In aumento di circa il 19% le superfici investite a pomodoro da industria in Italia nel 2014 rispetto all'anno prima. Questa la stima dell'Ismea, in base ad un'indagine condotta dall'Istituto in collaborazione con Italia Ortofrutta, Unaproa e l'Alleanza delle Cooperative Italiane (ACI).
Roma, 6 agosto 2014 -
La campagna 2013 è stata caratterizzata da uno dei dati produttivi più bassi degli ultimi venti anni sia a causa della ridotta superficie investita (55.835 ettari), sia a causa di una resa per ettaro che si è attestata su valori non particolarmente elevati (732 quintali per ettaro), penalizzata dal clima sfavorevole, soprattutto nelle aree centro settentrionali del Paese.
Le stime di Ismea per il 2014 sono il frutto di un indagine condotta presso le Organizzazioni di Produttori a fine giugno. In quel periodo si era già verificato qualche episodio climatico negativo (precipitazioni violente e grandinate) ma l'andamento meteo registrato a luglio ha seriamente preoccupato gli agricoltori. Infatti, copiose precipitazioni e grandinate accompagnate da temperature al di sotto delle medie di stagione hanno interessato tutte le principali aree di coltivazione del pomodoro (Emilia Romagna, Puglia, Lombardia, Basilicata, Campania, Lazio, Toscana, Piemonte). Queste condizioni climatiche hanno ostacolato lo sviluppo delle piante e delle bacche ed hanno favorito la diffusione di crittogame quali l'alternaria e la peronospora.
In conseguenza di ciò, le stime che sono scaturite dall'indagine e che prevedevano una ripresa della resa per ettaro rispetto al 2013, andranno riconsiderate alla luce delle anomale condizioni meteo e delle condizioni fitosanitarie della coltura, che potrebbero evidentemente attenuare gli effetti dell'incremento delle superfici sul risultato produttivo finale.
Molto dipenderà dall'evoluzione del clima nei mesi di agosto e settembre, in quanto un andamento climatico favorevole influirà positivamente, sia in termini di resa sia di qualità, sul pomodoro a raccolta medio-tardiva.
Per quanto concerne la ripartizione geografica delle superfici investite, l'Emilia Romagna si conferma la principale area di produzione, con una quota del 47% delle superfici totali nazionali. In questa regione, la produzione è localizzata prevalentemente nelle province di Piacenza, Ferrara e Parma.
Foggia, invece, si conferma la provincia con la maggiore superficie dedicata a questa coltura. Infatti, qui si concentra il 23% della superficie nazionale ed il 24% della produzione.
Nella top ten delle regioni che producono pomodoro da industria alle spalle di Emilia Romagna (47%) e Puglia (24%) si piazzano Lombardia (11%), Campania (4%), Toscana (4%) e Veneto (3%).
(Fonte ISMEA 6 agosto 2014)