In cinque giorni, attivati quasi 200 fascicoli. Un'occasione per i dipendenti comunali, un'opportunità per tutti i cittadini -
Parma, 17 luglio 2015 -
E' un'opportunità, ma ancora non tutti la conoscono: è il fascicolo sanitario elettronico (FSE), un modo innovativo e semplice per gestire i dati relativi alla propria salute, direttamente da pc, tablet e smartphone, in massima sicurezza e a costo zero. A portata di click sono disponibili prescrizioni mediche (richieste di esami e ricette per farmaci), referti e lettere di dimissione ospedaliera, ..., il tutto a partire dal 2008.
Con l'obiettivo di favorire l'accesso dei cittadini a questo innovativo strumento di interazione con le Aziende sanitarie, l'AUSL e il Comune di Parma hanno raggiunto un'intesa per offrire ai dipendenti comunali, direttamente sul posto di lavoro, la possibilità di attivare il fascicolo.
"Con i suoi 1200 dipendenti, il Comune è una piccola città nella città. Ogni dipendente, inoltre, può fare da eco alle opportunità date dal fascicolo e diffondere l'informazione tra parenti e amici – commenta Giovanni Marani, assessore del Comune di Parma con delega al Servizio Informatica e Innovazione Tecnologica - Anche per questo e per offrire un servizio a tutti loro, abbiamo realizzato una collaborazione con l'AUSL, prima di informazione, poi di agevolazione all'attivazione del fascicolo sanitario elettronico. Nelle scorso settimane, in soli 5 giorni, al DUC e al Palazzo Municipale sono stati attivati quasi 200 fascicoli, grazie all'intesa AUSL-Comune. L'intesa ha indubbiamente funzionato - conclude Marani - Un'esperienza che andremo sicuramente a ripetere nei prossimi mesi."
"L'intesa con il Comune – spiega Giuseppina Ciotti, direttore del Distretto di Parma dell'AUSL - è una tra le tante iniziative messe in campo dall'Azienda sanitaria, in particolare in questi ultimi mesi, per informare i cittadini circa le opportunità offerte dal fascicolo e per mettere tutti nelle condizioni di attivarlo. Oltre ad analoghe proposte fatte ad altre grandi Aziende locali, con le quali sono in corso i necessari contatti per organizzare le collaborazioni, sul territorio provinciale sono aumentate le sedi dove i cittadini possono rivolgersi per attivare il fascicolo sanitario elettronico. A Parma e provincia, in tutto, sono oltre 30 le sedi di attivazione con più di 120 operatori formati. Inoltre, è in corso una campagna informativa ad hoc. Tutte queste azioni ci hanno permesso di registrare, nel periodo febbraio-maggio, un incremento di quasi il 50% dei FSE attivati, un tasso di crescita più che doppio rispetto a quello regionale".
Semplicità e velocità sono le caratteristiche del FSE. Il fascicolo permette infatti di prenotare on line visite ed esami specialistici (al momento solo alcuni, ma saranno sempre di più), pagare il ticket, ricevere direttamente il relativo referto. Per le visite ed esami non prenotabili on line è sufficiente stampare la prescrizione/promemoria fatta dal medico e recarsi direttamente al Cup o in farmacia a prenotare la visita. Anche per i farmaci, soprattutto quelli che si assumono abitualmente, si può evitare di recarsi dal medico a ritirare le ricette. Una volta prescritti, è possibile stampare la ricetta/promemoria dal proprio fascicolo e recarsi direttamente in farmacia a ritirare il farmaco.
Attivare il FSE è semplice: la modalità più veloce è la registrazione on line. Occorre registrarsi al sito www.servizisanitarionline-rer.it. Con il codice ricevuto via e-mail, ci si può rivolgere allo Sportello unico/CUP o alle altre sedi dell'AUSL (indirizzi e orari sempre aggiornati nel sito www.ausl.pr.it ) con un documento d'identità e relativa fotocopia: in pochi minuti si avrà l'attivazione. Con le credenziali (username e password), collegandosi al sito www.fascicolo-sanitario.it si può iniziare a consultare il fascicolo.
Per ogni ulteriore informazione, consultare il sito www.fascicolo-sanitario.it oppure chiamare il numero verde 800.448.822, attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18, il sabato dalle 8.30 alle 12.30.
(Fonte: Ufficio stampa Ausl Parma)
L'app, utile per l'apprendimento di tecniche eco guidate, è stata premiata all'11° Congresso Nazionale SIARED a Riva del Garda in occasione del primo memorial "Marco Rambaldi". -
Parma, 15 luglio 2015 -
Professionalità e nuove tecnologie al servizio della medicina. "Block US" è il progetto di una applicazione per smartphone ideato da un gruppo di anestesisti dell'U.O. di Anestesia e Rianimazione dell'Ospedale di Vaio. L'app sarà destinata ad uso professionale per anestesisti in formazione.
Gli ideatori sono 4 medici, tutti under 40 come previsto dal bando di concorso, Giovanni De Grandis, Luca Martani, Simone Schiavo e Andrea Spigolon dell'Unità Operativa guidata da Luca Cantadori.
"E' utile all'apprendimento video di tecniche eco guidate per il posizionamento di cateteri per infusione continua di farmaci anestetici in corso di intervento chirurgico agli arti inferiori o superiori. Questa metodica è seguita per la somministrazione di anestesia, per interventi chirurgici o per iniettare in modo costante sostanze analgesiche, per la terapia del dolore" - spiega Cantadori.
La premiazione si è svolta, a Riva del Garda, nell'ambito dell'11° Congresso Nazionale SIARED (Società Italiana di Anestesia Rianimazione Emergenza e Dolore), in occasione del primo memorial "Marco Rambaldi", direttore dell'U.O. Anestesia Rianimazione di Modena, recentemente scomparso.
"Il premio vinto di 5000 euro – conclude il direttore Cantadori – è destinato allo sviluppo del progetto. Abbiamo già preso contatto con una software house che inizierà lo sviluppo informatico della app, in collaborazione con il nostro gruppo di anestesisti che, nel frattempo, sta raccogliendo la migliore documentazione visiva possibile da utilizzare".
"Un bell'esempio questo di come la tecnologia possa essere di supporto alla medicina – afferma Ettore Brianti, direttore sanitario dell'AUSL di Parma -. Quanto progettato è un valido strumento per chi desidera qualificare la propria competenza, così come è utile al professionista per il mantenimento di elevata expertise. Ai quattro medici, cha hanno dimostrato capacità innovativa, desidero esprimere le più vive congratulazioni della Direzione aziendale."
Accordo Ausl e Federfarma, potenziata la collaborazione che introduce alcune novità tra cui la possibilità di pagare il ticket in tutte le farmacie. -
Piacenza, 13 luglio 2015 -
L'Azienda Usl di Piacenza e Federfarma potenziano la collaborazione già ampiamente consolidata negli ultimi anni. È stato infatti siglato pochi giorni fa un accordo biennale che, oltre a confermare quanto già definito nelle convenzioni precedenti, introduce alcune importanti novità, tra cui la possibilità di pagare il ticket in farmacia.
"Tramite questo accordo, inserito nella cornice dell'accordo regionale, raggiungiamo l'obiettivo - sottolinea il direttore generale Ausl Luca Baldino - di potenziare i servizi all'utenza rafforzando ulteriormente il rapporto sinergico con le farmacie territoriali. La valorizzazione della rete delle farmacie, ben distribuite nella provincia, consente infatti di favorire l'accessibilità dei cittadini a servizi importanti, soprattutto in zone disagiate".
"È un percorso veramente coerente con l'idea delle farmacie – evidenzia Domenico Dal Re, presidente Federfarma Emilia Romagna - come parte integrante del sistema sanitario".
"La piena collaborazione tra Federfarma e Ausl – aggiunge il presidente piacentino Roberto Laneri – consente di ottimizzare i servizi per i cittadini, limitando i disagi: ciò si ottiene utilizzando al massimo le farmacie, che sono strutture distribuite omogeneamente sul territorio".
Ecco nel dettaglio tutte le novità e le conferme previste dall'accordo.
1. PAZIENTI DIABETICI
Le farmacie continuano a distribuire i presidi per diabetici necessari al monitoraggio del livello di glicemia nel sangue: aghi, strisce reattive e lancette pungidito. Naturalmente, possono ritirare i materiali solo i pazienti in possesso di un piano terapeutico elaborato da uno specialista e autorizzato dall'Ausl.
2. DISTRIBUZIONE FARMACI
Viene aumentato il numero di farmaci che le farmacie distribuiscono "per conto" dell'Azienda Usl di Piacenza, consentendo importanti risparmi e mantenendo al contempo per l'utenza la possibilità di rivolgersi alla propria farmacia di riferimento. Tali risparmi sono naturalmente reivestiti in servizi per l'utenza.
3. PRENOTAZIONI VISITE ED ESAMI
Da anni le farmacie svolgono attività di prenotazione di visite specialistiche, esami di laboratorio e diagnostica strumentale per i cittadini. La convenzione allarga le opportunità anche alle prestazioni specialistiche in regime di libera professione intramuraria.
4. INCASSO DEL TICKET
Al momento della prenotazione, la farmacia potrà anche incassare il ticket, consentendo al cittadino di completare tutte le operazioni in un unico luogo evitando quindi due code.
Il servizio di riscossione sarà gradualmente introdotto in tutte le sedi del territorio a cominciare dalla prossima settimana. Il sistema sarà a regime a settembre, per consentire prima le opportune modifiche dei programmi informatici necessari per l'operazione.
5. FARMACIE COLLOCATE IN ZONA MONTANA O DISAGIATA
Le farmacie ubicate in zone montane dove non sono presenti sportelli unici aziendali potranno continuare a svolgere attività di stampa dei tesserini sanitari cartacei degli assistiti, di scelta e revoca del medico o del pediatra di famiglia.
A oggi questa opportunità è fornita a Ottone, Ferriere, Rustigazzo, Travo, Morfasso e Piozzano ma potrà essere allargata ad altre farmacie che abbiano le caratteristiche indicate.
(Fonte: ufficio stampa Ausl Piacenza)
Grazie all sinergia tra territorio e ospedale: l'Associazione Nocino d'Oro (Medolla) ha donato l'ecografo, il Rotary Club di Vignola-Castelfranco-Bazzano. Un nuovo ecografo per l'urgenza pediatrica. Donato alla Struttura Complessa di Pediatria del Policlinico. -
Modena, 8 luglio 2015
Una nuova risorsa per i bambini assistiti dalla Pediatria del Policlinico di Modena. Si tratta di un ecografo portatile in grado di esaminare tutti gli organi del bambino: polmoni, cuore, addome, cervello. Lo strumento è frutto di una proficua sinergia tra territorio e ospedale: l'Associazione Nocino d'Oro (Medolla) ha donato l'ecografo, il Rotary Club di Vignola-Castelfranco-Bazzano una sonda ed un software per renderlo adatto ad uso cardiologico e vascolare e il Policlinico ha acquistato con propri fondi altre sonde che hanno completato l'apparecchio.
L'ecografo è stato consegnato idealmente nei giorni scorsi dai rappresentanti del Rotary, accolti da Lorenzo Iughetti, responsabile della Degenza breve e Day Hospital pediatrico, da Francesca Torcasio, medico della Direzione sanitaria referente per il Dipartimento materno infantile, da Azzurra Guerra, responsabile della Degenza pediatrica e Annarita Di Biase, pediatra del Policlinico. Il Rotary era rappresentato da Maria Grazia Palmieri, Presidente nel biennio 2013-2014 e da Carlo Garoia, attuale Presidente, assieme a Carlotta Giovetti e Carlo Garoia. Un grazie va al Nocino d'Oro ed in particolare al presidente Felice Oddolini che ha perseguito con tanta tenacia questo obiettivo.
L'apparecchiatura di ultima generazione si presenta con una dimensione contenuta e facilmente trasportabile all'interno del reparto, ma garantisce un ottimo livello di performance. Al momento è dotato di sonde adatte a studi addominali, vascolari e di piccole parti, oltre che per studi cardiologici. In grado di essere connesso alla rete aziendale permette di stampare in loco le immagini di interesse o di condividerle per poter beneficiare del parere di terzi o, ancora, di memorizzare le immagini stesse sul PACS. In Pediatria l'ecografo può essere utilmente impiegato in caso di urgenza, per un primo orientamento diagnostico ancor prima di attivare l'intervento del radiologo sia in pazienti critici sia in bambini che presentino quadri clinici dubbi, non infrequenti tra i 20.000 che accedono ogni anno all'Accettazione pediatrica. Si tratta, insomma, di una possibilità diagnostica tempestiva per il Percorso dell'urgenza Pediatrica. Il nuovo strumento permette di valutare in particolare gli apparati cardiovascolare, respiratorio e gastroenterico. Può risultare inoltre particolarmente utile nel lattante dal momento che l'ecografia cerebrale transfontanellare permette di valutare la presenza di emorragie e lesioni parenchimali.
(Fonte: ufficio stampa USL MO)
Presentato un innovativo progetto dedicato ai pazienti 'fragili' per il quale ha donato 10mila euro anche il Rotary Club. L'obiettivo è sperimentare l'applicazione della telemedicina per eseguire direttamente da casa o dallo studio del medico, con l'ausilio di un infermiere, il tracciato elettrocardiografico. -
Modena, 7 luglio 2015 -
L'obiettivo è semplice: permettere al paziente anziano, affetto da patologie croniche o alle persone non autosufficienti, di non doversi spostare per eseguire i controlli cardiaci ai quali, spesso, devono sottoporsi con una certa regolarità. Da questa esigenza è nata l'idea di utilizzare la 'telemedicina' che permette il controllo 'remoto' dei parametri vitali di un paziente portando direttamente a casa sua, nella struttura residenziale dove è ospitato o nello studio del proprio medico, gli strumenti per effettuare un determinato esame.
A sperimentare l'innovativa pratica, nei prossimi due anni, sarà il Distretto di Sassuolo. È stato presentato oggi, infatti, un progetto di 'telecardiologia' per la gestione di un campione di pazienti 'fragili' residenti negli 8 Comuni del Distretto (all'interno di 2 case di residenza per anziani, in 2 ambulatori di medicina di gruppo e per coloro che sono seguiti dall'assistenza infermieristica domiciliare) attraverso il nuovo modello assistenziale, al quale ha contribuito con una donazione di 10 mila euro anche il Rotary Club di Sassuolo, già da tempo impegnato a sostenere progetti per la salute dei cittadini come i progetti di diffusione sul territorio dei defibrillatori.
Grazie all'acquisizione di nuovi elettrocardiografi (di cui uno portatile) messi a disposizione di medici di famiglia e infermieri, il paziente diabetico, ad esempio, o chi soffre di disturbi cognitivi, potrà evitare di doversi recare in Ospedale o presso Poliambulatori per effettuare un elettrocardiogramma. Utilizzando la strumentazione direttamente in struttura o presso l'abitazione del paziente, medici di base e infermieri saranno in grado di inviare in tempo reale alla centrale di raccolta dati presente presso l'Unità Operativa di Cardiologia dell'Ospedale di Sassuolo, tutti i parametri cardiologici dei propri assistiti. Questo grazie alla rete di telemedicina già funzionante in provincia, ad esempio, per la lettura dell'elettrocardiogramma in emergenza-urgenza.
"Ringraziamo il Rotary Club di Sassuolo per questa importante donazione che consente di avviare un progetto con contenuti decisamente innovativi - spiega il Direttore del Distretto Maria Pia Biondi. Con questa sperimentazione potrà migliorare il monitoraggio costante delle persone con problemi di cronicità e sarà possibile prevenire complicazioni o eventi avversi per la salute dei pazienti. Se molte prestazioni sanitarie, fino ad oggi, hanno reso necessaria la presenza di uno specialista sul posto, in questo progetto le competenze del medico specialista saranno utilizzate in modalità remota, consentendo la gestitone del paziente da parte di altri operatori sanitari. L'auspicio è che questo strumento consenta di migliorare la presa in carico globale della persona, riducendo i disagi legati a spostamenti frequenti e renda più agevole il lavoro ai professionisti delle cure primarie nell'ambito dei diversi setting assistenziali territoriali."
Il progetto di telemedicina a supporto delle cure primarie, è stato presentato ufficialmente oggi, martedì 7 luglio, nell'Ospedale di Sassuolo dal Past-president del Rotary Club di Sassuolo Corrado Lavini e, per l'Azienda USL di Modena, dal direttore del Distretto sanitario Maria Pia Biondi; dal direttore del Servizio Ingegneria Clinica Massimo Garagnani, dalla direttrice del Dipartimento di Cure Primarie Maria Luisa De Luca e da Enrico Panini, direttore dell'Unità Operative di Cure Primaria del Distretto e Francesco Melandri cardiologo dell'Unità Operativa di Cardiologia dell'Ospedale di Sassuolo.
(Fonte: ufficio stampa Usl MO)
Pagamento ticket sanitario in banca: dal 1 luglio ci si dovrà rivolgere esclusivamente agli sportelli Carisbo -
Modena, 30 giugno 2015 -
Importante novità dal 1° luglio per chi sceglie di pagare il ticket sanitario in banca: in seguito a una gara regionale è stato individuato il nuovo tesoriere dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena ed è quindi cambiato l'istituto bancario di riferimento per i pagamenti. Fino al 30 giugno si potrà pagare il ticket nelle filiali dell'Unicredit mentre, dal 1 luglio, per i pagamenti in banca ci si dovrà rivolgere esclusivamente agli sportelli CARISBO www.carisbo.it.
Per pagare i ticket è possibile inoltre utilizzare gli sportelli cassa e le casse automatiche (riscuotitrici) all'interno delle strutture sanitarie che consentono il pagamento in contanti, con bancomat e in alcuni casi con carta di credito. Chi invece preferisce pagare on-line può collegarsi al sito www.pagonlinesanita.it.
Per chi ha già prenotato una visita o un esame specialistico è comunque importante verificare le modalità per il pagamento in banca poiché i moduli potrebbero riportare ancora le precedenti indicazioni. Va inoltre segnalato che fino al 2 luglio potranno verificarsi interruzioni nelle funzionalità delle riscuotitrici automatiche.
La direzione dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena si scusa per i possibili disagi e ricorda che per dubbi e chiarimenti è possibile contattare l'Ufficio relazioni col pubblico al numero 059.422.2333 e consultare il sito internet www.policlinico.mo.it.
(Fonte: ufficio stampa Ausl MO)
Grazie alla donazione di un gruppo di giovani sportivi capitanati da Alex Corradini, che ha devoluto il ricavato dell'organizzazione del torneo di calcetto all'Ospedale di Guastalla, la Pediatria ora può avvalersi di un manichino neonatale su cui esercitarsi nelle manovre di rianimazione. -
Guastalla, 30 giugno 2015 -
Su 100 bambini che nascono uno o due ha bisogno di manovre rianimatorie da parte del personale medico che assiste al parto, manovre che devono essere fatte con perizia e competenza ma che, verificandosi raramente, comportano un continuo addestramento del personale per garantire procedure efficaci ed appropriate.
Con questo manichino, completo di vie respiratorie e vasi ombelicali, il personale della Pediatria sarà in grado di simulare le manovre di rianimazione neonatale, esercitazioni che vengono periodicamente realizzate assieme alla Terapia Intensiva Neonatale dell'Azienda Ospedaliera Santa Maria Nuova di Reggio Emilia.
L'Azienda USL ringrazia questi giovani sportivi che hanno dimostrato una sensibilità e un senso civico encomiabili.
All'Ospedale di Guastalla nel 2014 hanno partorito 843 donne.
(Fonte: Ufficio Comunicazione Ausl RE)
Generosa donazione dell'Associazione Prevenzione Tumori al Day Hospital Oncologico dell'Ospedale di Guastalla. Sistema di raffreddamento Paxman: un aiuto per contrastare la perdita dei capelli durante la chemioterapia. -
Reggio Emilia, 25 giugno 2015 -
Giovedì 25 Giugno alle 11.30, all'Ospedale di Guastalla, è stato presentato il nuovo apparecchio Paxman, generosamente donato al Day Hospital Oncologico dall'Associazione Prevenzione Tumori di Guastalla, per contrastare la perdita dei capelli durante la chemioterapia nei pazienti affetti da neoplasia.
Oltre alla diagnosi iniziale del cancro stesso, la perdita dei capelli continua ad essere il più traumatico e stressante effetto psicologico collaterale che molti pazienti malati di cancro sperimentano.
L'alopecia viene vista come una continua dimostrazione della propria malattia e può causare cambiamenti negativi a livello di immagine corporea, può diminuire l'attività sociale ed alterare le relazioni interpersonali. Questo problema fisico ed emozionale può trasmettersi attraverso la riluttanza del paziente, a volte persino il rifiuto, ad accettare la cura.
La perdita dei capelli si manifesta in maniera frequente a causa di una parziale o totale atrofizzazione della radice del bulbo capillare causando la costrizione della struttura dei capelli e di conseguenza la facile rottura.
Il raffreddamento del cuoio capelluto durante determinati trattamenti chemioterapici ha dimostrato di poter prevenire, o almeno di poter ridurre, l'inevitabile perdita dei capelli.
La riduzione della temperatura porta alla vasocostrizione e ciò rende minima la quantità di sostanza medicinale rilasciata nei follicoli piliferi. Vi è inoltre una riduzione a livello metabolico che riduce l'assorbimento delle sostanze da parte del follicolo pilifero.
Altri sistemi basati su questo stesso principio utilizzano sacchetti di ghiaccio tritato e calotte con gel refrigerante. Questi strumenti hanno lo svantaggio di essere scomodi, pesanti da portare e vengono posti sul capo ad una temperatura intollerabile di -25°C che aumenta rapidamente una volta in contatto con il cuoio capelluto.
Paxman ha applicato gli stessi principi utilizzando però una moderna tecnologia per la prevenzione della perdita dei capelli. Un sistema che funziona, facile da utilizzare, Paxman è un effettivo modo di ridurre il bisogno di utilizzare parrucche e viene accettato da dottori e dagli infermieri così come dai pazienti, risolvendo i problemi inizialmente associati ai trattamenti con terapie di raffreddamento.
Gli studi osservazionali effettuati nel Regno Unito riportano un successo del sistema Paxman nell'89% dei pazienti malati di cancro al seno, con solo l'11% dei casi di consistente perdita dei capelli e necessità di utilizzo della parrucca.
Il valore economico della nuova apparecchiatura donata ammonta complessivamente a 29.800 €.
Alla consegna dell'apparecchiatura, una delle prime disponibili nei Day Hospital italiani, erano presenti:
Luigi Tosi, Presidente Associazione Prevenzione Tumori di Guastalla
Daniela Ricco', Direttore Sanitario Azienda USL
Cristina Marchesi, Direttore del Presidio Ospedaliero Azienda USL
Antonio Di Mare, Direttore Sanitario degli Ospedali di area nord, Guastalla e Correggio, Azienda USL
Lucia Monici, Direttore del Distretto di Guastalla
Laura Scaltriti, Responsabile del Day Hospital Oncologico dell'Ospedale di Guastalla
Simonetta Montanari, Coordinatore infermieristico e tecnico
Presente, inoltre, un rappresentante del Banco Emiliano di Guastalla che ha sostenuto l'iniziativa benefica dell'Associazione.
DOMANDE FREQUENTI CHE POSSONO ESSERE POSTE DA UN PAZIENTE PRIMA DI ESSERE SOTTOPOSTO AL RAFFREDDAMENTO DEL CUOIO CAPELLUTO PER LA PRIMA VOLTA
D. È un sistema sicuro?
R. Sì, non ci sono effetti collaterali.
D. Funzionerà per me?
R. Ci sono elevate probabilità che funzioni, ma non può esserci garanzia assoluta. È importante capire e tenere presente che potrai comunque avere una perdita di capelli. Le probabilità di successo dipendono da numerosi fattori variabili, che includono le diverse reazioni soggettive, le terapie e i regimi chemioterapici a cui si viene sottoposti. Se siete a conoscenza della terapia e del dosaggio a cui siete sottoposti, potete parlare con il personale infermieristico o contattare l'azienda Praesidia per ricevere dettagliate informazioni.
D. Quanto freddo potrei sentire?
R. A inizio trattamento si sente un po' di freddo, ma comunque sopportabile. Già dopo 10- 15 minuti il freddo diventa comunque molto meno percepibile.
D. Mi farà venire mal di testa?
R. La maggior parte dei pazienti trattati non riscontra mal di testa, ma un piccola percentuale ne ha comunque risentito.
D. Per quanto tempo va indossata la calotta?
R. 20-30 minuti prima dell'inizio della chemioterapia, durante tutto il trattamento chemioterapico e tra i 45 minuti e le 3 ore dopo lo stesso, ma quest'ultimo tempo dipende dal tipo di chemioterapico che vi viene somministrato. Il tempo totale medio è di 21⁄2 – 3 ore.
D. Sentirò freddo in tutto il resto del corpo?
R. Normalmente non accade, ma se dovesse succedere vi verrà data una coperta per tenervi caldi.
D. Avrò problemi da raffreddamento della cute?
R. No, vengono prese apposite precauzioni per proteggere le aree esposte della pelle del volto (fronte e orecchie).
D. Cosa succede se ho necessità di andare al bagno?
R. La calotta può essere disconnessa dalla macchina velocemente e facilmente, e riesce a mantenere il cuoio capelluto alla temperatura desiderata per circa 10 minuti senza influire negativamente sul processo di raffreddamento del cuoio capelluto.
D. Sarò limitato nei movimenti?
R. I pazienti possono sedersi su sedie, reclinarle o stendersi sul letto.
D. È un sistema sicuro?
R. Sì, non ci sono effetti collaterali.
D. Durante il trattamento col Paxman potrò leggere, dormire o bere bevande?
R. Sì.
Per maggiori informazioni potete parlare con il personale infermieristico o contattare direttamente l'azienda Praesidia.
(Fonte: Ufficio Comunicazione Ausl RE)
Livio Presutti e Daniele Marchioni autori del primo volume dedicato alla formazione dei chirurghi in questa difficile tecnica mininvasiva. -
Modena, 23 giugno 2015 -
La chirurgia endoscopica dell'orecchio è la disciplina che si pone l'obiettivo di operare attraverso il condotto uditivo esterno, senza incisione retro auricolare, come avviene abitualmente. Si tratta di una tecnica davvero mini invasiva, con degenza più breve e rapido recupero delle funzionalità. Nel 2005, il Policlinico di Modena è stato il primo ospedale italiano a dedicarsi a questa tecnica grazie all'impegno del prof. Livio Presutti, Direttore della Struttura Complessa di Otorinolaringoiatria ed al prof. Daniele Marchioni, otorinolaringoiatra formatosi nel nostro Ateneo e, dal 2014, Direttore della Clinica Otorinolaringoiatrica dell'Università di Verona.
Non stupisce quindi che proprio Livio Presutti e Daniele Marchioni siano gli autori del volume Endoscopic Ear Surgery (Thieme Medical Publishers), presentato ieri al Policlinico di Modena. Il testo, primo al mondo nel settore, nasce con la finalità di formare i futuri chirurghi di questa metodica difficile e mininvasiva. Un manuale, frutto di diversi anni di impegno e ricerca, che parte proprio dalla grande esperienza dei due autori, veri leader a livello internazionale in questa tecnica, con una casistica che, dal 2008 al 2015, supera i 1.100 interventi complessivi. Tra questi, spicca il primo intervento al mondo di asportazione di un neurinoma del nervo acustico per via esclusivamente endoscopica, eseguito nel 2012 al Policlinico di Modena.
«L'appuntamento di oggi è la sintesi perfetta di quanto si propone di raggiungere un ospedale di insegnamento come il nostro – sintetizza il Direttore Generale Ivan Trenti in apertura – sottolineo cinque aspetti per cui sono orgoglioso di presentare questo volume:
Testimonia l'innovazione delle metodiche chirurgiche utilizzate, riflesso dell'alta professionalità dell'equipe;
Traghetta nuove esperienze consolidate e scientificamente validate;
Esperienze messe a frutto e trasmesse tramite la didattica, di cui il prof. Marchioni stesso è esempio lampante;
L'attività chirurgica del prof. Presutti è una vera e propria scuola ed il Policlinico farà di tutto per creare le condizioni favorevoli ad assecondarla;
Il nostro impegno è quello di richiedere formalmente alla Regione il riconoscimento del ruolo di Hub al nostro centro.
Questo volume certifica un ruolo di primo piano del nostro ospedale e del nostro Ateneo in una disciplina di altissima specializzazione. La nostra è un'Azienda che ha tanti professionisti di primo piano in diverse specialità. Questi successi devono essere da un lato motivo di soddisfazione per tutti e dall'altro un incentivo per tutta l'Azienda a migliorarsi ancora, al fine di fornire ai nostri utenti il miglior servizio possibile".
«Siamo partiti da una semplice domanda – racconta il prof. Livio Presutti – Come mai in ambito di ginocchio, laringe o naso esiste la chirurgia mini invasiva e per quel che riguarda l'orecchio invece no? Abbiamo dato una risposta a questa domanda, colmando un vuoto che non aveva motivo di esistere. La nostra è una chirurgia funzionale, che preserva le funzionalità. La chirurgia endoscopica dell'orecchio opera attraverso il condotto uditivo esterno, senza incisione retro auricolare. Questo evita incisioni cutanee e ampie demolizioni ossee tipiche della tecnica tradizionale. Tutto questo si traduce in un minore stress chirurgico per il paziente e quindi in periodo di degenza più breve e in un recupero più rapido dall'intervento. L'esperienza maturata negli anni sta dimostrando come l'approccio otoendoscopico fornisca importati risultati sia dal punto di vista della radicalità d'exeresi dalle patologia sia del punto di vista della conservazione della delicata funzionalità sensoriale dell'orecchio.
Siamo leader mondiali nel campo, con 5 congressi internazionali già organizzati, l'ultimo dei quali a Modena l'anno scorso, con medici provenienti da 18 paesi del mondo».
Di esperienza, in effetti, al Policlinico ne hanno molta. La Scuola modenese, infatti, è stata la prima in Italia ad eseguire interventi di chirurgia endoscopica otologica. Era il 2005 e si cercò di rispondere all'esigenza di esplorare dei recessi della cassa timpanica nascosti alla più classica visione microscopica.
«Da allora, grazie anche allo sviluppo delle tecnologie endoscopiche e all'avvento dell'alta definizione, abbiamo cominciato ad eseguire un numero sempre maggiore di interventi ad esclusivo approccio endoscopico - ha aggiunto il prof. Daniele Marchioni – E' il rapporto professionale che sta alla base di questi lavori ad essere fondamentale. Tre delle più prestigiose università statunitensi, Harvard, Vanderbilt e American Academy, oltre all'Università di Toronto, ci hanno chiesto di fare teaching presso le loro strutture. La prossima settimana siamo stati invitati in Giappone per tre incontri sul tema a Niigata, Yamagata e Tokyo. E' motivo di grande soddisfazione».
La scuola modenese si è impegnata a sviluppare questa tecnica in collaborazione con i migliori centri internazionali come dimostrano i numerosi lavori scientifici pubblicati sulle più autorevoli riviste specialistiche del settore. Il prof. Presutti e il prof. Marchioni sono membri fondatori dell'International Working Group on Endoscopic Ear Surgery (IWGEES), un organismo formato da molti dei più importanti chirurghi otologi di tutto il mondo, tra i cui fondatori figurano i più grandi esperti del settore tra cui il Dott. J.F. Nogueira (Direttore del Sinus & Otologic Center, Fortaleza Brasile) e Il Dott. M. Tarabichi (Direttore ENT Division American Hospital Dubai).
«I ragazzi seguono le eccellenze – testimonia la dr.ssa Anna Iannone, delegata alla didattica dalla Presidenza di Facoltà – E questa è un chiaro caso di eccellenza, di cui andare fieri».
La Chirurgia Endoscopica dell'Orecchio è divenuta standard, ormai, al Policlinico. Dei 300 interventi che annualmente la Struttura Complessa di Otorinolaringoiatria del Policlinico di Modena esegue sull'orecchio medio, l'80% è svolto con una tecnica esclusivamente endoscopica. Il restante 20% presenta un approccio endoscopico-microscopico, effettuato cioè abbinando la tecnica tradizionale alla più moderna tecnica endoscopica, sempre nell'ottica di una minore invasività. A Modena, con questa tecnica, sono stati eseguiti diverse centinaia di interventi per plastica della membrana timpanica, otosclerosi, colesteatoma ed anche per malattie della base cranica. A Verona, il prof. Marchioni ha portato il suo background e ora all'Azienda Ospedaliero – Universitaria scaligera si effettuano 100 interventi di chirurgia endoscopica dell'orecchio.
Da questa ormai decennale esperienza è nata l'idea di Presutti e Marchioni di pubblicare Endoscopic Ear Surgery - Principles, Indications, and Techniques (Thieme Edizione) il primo volume dedicato ai chirurghi che vogliono imparare questa metodica, destinato a diventare il punto di riferimento per centinaia di professionisti. Il volume è corredato da immagini endoscopiche intraoperatorie girata con telecamere ad alta definizione, oltre a disegni realizzati dallo stesso Marchioni. Tra gli argomenti del volume spiccano l'endoscopica, la gestione endoscopica microscopico combinata di interventi come il colesteatoma (una malattia infiammatoria cronica molto aggressiva che colpisce adulti e bambini e che può portare a complicanze molto gravi), il restauro chirurgico della ventilazione dell'orecchio medio, la timpanoplastica e chirurgia della staffa. Importanti i capitoli relativi all'anatomia e la fisiopatologia dell'orecchio medio attraverso la diagnosi, indicazioni chirurgiche, procedure e strumentazione.
«La migliore didattica nasce dalla migliore ricerca, oggi ne abbiamo ulteriore riprova – sottolinea il prof. Angelo O. Andrisano, Magnifico Rettore dell'Università di Modena e Reggio Emilia - Questo libro è indispensabile per tutti gli otorinolaringoiatri perché offre un quadro completo delle attuali conoscenze ed esplora le possibilità future di questa metodica. Siamo quindi orgogliosi che un docente del nostro Ateneo e un docente formatosi a Modena siano autori di questo volume e siano tra i punti di riferimento a livello internazionale di questa metodica a dimostrazione dell'ottimo lavoro svolto dal nostro Ateneo. Siamo inoltre estremamente felici di apprendere che l'Azienda Ospedaliera intenda richiedere la costituzione di Hub per il nostro centro».
(Fonte: ufficio stampa Ausl MO)
Daniele Santi, Laura Ricetti, Giulia Brigante e Livio Casarini sono stati premiati per i loro studi condotti presso l'Unità Operativa di Endocrinologia e nel Laboratorio Unimore di Baggiovara e sono tra i migliori giovani endocrinologi d'Europa. -
Modena, 9 giugno 2015 -
Quattro giovani ricercatori modenesi, grazie ai loro studi condotti presso l'Unità Operativa di Endocrinologia e nel Laboratorio Unimore di Baggiovara, hanno conquistato gli 'award' internazionali di Endocrinologia. Daniele Santi, classe 1983, giovane endocrinologo modenese e dottorando presso la scuola internazionale Clinical and Experimental Medicine di UNIMORE si è aggiudicato, alcuni giorni fa, il prestigioso premio internazionale ESE Young Investigator Award, consegnato durante l'annuale congresso della Società Europea di Endocrinologia tenutosi, quest'anno, a Dublino.
Daniele, che lavora all'interno dell'Endocrinologia del Nuovo Ospedale Civile S.Agostino-Estense a Baggiovara diretta dalla professoressa Manuela Simoni, ha presentato uno studio clinico che riguarda pazienti diabetici e che è stato scelto dalla commissione scientifica tra più di 1.700 ricerche originali provenienti da tutto il mondo. Un risultato eccezionale e, ancor prima, un lavoro straordinario giustamente premiato con una targa commemorativa e un assegno di 1.500 euro.
Nel corso dello stesso congresso, il valore della ricerca modenese è stato ulteriormente apprezzato con tre "travel grants" del valore di 500 euro, assegnati a due dottorande della scuola internazionale Clinical and Experimental Medicine, Laura Riccetti e Giulia Brigante, e all'assegnista di ricerca Livio Casarini.
La ricerca scientifica di Daniele Santi, inoltre, è stata selezionata e premiata – pochi giorni dopo – anche durante il trentottesimo Congresso della Società Italiana di Endocrinologia (SIE), tenutosi a Taormina a fine maggio. Per l'occasione, è stato consegnato al ricercatore modenese il premio "SIE Under 32" del valore di 2.000 euro, assegnato ogni due anni al più promettente giovane endocrinologo italiano. Sempre la Società Italiana di Endocrinologia ha deciso di premiare, con altri 400 euro, anche Giulia Brigante per i risultati del suo lavoro condotto durante l'esperienza presso l'Erasmus Medical Center di Rotterdam.
"La funzione della ricerca all'interno del Nuovo Ospedale S. Agostino-Estense ha un significato strategico" dichiara Massimo Annicchiarico, Direttore Generale dell'Azienda USL di Modena. "La coabitazione all'interno di un'unica struttura di ricerca e assistenza favorisce gli scambi di conoscenze , aumentando di conseguenza in modo rilevante le opportunità di utilizzo degli esiti dell'attività di ricerca e l'individuazione di soluzioni innovative. I riconoscimenti ottenuti dai giovani ricercatori testimoniano che la collaborazione tra ateneo e azienda territoriale sta generando un valore crescente e consentirà di raggiungere importanti risultati per la salute della comunità."
"Sono orgogliosa dei nostri giovani talenti che con dedizione e passione portano avanti le loro ricerche costruendo con pazienza, onestà e fiducia il proprio futuro" spiega Manuela Simoni, direttrice dell'Unità operativa di Endocrinologia dell'Ospedale S. Agostino-Estense a Baggiovara e vicedirettore del Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze di UNIMORE. "Questi riconoscimenti sono una conferma importante dell'alta qualità della scuola endocrinologica modenese che da sempre si sforza di coniugare ricerca, didattica e attività clinica. Sono grata a tutto lo staff e alla direzione dell'Azienda USL di Modena che ci sostengono e accompagnano nel nostro lavoro."
"I dottorandi premiati sono tra i più brillanti ricercatori impegnati nel percorso formativo della nostra scuola – sono le parole di Giuseppe Biagini, direttore della scuola di dottorato Clinical and Experimental Medicine di UNIMORE. Apportano un contributo essenziale all'ampliamento delle conoscenze nell'ambito della ricerca traslazionale, ossia dell'attività scientifica che si occupa dell'applicazione agli assistiti dei risultati ottenuti in laboratorio. Desidero ringraziare questi giovani per la loro intelligente applicazione su temi di ricerca medica, riuscendo a ottenere risultati davvero straordinari."
CHI SONO I PREMIATI
Daniele Santi, nato nel 1983 a Vignola, si è laureato a pieni voti in Medicina e Chirurgia nel 2008. Nel 2014 si è specializzato in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo. Da gennaio dell'anno scorso ha intrapreso l'attività presso la scuola internazionale di dottorato Clinical and Experimental Medicine. Svolge la propria attività clinica e di ricerca presso l'Unità Operativa di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo del Nuovo Ospedale Civile Sant'Agostino Estense a Baggiovara. Fa parte della Commissione Scientifica della Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità ed è l'organizzatore locale del 3° Incontro Europeo dei Giovani Endocrinologi (EYES) che si svolgerà a Modena nel prossimo settembre. Ha già ricevuto diversi riconoscimenti ed è co-autore di 11 lavori scientifici pubblicati su riviste internazionali. Il focus delle sue ricerche è su endocrinologia della riproduzione e andrologia.
Giulia Brigante, nata nel 1984 a Scandiano di Reggio Emilia, si è laureata con 110 e lode in Medicina e Chirurgia nel 2008. Nel 2014 si è specializzata in Endocrinologia presso la Scuola di Specializzazione di UNIMORE. Da gennaio 2014 ha intrapreso l'attività di ricerca presso la scuola internazionale di dottorato Clinical and Experimental Medicine e ha trascorso buona parte del 2014 presso l'Erasmus Medical Center di Rotterdam. Svolge la propria attività clinica e di ricerca presso l'Unità Operativa di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo del Nuovo Ospedale Civile Sant'Agostino Estense a Baggiovara, dove si occupa in particolare di progetti di ricerca sulle malattie della tiroide. È co-autrice di 10 lavori scientifici pubblicati su riviste internazionali.
Laura Riccetti, nata a Pavullo nel 1989, laurea magistrale in Scienze Biologiche a pieni voti nel 2012, è ora allieva presso la scuola internazionale di dottorato Clinical and Experimental Medicine di UNIMORE. Svolge la sua attività di ricerca presso il Laboratorio Universitario di Baggiovara, con studi sperimentali sul controllo endocrino della funzione riproduttiva. Vincitrice di una borsa di studio Erasmus plus sta ora svolgendo un'esperienza di ricerca presso il laboratorio dell'Unità di Fisiologia della Riproduzione e del Comportamento dell'Istituto IRNA di Nouzilly, Francia
Livio Casarini, nato a Carpi nel 1979, ha ottenuto la laurea magistrale in Scienze Biologiche nel 2004 e il titolo di Dottore di Ricerca in Biologia Evoluzionistica e Ambientale nel 2009. Da allora è attivo come assegnista di ricerca presso il laboratorio universitario di Endocrinologia dove conduce studi di farmacogenetica molecolare volti a chiarire il meccanismo d'azione degli ormoni che controllano la funzione ovarica e testicolare. È coautore di 21 pubblicazioni in riviste scientifiche internazionali e diversi capitoli di libri. I risultati delle sue ricerche sono stati più volti selezionati e presentati in congressi scientifici nazionali e internazionali.
(Fonte: ufficio stampa Ausl Mo)
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