Il Vermouth di Torino è una delle tante icone dell'Italia all'estero perché parliamo del più famoso vino aromatizzato italiano, già apprezzato alla corte reale dei Savoia. Il suo nome deriva dal termine tedesco wermut che definisce l’Artemisia absinthium (assenzio maggiore), base aromatica principale nella sua preparazione.
Nell’Ottocento e Novecento il Vermouth di Torino (VDT), nelle sue due varianti bianco e rosso, vide definire con un Regio decreto le sue caratteristiche. Proprio dal capoluogo piemontese infatti, ha inizio lo sviluppo del Vermouth di Torino come lo conosciamo oggi: una bevanda per un aperitivo conviviale. Nel corso degli anni si è assistito all’evoluzione delle tecniche di lavorazione: le nuove hanno affiancato le più antiche e la loro coesistenza continua ancora oggi a preservare e valorizzare la tradizionale produzione di questo prodotto.
Il Vermouth viene classificato in base al colore (Bianco, Ambrato, Rosato o Rosso) e alla quantità di zucchero impiegata nella sua preparazione. Il disciplinare prevede anche la tipologia Vermouth Superiore che si riferisce a prodotti con un titolo alcolometrico non inferiore a 17% vol., realizzati con almeno il 50% di vini piemontesi e aromatizzati con erbe – diverse dall’assenzio – coltivate o raccolte in Piemonte.
Il Consorzio, costituito nel 2019, ha per scopo principale la tutela, e fra i suoi principali compiti, ah anche quello dell’attività di vigilanza per garantire la corretta applicazione della Indicazione Geografica Protetta ai prodotti consorziati. Tra gli obiettivi c’è anche la collaborazione con istituti e scuole per promuovere iniziative legate alla valorizzazione, all’educazione alimentare e al consumo corretto e responsabile. Attualmente è presieduto da Roberto Bava e comprende 28 aziende storiche che producono e distribuiscono in tutto il mondo e sono:
Antica Cantina di Calosso, Antica Distilleria Quaglia – Bèrto, Antica Torino, Arudi, Cav. Pietro Bordiga, Calissano – Gruppo Italiano Vini, Carlo Alberto, Carpano – Fratelli Branca Distillerie, Chazalettes, Cinzano – Davide Campari–Milano, Giulio Cocchi, Coop. Erbe Aromatiche Pancalieri, D.co Ulrich, Del Professore, Drapò – Turin Vermouth, Ducato, Franco Cavallero Spirits, Gancia & C., La Canellese, Luigi Vico, Mainardi, Martini & Rossi, Peliti’s, Sibona, Sperone, Starlino, Tosti1820, Vergnano.
Sulla scia di questa felice ondata, si è appena concluso il Vermouth di Torino Week, che ha visto la partecipazione di quasi un centinaio di locali in tutta Italia, dove i barman si sono anche cimentati nella sperimentazione di inediti cocktail a base del più famoso vino aromatizzato italiano, ovvero il Vermouth di Torino IGP. Per questo il Consorzio del lancia la campagna del secondo semestre 2022 che vedrà il VDT impegnato sui mercati internazionali di riferimento.
“Siamo particolarmente soddisfatti della risposta ottenuta da questa edizione pilota della Vermouth di Torino Week – commenta il Presidente del Consorzio Roberto Bava – abbiamo voluto puntare sulla notorietà e trasversalità di un prodotto storico, considerando la felice riscoperta di questa categoria nei trend del bere miscelato. Ora si lavora già alla prossima edizione che avrà grande respiro internazionale.”
Si inizierà inoltre a lavorare sul progetto dell’Aperitivo Mediterraneo con brevi video girati tra la Grecia e diverse regioni Italiane che avranno come focus gli ingredienti tipici del rito dell’Aperitivo in collaborazione con il Consorzio del Pecorino Toscano, i limoni della Cooperativa Produttori Costieragrumi (Amalfi) e le olive greche di Agrifood.