di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 5 dicembre 2022 -
Mercato internazionale: la situazione dei fattori fondamentali non muta, se non per il fatto che i corridoi del Mar Nero, che restando aperti porteranno un notevole appesantimento del mercato dei cereali, come risulta visibile anche dai cali del Matif, e la concorrenza del grano e dei semi oleosi di origine russa aumenteranno ancora, come arma di ritorsione al Price Cap imposto da questa settimana al petrolio russo.
Quindi mercato dei cereali e dei semi sotto pressione, mentre va in tensione il mercato dei proteici nella certezza che il rallentamento delle misure anti-Covid da parte della Cina possa rilanciare l’ mportazione verso quel paese. Inoltre, il meteo in Sud America non è ottimale, specie in Argentina, dove intanto il programma governativo “soybean dollar” facilita le vendite di seme sia agli spremitori locali sia agli importatori stranieri.
Il mercato in pillole: cereali pesanti. Cruscami di grano vicini allo scollinamento dei valori, ma non ancora in prossimità di un crollo. Proteici cari anche se il cambio euro dollaro odierno dovrebbe/potrebbe addolcire le quotazioni. Fibrosi sempre cari! Sottoprodotti dell’industria del riso fermi. Melassi stabili, ma potrebbero/dovrebbero ribassare.
Ci ripetiamo su questi ultimi due aspetti!
Un’allerta per il mese di dicembre viene dalla logistica sia su gomma che su ferro che sono in rallentamento, la prima per carenza di ritorni di specialties verso l’estero, la seconda per varie confusioni sulla gestione delle tratte ferroviarie. Dunque, è consigliabile fare scorta per il periodo intercorrente le settimane 51-52/2022 e 01 del ‘23.
Il mondo delle bioenergie è a caccia di matrici fermentescibili, ma il mercato non offre grandi cose, se non ultimi scampoli di vinacce umide, di sanse di oliva secche e umide, di cereali tossinati o loro farine.
Una considerazione: molti operatori pensano che il ridimensionamento dei cereali porterà risparmi sugli acquisti, ma questo non è né certo ne probabile per questo settore dove la carenza di sottoprodotti è pesante!
Indici Internazionali al 5 dicembre 2022
L’indice dei noli B.D.Y. è stabile a 1.327 punti, il petrolio wti è salito a circa 80,50 $ al barile, il cambio €/$ gira a 1,05636 ore 08,32.
Intervista Boggini sulla situazione delle materie prime e delle conseguenze della Guerra in Ucraina:: https://www.ruminantia.it/ucraina-disponibilita-e-prezzi-delle-materie-prime-le-considerazioni-di-mario-boggini/
Vi segnaliamo 3 link interessanti https://youtu.be/dwj32baom5A
YT - https://youtu.be/Gydsyq4BryM
Ruminantia - https://www.ruminantia.it/la-tempesta-perfetta-del-mercato-delle-materie-prime-cosa-emeglio-fare-2/
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(*) Noli - L’indicatore dei “noli” BDY è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull’operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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