Lunedì, 05 Giugno 2023 06:42

Emergenze Climatiche, Che Fare? In evidenza

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Insieme alle infrastrutture utili occorre il massimo impiego della tecnologia più avanzata per prevenire i rischi da cambiamento climatico e la rapidità delle allerte

Full immersion a Bologna con i maggiori esperti del settore sui sistemi di allerta e sull’impiego delle nuove tecnologie a servizio della prevenzione dei territori: Ordine Ingegneri, Regioni Emilia-Romagna, Siciliana, Basilicata e Calabria, Protezione Civile, le Autorità di Bacino Distrettuali del Fiume Po e delle Alpi Orientali, Italiameteo, ISPRA, CREA, ANBI, ARPAE, ARPA Piemonte, CAE, Finapp

Bologna, 31 Maggio 2023Gli effetti del cambiamento climatico in corso si traducono, il più delle volte e sempre con maggiore frequenza e gravità – talvolta tragica, come in Romagna, Marche ed Ischia – in eventi a carattere emergenziale in cui il territorio mostra, inevitabilmente, le sue caratteristiche di maggiore fragilità e uno scarso livello di capacità di adattamento delle diverse aree in cui insistono i fenomeni. Questo scenario, che provoca danni ingenti sia sotto il profilo sociale, sia ai beni materiali, generando insicurezza diffusa nella popolazione, ha prepotentemente ricollocato al centro del dibattito politico-istituzionale e del mondo tecnico-scientifico la necessità di individuare risposte più concrete che, in tempi più adeguati alle cause, possano indicare quelle azioni utili in grado di mitigare l’estremizzazione delle condizioni meteorologiche anche più avverse e pericolose. E così all’hotel Regency di Bologna l’Ordine degli Ingegneri di Bologna ha ideato, con il patrocinio di Struttura tecnica nazionale della Protezione Civile, Consiglio nazionale degli Ingegneri e FedIngER e in collaborazione con CAE, l’incontro di approfondimento sul sistema di allertamento nazionale dal titolo “Mitigazione del Rischio da dissesto idrogeologico, incendi e siccità”, seminario in cui sono intervenuti, nel merito, alcuni dei maggiori esperti su queste tematiche del nostro Paese.

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TEMI E SCENARI DEL CONVEGNO

L’attendibilità dei dati ambientali, la rapidità con cui vengono misurati e analizzati, le sempre più sofisticate ed innovative tecnologie assumono così un ruolo sempre più centrale nella prevenzione e nella mitigazione di fenomeni critici di natura climatica legati a frane da dissesto idrogeologico, incendi improvvisi, siccità prolungata, alluvioni devastanti. Da qui l’idea di mettere in stretto contatto gli enti di pianificazione e le pubbliche amministrazioni con coloro che, grazie alla ricerca tecnologica più avanzata che conducono, sono in grado di elaborare soluzioni innovative che possono ridurre gli incombenti scenari di rischio. Un folto parterre di ospiti e focus mirati sull’argomento, ponendo a sistema Pubbliche Amministrazioni, imprese e professionisti, per facilitare lo scambio di buone pratiche sulla mitigazione degli scenari di rischio acuiti dal cambiamento climatico, focalizzandosi sugli interventi non strutturali: dall’utilizzo di innovativi sensori fino alla corretta elaborazione e all’ottimizzazione dell’informazione in tempo reale per il supporto alle decisioni. Le stesse informazioni sono poi cruciali per una corretta pianificazione, quando è possibile lavorare sulla prevenzione.

 

LE TECNOLOGIE UTILI

Ma quali sono oggi le soluzioni tecnologiche per l’allertamento più avanzate offerte dal mercato? Quali sensori per misurare ogni genere di grandezza, parametro e fenomeno e quali sistemi trasmissivi alternativi e cumulabili utilizzabili per accentrare le informazioni nelle sale operative? Il focus bolognese ha avuto proprio questa utilità esemplificativa illustrando rilevanti case history virtuose e proficui modelli tecnologici impiegati di ultimissima generazione: dalle tecnologie per la valorizzazione algoritmica, grazie a sensori che misurano l’umidità dei terreni in tempo reale (utile per i bacini di piccola portata nei quali intervenire rapidamente può scongiurare pericolose criticità); agli innovativi ritrovati della modellistica per il sistema di prevenzione dagli incendi (termocamere in grado di localizzare i focolai non appena partono e che, grazie all’ausilio di ulteriori camere HD, rendono più immediata anche l’individuazione dei piromani nei casi di incendio doloso). Anche i software di raccolta e validazione dei dati, di rielaborazione, modellazione e di allerta sono in continua evoluzione. Per questo Finapp, Leica Geosystems e Iside, oltre a sponsorizzare l’evento, hanno contribuito alla buona riuscita del dibattito nel contesto dinamico che concerne tecnologie, competenze e responsabilità delle diverse Istituzioni coinvolte a vario titolo nella mitigazione dei rischi naturali e nel quale si inserisce l’opportunità epocale offerta dagli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – PNRR.

In apertura dei lavori è stato osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime della recente alluvione che ha colpito la Romagna su proposta di Urania Giulia Rosina Papatheu, inviata del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica in qualità di esperta per le Politiche Gestionali e che ha portato il saluto del ministro Gilberto Pichetto Fratin. Saluto inviato a tutta la platea anche da parte del presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. A seguire l’apertura dei lavori con Andrea Gnudi, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bologna; Domenico Condelli, Consigliere del Consiglio Nazionale degli Ingegneri; Ezio Piantedosi, Coordinatore del Comitato della Struttura Tecnica Nazionale; e Guido Bernardi, Vicepresidente di CAE S.p.A., azienda leader nelle forniture a Enti pubblici e privati di tecnologie evolute per il monitoraggio del rischio ambientale dovuto ai fenomeni naturali.

Sono successivamente intervenuti (in ordine alfabetico): il direttore Marketing Finapp Angelo Amicarelli; il direttore generale di ARPA Piemonte Secondo Barbero; il dirigente del Centro Funzionale Multirischi di Protezione Civile della Regione Campania Mauro Biafore; il segretario generale Alessandro Bratti, alla guida dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po; il Direttore di Italiameteo Carlo Cacciamani; il direttore dell’Agenzia di Protezione Civile Regione Abruzzo Mauro Casinghini; il dirigente generale del Dipartimento regionale della Protezione Civile della Regione Siciliana Salvo Cocina; la sindaca di San Lazzaro di Savena Isabella Conti; il direttore del Centro di ricerca Agricoltura e Ambiente del CREA Giuseppe Corti; il dirigente dell’Area “Prevenzione, Pianificazione e Previsione – Centro Funzionale Regionale” dell’Agenzia regionale di protezione civile Regione Lazio Giulio Fancello; Michele Ferri, dirigente Coordinamento e sviluppo progetti speciali Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali; l’assessore alle Politiche agricole e sviluppo agroalimentare Regione Calabria Gianluca Gallo; l’assessore al Territorio e Ambiente Regione Siciliana Elena Pagana; la Direttrice dell’Ufficio attività tecnico-scientifiche per la previsione e prevenzione dei rischi, Dipartimento Protezione Civile Paola Pagliara; il responsabile PO delle Sub-Azioni 5.1.d, 5.2.a e 5.2.c del POR FESR 2014-2020 Regione Puglia Sezione Protezione Civile Francesco Francesco Vito Ronco; il funzionario dell’Osservatorio Clima – ARPAE Emilia-Romagna Fausto Tomei; il Responsabile ISPRA della Sezione «Sviluppo e coordinamento dell’Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia e monitoraggio in situ delle Frane» Alessandro Trigila; il presidente di ANBI-Associazione Nazionale Bonifiche d’Italia Francesco Vincenzi.

Materiali:

  • due foto: la prima durante il minuto di silenzio in memoria delle recenti vittime dell’alluvione in Romagna, la seconda che ritrae alcuni tra i principali relatori intervenuti alla giornata;
  • Video interviste

Andrea Gnudi presidente Ordine Ingegneri Bologna https://youtu.be/iD8FQl8gG_s

 Guido Bernardi, vicepresidente Cae https://youtu.be/dNJra6e_9ME