di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 18 ottobre 2022 - A seguire le quotazioni del 17 ottobre 2022:
Come si può osservare, come peraltro anticipato nel post USDA, vi è stato un riposizionamento meno isterico del comparto soya, fatta eccezione per l’olio.
La novità sul mercato riguarda la “scarsità” di farina di soya, sia essa normale che proteica, i fatti che determinano questo problema sono 3:
- scarsità di rivendite; fermo o rallentamento di impianti di produzione;
- attenta regia nelle messe a disposizione delle varie quote contrattuali. Tutto ciò fa sì che avere i prezzi dagli importatori sia sempre più impegnativo e le quotazioni arrivino sempre più tardi nel corso della mattinata,
- alcuni importatori anziché dare i prezzi ti chiedono “portami un ordine” e logicamente ciò è molto pericoloso per il richiedente, inoltre avere prezzi sui futuri è difficile: ieri il 2023 per la far soya quotava 522€ ton per la 44% e 532€ ton per la 46,50 partenza Venezia, mentre un primo trimestre ( che è il più caro da sempre) ieri quotava 565€ ton per la 44% e 575€ ton per la 46,50 partenza Ravenna.
Purtroppo, i premi della soya sono veramente alti, (oltre i 100$ alla tonnellata) cosa coprono? Semplificando al massimo, sono tutte le spese che coprono il tragitto della merce dallo stabilimento di produzione sino allo sbarco
Ma il vero problema, così procedendo, non sarà la quotazione, ma sarà avere la merce e questo varrà per tutti i sottoprodotti o derivati dalle materie prime di base che in definitiva sono solo cereali e proteoleaginose.
Non scrivo ci sarà carestia ma scarsità , questo si!
È vero che ci sarà anche un calo dei consumi, ma è altrettanto vero ed ipotizzabile, una serie di fermi impianti che coinvolgeranno il settore. Venerdì sera un oleario confidava di aver fermato una linea e che prevede il fermo totale dal 15/12 p.v motivo: “non dilapidare quando sin ora costruito”; di mugnai che lavorano sotto potenziale ve ne sono già, così anche alcune distillerie, e via così per altri impianti produttivi.
Non mancheranno di certo i cereali e i semi oleoginosi, ma tanti altri sottoprodotti potrebbero scarseggiare.
L’orizzonte sarà incerto sino a che guerra combattuta, incubo nucleare, guerre economiche, guerre energetiche saranno in essere. … Un po’ di scorta non fa mai male!
L’unico rischio al momento dell’acquisto: che finisca la guerra in modo repentino, durante l’esecuzione contrattuale...
INDICI INTERNAZIONALI 18 ottobre 2022
L'indice dei noli B.D.Y. è stabile a 1.843 punti, il petrolio wti è stabile a circa 86 $ al barile, il cambio €/$ gira a 0,98518 ore 08.12
Intervista Boggini sulla situazione delle materie prime e delle conseguenze della Guerra in Ucraina:: https://www.ruminantia.it/ucraina-disponibilita-e-prezzi-delle-materie-prime-le-considerazioni-di-mario-boggini/
Vi segnaliamo 3 link interessanti https://youtu.be/dwj32baom5A
YT - https://youtu.be/Gydsyq4BryM
Ruminantia - https://www.ruminantia.it/la-tempesta-perfetta-del-mercato-delle-materie-prime-cosa-emeglio-fare-2/
Visitando il nostro sito Internet o cercandoci su Facebook (cliccando mi piace O.C.C) troverete dei tachimetri d’indicazione commerciale
(per accedere alle notizie sull’argomento clicca qui)
@Pastificio.Andalini #Pastificio.Andalini
(*) Noli - L’indicatore dei “noli” BDY è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull’operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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