di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 20 gennaio 2023-
Il meteo in Argentina sta cambiando: l’arrivo del NINO, che dovrebbe rimpiazzare LA NINA, fa sperare in un recupero, o quantomeno un non peggioramento! Mentre invece in Brasile, il raccolto promette molto bene. (La Nina e il Nino fanno parte dell’indice climatico denominato ENSO index, ossia El Nino Southern Oscillation, cioè l’oscillazione del Nino del pacifico centro-meridionale che con la sua presenza e funzione porta o non porta piogge.)
Il mercato in pillole: ieri a Bologna come martedi a Milano rilevazione prezzi con molti segni meno, ergo, “rosso dominante” anche se a dire il vero continuiamo a parlare e a scrivere di quotazioni ancora alte specie per il comparto proteici - fibrosi, e sottoprodotti.
Cereali ancora pesanti specie i portuali, ma pesanti ora anche grano e orzo (per quest’ultimo le cause sono varie e forse contingenti). Per i Cruscami di grano continua il ridimensionamento. Proteici molto cari specie la far soya: ieri la proteica quotava 627 partenza Venezia e 625€ a Ravenna per la normale -8/10€. (quotazione delle cosiddette prime mani/importatori produttori, le rivendite un pochino più economiche, ma scarse) Stabile il seme di soya. (ma anche in tal caso mercati ben differenti per qualità e valori ed origini) Ben tenuto tutto il settore proteico nonostante i cali registrati dalle rilevazioni. Fibrosi stabili e cari. Sottoprodotti dell’industria del riso fermi. Melassi stazionari. Sottoprodotti vari ben tenuti e di difficile reperimento. Oli ancora in ribasso (e questo spiega anche la fermezza delle farine di derivazione proteica)
Nulla di nuovo per il settore bioenergie dove è preferibile non lasciar perdere nessuna opportunità sulle matrici presenti perché i quantitativi sono risicati e rari e la domanda invece è massiccia.
Occorre augurarsi che: la Cina, dopo il Capodanno Lunare, stia tranquilla e non riprenda ad acquistare di tutto e di più, che in Argentina piova, che le rotte del Mar Nero restino aperte (centinaia le navi in coda ai due lati del Bosforo) e solo allora se da Davos gli scienziati del male e della finanza non creeranno disastri e dall’Ucraina e da Mosca non arrivino notizie “radioattive” il mercato potrebbe ridimensionarsi a valori più umani. Ma scordiamoci i valori del 2020, per quelli ci vorrà molto tempo...
Indici Internazionali al 20 gennaio 2023
L’indice dei noli B.D.Y. è sceso a 801 punti, il petrolio wti è stabile a circa 80,50 $ al barile, il cambio €/$ gira a 1,08338 ore 08,08
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Intervista Boggini sulla situazione delle materie prime e delle conseguenze della Guerra in Ucraina:: https://www.ruminantia.it/ucraina-disponibilita-e-prezzi-delle-materie-prime-le-considerazioni-di-mario-boggini/
Vi segnaliamo 3 link interessanti https://youtu.be/dwj32baom5A
YT - https://youtu.be/Gydsyq4BryM
Ruminantia - https://www.ruminantia.it/la-tempesta-perfetta-del-mercato-delle-materie-prime-cosa-emeglio-fare-2/
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(per accedere alle notizie sull’argomento clicca qui)
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(*) Noli - L’indicatore dei “noli” BDY è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull’operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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(*) Noli - L’indicatore dei “noli” è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
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