo

Roma, 22 settembre 2013

Bene l'ipotesi di individuare parametri standard per garantire la qualità dell'olio d'oliva negli Stati Uniti. ASSITOL, l'associazione italiana dell'industria olearia, commenta così l'indicazione presentata nel Report sulle condizioni di competitività tra USA e Paesi fornitori di oli d'oliva, voluto dalla Commissione per il Commercio internazionale degli Stati Uniti.

In particolare, lo studio riconosce l'importanza di definire uno standard approvato dalla FDA (Food and Drug Administration), in grado di verificare l'autenticità e le caratteristiche qualitative dell'olio, la cui domanda in America è in continuo aumento. "Proprio ASSITOL – osserva Claudio Ranzani, direttore generale di ASSITOL - ha più volte rilanciato l'ipotesi che anche gli USA adottino le regole messe a punto dal Consiglio Oleicolo Internazionale nell'ambito della NAOOA, l'associazione nord-americana dell'olio d'oliva. In tal senso, fa piacere che il Report apprezzi l'attività di controllo effettuata proprio dall'organizzazione statunitense, in collaborazione con il COI".

L'indagine della Commissione governativa mette anche in evidenza la necessità di investire a favore di una migliore informazione dei consumatori sulle proprietà degli oli d'oliva. "Un'idea che ci trova perfettamente d'accordo – afferma il Presidente Colavita – e che vede le nostre aziende attive già da tempo. In questo modo, gli spazi di mercato per l'olio extravergine ne uscirebbero rafforzati".

Benché il Report sottovaluti fortemente il numero di controlli operati in Italia sull'olio extravergine destinato all'esportazione, esso presenta accurate informazioni sul settore, come la situazione dei singoli Paesi produttori e, dato non facilmente reperibile, una stima dei costi di produzione dei principali paesi fornitori.

Infine, in merito al comparto italiano, l'indagine sottolinea positivamente la storica capacità delle nostre imprese, obbligate a trovare all'estero i quantitativi di materie prime che l'Italia non produce, nel selezionare e creare "blend" di oli extravergini, definendolo un "vantaggio competitivo"..
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