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In un documento consegnate, durante la manifestazione in Regione all’assessore regionale Corsini, le richieste di Anva-Confesercenti E.R. e Fiva-Confcommercio E.R. per sopravvivere

Il presidente di Assoturismo-Confesercenti E.R. Donati: Isole Covid free suggestione irrealizzabile.

 Imprese che chiedono di lavorare con continuità e indennizzi adeguati per i danni subiti a causa delle chiusure forzate

Rinnovo dei vertici dell’associazione guide turistiche Federagit: tre donne emiliano romagnole entrano negli organismi dirigenti 

L’avvio delle nuove zone arancioni, cui potrebbero passare cinque importanti regioni italiane, fra cui l’Emilia-Romagna, deve essere rimandato almeno a lunedì.

“La messa a disposizione di oltre 21 milioni di euro per le imprese dell’Emilia-Romagna che hanno dovuto sospendere o limitare la propria attività a causa delle restrizioni ulteriori previste dalle varie ordinanze regionali è un segnale importantissimo in una situazione delicata per i settori del commercio, del turismo e dei pubblici esercizi”.

Le proposte della Fiepet-Confesercenti E.R. in un incontro con l’assessore regionale Corsini per scongiurare il disastro economico del settore dopo l’ultimo Dpcm.
Liquidità e abbattimento dei costi per sopravvivere.

Allarme criminalità e proposte operative a sostegno di pmi e famiglie a rischio usura. Dichiarazione del Coordinatore Regionale SOS Impresa Giancarlo Melandri

“Raccogliamo l'appello del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte che il 28 marzo ha rivolto un appello alle organizzazioni come la nostra a sostenere ed aiutare le categorie più esposte e deboli.
Noi riteniamo come S.O.S. Imprese Emilia Romagna che questo appello vada accolto in pieno e che sia necessario in questo momento aiutare e difendere il sistema dall'emergenza garantendo la sicurezza e la libertà delle nostre imprese.
Le organizzazioni criminali stanno sfruttando questo momento di crisi per aumentare il proprio interesse in termini economici e di potere. Non ci sono zone franche, sebbene le modalità d'azione si presentino in modo diverso a seconda delle aree economiche, sociali e culturali della Nazione.
Noi dobbiamo aiutare le imprese sane a non finire nella rete della criminalità: la quantità di soldi e la velocità di erogazione faranno la differenza.
E' quindi indispensabile ed urgentissimo intervenire con forza per sostenere le imprese a rischio anche attraverso adeguate immissioni di liquidità e alleggerimenti tributari e normativi tali da respingere infiltrazioni anomale.
Accanto agli interventi sulle imprese appare urgente intervenire aiutando le famiglie che si trovano sempre più in difficoltà.
Le associazioni antiracket ed antiusura, aderenti a "SOS IMPRESA rete per la legalità", in questi giorni durissimi di costrizione ed allarme, si sono riunite e confrontate sui questi temi e sono state formulate diverse proposte operative che potrebbero contribuire a rafforzare alcuni interventi semplici ma necessari quali:
− sospensione della segnalazione in centrale rischi fino al 31 dicembre 2020 causa di un impatto sul rating;
− sospensione del DURC ed erogazione dei contributi anche a chi ha il DURC non è in regola fino a dicembre 2021;
− liquidazione immediata dei crediti iva accise imposte vantati nei confronti delle PA.
Per quanto riguarda le famiglie:
− credito alle famiglie attraverso fondi ad interessi zero destinati alla solidarietà antiracket e antiusura a coloro che sono in condizioni di bisogno e più esposti al rischio.
La nostra Associazione è immediatamente disponibile a confermare il proprio impegno per la libertà d'impresa dai condizionamenti mafiosi, per la prevenzione del racket e dell'usura per le famiglie e le imprese e per la solidarietà a chi denuncia gli estorsori e gli usurai collaborando efficacemente con le forze dell'ordine e la magistratura.
Noi ci siamo e siamo pronti a collaborare.”

Il Coordinatore dell'Emilia Romagna di SOS impresa
Giancarlo Melandri

 

 

“Subito cassa in deroga per i pubblici esercizi e sospensione delle rate dei mutui e dei finanziamenti”

Bologna 3 marzo 2020 - L’emergenza coronavirus ha avuto un impatto fortissimo sui pubblici esercizi. In appena dieci giorni, nei bar, pub e ristoranti della regione sono andati in fumo 37,8 milioni di euro di fatturato. Un crollo che ha messo in seria difficoltà centinaia di attività, in particolare quelle più piccole. 

A lanciare l’allarme è la Fiepet, l’associazione che riunisce i pubblici esercizi Confesercenti, che ha stimato l’impatto subito fino ad ora dalle imprese.

 “L’emergenza sanitaria è la priorità di tutti – sostiene Massimo Zucchini presidente di FIEPET Confesercenti Emilia Romagna -  Ma non vi è dubbio che le preoccupazioni dovute allo stato d’emergenza e i vari provvedimenti nazionali, regionali e locali che hanno disposto chiusure o limitazioni dei bar, ristoranti e pubblici esercizi in generale hanno determinato forti contrazioni ai fatturati di queste imprese. Occorre che il Governo intervenga con azioni immediate e con risorse più importanti di quelle già previste, per aiutare anche tutte le imprese del nostro comparto a reggere questa pesante situazione.  Chiediamo al Governo la sospensione e rateizzazione dei pagamenti in tempi sostenibili, delle imposte e dei contributi previdenziali, l'attivazione degli ammortizzatori sociali in deroga e un forte segnale dal sistema bancario per la sospensione del pagamento delle rate di mutui e finanziamenti, così com’è avvenuto col sisma del 2012, contributi economici straordinari e la previsione di misure a supporto anche per i lavoratori autonomi.”
Secondo Zucchini occorrono anche comportamenti di fiducia dei consumatori “poiché le nostre imprese applicano con senso di responsabilità tutte le indicazioni che vengono dalle autorità sanitarie per mettere in sicurezza i nostri clienti e consumatori”.

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In relazione al dato consuntivo sulle imprese attive in Emilia Romagna diramato oggi da Unioncamere, il Presidente della Confesercenti E.R. Dario Domenichini ha dichiarato quanto segue:

"I dati consuntivi 2017 del registro delle imprese, diramati oggi da Unioncamere E.R, mettono in evidenza che il settore che ha fatto registrare il calo maggiore di imprese è stato quello del commercio (-1.096 unità a livello regionale).
E' un trend che perdura purtroppo da diversi anni e riguarda soprattutto le imprese individuali e le società di persone, segno che è il commercio indipendente, fatto di piccole imprese, ad essere maggiormente in difficoltà.
Se questo andamento dovesse perdurare corriamo il rischio di perdere quella diversità commerciale e quel servizio diffuso sul territorio che è una caratteristica peculiare del nostro Paese e della nostra Regione: Confesercenti chiede un supporto maggiore per le p.m.i del settore in termini di contenimento del costo degli affitti dei negozi, semplificazione burocratica, abbassamento del cuneo fiscale, limitazione all'ulteriore espansione della grande distribuzione e intensificazione della lotta all'abusivismo e all'illegalità".

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