Le retribuzioni annuali medie sono scese dal 1990 al 2020 a causa della mancata crescita
Di Luca Fusaro (*) 23 maggio 2022 - Dal 1990 al 2020, in Italia, le retribuzioni annuali medie hanno registrato una riduzione del 2,9%, unico caso in Europa. Si pensi che questa percentuale non tiene conto degli effetti della pandemia e della guerra in Ucraina. Il dato è stato calcolato dall’Ocse.
La situazione è diversa da Paese a Paese: in Ungheria e Slovacchia il salario medio annuale è raddoppiato negli ultimi 25 anni, mentre in Estonia, Lettonia e Lituania è più che triplicato. Tutti i paesi dell’Eurozona hanno registrato un andamento positivo: la Grecia, tra il 1990 e il 2020, ha messo a segno un +30,5%, mentre la Spagna è cresciuta del 6,2%.
In Italia, a un periodo di crescita andato dal 1994 al 2010 è seguita una fase di declino, fino agli ultimi dati del 2020. La stagnazione salariale si affianca a quella del PIL come dimostra il grafico in basso. L'Italia, infatti, è il paese europeo con il maggior numero di regioni che tra il 2001 e il 2019 hanno registrato una crescita negativa del prodotto interno lordo.
(*) Autore analisi-