In occasione del CIBUSLAND è stata presentata al Consorzio del Prosciutto di Parma la nuova applicazione che permette di scoprire i ristoranti, le osterie e le trattorie della rete “Tipico a Tavola – Emilia Romagna”. Oltre 90 esercizi in tutta la regione -
Parma, 7 maggio 2014
In occasione del CIBUSLAND è stata presentata a Parma l’App del "TIPICO A TAVOLA - Emilia-Romagna, tradizioni e sapori mediterranei" scaricabile gratuitamente e disponibile sia per i dispositivi Android che Apple. Da oggi con Tablet e Smartphone è dunque più semplice scoprire tutti i locali (oltre 90 presenti in tutte le province dell'Emilia Romagna, 14 tra Parma e provincia) aderenti alla rete del Tipico a Tavola, individuando quelli più vicini e il percorso più breve per raggiungerli. «Una navigazione semplice e funzionale – ha affermato Giulia Gervasio di Confesercenti Emilia Romagna e responsabile del progetto - permette di scoprire di ogni ristorante gli orari, i servizi offerti e i menu. Inoltre la App contiene un prezioso ricettario, oltre trecento ricette illustrate e descritte dagli stessi chef, utili da salvare, condividere, provare o da inviare direttamente agli amici».
A dare il benvenuto è stato Claudio Leporati, responsabile Marketing Consorzio del Prosciutto di Parma: «Felici di poter ospitare questa presentazione – ha dichiarato - perché appoggiamo e siamo vicini alle iniziative di qualità capaci di affiancare e aiutare la ristorazione». «Un nuovo servizio, opportunità e strumento pratico. Ben venga tutto ciò che può migliorare il rapporto con il territorio e le tradizioni». Ha dichiarato poi Antonio Di Vita, presidente Ristoratori Confesercenti Parma e chef di Parma Rotta.
Caratteristica dei menu proposti dai ristoranti, le trattorie e le osterie aderenti alla rete di Tipico a tavola sono piatti realizzati con ricette della tradizione emiliano romagnola preparati con prodotti del territorio e accompagnati da vini locali. A cui si accompagnano spesso storie, aneddoti e particolarità che rendono ancora più suggestivo il momento conviviale.
Durante la presentazione sono intervenuti Andrea Grignaffini, direttore Spirito diVino e Sandro Piovani, giornalista enogastronomico e sportivo che hanno dato il via a un dibattito/riflessione sulla ristorazione oggi.
«In un momento di difficoltà come quello che stiamo attraversando, diviene sempre più importante puntare sulla tradizione. Tipicità significa conoscere la storia, l'alimentazione di un territorio, i percorsi. E la tradizione si tramanda e si mantiene viva se si ha piena conoscenza delle materie prime di un luogo, dei clienti e se si è padroni della propria cucina» ha dichiarato Sandro Piovani.
Per Andrea Grignaffini “la ricetta” per aiutare la ristorazione è stare lontani dalla moda di “Confushion”, ovvero accontentare il maggior numero di clienti proponendo molti piatti, ma nessuna eccellenza. Meglio pochi piatti e i cosiddetti piatti espresso, no al sottovuoto e all'appiattimento dei profumi. «Bisogna essere pertinenti sulla scelta primaria - ha sottolineato Grignaffini - e non voler strafare pensando di accontentare un maggior numero di pubblico. Per fare questo è necessario semplificare e avere coraggio, studiando quello che c'era, rileggendo i libri della nostra cucina, ricreando il gusto della tradizione ed eliminando le sovrastrutture generaliste, e creare ricette non replicabili».
Liviana Zanetti, Presidente Apt Servizi Emilia Romagna, ha aggiunto: «Il futuro non può prescindere dal passato, conoscere la storia è la via per proseguire con il giusto passo nel domani.
«Creare una App che riesca a mettere in evidenza e a rilanciare i luoghi e i ristoranti che perseguono questo cammino è un modo per accompagnarli e sostenerli nel loro percorso di innovazione e mantenimento delle tradizioni» ha concluso Stefano Cantoni di Confesercenti Parma.
APP TIPICO A TAVOLA :
Con la App ‘Tipico a Tavola’ a portata di mano è facile scegliere dove andare a mangiare, tra ristoranti, trattorie o osterie, collocati in riva al mare o lungo i porti turistici della riviera emiliano romagnola; nell’entroterra, in casolari ristrutturati di campagna, collina o montagna; sulle sponde di un lago o di un fiume, o in palazzi e edifici storici in città. La scelta è più che mai assortita: menù a base di pesce, carne o vegetariani, per accontentare tutti i gusti e le diverse esigenze, ma anche menù studiati per i bambini, per le famiglie, per occasioni particolari e di lavoro. Non mancano, su richiesta, proposte sensibili e attente a intolleranze e allergie alimentari. Corsi di cucina per i clienti e i turisti, serate di degustazioni, piccoli eventi culturali e possibilità di acquistare i prodotti del territorio, completano spesso l’offerta di questi locali.
“TIPICO A TAVOLA” , promosso da CAT Confesercenti Emilia-Romagna e dalla FIEPET Federazione Italiana Esercenti Pubblici e Turistici, con la collaborazione del Conservatoire International des Cuisines Méditerranéennes e il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e di APT Servizi ER, rappresenta un intrigante e autentico percorso del gusto, costituito da ristoratori impegnati, anche attraverso la sottoscrizione di un apposito disciplinare, nella riscoperta e valorizzazione delle ricette della tradizione gastronomica del territorio, utilizzando i prodotti locali e rispettando la loro stagionalità, proponendo paste fatte a mano, dolci fatti in casa e menù quanto mai assortiti e per tutte le esigenze.
Un comitato tecnico-scientifico presiede e vigila sulle attività collegate al marchio del “Tipico a Tavola”, promuovendo attività e incontri formativi e verificando il rispetto dei requisiti previsti.
Ristoratori e ricette, assieme a tutte le informazioni sul progetto, sono anche disponibili sul sito internet www.tipicoatavola.it
(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Emilia Romagna)
Succede a Claudio Della Pasqua, nominato Presidente onorario: lotta alle burocrazie e all’abusivismo e più credito alle imprese le priorità per i prossimi anni -
Parma, 08 aprile 2014
Filippo Donati, albergatore di Ravenna, presidente nazionale di ASSOHOTEL, è il nuovo Presidente di ASSOHOTEL Emilia-Romagna; è stato eletto dall’Assemblea elettiva dell’associazione degli albergatori di Confesercenti che si è riunita oggi a Bologna. Per il prossimo mandato, Donati, sarà affiancato da tre vice-presidenti con deleghe specifiche: Fabrizio Albertini, albergatore di Cesenatico e Presidente di Confesercenti Cesenatico; Paolo Mazza, albergatore di Bologna e Presidente di Assohotel Bologna e Gabriella Gibertini, albergatrice di Salvarola Terme e Presidente Assohotel Modena.
L’Assemblea, che si è svolta alla presenza, fra gli altri, dell’Assessore al Turismo della Regione Emilia-Romagna, Maurizio Melucci; del direttore del Ciset-Cà Foscari di Venezia (Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica), Mara Manente e del Direttore di Confesercenti Emilia Romagna, Stefano Bollettinari, è servita anche a delineare il programma di lavoro per i prossimi anni e le tematiche più importanti da affrontare. Prioritari, da questo punto di vista sono stati valutati gli interventi a sostegno degli investimenti delle imprese per il miglioramento delle strutture e dell’offerta; la semplificazione di molte normative, come quella in materia di prevenzione degli incendi, per renderle praticabili da parte anche delle piccole imprese; la lotta a ogni forma di abusivismo e concorrenza sleale. Tutti aspetti valutati nel loro impatto sul territorio regionale e rispetto all’evoluzione del settore a livello nazionale.
“Proprio alla luce di quanto avviene a livello nazionale - ha sottolineato il neopresidente Filippo Donati nel suo intervento- occorre un sempre maggiore impegno, incisivo e costante. Siamo un territorio che ragiona, abituato da sempre a camminare sulle proprie gambe, abituato al confronto e alla concertazione. In tal senso, la riorganizzazione dell’associazione servirà a rappresentare tutto il territorio e a dare l’opportunità a tutti gli imprenditori del turismo della nostra regione, di dare il proprio contributo per lo sviluppo e la promozione delle nostre eccellenze. ”
Claudio Della Pasqua, presidente uscente, ha ripercorso la storia dell’associazione, nata ufficialmente con la sua presidenza: “i risultati ottenuti in tutti questi anni sono il frutto della collaborazione del mondo imprenditoriale turistico. Attraverso Assohotel E.R. abbiamo potuto constatare con mano che se vogliano raggiungere obiettivi importanti per il nostro settore, lo possiamo fare solo con il contributo di tutti. Siamo stati dei pionieri del sindacalismo turistico, ora tocca alla nuova dirigenza trovare strade nuove per rilanciare l’Emilia Romagna”. Proprio per l’importante contributo offerto da Della Pasqua in questi anni, gli è stato conferito il titolo di presidente onorario.
Nel dibattito sono anche intervenuti i vice-presidenti eletti:
Fabrizio Albertini, ha fatto riferimento alla recente costituzione del distretto turistico della Costa sostenendo che “deve essere riempito di contenuti volti all’integrazione delle eccellenze del nostro territorio. Sono necessarie strategie per promuovere e rilanciare l’offerta turistica della Romagna a livello nazionale e internazionale, con una visione di insieme capace di offrire diverse opportunità al turista curioso ed esigente. E’ ovvio che la sinergia tra le diverse realtà turistiche può avvenire soltanto mettendo mano a progetti strutturali, che implementino i collegamenti sia con il resto d’Italia che con il resto del mondo”.
Gabriella Gibertini, ha invece sottolineato come “in un momento delicato come quello che stiamo attraversando, diventi decisiva la formazione degli imprenditori del turismo su diversi fronti: formazione sull’utilizzo complessivo e più avanzato del web, elemento ormai decisivo per essere competitivi e visibili sul mercato nazionale e internazionale, ma altresì sull’accoglienza, sulle competenze linguistiche e culturali, tutte componenti che rendono capace l’operatore di rispondere alle richieste del turista”.
Sul turismo congressuale e fieristico si è soffermato invece Paolo Mazza: “La cronaca bolognese di questo ultimo periodo, che riguarda soprattutto il distretto fieristico, ci preoccupa molto. Come sappiamo non è solo il turismo vacanziero low cost quello che sostiene l’economia turistica bolognese, ma soprattutto quello del business che porta uomini d’affari nella nostra città per periodi più lunghi del turista mordi e fuggi. Come associazione vogliamo incidere sulle scelte strategiche per il nostro capoluogo, per non perdere un settore del turismo che ha da anni è stata una voce economica importante per la filiera turistica.”
Mara Manente ha presentato alcuni dati sul peso economico del turismo sull’economia regionale attraverso un’analisi che ha affiancato, alle stime e modelli econometrici già in uso, l’analisi sistematica della contabilità del settore turistico considerato come un vero e proprio comparto economico. Come ha illustrato la Manente: “Sul fronte del turismo internazionale l’Emilia-Romagna ha registrato, nel 2013, una spesa di 1,9 miliardi di euro con un aumento del + 8.4% rispetto al 2011. Nello stesso periodo, la spesa complessiva italiana è cresciuta del 6,8%. Riportando i dati a ciò che ha speso ogni giorno il turista internazionale si arriva a 90 euro contro gli 81 del 2011 con un incremento che risponde alle dinamiche nazionali. Un periodo di crisi, infatti, seleziona le fasce medio alte della popolazione turistica internazionale che hanno, quindi, una propensione maggiore alla spesa. Il turismo pesa per l’8,7% sul Pil regionale. Tradotto, senza il turismo in Emilia-Romagna, mancherebbero all’appello 10 miliardi l’anno. Complessivamente, il settore vale l’11% della spesa turistica totale in Italia a conferma della sua importanza per l’economia sia regionale che nazionale”.
L’assemblea regionale di Assohotel è proseguita nel pomeriggio con il seminario sul tema delle agenzie di booking on-line e delle clausole vessatorie della parity rate -“Tra parity rate e contrattualistica, gabbie e consigli utili”- che ha raccolto un’altissima partecipazione delle imprese del settore alberghiero. Il seminario rientrava nel progetto *PER (PerEmiliaRomagna), il laboratorio di formazione e informazione sui temi più innovativi del turismo, rivolto agli operatori turistici della nostra Regione, realizzato da Cat Confesercenti e BTO Educational.
(Fonte: Ufficio stampa Confesercenti Emilia Romagna)
I ristoranti, i bar e i pubblici esercizi aderenti alla Fiepet Confesercenti (Federazione Italiana Esercenti Pubblici e Turistici) hanno chiesto alla Regione di prevedere l'obbligo per i Comuni di regolamentare in modo più efficace, in accordo con le associazioni del settore, la somministrazione di alimenti e bevande in occasione di sagre e feste...
Parma, 7 aprile 2014 -
In occasione della modifica alla legge regionale in materia di ristorazione e pubblici esercizi che la Regione Emilia Romagna ha predisposto, i ristoranti, i bar e i pubblici esercizi aderenti alla Fiepet Confesercenti (Federazione Italiana Esercenti Pubblici e Turistici) hanno chiesto alla stessa Regione di prevedere l'obbligo per i Comuni di regolamentare in modo più efficace, in accordo con le associazioni del settore, la somministrazione di alimenti e bevande in occasione di sagre e feste e di ridurre significativamente il limite massimo attuale di 30 giornate per la somministrazione temporanea per ogni evento.
L'attuale sistema, infatti, a giudizio dei ristoratori della Fiepet, oltre a rappresentare una forma di concorrenza sleale nei confronti degli esercizi del settore, non garantisce in modo uguale i consumatori da un punto di vista delle normative igienico sanitarie e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
"Noi ristoratori – afferma Andrea Cavallina Presidente della Fiepet Confesercenti dell'Emilia Romagna - non siamo contrari per principio a quelle manifestazioni che valorizzano il territorio e le sue tipicità e le sue culture, che anzi appoggiamo e promuoviamo quando organizzate con criteri di qualità e garanzia per la salute del pubblico che vi partecipa, ma riteniamo che la moltiplicazione delle autorizzazioni alla somministrazione in via temporanea in occasione di questi eventi, abbia assunto una dimensione eccessiva in presenza di norme e adempimenti semplificati che rendono impossibile forme di controllo adeguate da parte degli organi proposti proprio a tutela della salute del consumatore."
Ma per arginare questo fenomeno, la cui semplificazione impedisce forme di controllo Fiepet chiede al Governo che si intervenga anche sulla normativa nazionale, rivedendo l'ingiusta e dannosa semplificazione che è stata introdotta per coloro che fanno ristorazione in questi eventi, prevedendo, come per i veri ristoranti, requisiti a garanzia della sicurezza alimentare e della salute dei consumatori, ma non solo introducendo l'obbligo di presentazione dei requisiti, da parte degli organizzatori dell'evento, con un adeguato margine preventivo per l'accertamento da parte degli enti preposti (Ausl ecc.).
"La pesante crisi economica che stiamo attraversando – conclude Andrea Cavallina – che ha fortissime ripercussioni sui consumi non permette più di tollerare regimi diversi che vedano, da una parte, un sistema di imprese sottoposte a mille adempimenti e a ogni forma di controllo e, dall'altra, un variegato mondo più o meno trasparente, dove tutto è permesso e reso possibile da ogni forma di agevolazione in virtù di una "semplificazione" del tutto sbagliata e dannosa per le imprese e per i consumatori. Questo sistema produce una situazione di concorrenza sleale che rischia di far chiudere definitivamente migliaia di imprese del nostro settore che lavorano onestamente nel rispetto della qualità".
(Fonte: L'Ufficio stampa Confesercenti Emilia Romagna)
Nei primi due mesi del 2014 in regione hanno già chiuso 937 attività al dettaglio e 648 ricettive e di ristorazione -
Bologna, 13 marzo 2014 -
Non si ferma la tendenza negativa per le piccole, medie e imprese in Emilia Romagna. La nostra regione non viene risparmiata dalla crisi, anche se in maniera più contenuta rispetto ad altre zone d’Italia.
Nel primo bimestre del 2014, secondo i dati dell’Osservatorio Confesercenti, solo nel settore della distribuzione al dettaglio, hanno già chiuso i battenti nella nostra regione ben 937 negozi, mentre continuano ad essere ridotte le nuove aperture di attività (244) con un saldo negativo di -693.
Non differiscono di molto i dati relativi agli intermediari del commercio; nel gennaio e febbraio 2014 hanno chiuso i battenti 669 attività, mentre se ne sono iscritti 313 per un saldo di - 356.
Per quanto riguarda invece le imprese ricettive e di ristorazione, hanno chiuso 648 attività, se ne sono iscritte 171, per un saldo complessivo di -477.
“Ormai ci sentiamo considerati come il pastore della favola di Esopo che gridava al lupo al lupo - spiega il presidente Confesercenti Emilia Romagna Roberto Manzoni – in realtà la situazione è realmente ormai oltre il limite sopportabile e la continua diminuzione di attività significa una vera sconfitta per tutto il mondo politico e un impoverimento per l’intero tessuto sociale che in alcune zone delle nostre città significherebbe desertificazione. E’ anche la sconfitta della creatività e della capacità imprenditoriale dei nostri concittadini, da sempre in prima fila per la capacità di innovare e di creare impresa.”
“L’emergenza la sottolineiamo da diversa tempo – sostiene Stefano Bollettinari, direttore Confesercenti Emilia Romagna – ma fino ad ora siamo stati purtroppo inascoltati. Il trend negativo che l’Osservatorio ha registrato è il segnale che i mesi sono passati e poco o nulla è stato fatto. Speriamo che questo nuovo Governo abbia in calendario come priorità politica il rilancio delle piccole e medie imprese, senza le quali l’intero nostro Paese non potrà vedere una ripresa economica; in ogni caso i provvedimenti annunciati ieri, pur con alcuni limiti, vanno nella direzione giusta nel tentativo di rilanciare consumi e occupazione, riducendo nel contempo la spesa pubblica.”
(Fonte: L’Ufficio stampa Confesercenti Regionale Emilia Romagna)
Crescono le imprese nella ristorazione, stabili quelle ricettive, leggero calo nel settore del commercio -
Parma, 8 marzo 2014 -
Secondo Ufficio studi Confesercenti Emilia Romagna su dati Unioncamere Emilia-Romagna nella nostra regione a subire meno gli effetti della crisi sono le imprese di ristorazione (+195 rispetto al 2012); risultano pressochè stabili quelle del settore ricettivo (+10 rispetto al 2012), mentre registrano un leggero calo quelle del commercio al dettaglio, passando da 18.499 del 2012 a 18.242 nel 2013 (-207 nel 2013), ma restando comunque le imprese in cui la imprenditoria femminile è più numerosa.
Ma le imprese rosa guardano ben più lontano, ricorda Paola Morselli responsabile del settore imprenditoria femminile della Confesercenti E.R. che sottolinea come: “i dati di Unioncamere dimostrano come le imprese femminili sanno affrontare la crisi con tenacia e creatività. La loro capacità di guardare anche oltreconfine e di prendere in considerazione anche la ecososteniblità del loro operare, ha fatto sì che venga conferito dalla Camera di Commercio il premio “Donne e terre in movimento verso il mondo” destinato a imprenditrici bolognesi che siano espressione della qualità del Made in Italy, o che operino nel campo delle produzioni biologiche, o che siano particolarmente attente alla eticità e alla ecosostenibilità dei prodotti. Le donne possono essere in tal senso un volano fondamentale per la ripresa economica dell’intero nostro paese.”
Provincia |
G 47 Commercio al dettaglio |
(I 55) Alloggio |
(I 56) Attività dei servizi di ristorazione |
BOLOGNA |
3.550 |
133 |
1.391 |
FERRARA |
1.651 |
61 |
688 |
FORLI' - CESENA |
1.799 |
177 |
778 |
MODENA |
2.672 |
69 |
925 |
PARMA |
1.762 |
71 |
737 |
PIACENZA |
1.350 |
41 |
631 |
RAVENNA |
1.732 |
160 |
732 |
REGGIO EMILIA |
1.877 |
41 |
737 |
RIMINI |
2.056 |
704 |
722 |
EMILIA - ROMAGNA |
18.449 |
1.457 |
7.341 |
ANNO 2013 - CONSISTENZA DELLE IMPRESE FEMMINILI ATTIVE NEI SETTORI DEL COMMERCIO AL DETTAGLIO, DELLA RISTORAZIONE E DELL’ATTIVITA’ TURISTICA RICETTIVA SECONDO LA PROVINCIA
PROVINCIA Commercio al dettaglio G47 Alloggio I55 Attività dei servizi di ristorazione I56 BOLOGNA 3.563 138 1.425 FERRARA 1.645 61 705 FORLI' - CESENA 1.763 177 783 MODENA 2.620 66 942 PARMA 1.726 68 765 PIACENZA 1.306 38 644 RAVENNA 1.725 173 762 REGGIO EMILIA 1.829 36 764 RIMINI 2.065 710 746 EMILIA - ROMAGNA 18.242 1.467 7.536
ANNO 2012 - CONSISTENZA DELLE IMPRESE FEMMINILI ATTIVE NEI SETTORI DEL COMMERCIO AL DETTAGLIO, DELLA RISTORAZIONE E DELL’ATTIVITA’ TURISTICA RICETTIVA SECONDO LA PROVINCIA
Provincia Commercio al dettaglio Alloggio I55 Attività dei servizi di ristorazione I56 BOLOGNA 3.550 133 1.391 FERRARA 1.651 61 688 FORLI' - CESENA 1.799 177 778 MODENA 2.672 69 925 PARMA 1.762 71 737 PIACENZA 1.350 41 631 RAVENNA 1.732 160 732 REGGIO EMILIA 1.877 41 737 RIMINI 2.056 704 722 EMILIA - ROMAGNA 18.449 1.457 7.341
G47
Fonte: Ufficio studi Confesercenti Emilia Romagna su dati UNIONCAMERE Emilia-Romagna
(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Emilia Romagna)
Continua la lotta contro l’abusivismo e a sostegno degli operatori regolari dei mercati -
Bologna, 6 marzo 2014
Dario Domenichini di Reggio Emilia, è stato rieletto presidente regionale dell’Anva-Confesercenti (associazione nazionale commercio su aree pubbliche) per il secondo mandato, nel corso dell’ Assemblea elettiva regionale che si è riunita stamane alla presenza del presidente e del coordinatore nazionale Maurizio Innocenti e Adriano Ciolli.
La rielezione è frutto degli ottimi risultati e dell’impegno che Domenichini ha ottenuto nei quattro anni passati a favore di questa categoria, affrontando questioni cruciali per la tutela del commercio ambulante quali, ad esempio, l’applicazione della direttiva europea Bolkestein, che grazie al forte impegno di Anva-Confesercenti, che contava nella nostra regione nel 2013 tremilacinquecento iscritti, ha consentito di stabilire criteri certi, a partire dal riconoscimento dell’anzianità di esercizio dell’attività, dando così certezza e continuità a quanti hanno investimento in questo settore; la legge sulla regolarità contributiva (il DURC) al fine di impedire una grave forma di concorrenza sleale da parte di coloro che evadevano gli onerosi contributi INPS ed INAIL; infine la difesa della sofferta Legge Regionale sugli hobbisti che pur essendo un provvedimento che finalmente ha regolamentato tale attività, è oggetto di continui attacchi tendenti a snaturarne i contenuti.
Il tema della difesa della legge regionale che ha regolamentato l'hobbismo assume un rilievo importante in questa situazione di crisi in cui le imprese vedono diminuire i proprio fatturati e aumentare i costi e la concorrenza sleale di troppi fenomeni di abusivismo. Questa situazione è aggravata anche dall'atteggiamento di alcune amministrazioni comunali che cercano in tutti i modi di aggirare la normativa e non applicarla inventandosi improbabili mercatini del riuso o dell'ingegno creativo ai limiti della legalità. Su questi fenomeni è uscita dall'assemblea degli operatori di Anva Confesercenti un'indicazione chiara e nei prossimi giorni l'associazione metterà in campo tutte le azioni per contrastare queste iniziative e ripristinare il rispetto delle regole. L'assemblea ha chiesto alla Regione un impegno chiaro per la difesa della propria legge regionale e il ritiro di quei provvedimenti che creano confusione e permettono ai Comuni di far proliferare iniziative in modo incontrollato e con troppe ambiguità.
Per Domenichini “l’impegno dei prossimi quattro anni sarà innanzitutto quello di controllare che non vengano fatti colpi di mano sulla normativa che riguarda gli hobbisti e perciò di salvaguardare un settore pesantemente colpito dalla crisi, e di diffondere il più possibile la cultura dei mercati quali luogo di ricchezza e di vitalità dei nostri centri storici. Vanno quindi respinti in modo fermo e deciso tutti i tentativi di bypassare la nuova legge regionale come nel caso del provvedimento di cui si parla sempre più insistentemente, riguardante i cosiddetti ‘mercatini del riuso’ nient’altro che un escamotage per lasciare le cose come stanno”.
Tav.11 Imprese registrate al 31-12-2013, flussi di iscrizioni e cancellazioni nel 2013 delle imprese che operano nel commercio ambulante. Fonte: Osservatorio Confesercenti
province e regioni imprese registrate iscrizioni cancellate saldo Piacenza 677 26 45 -19 Parma 687 26 48 -22 Reggio nell’Emilia 903 43 63 -20 Modena 1360 57 104 -47 Bologna 1857 112 147 -35 Ferrara 786 51 50 1 Ravenna 1207 67 67 0 Forlì-Cesena 947 61 68 -7 Rimini 1212 73 72 1 EMILIA-ROMAGNA 9636 516 664 -148
(Fonte: L'Ufficio Stampa Anva-Confesercenti Emilia Romagna)
Dall'Emilia Romagna migliaia di imprenditori associati a CNA, CONFARTIGIANATO, CONFCOMMERCIO e CONFESERCENTI alla manifestazione indetta a livello nazionale da Rete Imprese Italia -
Bologna, 5 febbraio 2014 -
Le imprese emiliano romagnole si mobilitano. Stanche di vedersi "rubare" il futuro, di lavorare in condizioni di continua incertezza, strozzate da una fiscalità intollerabile, inascoltate dalla classe politica, esasperate di sentirsi raccontare che la crisi è ormai finita, le piccole e medie imprese della nostra regione associate a CNA, CONFARTIGIANATO, CONFCOMMERCIO e CONFESERCENTI parteciperanno alla manifestazione nazionale "Senza imprese non c'è Italia. Riprendiamoci il futuro", organizzata da Rete Imprese Italia, per il 18 febbraio, a Roma. Tra loro, anche gli imprenditori delle aree emiliano-romagnole colpite prima dal terremoto, poi dall'alluvione.
Sono diverse migliaia i commercianti e gli artigiani dell'Emilia Romagna che, con pullman e treni, si mobiliteranno per raggiungere Roma, dove si svolgerà la manifestazione. Parteciperanno per far sentire la loro voce, per chiedere azioni immediate, per affrontare una situazione che è diventata ormai insostenibile.
Nella classifica della Banca Mondiale sulla facilità di fare impresa, l'Italia è al venticinquesimo posto tra i 28 paesi dell'Unione Europea: per i soli adempimenti fiscali sono necessarie 269 ore l'anno per un totale di 34 giorni lavorativi: 13 giorni in più rispetto alla media europea, 10 rispetto alla media dei paesi Ocse;il livello di imposizione fiscale sui profitti d'impresa nel 2013 è stato del 65,8%, oltre 20 punti sopra la media europea. La conseguenza è che nei primi 9 mesi del 2013 complessivamente hanno chiuso i battenti 277mila attività, e il 40% delle nuove imprese non supera il quarto anno di vita. Tutto ciò non è più ammissibile.
Quello delle piccole e medie imprese – ricordano CNA, CONFARTIGIANATO, CONFCOMMERCIO e CONFESERCENTI della regione – è il tessuto produttivo più esteso del nostro Paese e ha, da sempre, contribuito alla ricchezza e allo sviluppo dell'Italia. Rappresenta in Europa un caso unico per la sua diffusione e solidità, a cui si unisce l'elevata qualità dell'offerta. Per questo motivo è tanto importante salvaguardare questo patrimonio, la cui tenuta è determinante per il futuro dell'intera economia.
La manifestazione del 18 febbraio sarà inoltre l'occasione per presentare un manifesto contenente proposte concrete per un reale cambiamento economico e sociale.
(Fonte: ufficio stampa CNA Regionale)
Assoviaggi chiede alla Regione Emilia Romagna di tutelare i consumatori/turisti nel settore delle agenzie viaggi -
Bologna, 3 febbario 2014 -
"Nella nostra regione esistono per la legge cittadini/ turisti di serie A e di serie B – sostiene Amalio Guerra, Presidente nazionale e regionale di Assoviaggi - I primi utilizzando le imprese turistiche (agenzie di viaggio e tour operator) come ad esempio le "Agenzie Sicure" riconosciute della nostra Regione, per la scelta dei loro viaggi, con le dovute tutele assicurative e della professionalità degli operatori del settore, mentre gli altri rivolgendosi a associazioni non professionali o alle Onlus che organizzano viaggi turistici senza ottemperare a tutti gli obblighi e controlli a cui sono soggette le agenzie viaggi o Tour operator, sono privi di tutela . Ora a fronte di queste problematiche dagli incontri avuti in questi giorni con le Associazioni di categoria, sembra emergere da parte dell'Assessorato Regionale al Turismo l'intenzione di non modificare la normativa al fine di limitare il notevole abusivismo che esiste nella nostra Regione. Così facendo – prosegue Amalio Guerra – verrebbe completamente ignorata la legge nazionale (art. 4 e art. 5 del Codice del turismo ) dove si evidenza che chi svolge attività economica, organizzata per la produzione e commercializzazione di prodotti e servizi è un'impresa e come tale deve essere assoggettata ai criteri previsti per le imprese cioè alle autorizzazioni e alle garanzie previste. Nel caso delle associazioni, chi non vuole diventare un'impresa deve utilizzare le agenzie di viaggio regolarmente autorizzate.
La revisione della normativa regionale, ad avviso di Assoviaggi Confesercenti Emilia Romagna, è quindi l'occasione per salvaguardare le imprese delle agenzie viaggi regolari e contrastare la concorrenza sleale e le attività non professionali.
(Fonte: L'Ufficio Stampa Confesercenti Regione Emilia Romagna)
L'ANVA-Confesercenti dell'Emilia-Romagna, la maggiore organizzazione di rappresentanza dei commercianti su area pubblica chiede alle Amministrazioni Comunali di applicare la normativa regionale che regolamenta lo svolgimento dei mercati dei cosiddetti hobbisti -
Bologna, 30 gennaio 2014 -
"La normativa – afferma il presidente ANVA, Dario Domenichini – è entrata in vigore lo scorso primo gennaio e introduce alcuni elementi di garanzia a tutela del consumatore e di progressiva regolamentazione di un settore che sottrae quote di PIL, produce evasione fiscale e alle volte rappresenta un canale di commercializzazione di merce di dubbia provenienza. A fine gennaio, tuttavia, a fronte di numerosi Comuni che correttamente hanno provveduto a predisporre i necessari atti di adeguamento normativo, riscontriamo come ve ne siano ancora alcuni che ignorano l'esistenza della normativa o, peggio, tentino di aggirarla inventandosi improbabili mercatini del riuso che ancora attendono, per essere realizzati, le previste linee guide nazionali".
Questa situazione – a giudizio dell'ANVA – vanifica lo sforzo compiuto dalla Regione, con il consenso unanime di tutte le forze politiche e delle parti sociali, di regolarizzare un settore che, a fianco dei numerosi e autentici hobbisti vede la presenza di venditori di professione, provenienti anche da realtà fuori dall'Emilia-Romagna, che operano in assenza di qualunque adempimento fiscale, "molti colleghi, infatti, - continua Domenichini - stanchi di subire la concorrenza sleale di questi operatori hanno preferito, in questi anni, abbandonare l'attività magari per rientravi come hobbisti. È una situazione che non poteva più essere tollerata e che si accompagna a una crisi senza precedenti che sta colpendo anche la categoria dei commercianti su area pubblica che sono calati nel corso del 2013 di 146 unità sul territorio regionale con punte a Modena (-47), Bologna (-35), Parma (-22), Reggio Emilia (-20) e Piacenza (-19). A questo punto i Comuni devono applicare la normativa e a fine 2013, come prevede la legge, potremo sederci attorno a un tavolo e valutare assieme le modifiche che valuteremo necessarie per migliorarla".
(fonte: ufficio stampa Confesercenti Emilia Romagna)L
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